Andrea Manini's Soviet and Russian watch collection
Russian Watches
In questa categoria vengono inseriti tutti gli orologi presumibilmente prodotti a partire dal 1993 e che riportano sul quadrante la scritta “made in russia” o “сделано в россии”.
L’Orologio Sovetico Raketa che Commemora lo Yamal: Un’Icona dell’Eccellenza Artigianale Sovietica
Introduzione
Nella seconda metà degli anni ’80, durante il periodo della Perestrojka, la Fabbrica di Orologi di Peterhof ha visto la nascita di diverse cooperative, tra cui la rinomata “Peterhof Masters”. Una delle loro creazioni più iconiche è l’orologio Raketa che commemora il rompighiaccionucleare “Yamal”. Questo articolo esplora le caratteristiche distintive di questo raro orologio, evidenziando il suo design e il contesto storico in cui è stato prodotto.
L’orologio Raketa Yamal presenta diversi elementi distintivi:
Cassa: Realizzata in ottone dorato con lunetta rifinita al TiN, con un diametro di circa 36 mm.
Quadrante: Il quadrante presenta una stampa dettagliata del rompighiaccio nucleare Yamal. È firmato “P.M.” (Peterhof Masters). All’interno dell’immagine, si trova la sigla “A.L.M.” (Atomnyy Ledomkol Yamal) che fa parte dell’illustrazione commemorativa. Le linee blu nella parte superiore del quadrante rappresentano una stilizzazione dell’aurora boreale, un elemento grafico tipico degli orologi polari. Questo design è precedente all’introduzione della famosa bocca da squalo dipinta sullo scafo della nave negli anni ’90.
Lancette: A forma di pugnale, nere, inclusa la lancetta dei secondi.
Movimento: Equipaggiato con un movimento meccanico 2614 di fabbrica russa, con ponte senza incisioni, marcatura “2614” e logo “Angeli”.
Il video presenta un raro orologio della fine degli anni ’80 chiamato Atomic Icebreaker Yamal, prodotto dalla cooperativa Peterhof Masters. L’orologio si distingue per il suo quadrante stampato con l’immagine del rompighiaccio atomico Yamal e la data a ore 6, firmato “П.М.” (Peterhof Masters) e “АЛМ” (Atomic Icebreaker Yamal). Le lancette classiche a bastoncino per ore e minuti e la lancetta rossa dei secondi completano il design. La cassa in ottone cromato con finitura liscia, il cristallo in plexiglass e il cinturino in pelle nera conferiscono all’orologio un aspetto elegante e robusto. Il fondello a scatto nasconde un movimento meccanico 2614 di fine modello russo, con molla principale piatta, ammortizzatore sotto l’ancora e bilanciere senza vite di regolazione. Un orologio raro e affascinante, che cattura l’attenzione per il suo design unico e la sua storia legata alla fine degli anni ’80 e alla cooperativa Peterhof Masters. Un vero pezzo da collezione per gli appassionati di orologi vintage e di storia russa.
Le Cooperative della Fabbrica di Orologi di Peterhof
Durante la Perestrojka, la storica Fabbrica di Orologi di Peterhof, conosciuta anche come Raketa, ha dato vita a tre cooperative uniche: Renaissance, Prestige e Peterhof Masters. Queste cooperative rappresentano un capitolo affascinante nella storia degli orologi sovietici, caratterizzandosi per l’alta qualità e l’innovazione nei loro design.
Renaissance: Specializzata in orologi con quadranti in pietre semipreziose come giada, diaspro, malachite e nefrite.
Prestige: Conosciuta per i suoi quadranti a specchio con temi religiosi e immagini di chiese.
Peterhof Masters: Focalizzata sulla produzione di orologi con quadranti stampati su vari temi, spesso decorati con immagini navali e militari di alta qualità. L’orologio commemorativo Yamal è uno dei loro modelli più iconici.
Il Rompighiaccio Yamal
Lo Yamal è uno dei rompighiaccio nucleari della classe Arktika, costruito per operare nelle severe condizioni artiche. Ecco alcune delle sue caratteristiche tecniche principali:
Reattori Nucleari: Equipaggiato con due reattori nucleari di tipo OK-900A, ciascuno con una capacità di 171 MW, per un totale di 342 MW di potenza termica.
Potenza: La potenza massima di propulsione è di 75.000 cavalli vapore (circa 55,3 MW), distribuita su tre eliche a quattro pale, ognuna del diametro di 5,7 metri.
Dimensioni: Lunghezza di 148 metri, larghezza di 30 metri, pescaggio di 11,08 metri, altezza dalla chiglia alla sommità dell’albero di 55 metri.
Dislocamento: 23.455 tonnellate.
Velocità: Velocità massima in acque libere di 22 nodi (circa 40 km/h) e capacità di rompere ghiaccio di 2,3 metri di spessore a una velocità di 3 nodi (circa 5,5 km/h).
Struttura dello Scafo: Lo scafo esterno ha uno spessore di 48 mm nelle aree a contatto con il ghiaccio e di 25 mm altrove, con un rivestimento polimerico per ridurre l’attrito. Utilizza un sistema di bolle d’aria e di acqua calda per facilitare la rottura del ghiaccio.
Il Yamal è noto per la sua capacità di navigare attraverso spessi strati di ghiaccio artico, grazie ai suoi potenti reattori nucleari e alle avanzate tecnologie di rottura del ghiaccio. Ha giocato un ruolo significativo nella creazione di spedizioni annuali di viaggio verso il Polo Nord, essendo una delle poche navi in grado di raggiungere questa destinazione e portare i turisti in sicurezza (CruiseMapper) (Wikipedia).
https://youtu.be/bKaVhXn49xY?si=eOkAM5FeIO7fY6iL
Crociere Turistiche
Lo Yamal offre crociere turistiche al Polo Nord, un’esperienza unica per gli avventurieri. Queste crociere partono solitamente da Murmansk, in Russia, e i prezzi per una crociera di circa 14 giorni possono aggirarsi intorno ai $30.000 a persona. Le crociere includono diverse attività come tour in elicottero, escursioni in Zodiac e programmi di fotografia (Poseidon Expeditions) (Cruise Critic).
Conclusione
L’orologio Raketa Yamal della cooperativa Peterhof Masters è un pezzo raro e prezioso per i collezionisti e gli appassionati di orologi. Rappresenta non solo l’eccellenza dell’artigianato sovietico, ma anche un’epoca di cambiamento e innovazione. Per ulteriori dettagli e una visione approfondita dell’orologio, è possibile consultare il video di Dmitry Brodnikovskiy disponibile su YouTube, che fornisce una dettagliata analisi di questo modello unico.
Il marchio di orologi Raheta è emerso nei primi anni ’90, un periodo di significativa transizione economica e industriale in Russia, seguito dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica. A differenza del ben documentato marchio Raketa, gli orologi Raheta sono stati prodotti in condizioni che richiedevano ingegnosità e risorse limitate.
Raheta
Distinzione da Raketa
È fondamentale notare che Raheta non è un errore di trascrizione di Raketa. Gli orologi Raheta sono stati probabilmente creati da imprenditori che hanno visto un’opportunità di sfruttare la fama esistente di Raketa, introducendo al contempo un marchio leggermente alterato per navigare nelle incertezze economiche dell’epoca.
Produzione e Componenti
Gli orologi Raheta erano principalmente assemblati utilizzando movimenti della fabbrica Zaria (Sarja), specificamente il calibro Z2009B con 21 rubini. Questi movimenti erano noti per la loro affidabilità e venivano spesso utilizzati in piccoli orologi da donna. I componenti utilizzati negli orologi Raheta erano reperiti da stock rimanenti e varie parti disponibili durante i disordini industriali post-sovietici.
Strategia di Mercato
Gli orologi Raheta erano destinati ai turisti e ai collezionisti alla ricerca di segnatempo unici dalla Russia. Il marchio giocava sulla familiarità e la reputazione di Raketa, offrendo al contempo prodotti a un prezzo più accessibile, rendendoli attraenti souvenir e oggetti da collezione.
Teorie e Storie Orali
Secondo discussioni su forum come Orologiko, la produzione degli orologi Raheta era guidata dalla necessità di monetizzare le risorse disponibili e soddisfare la domanda di mercato durante un periodo di difficoltà economica. L’uso di loghi e nomi di marchi simili ha aiutato a creare un’associazione con il marchio Raketa, sebbene gli orologi Raheta fossero distinti per assemblaggio e posizionamento di mercato.
Conclusione
Gli orologi Raheta rappresentano un affascinante periodo della storia dell’orologeria russa. Sono una testimonianza della resilienza e della creatività dell’industria durante tempi difficili. Per collezionisti e appassionati, gli orologi Raheta offrono uno sguardo unico sull’era post-sovietica e sull’adattabilità degli orologiai russi.
Analisi sul Marchio di Orologi RAHETA
Storia e Origine del Marchio RAHETA
Il marchio di orologi Raheta fa la sua comparsa nei primi anni ’90, in un contesto di grande transizione economica e industriale nella Russia post-sovieticasovietaly.it. In seguito al collasso dell’Unione Sovietica, l’industria orologiera russa dovette reinventarsi con risorse limitate e soluzioni ingegnose. A differenza del ben noto marchio Raketa (prodotto dalla storica fabbrica Petrodvorets di San Pietroburgo), Raheta non nasce come evoluzione diretta di una produzione ufficiale, ma come iniziativa imprenditoriale autonoma in un periodo caotico. Secondo fonti storiche, Raheta fu probabilmente creato da alcuni imprenditori che intravidero l’opportunità di sfruttare la fama già consolidata di Raketa, introducendo un marchio volutamente simile ma leggermente alterato per navigare le incertezze economiche dell’epocasovietaly.it. L’obiettivo era evidente: richiamare l’attenzione dei clienti sulla somiglianza del nome, pur trattandosi di una linea di orologi distinta e indipendente.
Collaborazioni Industriali e Progetti di Delocalizzazione
Non risultano collaborazioni ufficiali con i grandi produttori sovietici dell’epoca, ma Raheta beneficiò in maniera decisiva delle forniture di componenti provenienti da ex fabbriche statali. In particolare, la produzione Raheta fece ampio uso di movimenti meccanici forniti dalla fabbrica Zaria (nota anche come Zarja), segno di una possibile intesa commerciale o perlomeno di un canale di approvvigionamento con quell’industriasovietaly.it. Questa cooperazione implicita permise di reperire calibri già disponibili in grande quantità. Di fatto, si può parlare di una sorta di “delocalizzazione” produttiva: invece di essere fabbricati nello stabilimento Raketa di Petrodvorets, gli orologi Raheta venivano assemblati utilizzando parti e manodopera al di fuori dei normali canali produttivi ufficiali, probabilmente in piccoli laboratori o tramite subappalto. Alcune evidenze puntano anche a collegamenti internazionali: il marchio Raheta risulta registrato da un’azienda italiana, la Visio Srl di Bussolengo (VR)mikrolisk.de. Ciò suggerisce che vi fossero progetti di esportazione o produzione destinata al mercato estero (Italia in primis), con possibili investimenti di capitali stranieri per sostenere la fabbricazione al di fuori della Russia. In sintesi, pur mancando un’alleanza industriale formale, Raheta si inserì in un network produttivo opportunistico, sfruttando competenze e pezzi di ricambio disponibili sia localmente che tramite partner esteri.
Struttura Societaria e Movimenti di Capitale
Dal punto di vista societario, Raheta non corrisponde a un singolo grande stabilimento statale (come invece era Raketa), bensì a una iniziativa privata di piccola scala. Nella tumultuosa fase post-sovietica sorsero molte micro-aziende e cooperative formate da ex tecnici e dirigenti di fabbrica, intenzionati a monetizzare giacenze e know-how accumulati. È verosimile che Raheta sia nata sotto forma di società commerciale o consorzio imprenditoriale creato ad hoc, più orientato al commercio che alla produzione in proprio. I movimenti di capitale coinvolti paiono indicare un misto di risorse locali e internazionali: da un lato il capitale umano e materiale russo (movimenti e componenti provenienti da stock sovietici inutilizzati), dall’altro investitori o distributori stranieri pronti a finanziare l’operazione. Il caso del trademark Raheta registrato in Italia da Visio Srl ne è un indizio chiavemikrolisk.de, lasciando intendere che un’impresa italiana avesse acquisito i diritti sul nome per commercializzarlo in Occidente. Questo tipo di struttura flessibile e poco trasparente è tipico dei primi anni ’90 in Russia: l’assenza di regolamentazioni chiare permise rapidi movimenti di capitale (anche di modesta entità) per dare vita a piccole serie di prodotti destinati al mercato dei collezionisti e dei turisti.
Produzione e Fabbriche Coinvolte
La produzione degli orologi Raheta avveniva assemblando parti provenienti da varie fonti, senza una vera fabbrica dedicata esclusiva. Il cuore di questi orologi era il movimento meccanico Zaria 2009B a 21 rubini, fornito dalla fabbrica Zariasovietaly.it. Tale calibro, originariamente concepito per orologi da donna (di dimensioni ridotte ma robusto e affidabile), venne impiegato in modelli Raheta presumibilmente di cassa più piccola o con appositi anelli adattatori all’interno di casse da polso standard. La scelta di questo movimento suggerisce che la Penza Watch Factory (produttrice dei movimenti Zaria) avesse accumulato un surplus di calibri 2009B nei magazzini, resi disponibili a basso costo dopo il 1991. Oltre ai movimenti, casse, quadranti e altri componenti vennero attinti da stock rimanenti di diverse fabbriche sovietiche o da produttori terzi emergenti. In pratica, Raheta fu un progetto di assemblaggio multi-sourcing: i quadranti riportavano il marchio Raheta (stampato ex novo, probabilmente modificando grafiche Raketa esistenti), le lancette e i vetri potevano provenire da fornitori generici, mentre le casse potevano essere rimanenze non marcate di altri modelli. Non risulta che il Petrodvorets Watch Factory (casa madre di Raketa) abbia direttamente prodotto parti per Raheta; al contrario, la fabbrica di Petrodvorets in quegli anni attraversava una crisi e non avrebbe avuto interesse a creare un marchio concorrente. È più probabile che la produzione fisica degli orologi Raheta sia avvenuta in loco in Russia, forse presso la stessa Penza (dove ha sede Zaria) o a Mosca/Pietroburgo in piccoli atelier, con successive spedizioni ai distributori (compresi quelli italiani). In definitiva, le fabbriche “coinvolte” erano quelle fornitrici di componenti – in primis Zaria – mentre l’assemblaggio finale avveniva tramite canali paralleli e non nelle linee produttive ufficiali dei grandi marchi.
Caratteristiche Tecniche degli Orologi RAHETA
Dal punto di vista tecnico, gli orologi Raheta sono piuttosto semplici e allineati a uno standard economico ma funzionale. Le caratteristiche salienti possono essere riassunte così:
Movimento: meccanico a carica manuale Zaria cal. Z2009B con 21 rubinisovietaly.it. Questo calibro batte a circa 21.600 alternanze/ora (frequenza tipica dei movimenti sovietici da donna) ed è dotato di protezione antiurto sul bilanciere. Pur essendo di dimensioni ridotte (circa 23 mm di diametro), garantisce una buona affidabilità e una riserva di carica intorno alle 24-36 ore, in linea con gli standard dell’epoca.
Cassa: generalmente in ottone cromato o acciaio, di diametro contenuto. Molti Raheta avevano casse tonde classiche di circa 32-34 mm di diametro, adatte a contenere il piccolo movimento con l’ausilio di un anello di fissaggio. La qualità delle casse era modesta ma adeguata: spesso derivate da modelli di largo consumo sovietici.
Quadrante e Logo: il quadrante presentava design sobri, spesso monocromatici (avorio, bianco o nero) con indici applicati o stampati. Il marchio RAHETA è impresso in caratteri latini semplici sul quadrante【54†】. Non sono presenti complicazioni particolari: la maggior parte dei Raheta mostra solo ore, minuti e secondi; alcuni esemplari potrebbero avere la data (se montavano varianti di movimento con datario), ma ciò non è comunemente documentato.
Lancette e dettagli: le lancette erano di foggia standard (a bastone o a foglia stilizzata) spesso brunite o cromate. In alcuni modelli i punti indice o le lancette presentano inserti luminescenti al radio/trizio, similmente a quanto avveniva su molti orologi sovietici tardi, per assicurare leggibilità al buio【54†】.
Fondello: probabilmente a pressione, spesso senza particolari incisioni distintive (potrebbe riportare generiche indicazioni di provenienza “Made in Russia” o “Base Metal” a seconda del caso). L’assenza di loghi incisi conferma l’orientamento low-cost del prodotto.
Precisione e durata: essendo basati su movimenti collaudati Zaria, gli Raheta avevano prestazioni paragonabili a un comune orologio meccanico sovietico economico. La precisione giornaliera rientrava entro ±30/60 secondi, e la costruzione con 21 rubini assicurava una buona durabilità, almeno finché l’orologio veniva utilizzato saltuariamente come souvenir.
In sintesi, tecnicamente i Raheta non introducevano innovazioni proprie, ma combinavano elementi già noti: un movimento robusto, un’architettura semplice e materiali di uso comune. Ciò riflette l’obiettivo di contenere i costi pur offrendo un prodotto funzionante e accattivante per il target di riferimento.
Differenze Tecniche ed Estetiche rispetto ai Raketa
Sebbene i marchi Raheta e Raketa vengano spesso confusi a causa del nome simile, sotto il profilo tecnico ed estetico esistono differenze sostanziali:
Movimento e meccanica: la distinzione più importante è nel cuore dell’orologio. I Raketa autentici montavano movimenti progettati e prodotti internamente dal Petrodvorets Watch Factory (ad esempio il celebre calibro Raketa 2609 a 19 rubini, o derivati con complicazioni)it.wikipedia.orgit.wikipedia.org. Raheta invece, come visto, si affida a movimenti Zaria di origine esternasovietaly.it. Ciò significa che nessun Raheta utilizza i calibri Raketa originali, e dunque le prestazioni e le dimensioni differiscono: i movimenti Raketa maschili sono generalmente più grandi (≈26 mm) rispetto al 2009B di Raheta (≈23 mm) e spesso di minore numero di rubini (19 rubini Raketa vs 21 rubini Zaria). In pratica, un orologiaio può distinguere un Raheta aprendolo e trovando un movimento incompatibile con la famiglia Raketa.
Qualità costruttiva: Raketa, pur avendo prodotto in epoca sovietica anche modelli economici per il grande pubblico, è storicamente un marchio di qualità medio-alta nel panorama russo, con controlli di fabbrica rigorosi (soprattutto nei decenni d’oro dell’URSS) e finiture decorose. Nei Raheta, la qualità risente dell’assemblaggio “artigianale” e multiorigine: ad esempio, la sigillatura dei fondelli, la precisione degli accoppiamenti cassa-vetro, o la longevità delle parti in gomma/guarnizioni potrebbero risultare inferiori agli standard di fabbrica Raketa. I Raheta erano progettati come souvenir a basso costo, dunque non vantavano le stesse garanzie di durata nel tempo di un Raketa ufficiale.
Design del quadrante e logo: Esteticamente, Raketa ha proposto nel tempo design molto distintivi – si pensi al Raketa 24 ore polare, al Big Zero, o ai modelli commemorativi – con quadranti spesso ricchi di simboli (mappe, numeri grandi, scritte in cirillico, ecc.). I Raheta al contrario presentano quadranti semplici e “generici”. Il logo RAHETA è scritto in caratteri latini standard sul quadrante, mentre Raketa di solito riportava il marchio in caratteri cirillici (РАКЕТА) o latini ma con un font specifico legato all’immagine aziendale. Questa differenza nel lettering è un indizio visivo: Raketa in cirillico si legge “PAKETA”, mentre RAHETA è proprio scritto con H. Chi conosce l’alfabeto cirillico nota subito che non coincide con “Ракета”. Tuttavia, ad uno sguardo distratto, le due parole appaiono molto simili. Anche lo stile generale del quadrante Raheta – indici a trattini o semplici numeri – ricorda da vicino certi modelli Raketa anni ’80, ma mancano i dettagli peculiari (ad esempio, la stella a cinque punte rossa presente su alcuni Raketa, o le diciture del tipo di movimento).
Elementi estetici della cassa: Molti Raketa storici avevano casse con forme particolari (rettangolari, tonneau, oppure ghiera girevole nei modelli diver, ecc.) e spesso sul fondello recavano incisioni del marchio o simboli dell’URSS. I Raheta conosciuti invece impiegano casse piuttosto anonime, tonde o leggermente ovali, senza marchiature personalizzate. Anche il vetro spesso è minerale standard, mentre su alcuni Raketa erano presenti vetri acrilici bombati tipici di quel marchio.
Riassumendo, le differenze chiave sono sotto il cofano (movimento e qualità costruttiva) e nelle finezze del design: Raheta imita in parte l’estetica Raketa ma in modo semplificato, e non ne condivide l’innovazione tecnica né la varietà di modelli. Questo rende i due marchi distinguibili per un occhio esperto, nonostante la confusione intenzionale generata dal nome somigliante.
Motivazioni della Confusione tra RAHETA e Raketa
I marchi Raheta e Raketa vengono spesso confusi principalmente a causa di motivi strategici e linguistici. Elenchiamo le ragioni principali di questa confusione:
Somiglianza del Nome: La scelta del nome “Raheta” fu deliberatamente studiata per richiamare “Raketa”. In italiano e in altre lingue occidentali, la differenza tra la “K” e la “H” può passare inosservata a prima vista, e molti acquirenti poco informati potrebbero aver pensato ad un errore di stampa o ad una variante ortografica. Questa assonanza non è casuale: come hanno notato gli appassionati, i creatori di Raheta volevano beneficiare della familiarità del marchio Raketasovietaly.it, sfruttandone la reputazione senza incorrere formalmente in una violazione di marchio. In pratica, Raheta “suona” come Raketa, generando volutamente ambiguità.
Logo e Grafica Simili: Oltre al nome, anche lo stile del logo sul quadrante contribuiva alla confusione. Pur non essendo identico al font Raketa originale, il logo Raheta è sobrio e discreto, inserito in quadranti dal design sovietico classico. Chi vede un orologio Raheta, soprattutto negli anni ’90 quando le informazioni scarseggiavano, poteva facilmente presumere si trattasse di un Raketa autentico (magari destinato all’export con grafia leggermente diversa). Nei mercatini e nei negozi per turisti in Russia, questi orologi venivano esposti accanto ad altri prodotti sovietici, alimentando l’equivoco.
Mancanza di Informazione: All’epoca della loro comparsa, Internet era agli albori e le pubblicazioni specializzate in orologi russi erano poche. Molti collezionisti occidentali vennero a conoscenza di Raheta solo dopo averne acquistato uno, notando differenze nel movimento. L’assenza di documentazione ufficiale (dato che Raheta non era un marchio statale) fece sì che per anni alcuni pensassero a Raheta come a un semplice errore di traslitterazione di Raketa. Solo tramite discussioni su forum specializzati (come Orologiko e Watchuseek) si è chiarita la vera natura del marchio. Secondo quanto emerso in queste sedi, l’uso di nomi e loghi simili fu una mossa intenzionale per creare un’associazione mentale con Raketasovietaly.it, garantendo ai Raheta un’aura di affidabilità derivativa.
Contesto di Vendita: I Raheta erano venduti principalmente come souvenir economici per turisti e nuovi collezionistisovietaly.it. Spesso chi li comprava non era un esperto di orologi russi, ma un visitatore affascinato dall’idea di portarsi a casa un “orologio sovietico”. In questo contesto, la confusione tra Raketa e Raheta era poco rilevante per il venditore, anzi poteva agevolare la vendita. È probabile che molti venditori presentassero i Raheta come “Raketa russe” senza entrare in dettagli, consolidando l’equivoco.
In definitiva, la confusione nasce da una precisa strategia commerciale di Raheta: camuffarsi dietro il prestigio di Raketa. Solo con il tempo e con la diffusione di informazioni tra collezionisti si è fatta chiarezza sul fatto che si tratta di due marchi distinti, nati in epoche e con scopi diversi.
Rilevanza Collezionistica Attuale del Marchio RAHETA
Oggi gli orologi Raheta occupano un posto peculiare nel panorama del collezionismo orologiero russo/sovietico. Pur non avendo il blasone storico dei Raketa originali, essi rappresentano un pezzo unico di storia post-sovietica, testimonianza della resilienza e creatività industriale in tempi difficilisovietaly.it. Di seguito analizziamo la loro rilevanza collezionistica attuale:
Curiosità Storica: Per i collezionisti più attenti alla storia industriale, un Raheta è interessante perché racconta la transizione caotica dei primi anni ’90. Possedere un Raheta significa avere in collezione non solo un orologio, ma un simbolo di quel periodo in cui si riciclavano movimenti e si sperimentavano vie di mercato alternative. In tal senso, è un pezzo che arricchisce la narrativa di una collezione di orologi russi, offrendo uno sguardo su un capitolo spesso trascuratosovietaly.it.
Rarità Relativa: Gli orologi Raheta non furono prodotti in quantità paragonabili ai Raketa sovietici (che uscirono in milioni di esemplari nel corso dei decenni). Le tirature di Raheta, pur non documentate ufficialmente, si presume siano state piuttosto limitate. Ciò conferisce ai Raheta una certa rarità sul mercato odierno: non compaiono frequentemente, e quando accade destano curiosità. Va detto che non si tratta di rarità preziosa (non sono orologi di lusso né particolarmente ricercati dal grande pubblico), ma piuttosto di una rarità collezionistica: pochi li conoscono e ancor meno li possiedono consapevolmente.
Valore di Mercato: Dal punto di vista economico, i Raheta rimangono abbordabili. Essendo per lo più sconosciuti al collezionista occasionale, non hanno raggiunto valutazioni elevate. Si trovano talvolta in vendita su piattaforme online o mercatini a prezzi simili a quelli di un comune orologio sovietico vintage di fascia bassa (nell’ordine di poche decine di euro, a seconda delle condizioni) – ad esempio, esemplari venduti sul mercato italiano attorno ai 30-50 €it.wallapop.com. Il loro valore quindi è più storico che monetario. Un confronto: alcuni modelli iconici Raketa (come il “Big Zero” originale) negli ultimi anni hanno visto crescere le quotazioni, mentre un Raheta mantiene un profilo di nicchia.
Interesse tra i Collezionisti: All’interno della comunità di appassionati di orologi russi, i Raheta godono di un piccolo seguito. Discussioni su forum specializzati e gruppi social suggeriscono che chi ne possiede uno ami condividere la scoperta con altri, consapevole di avere tra le mani qualcosa di non comune. C’è chi li colleziona intenzionalmente, magari per completare il panorama di tutti i marchi ex-URSS, e chi invece li acquista per errore credendo fosse un Raketa e poi ne apprezza la storia unica. In ogni caso, oggi chi conosce la vicenda Raheta tende a considerare questi orologi come oggetti da conversazione: perfetti per raccontare aneddoti sull’industria orologiera russa degli anni ’90.
Prospettive Future: Non essendo mai stato un marchio “ufficiale” né rifondato in epoca moderna, è improbabile vedere un ritorno produttivo di Raheta. Di conseguenza, gli esemplari esistenti acquisiranno col tempo un’aura ancora più particolare. Se la storiografia sugli orologi sovietici continuerà a diffondersi, i Raheta potrebbero ottenere un modesto incremento di interesse, pur restando principalmente un segmento per cultori. In altre parole, difficilmente un Raheta diventerà un pezzo da migliaia di euro, ma il suo valore culturale per gli appassionati potrebbe crescere col passare degli anni.
In conclusione, il marchio Raheta, spesso confuso ma distinto da Raketa, rappresenta un capitolo affascinante per i collezionisti: un ibrido nato dal collasso di un’epoca, che oggi funge da finestra su un momento storico di adattamento e inventiva nell’industria orologiera russasovietaly.it. Per chi colleziona orologi sovietici e post-sovietici, avere un Raheta significa poter raccontare la “storia nascosta” dietro a un quadrante apparentemente ordinario ma ricco di contesto storicosovietaly.it.
Fonti Utilizzate: La presente analisi si basa su contributi di forum di appassionati (come Orologiko e Watchuseek), su ricerche storiche pubblicate in blog specializzatisovietaly.it, su database di marchi orologierimikrolisk.de, nonché su osservazioni dirette di esemplari Raheta noti in collezioni private【54†】. Ogni informazione chiave è corredata di riferimento bibliografico per consentire ulteriori approfondimenti.
L’orologio SLAVA con la scritta “M.R.N.D. SUGIRA MU RWANDA” è un reperto storico che offre uno spaccato sulla propaganda politica in Ruanda prima del genocidio del 1994. Questo articolo esplora i dettagli di questo orologio, il significato delle sue scritte e bandiere, e il contesto storico in cui è stato utilizzato.
Descrizione dell’Orologio
L’orologio presenta un quadrante con due bandiere colorate e la scritta “M.R.N.D. SUGIRA MU RWANDA”. È alimentato da un calibro al quarzo sovietico Slava 2356, noto per la sua economicità e affidabilità. La presenza del marchio “Made in USSR” indica che l’orologio è stato prodotto prima della fine del 1991, anno della dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Slava M.R.N.D. RWANDA
Le Bandiere
Bandiera di Sinistra (con la lettera “R”):
Colori: Rosso, giallo e verde.
Simbolo: La lettera “R” in giallo.
Significato: Questa bandiera era la bandiera nazionale del Ruanda utilizzata dal 1962 al 2001. Questi colori sono comuni nei movimenti panafricani e simboleggiano l’identità nazionale e il nazionalismo Hutu. La “R” rappresenta “Ruanda” (Wikiwand).
Bandiera di Destra (MRND):
Colori: Rosso, nero e verde.
Simbolo: Una roncola con un manico lungo e una zappa.
Significato: Questa bandiera rappresenta il partito MRND (Mouvement Révolutionnaire National pour le Développement). Gli strumenti agricoli simboleggiano il lavoro nei campi, il che è coerente con l’ideologia del partito focalizzata sullo sviluppo agricolo e nazionale (Wikiwand) (Wikiwand).
La Scritta “M.R.N.D. SUGIRA MU RWANDA”
La scritta sul quadrante, “M.R.N.D. SUGIRA MU RWANDA”, è in kinyarwanda. Ecco una spiegazione dettagliata:
M.R.N.D: Abbreviazione di “Mouvement Révolutionnaire National pour le Développement”.
SUGIRA: In kinyarwanda significa “prosperare” o “fiorire”.
MU RWANDA: Significa “in Ruanda”.
La frase completa può essere tradotta come “Il MRND prospera in Ruanda”. Questo slogan rappresenta la propaganda del partito, che sottolineava il suo dominio e la sua influenza nel paese.
Uso Propagandistico dell’Orologio
L’orologio serviva come strumento di propaganda per il MRND. Distribuito ai sostenitori e ai membri del partito, simboleggiava l’autorità e la presenza pervasiva del MRND nella vita quotidiana dei ruandesi. La presenza del marchio “Made in USSR” indica che l’orologio è stato prodotto prima della fine del 1991, probabilmente perché l’Unione Sovietica era uno dei pochi paesi in grado di produrre orologi economici su larga scala (NSUWorks) (Human Rights Watch).
Il Genocidio del 1994: Un Resoconto Distaccato
Il genocidio in Ruanda del 1994 è stato uno degli eventi più tragici della storia recente. In circa 100 giorni, tra aprile e luglio 1994, furono massacrate tra 500.000 e 1.000.000 di persone, prevalentemente Tutsi, ma anche Hutu moderati.
Cause e Contesto
Le tensioni etniche tra Hutu e Tutsi erano presenti da decenni, esacerbate da politiche coloniali belghe. Dopo l’indipendenza nel 1962, queste tensioni si intensificarono, culminando nell’assassinio del presidente Hutu Juvénal Habyarimana il 6 aprile 1994, evento che scatenò la violenza genocida (Wikis at NYU).
Svolgimento del Genocidio
Subito dopo l’assassinio di Habyarimana, le milizie Hutu, tra cui gli Interahamwe, iniziarono a uccidere sistematicamente Tutsi e Hutu moderati. La violenza si diffuse rapidamente da Kigali al resto del paese, con atrocità commesse in scuole, chiese e case private (Human Rights Watch) (Wikis at NYU).
Risposta Internazionale
La comunità internazionale fu criticata per la sua inazione. Le forze di pace delle Nazioni Unite furono ridotte dopo l’uccisione di 10 soldati belgi, lasciando il campo libero ai genocidari. Solo a metà maggio 1994 l’ONU autorizzò l’invio di ulteriori truppe, ma era ormai troppo tardi (Human Rights Watch) (Wikis at NYU).
Conseguenze e Ripresa
Il genocidio terminò con la vittoria del Fronte Patriottico Ruandese (RPF), una forza ribelle Tutsi. Il nuovo governo promosse la riconciliazione e adottò una nuova costituzione che eliminava i riferimenti etnici, cercando di ricostruire un paese devastato (Wikis at NYU).
Conclusione
L’orologio MRND, con le sue bandiere e slogan, rappresenta un simbolo tangibile di un periodo oscuro nella storia del Ruanda. Esso serve come promemoria della propaganda utilizzata dal MRND per consolidare il proprio potere e dell’orribile genocidio che ne seguì. Mentre il Ruanda continua a guarire e a ricostruirsi, questi oggetti ci ricordano l’importanza di vigilare contro l’odio e la violenza etnica.
Il Raketa 3031 è considerato uno degli orologi più complessi e affascinanti mai prodotti dall’industria orologiera sovietica. Questo articolo approfondisce le caratteristiche tecniche, la storia e la rarità di questo modello unico, offrendo una panoramica completa per i collezionisti e gli appassionati di orologivintage.
Storia e Produzione
Il Raketa 3031 è stato prodotto dalla Fabbrica di Orologi di Petrodvorets, una delle più antiche fabbriche di orologi della Russia. Il modello è stato introdotto negli anni ’70 e ’80, con due lotti principali di produzione:
Primo lotto (1974): 200 unità
Secondo lotto: 1.000 unità
Caratteristiche Tecniche del Raketa 3031
Movimento:
Calibro: 30 mm
Qualifica: 3031 (indica la presenza di calendario e dispositivo antiurto)
Ghiera per la Sveglia: Rossa con un puntatore per l’impostazione dell’ora
Impermeabilità: Supporta la pressione dell’acqua fino a 20 atmosfere
Funzionamento:
Impostazione della Sveglia: La corona di carica viene estratta e ruotata contro le lancette dell’orologio per impostare l’ora della sveglia.
Suoneria della Sveglia: Un cicalino suona all’ora impostata
Varianti:
Design delle Anse: Alcune varianti presentano anse integrate, mentre altre hanno anse separate e più pronunciate.
Lancetta dei Secondi: Alcune versioni hanno una lancetta dei secondi rossa, altre argentata.
Cornice della Data: La cornice dorata può avere fondi di colore diverso (nero o bianco).
Varianti del Raketa 3031
Variante 1
Quadrante: Argento con indici neri arrotondati e lancette argentate.
Cassa: Forma arrotondata con anse integrate.
Data e Giorno: Indicazione del giorno in cirillico e data con cornice dorata e sfondo nero.
Variante 2
Quadrante: Argento con indici neri arrotondati e lancette argentate. Lancetta dei secondi rossa.
Cassa: Forma arrotondata con anse separate e più pronunciate.
Data e Giorno: Indicazione del giorno in cirillico e data con cornice dorata e sfondo bianco.
Analisi del Movimento Interno
La foto del movimento interno del Raketa 3031 rivela un meccanismo ben rifinito e decorato. Il rotore del movimento automatico presenta una decorazione particolare, evidenziando l’attenzione ai dettagli tipica di questo modello. Questo conferma la complessità e la precisione del Raketa 3031, rendendolo l’orologio sovietico più complicato mai prodotto.
Traduzione della Brochure del Raketa 3031/303318
Descrizione del Modello 3031/303318
Modello 3031/303318 — cassa in acciaio inossidabile, impermeabile — supporta la pressione dell'acqua fino a 20 atmosfere. Il quadrante è argento, a raggi, con finestra per il calendario. Gli indici sono in rilievo, di colore argento, con punte nere, riempiti con materiale luminescente. La cornice del calendario è sovrapposta, di colore argento. Le scritte sono stampate in nero. Intorno al quadrante c'è un anello del dispositivo di segnalazione, che serve anche per misurare il tempo di permanenza sott'acqua. Le lancette sono nichelate, con materiale luminescente.
Rarità e Collezionismo
Il Raketa 3031 è estremamente raro e molto ricercato dai collezionisti. Il valore attuale di questo orologio varia dai 5.000 ai 10.000 €. La sua complessità tecnica e la produzione limitata contribuiscono alla sua alta valutazione sul mercato.
Conclusione
Il Raketa 3031 rappresenta un eccellente esempio di ingegneria orologiera sovietica. Le sue caratteristiche uniche, la produzione limitata, e il design distintivo lo rendono uno degli orologi più complessi e apprezzati tra i collezionisti di tutto il mondo. Se sei un appassionato di orologi, il Raketa 3031 è sicuramente un pezzo da aggiungere alla tua collezione.
Video di Riferimento
Per ulteriori dettagli e una visione approfondita delle caratteristiche di questo straordinario orologio, ecco alcuni video utili:
Video di Dmitry Brodnikovskiy: “Самые дорогие часы СССР-легендарная Ракета 3031” Guarda su YouTube
L’orologio che celebra il Centro Addestramento Cosmonauti è un tributo significativo a questa istituzione fondamentale per l’esplorazione spaziale sovietica. La cassa dell’orologio è realizzata in ottone anodizzato, e il marchio Luch è noto per la produzione di orologi di alta qualità nell’orologeria russa. Il quadrante presenta un’immagine che si ipotizza rappresenti Alexei Leonov durante la sua storica passeggiata spaziale.
Luch Gagarin
Il Centro Addestramento Cosmonauti
Il Centro Addestramento Cosmonauti, intitolato a Yuri Gagarin dopo la sua morte nel 1968, è stato fondato nei primi anni ’60 a Star City, vicino a Mosca. Questo centro è stato il fulcro della preparazione degli astronauti sovietici e russi. Fin dall’inizio, ha visto passare figure iconiche come Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, e Alexei Leonov, il primo a compiere una passeggiata spaziale.
Il centro è stato progettato per fornire un addestramento completo ai cosmonauti, includendo simulazioni di volo, esercitazioni in condizioni di microgravità e addestramenti fisici intensivi. Le strutture del centro includono centrifughe per simulare le forze gravitazionali durante il decollo e l’atterraggio, piscine per l’addestramento alle attività extraveicolari e simulatori di navicelle spaziali.
Il Centro Addestramento Cosmonauti ha giocato un ruolo cruciale durante la corsa allo spazio, preparando i cosmonauti per missioni critiche come quelle delle navicelle Vostok, Voskhod e Soyuz. Ha contribuito significativamente al successo del programma spaziale sovietico e continua a essere un pilastro della formazione spaziale russa (Википедия — свободная энциклопедия) (Российская газета).
L’Impresa di Yuri Gagarin
Yuri Gagarin, il primo uomo a orbitare attorno alla Terra il 12 aprile 1961, ha reso il Centro Addestramento Cosmonauti famoso in tutto il mondo. Gagarin è diventato un simbolo mondiale di coraggio e innovazione, aprendo la strada per future missioni spaziali e rappresentando il culmine della tecnologia e dell’aspirazione umana.
Alexei Leonov e la Prima Passeggiata Spaziale
Il 18 marzo 1965, Alexei Leonov fece la prima passeggiata spaziale, segnando una svolta nell’esplorazione spaziale. Durante la missione Voskhod 2, Leonov uscì dalla navicella per 12 minuti, affrontando il vuoto dello spazio. La sua determinazione e il suo coraggio sono celebrati attraverso l’immagine sul quadrante dell’orologio. Leonov dimostrò che l’uomo poteva operare fuori dai confini della navicella spaziale (Wikipedia) (Space.com).
Marchio Luch
Luch è un marchio storico dell’orologeria sovietica, noto per la produzione di orologi di alta qualità sin dal 1953. La fabbrica, situata a Minsk, Bielorussia, ha mantenuto un’importante produzione durante tutto il periodo sovietico e continua a operare oggi, producendo orologi apprezzati sia a livello nazionale che internazionale (Википедия — свободная энциклопедия).
Il Calibro Luch 2356
Il calibro Luch 2356 è un movimento al quarzo noto per la sua affidabilità e precisione. Questo calibro è stato utilizzato in vari orologi russi, come Chaika, Luch, Slava, Uglich e Raketa. Il calibro Luch 2356 utilizza una batteria 371, rendendolo facile da mantenere.
Дмитрий Бродниковский-уникальные каменные часы Ракета-Big Zero Зеро из нефрита СССР ПЧЗ
Nel video intitolato “Дмитрий Бродниковский-уникальные каменные часы Ракета-Big Zero Зеро из нефрита СССР ПЧЗ” (traduzione: “Dmitry Brodnikovskiy – Unici rari orologi in pietra Raketa-Big Zero Zero in nefrite URSS PChZ”), Dmitry Brodnikovskiy ci guida alla scoperta di un orologio particolarmente raro: il Raketa Big Zero con quadranti in nefrite, prodotto alla fine degli anni ’80.
Caratteristiche Principali
Quadrante: Realizzato in giada naturale con uno spessore di 0,5 mm, ogni quadrante offre una texture unica e irripetibile. I colori disponibili includono il giallo e il classico cromato.
Cassa: In ottone con rivestimento cromato per i modelli classici o in titanio nitruro per quelli gialli, con un diametro di 38 mm, tipico per la serie Big Zero.
Movimento: Calibro Raketa 2609, dotato di un triplo minuto alto e una ruota delle ore alta per adattarsi allo spessore del quadrante.
Sfere: Nichelate per i modelli cromati e identiche a quelle del modello Zero classico con quadrante bianco per quelli gialli.
Edizione Limitata: Questi orologi, prodotti in quantità limitata, non erano disponibili in vendita libera ma venivano realizzati su ordinazione, principalmente per il mercato italiano.
Varianti: Oltre ai quadranti in giada, il modello Big Zero è stato prodotto con quadranti a tema perestrojka e con il marchio di qualità.
Dettaglio sui Modelli con Cassa in Titanio Nitruro
I modelli con cassa in titanio nitruro si distinguono per alcune caratteristiche peculiari:
Quadrante: Giallo con numeri, indici, scala e lancette nere.
Lancette: Identiche a quelle del modello Zero classico con quadrante bianco.
La Fabbrica di Orologi Raketa
Situata nella città di Petrodvorets vicino a San Pietroburgo, la fabbrica di orologi Raketa ha scritto una pagina importante nella storia dell’orologeria sovietica. Nata come fornitore ufficiale dell’esercito, Raketa si è distinta presto per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, creando segnatempo funzionali e capolavori di design. Tra le sue creazioni più iconiche ci sono gli orologi con quadranti in pietra, autentici gioielli artigianali che rappresentano un’inestimabile eredità culturale.
Un Laboratorio di Sperimentazione e Bellezza
La genesi dei quadranti in pietra di Raketa risale al primo laboratorio della fabbrica di orologi Petrodvorets. Qui, abili artigiani si dedicarono a una meticolosa ricerca di materiali alternativi per i quadranti degli orologi, sperimentando con diverse pietre naturali. L’obiettivo era creare segnatempo non solo resistenti e funzionali, ma anche esteticamente unici e capaci di raccontare la storia e la bellezza della terra.
Un’Estetica Senza Eguali: Il Fascino della Pietra
Tra i modelli con quadranti in pietra di Raketa, uno in particolare cattura l’attenzione per la sua straordinaria bellezza. Il presentatore del video lo definisce il più bello della collezione, ammaliato dalla saturazione dei colori e dalla texture unica e irripetibile della pietra. Ogni quadrante rappresenta un pezzo unico, frutto del lavoro certosino degli artigiani e dell’imprevedibilità della natura stessa. La pietra, con le sue venature e inclusioni, diventa protagonista assoluta, conferendo all’orologio un’identità inconfondibile e un fascino senza tempo.
Un Patrimonio di Tradizione e Affidabilità
Oltre al loro ineguagliabile valore estetico, gli orologi Raketa con quadranti in pietra vantano una costruzione solida e affidabile. Tutti i modelli della collezione sono dotati di vetro organico, cassa cromata, fondello in acciaio inossidabile e il robusto movimento meccanico calibro 2609. Questi elementi garantiscono non solo un’estetica raffinata, ma anche una durata nel tempo che li rende ancora oggi oggetti preziosi da custodire con cura.
Un Pezzo di Storia da Tramandare
Oggi, gli orologi Raketa con quadranti in pietra sono considerati rari oggetti da collezione, ricercati dagli appassionati e dagli amanti dell’artigianalità sovietica. Essi rappresentano una testimonianza tangibile di un’epoca in cui l’ingegno e la creatività si univano per creare oggetti non solo funzionali, ma anche vere e proprie opere d’arte. La loro bellezza senza tempo e la loro storia affascinante li rendono veri e propri tesori da tramandare di generazione in generazione.
Un’Eredità che Vive Ancora Oggi
L’eredità di Raketa vive ancora oggi nello spirito di innovazione e di ricerca che anima il marchio. Continua a realizzare orologi di alta qualità, apprezzati per il loro design unico e le loro prestazioni elevate. Tuttavia, gli orologi con quadranti in pietra rimangono un capitolo a sé stante nella storia della fabbrica, un simbolo indelebile dell’ingegno e della maestria artigianale che hanno reso Raketa un nome leggendario nel panorama dell’orologeria mondiale.
Certo che NO, ci sono anche altri orologi russi e sovietici bellissimi e inattesi…
La produzione di orologisovietici non è caratterizzata solo dagli orologi da polso, ma anche da una immensa produzione di orologi da tavolo, da parete, cucù e sveglie. Dalle forme particolari e molto spesso leggere e aggraziate. Premetto che non sono un esperto in materia, ma vorrei parlarvi per quanto possibile, di una mia interessante esperienza personale, che mi ha fatto apprezzare moltissimo questa produzione di orologi.
Il contesto storico
Credo che sia necessario contestualizzare la realtà dell’Europa e dell’Unione Sovietica principalmente nel dopoguerra. Una sveglia meccanica o un orologio da parete non erano uno sfizio come ai giorni nostri, ma una reale necessità della famiglia. Un affidabile orologio meccanico a muro o sul comodino era, insieme all’orologio del campanile o della piazza del comune, quella cosa che scandiva le giornate e sincronizzava la vita degli abitanti della comunità. Gli orologi da polso in qualche caso erano difficili e costosi da reperire, soprattutto nelle regioni più remote e meno industrializzate. Nell’economia pianificata anche questa esigenza era compresa e industrializzata.
La mia esperienza personale
Questo scritto nasce da un incontro casuale avvenuto nel mondo dei social. Rispetto alla data in cui scrivo ho da poco ripreso in mano con un piano un po’ più definito la gestione della mia pagina Facebook e Instagram. Durante l’esplorazione del feed giornaliero di Instagram mi sono imbattuto in alcune immagini di un bellissimo orologio da tavolo in riparazione. La cosa mi ha immediatamente colpito.
In un flusso continuo di immagini di orologi russi da polso, vedere questi grossi meccanismi così diversi da quelli a cui sono abituato, mi ha immediatamente colpito. Piacevolmente colpito.
Incuriosito mi sono messo in contatto con la persona che sta dietro l’account e dopo qualche messaggio ho scoperto un vero appassionato capace di ridare vita a questi gioielli di un’epoca passata.
Chi è old_clock_ussr?
Il suo nome è Roman e mi sembra giusto, visto che stiamo parlando di lui e della sua passione, lasciargli lo spazio per presentarsi in autonomia:
Posso parlarvi un po’ di me e di come è iniziato il mio hobby. Tutto iniziò nella mia prima infanzia, probabilmente da qualche parte nel subconscio mi sono ricordato di come mio padre era impegnato nella riparazione degli orologi. Ho vissuto e vivo tutt’ora nella città di Samara (Kuibyshev), in questa città si trovava una delle più grandi fabbriche di orologi, la ZIM, dove lavorava mio padre. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, tutte le industrie hanno iniziato a saccheggiare e chiudere, è stato doloroso vedere come le persone, un tempo grandiose e il paese iniziarono a sprofondare nella povertà e nell’ingiustizia. Bene, ma non parliamone qui. Passarono gli anni e sono cresciuto, sono diventato un capo famiglia e io e mia moglie abbiamo avuto un figlio. Ora ha 3 anni. Durante questo periodo, ho studiato ingegneria civile e sono salito alla posizione di responsabile. Proprio l’anno scorso, il 25 agosto, mentre passeggiavo per il mercato delle pulci con la mia famiglia, un sabato mattina presto ho visto un orologio in un banchetto di un signore anziano che giaceva in un mucchio di cianfrusaglie, era magnifico, le condizioni erano stupende, il design degli anni ’70 mi ha colpito immediatamente. Ho preso questo orologio da scrivania e sono rimasto piacevolmente sorpreso dal fatto che funzionasse non con una batteria, ma con l’aiuto della meccanica. Dopo 2 mesi ho avuto purtroppo un attacco di cuore, ero in terapia intensiva e ho pensato a quanto ero fortunato a rimanere in vita e che sarei stato presto con la mia famiglia: mio figlio, mia moglie e i genitori. Durante il tempo trascorso in ospedale, mi è mancato davvero il molto mio hobby. Prima della mia malattia, avevo solo tre orologi nella mia collezione. Ma in pochi mesi, più precisamente in tre, è cresciuto fino a 30 pezzi. Mi piace il mio hobby e in questo la mia famiglia mi supporta in tutto. Compro orologi che necessitano di riparazioni, abbandonati, rotti, li porto a casa mia e gli do una seconda vita. Spero tanto che mio figlio sarà interessato a questo quando crescerà, perché alcuni di questi orologi avranno 100 anni e più ? !!!
Sul suo profilo Instagram facilmente trovabile è possibile vedere molti dei suoi orologi e seguirlo nelle varie riparazioni. Nello smontaggio, pulizia, ri-assemblaggio dei vari orologi. Vi assicuro che sono uno spettacolo!
Gli orologi sovietici non da polso.
Le tipologie sono talmente tante che diventa veramente difficile trovare un titolo per rappresentarle tutte. Iniziamo col dire che possono essere riunite in diverse macro-categorie, che a loro volta potrebbero essere declinate in categorie più piccole:
Orologi da tavolo
Orologi da parete
Orologi a pendolo
Sveglie da comodino
Sveglie da viaggio
Orologi da strada
Orologi per municipi e campanili
Nella industria pianificata sovietica vi erano interi reparti di fabbrica destinati alla progettazione e alla realizzazione di questi orologi. Qui sotto un elenco NON esaustivo delle marche di orologi:
L’elenco credo si possa allungare non da poco e se consideriamo anche alcuni orologi da scrivania che utilizzano calibri di orologi da polso (quelli ad esempio utilizzati dai maestri a scuola) possiamo aggiungere anche marche come Raketa e Zim.
I calibri degli orologi
Qui devo ammettere la mia ignoranza in materia. Li guardo, posso intuirne le parti e il funzionamento, ma finisce lì. Chiaramente i calibri di questa tipologia di orologi sono molto diversi da quelli da polso, potendosi permettere dimensioni maggiori e di conseguenza anche una semplicità costruttiva maggiore. Le maggiori dimensioni e la staticità intrinseca dell’orologio permettono anche di avere una buona precisione. I movimenti hanno diversi rubini che ne garantiscono la marcia, spesso il numero è inferiore a quelli da polso.
Qui è possibile vedere alcuni esempi di calibri:
Un’altra delle caratteristiche che rendono, a mio parere, questi orologi bellissimi è la presenza spesso della suoneria delle ore e delle sveglie, spesso con 3 o 4 note musicali. Il calibro si complica quindi nella gestione della suoneria e del jingle musicale proposto.
SCORRETE FINO IN FONDO PER VEDERE ALCUNI ESEMPI
Sono presenti anche orologi a cucù con delle caratteristiche estetiche molto peculiari che li rendono facilmente distinguibili da quelli più comuni di produzione tedesca ad esempio
E io?
La mia personale collezione di orologi da tavolo e sveglie sovietica non è lontanamente paragonabile a quella di old_clock_ussr. Reperire questa tipologia di orologi in Italia è abbastanza complesso sia per via delle dimensioni che del peso. Le poche che ho però fanno bella mostra di sé in casa in quanto le ritengo pezzi decisamente interessanti. Non escludo in futuro di cercare di entrare in possesso di qualche orologio da tavolo.
A partire dalla fotografia dell’orologio VostokKomandirskie che allego, cercherò di spiegare le due possibili teorie emerse finora per dare un senso al misterioso simbolo sul quadrante.
Vostok Komandirskie
Teoria 1: La Centrale Idroelettrica di Volkhov
La Connessione con la Centrale Idroelettrica
L’immagine al centro del quadrante sembra proprio una turbina Francis, che è stata utilizzata nella centrale idroelettrica di Volkhov. Queste turbine a bassa pressione erano ideali per la tecnologia dell’epoca del 1917, caratterizzate da pale curve che consentivano di convertire l’energia cinetica e potenziale dell’acqua in energia meccanica.
La scritta rossa “70 лет” (70 anni), presente in tutte le foto dell’orologio, suggerisce che l’orologio è sovietico e celebra i 70 anni di qualcosa. Poiché l’URSS è nata nel 1917 e si è sciolta nel 1991, gli anni di ricerca si restringono tra il 1917 e il 1921.
Celebrazioni e Compatibilità Temporale
Considerando che i 90 anni della centrale idroelettrica di Volkhov sono stati festeggiati nel 2016, i 70 anni sarebbero stati celebrati nel 1986. Questa data è compatibile con il modello di orologio e la scritta “сделано в СССР” (fatto in URSS). La centrale idroelettrica di Volkhov è stata la prima grande centrale idroelettrica costruita in Russia, un progetto significativo nell’ambito del piano GOELRO, il primo piano economico sovietico per l’elettrificazione del paese.
Fotografia della serata di gala dedicata al 70° anniversario della centrale idroelettrica di Volkhov. Una lettera di ringraziamento viene presentata a un dipendente della centrale dal sindaco della città di Volkhov, Volchkova N.M. Fonte: union.lenoblmus.ru.
Monumento Commemorativo
Nel 2016, per il 90º anniversario della centrale, è stato inaugurato un monumento proprio fuori dalla centrale che utilizza una turbina come parte del monumento.
Monument in honor of the builders and power engineers of the Volkhov Hydroelectric Power Plant. The plaque reads: “Monumento in onore dei costruttori e degli ingegneri energetici della centrale idroelettrica di Volkhov. Volkhovskaya HPP – la prima centrale idroelettrica costruita secondo il piano GOELRO, messa in funzione nel 1926.
Detail of the plaque on the monument honoring the builders and power engineers of the Volkhov Hydroelectric Power Plant. The plaque reads: “Монумент в честь строителей и энергетиков Волховской ГЭС. Волховская ГЭС – первая гидроэлектростанция, построенная по плану ГОЭЛРО, введена в эксплуатацию в 1926 году.
Traduzione del testo riportato sulla targa: “Monumento in onore dei costruttori e degli ingegneri energetici della centrale idroelettrica di Volkhov. Volkhovskaya HPP – la prima centrale idroelettrica costruita secondo il piano GOELRO, messa in funzione nel 1926.”
Teoria 2: Industria Petrolifera (Discussa su cccp-forum.it)
Discussione sul Forum
Sul cccp-forum.it, alcuni utenti hanno ipotizzato che il simbolo possa riferirsi a un’azienda dell’industria petrolifera. Questa teoria è stata discussa dai seguenti utenti: cuoccimix, zvezda, DaniLao, fiurdesoca, Cane, Trash e robyvintage. LINK ALLA DISCUSSIONE: Questa volta chiedo io un consulto… – cccp-forum.it
Dettagli dell’Ipotesi
cuoccimix ha suggerito che l’orologio potrebbe riferirsi a un’azienda fondata tra il 1917 e il 1921.
fiurdesoca ha postato una foto di un orologio con una turbina simile. Questo orologio commemorativo riporta sul quadrante una torre di trivellazione stilizzata e le date 1985-1995, insieme al nome della città Langepas, che suggerisce un collegamento con l’industria petrolifera.
Traduzione del testo riportato sull’orologio:
Sopra la torre di trivellazione: ЦБПО ЭПУ (Central Production Service Bureau of Electro-Submersible Units)
Sotto la torre di trivellazione: 1985-1995
In basso: г. Лангепас (città di Langepas)
Cane e Trash hanno scoperto che “ЦБПО ЭПУ” si riferisce a una società di riparazione di pompe centrifughe elettriche, parte del gruppo OJSC “Surgutneftgas”.
robyvintage ha trovato un orologio che il venditore ha attribuito al 70º anniversario di un’azienda di lenti per macchine fotografiche, ma senza certezze.
zvezda ha suggerito un collegamento con l’azienda petrolifera Azneft di Baku e l’invenzione del Turbodrill nel 1922.
Close-up of a commemorative watch celebrating 10 years (1985-1995) of ЦБПО ЭПУ in Лангепас. Image property of fiurdesoca.
Dettagli sulla ЦБПО ЭПУ
Il Центральное Бюро Производственного Обслуживания Электро-Погружных Установок (ЦБПО ЭПУ) è un’azienda situata a Surgut, parte del gruppo OJSC “Surgutneftgas”, una delle maggiori compagnie petrolifere russe. La società è specializzata nella manutenzione e riparazione di pompe centrifughe elettriche utilizzate principalmente nell’industria petrolifera.
Fondata per fornire servizi tecnici e supporto alle operazioni di estrazione, ЦБПО ЭПУ si occupa di una vasta gamma di attività, tra cui il montaggio e lo smontaggio di installazioni elettropompe, la gestione delle stazioni di controllo e la riparazione delle apparecchiature elettriche. Questo tipo di apparecchiature è cruciale per il funzionamento delle operazioni di estrazione e gestione delle risorse naturali, come petrolio e gas.
L’azienda ha partecipato a vari incontri e conferenze con altre società del settore, concentrandosi su tematiche come la sicurezza industriale, la manutenzione delle apparecchiature e l’efficienza operativa delle installazioni. Ad esempio, in un recente incontro a Neftekumsk, sono stati discussi temi come la sicurezza sul lavoro, la manutenzione delle pompe e la gestione delle risorse (ООО «ЦГК Холдинг») (StudFiles).
Le recensioni dei dipendenti di ЦБПО ЭПУ sono miste, con alcune critiche riguardanti la gestione interna e le condizioni di lavoro. Tuttavia, l’azienda continua a essere un attore chiave nel settore dei servizi per l’industria petrolifera, contribuendo significativamente alla manutenzione e al funzionamento delle infrastrutture critiche in Russia (Retwork) (AtlasWork).
Conclusione
Al momento, nessuna delle teorie ha trovato una conferma definitiva. Se qualcuno ha ulteriori informazioni o una teoria diversa, sono benvenute. Continuerò le ricerche per svelare questo mistero.
L’orologio Raketa Sosnovy Bor è un pezzo unico e affascinante che celebra i vent’anni della centrale nucleare di Sosnovy Bor. Questo orologio, prodotto nel 1993, integra simboli culturali e locali, rendendolo un oggetto non solo di valore storico, ma anche di grande significato estetico e culturale. Le tre strisce concentriche sui bordi del quadrante, che rappresentano i colori della bandiera russa (bianco, blu e rosso), indicano chiaramente che questo orologio è stato creato nel periodo post-sovietico, riflettendo la nuova identità nazionale della Russia.
Descrizione del Quadrante
Raketa Sosnovy Bor
Il quadrante dell’orologio Raketa Sosnovy Bor è ricco di simboli che raccontano la storia della centrale nucleare e della città di Sosnovy Bor.
Parte Gialla: Rappresenta una struttura caratteristica di Andersengrad, un parco tematico situato nella città di Sosnovy Bor. Andersengrad è ispirato alle fiabe di Hans Christian Andersen e presenta un castello con un orologio, un tetto in rame fatto di mattoni rossi e una banderuola. La decorazione del tetto, con il sole stilizzato e le strisce che si irradiano verso destra, è chiaramente visibile sul quadrante dell’orologio.
Edificio Industriale Blu: Rappresenta la centrale nucleare stessa, simbolo di progresso e tecnologia.
Elementi Verdi: Rappresentano gli alberi, sottolineando il legame con la natura e l’ecologia. La città di Sosnovy Bor è infatti ricca di boschi, coprendo un’area di circa 7,3 km². Questi elementi verdi indicano un equilibrio tra la produzione di energia e la preservazione dell’ambiente.
Questo orologio è molto ricercato dai collezionisti per il suo design unico e il significato storico e culturale che porta con sé.
La Centrale Nucleare di Sosnovy Bor
Storia e Costruzione
La centrale nucleare di Sosnovy Bor, nota anche come Leningrad Nuclear Power Plant (LNPP), è situata nella regione di Leningrado, Russia. La città di Sosnovy Bor fu fondata nel 1958 proprio per supportare la costruzione e il funzionamento della centrale nucleare. La costruzione della centrale iniziò nel 1967 e la prima unità fu lanciata nel 1973. Questa centrale è stata una delle prime in Russia a utilizzare i reattori RBMK-1000, noti per essere gli stessi utilizzati nella centrale di Chernobyl.
Eventi e Incidenti
1973: La prima unità della centrale nucleare di Sosnovy Bor inizia a produrre energia.
1975, 1979, 1981: Entrano in funzione altre tre unità, rendendo la LNPP una delle più grandi centrali nucleari al mondo.
1990: Durante i lavori di ristrutturazione dell’Unità 1, viene rilevato un aumento delle radiazioni dovuto alla fuoriuscita di grafite contaminata.
1991: Un incidente dovuto a attrezzature difettose e regole di sicurezza non rispettate provoca la rottura di dieci barre di combustibile.
1992: Un altro incidente provoca la fuoriuscita di gas radioattivi e iodio nell’aria.
2009: Un’unità viene fermata a causa di un foro nel collettore di scarico di una pompa.
2015: La prima unità della centrale viene chiusa per decommissionamento.
Modernizzazione e Sostituzione
Nel corso degli anni, la centrale è stata sottoposta a numerosi lavori di modernizzazione per migliorare la sicurezza e l’efficienza. Nel 2008 è iniziata la costruzione della Leningrad Nuclear Power Plant-2 (LNPP-2), che utilizza reattori VVER-1200 di nuova generazione. Questi reattori sono progettati per sostituire i vecchi RBMK-1000, con una maggiore efficienza e standard di sicurezza più elevati.
Andersengrad: Un Fiabesco Pezzo di Cultura Locale
Andersengrad è un parco tematico situato a Sosnovy Bor, ispirato alle fiabe di Hans Christian Andersen. È un luogo magico per i bambini, caratterizzato da strutture architettoniche fiabesche, tra cui castelli e torri. Il castello con l’orologio e il tetto in rame è una delle principali attrazioni del parco, decorato con elementi stilizzati come banderuole che si muovono con il vento. Questo dettaglio è stato integrato nel design del quadrante dell’orologio Raketa Sosnovy Bor, sottolineando il legame tra la cultura locale e la storia industriale della città.
Torre con orologio in un ambiente pittoresco, con decorazioni luminose. Immagine di proprietà di JEANYWITCH. Fonte: ne-kurim.ru.
Conclusione
L’orologio Raketa Sosnovy Bor è molto più di un semplice segnatempo. È un pezzo di storia che celebra la centrale nucleare di Sosnovy Bor e integra simboli culturali locali come Andersengrad. Questo orologio rappresenta un perfetto equilibrio tra progresso tecnologico e rispetto per la cultura e l’ambiente, rendendolo un oggetto di grande valore per collezionisti e appassionati di storia. La sua produzione nel 1993 e l’uso dei colori della bandiera russa lo collocano in un periodo di rinascita nazionale, riflettendo la nuova identità della Russia post-sovietica.
L’orologio Raketa del Collegio Marittimo di Murmansk è un raffinato modello con cassa dorata e calibro Raketa 2409. Il quadrante nero è decorato con dettagli in oro che ne esaltano l’eleganza e la funzionalità. Al centro del quadrante, è raffigurato un edificio stilizzato che rappresenta il Murmanskiy Morskoy Kolledzh imeni I.I. Mesyatseva (Collegio Marittimo di Murmansk intitolato a I.I. Mesyatsev). Sopra l’edificio, è visibile l’aurora boreale stilizzata, un simbolo che richiama la posizione dell’istituto sopra il Circolo Polare Artico e la bellezza naturale visibile a Murmansk. La data “1932” indica l’anno di fondazione dell’istituto.
Raketa, Murmansk State Technical University
Celebrazione e Commemorazione
Questo orologio celebra la fondazione del Murmanskiy Morskoy Kolledzh, avvenuta nel 1932. Questo istituto è stato fondamentale per la formazione di specialisti nel settore marittimo e della pesca.
L’edificio del Murmansk Marine College, situato a Murmansk, Russia. Fonte: kolledzh-mesyatseva-murmansk.
Storia del Collegio
Il Murmanskiy Morskoy Kolledzh è stato inaugurato il 17 dicembre 1932, con l’obiettivo di fornire personale qualificato per la nascente flotta peschereccia dell’Unione Sovietica (EduNews) (Учёба.ру). Intitolato a Ivan Ivanovich Mesyatsev, una figura chiave nello sviluppo delle tecnologie marine in Russia, l’istituto è oggi una delle principali scuole marittime del Nord-Ovest della Russia.
Evoluzione e Modernità
Dal 2013, il collegio fa parte del complesso universitario del Murmansk State Technical University ed è uno dei cinque centri educativi creati dall’Agenzia Federale della Pesca (EduNews) (Учёба.ру). Offre vari programmi educativi che spaziano dall’ichthyology alla tecnologia di produzione alimentare, fornendo una formazione completa e aggiornata ai suoi studenti.
Importanza Attuale
Oggi, il collegio continua a svolgere un ruolo cruciale nella formazione di marinai e specialisti del settore marittimo. Le sue strutture comprendono moderni laboratori e un campus ben attrezzato, incluso un dormitorio per studenti. Questo lo rende un centro di eccellenza riconosciuto in tutta la Russia (Учёба.ру).
Conclusione
L’orologio Raketa con calibro 2409 non è solo un accessorio funzionale, ma anche un omaggio alla lunga tradizione educativa del Murmanskiy Morskoy Kolledzh. Indossare questo orologio significa portare con sé un simbolo della competenza marittima russa, celebrando un’istituzione che ha contribuito significativamente allo sviluppo delle competenze marittime nel paese.
Il marchio Ostwok rappresenta un capitolo affascinante nella storia dell’orologeria, mescolando l’affidabilità degli orologimilitari sovietici con il prestigio e la precisione svizzera. Fondata nel 1993, Ostwok SA aveva sede a Fehraltorf, Svizzera, e si specializzava nell’importazione e nella distribuzione di orologi russi Vostok sotto un marchio che suggeriva un’origine svizzera. Questo articolo esplora la storia della società, i dettagli dei suoi prodotti e il misterioso concorso del 1994, offrendo un quadro completo di questo interessante fenomeno.
La Fondazione di Ostwok SA
Ostwok SA è stata fondata nel 1993 a Fehraltorf, Svizzera, con l’indirizzo Wingertstrasse 50, 8308 Illnau, Illnau-Effretikon, Svizzera. La società importava orologi Vostok dall’Unione Sovietica, noti per la loro robustezza e affidabilità, e li distribuiva in Europa sotto il marchio Ostwok. Con un capitale sociale di 800.000 CHF distribuito in 800 azioni nominali da 1.000 CHF ciascuna, la società è stata operativa fino al 2002, quando è stata liquidata (kompany – global company intelligence) (kompany – global company intelligence).
Aggiornamento dei valori in Euro:
800.000 CHF nel 1993: Ipotizzando un tasso di cambio medio di 1,50 franchi per euro e un’inflazione annuale del 2%, oggi questo valore sarebbe di circa 800.000 CHF x 0,66 = 528.000 EUR (valore approssimato).
1.000 CHF per azione nel 1993: Seguendo lo stesso calcolo, oggi ogni azione varrebbe circa 1.000 CHF x 0,66 = 660 EUR (valore approssimato).
Ostwok è un anagramma di Wostok, il nome tedesco di Vostok, scelto per facilitare la pronuncia corretta nei paesi di lingua tedesca. Il logo di Ostwok, che sostituiva la “B” cirillica di Vostok con una “W”, era un elemento distintivo e spesso includeva simboli grafici come stelle o emblemi militari. Questo cambio di branding mirava a creare un’immagine di orologi svizzeri, sfruttando la reputazione della Svizzera nell’orologeria (WatchUSeek Watch Forums) (SOVIETALY™).
Gli Orologi Ostwok
Gli orologi venduti sotto il marchio Ostwok erano in realtà modelli Vostok Komandirskie e Amphibia, noti per la loro robustezza e resistenza. Questi orologi, prodotti originariamente per l’Armata Rossa, erano dotati di calibri meccanici e spesso presentavano casse rifinite in nitruro di titanio. Erano venduti con un corredo che includeva una scatola in cartone e un foglio con istruzioni e garanzia (TrademarkRegistrationOnline) (SOVIETALY™).
Ostwok Kosmonauten-Uhr
Ostwok Paratrooper
Ostwok Generals-Uhr
Registrazione in Canada
Ostwok SA ha registrato diversi marchi in Canada a partire dal 1994, inclusi marchi per strumenti orologici e cronometrici e relativi accessori. Tuttavia, le procedure di registrazione sono state interrotte e i marchi sono stati abbandonati entro il 1998. Questa registrazione faceva parte di una strategia per espandere la presenza internazionale del marchio e proteggerlo nei mercati globali (TrademarkRegistrationOnline) (WatchUSeek Watch Forums).
Il Concorso del 1994
Nel 1994, Ostwok SA ha lanciato un concorso per promuovere i suoi orologi. Il concorso offriva premi significativi, tra cui somme di denaro (SFr. 10.000 per il primo premio e SFr. 5.000 per il secondo premio) e orologi Ostwok. I partecipanti dovevano rispondere correttamente a tre domande relative alla sede della Ostwok SA, alla necessità di batterie per gli orologi e alla presenza di un certificato di qualità. La scadenza per l’invio delle risposte era il 31 maggio 1994, e i vincitori sarebbero stati selezionati sotto supervisione notarile. Non sono state trovate ulteriori informazioni specifiche sull’esito del concorso o su eventuali vincitori (SOVIETALY™) (SOVIETALY™) (WatchUSeek Watch Forums).
Pubblicità in tedesco che promuove orologi militari russi Ostwok con diversi modelli visibili. Immagine di proprietà di Mchap.
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Certificato di prenotazione/ordine
Quantità
Cinturino marrone
Cinturino nero
KGB (automatico)
DM 215.-
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DM 220.-
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Generale
DM 195.-
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DM 200.-
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Ammiraglio
DM 195.-
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DM 200.-
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Marinai
DM 195.-
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DM 200.-
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Cosmonauta
DM 89.-
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DM 94.-
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Metodo di pagamento preferito: [ ] Contanti/Assegno [ ] Fattura [ ] Contrassegno
Prezzi più IVA, costi di imballaggio e spedizione
Nome/Cognome: Via/Nr.: CAP/Città: Numero di telefono: Data di nascita: Data, Firma:
Invia a: Ostwok SA, Postfach 200, CH-8320 Fehraltorf
Concorso
1° Premio: SFr. 10.000 2° Premio: SFr. 5.000 3° Premio: tutti gli orologi illustrati 4° – 15° Premio: 1 orologio KGB ciascuno
Domande del quiz:
La sede principale della Ostwok SA è in Svizzera? [ ] Sì [ ] No
Questi orologi necessitano di una batteria? [ ] Sì [ ] No
Includono un certificato di qualità? [ ] Sì [ ] No
Condizioni del concorso:
La scadenza per l’invio è il 31 maggio 1994. I vincitori saranno estratti sotto supervisione notarile tra tutte le risposte corrette pervenute. È escluso il ricorso alle vie legali.
Valori attuali in Euro
Per dare un’idea del valore attuale (2024) dei premi offerti nel concorso del 1994, possiamo fare alcune stime basate sul tasso di cambio medio storico e sull’inflazione. I prezzi in franchi svizzeri e marchi tedeschi dell’epoca possono essere convertiti in euro odierni.
SFr. 10.000 (primo premio):
Ipotizzando un tasso di cambio medio di 1,50 franchi per euro e un’inflazione annuale del 2%, oggi questo premio varrebbe circa 10.000 SFr x 0,66 = 6.600 EUR (valore approssimato).
SFr. 5.000 (secondo premio):
Con lo stesso tasso di cambio e inflazione, oggi questo premio varrebbe circa 5.000 SFr x 0,66 = 3.300 EUR (valore approssimato).
Prezzi degli orologi in DM:
DM 215 nel 1994 potrebbe essere stimato in euro odierni considerando il tasso di cambio di circa 1,95583 DM per euro.
Inoltre, con un’inflazione media annua del 2%, DM 215 nel 1994 sarebbe oggi circa 110 EUR x 1,60 (stima per inflazione) = 176 EUR (valore approssimato).
Contratto con la Svizzera
Un articolo di giornale del periodo descrive il contratto tra una società svizzera, BN, e la fabbrica di orologi Vostok. Questo contratto prevedeva la fornitura di 1,5 milioni di orologi “Commandant” e la distribuzione esclusiva in Occidente. Il direttore amministrativo di Vostok, Vladimir Irnjiev, ha confermato i dettagli senza rivelare informazioni specifiche sul partner svizzero o sull’importo del contratto (WatchUSeek Watch Forums).
Articolo di giornale Immagine di proprietà di Mchap, un utente di vari forum.
Articolo di giornale francese che annuncia il contratto tra la fabbrica di orologi russa Ostwok e una società svizzera per la fornitura di 1,5 milioni di orologi Commandant. Immagine di proprietà di Mchap.
Testo dell’articolo:
Massiccio, inelegante, ma affidabile, l’orologio russo “Commandant” era un tempo riservato agli ufficiali dell’Armata Rossa. Da tre anni, ha fatto la sua apparizione in Occidente, con un certo successo. Al punto che una società svizzera, BN, ha appena firmato un contratto con la fabbrica d’orologeria “Vostok”, che fornirà 1,5 milioni di “Commandant” nei prossimi anni.
La ditta elvetica ha inoltre acquisito i diritti esclusivi di vendita in Occidente. Disponibili sul mercato russo per circa 5000 rubli (circa 45 franchi), questi orologi massicci sono ora distribuiti a livello internazionale.
Contattato a Chistopol, nella regione del Tatarstan (centro della Russia), il direttore amministrativo di “Vostok”, Vladimir Irnjiev, resta molto evasivo.
Conferma i dati pubblicati dall’agenzia russa Interfax, ma non dice altro, né sul partner svizzero, né sull’importo del contratto, “un segreto commerciale”.
Quanto alla società BN, essa è sconosciuta alla Fédération horlogère suisse che tiene un registro di tutte le aziende svizzere che producono e commercializzano orologi.
Con una produzione annuale di circa 70 milioni di orologi, la Russia è uno dei “grandi” dell’orologeria, insieme a Giappone, Hong Kong e Svizzera.
Aggiornamento dei valori in Euro:
45 franchi svizzeri nel 1994: Con lo stesso tasso di cambio e inflazione, oggi questo valore sarebbe di circa 45 CHF x 0,66 = 29,7 EUR (valore approssimato).
Con queste informazioni, possiamo comprendere meglio la storia e l’unicità degli orologi Ostwok, un interessante mix di affidabilità sovietica e stile europeo. Ostwok rappresenta un esempio affascinante di come l’orologeria possa unire diverse tradizioni culturali e tecniche, creando prodotti unici e ricercati dai collezionisti.
Rapporto su Ostwok SA (1993-2002)
Fondazione e Struttura Aziendale
Ostwok SA fu fondata nel 1993 a Fehraltorf, nel Canton Zurigo (Svizzera), con sede legale in Wingertstrasse 50, 8308 Illnau-Effretikonsovietaly.it. La forma giuridica era quella di una società anonima (Aktiengesellschaft), con un capitale sociale di 800.000 CHF, suddiviso in 800 azioni da 1.000 CHF ciascunasovietaly.it. La società aveva per oggetto l’importazione e commercializzazione di orologi sovietici Vostok con il proprio marchio registrato “Ostwok” (marchio depositato in Svizzera il 24 febbraio 1994)finestraweb.net. L’indirizzo operativo indicato sul materiale di vendita era Postfach 200, Allmendstr. 30, CH-8320 Fehraltorf, presso cui avveniva la corrispondenza e la gestione ordinisovietaly.it. La compagine sociale e i fondatori non sono esplicitamente noti dai registri pubblici disponibili; tuttavia, un annuncio pubblicitario internazionale del 1993 cita come riferimento Mr. J.P. Hösser in qualità di Product Marketing Manager di Ostwok SAarchive.org, suggerendo il coinvolgimento di questa persona nel management. La società rimase operativa per circa nove anni, fino al 2002, quando venne posta in liquidazione e cessò le attivitàsovietaly.it.
Valore del capitale sociale: Per contestualizzare, 800.000 CHF nel 1993 corrisponderebbero approssimativamente a 528.000 EUR attuali (calcolati assumendo un cambio storico medio di 1,50 CHF per 1 EUR e un’inflazione annua di ~2%)sovietaly.it.
Il Marchio Ostwok e la Strategia di Branding
Il nome Ostwok è un astuto anagramma di “Wostok” – la traslitterazione tedesca di Восток (Vostok) – scelta deliberatamente per favorirne la pronuncia corretta nei paesi di lingua tedescasovietaly.it. In pratica, il logo Ostwok riprendeva quello originale Vostok sostituendo la lettera cirillica “B” (che in russo si legge “V”) con una “W”, creando così un marchio che suonasse occidentale mantenendo al contempo il richiamo al nome originariosovietaly.it. Spesso il logo era accompagnato da simboli grafici di ispirazione militare (stelle, stemmi, ecc.), sottolineando l’associazione al mondo degli orologi militari. Questa operazione di re-branding mirava a conferire ai prodotti un’aura di qualità e prestigio “svizzeri”, sfruttando la reputazione elvetica nell’orologeria, pur commercializzando orologi fabbricati in Russiasovietaly.it.
Dal punto di vista societario, Ostwok SA ottenne dalla fabbrica russa Vostok i diritti esclusivi a livello mondiale di produzione, distribuzione e marketing degli “orologi militari sovietici originali” (cioè i modelli Vostok destinati all’Armata Rossa)archive.org. Nei propri materiali pubblicitari l’azienda enfatizzava questo legame privilegiato, sottolineando che Vostok era il fornitore ufficiale dell’esercito sovietico e creatore della linea Komandirskie (in russo “del comandante”) per ufficiali e truppe di varie unità – aviazione, marina, fanteria, artiglieria, carristi, paracadutisti, sommergibilisti, ecc.archive.org. Ostwok presentava dunque i suoi orologi come “autentici orologi militari sovietici”, ma li vendeva sotto il marchio svizzero Ostwok, cercando di unire l’affidabilità sovietica alla precisione e prestigio svizzerisovietaly.it.
Prodotti e Modelli Commercializzati
Gli orologi venduti con il marchio Ostwok erano, nella sostanza, normali modelli Vostok delle linee Komandirskie (orologi da campo per ufficiali) e Amphibia (orologi subacquei), personalizzati unicamente nel quadrante con il logo “Ostwok” al posto del marchio originalefinestraweb.net. Dal punto di vista tecnico, montavano movimenti meccanici Vostok (tipicamente calibro 2414 a carica manuale da 17 rubini per molti Komandirskie, o movimenti automatici 2416 per alcune varianti) e conservavano le caratteristiche di robustezza tipiche di questi orologi: resistenti agli urti, impermeabili (i modelli Amphibia avevano cassa stagna fino a ~200m) e del tutto privi di componenti elettroniche (nessuna batteria richiesta)sovietaly.itsovietaly.it.
Molti esemplari Ostwok furono realizzati con casse placcate in oro mediante rivestimento in nitruro di titanio (TiN) – una finitura dorata molto in voga negli anni ’90finestraweb.net. Ciò li rendeva esteticamente più “lussuosi” agli occhi del pubblico occidentale dell’epoca, sebbene la stessa Vostok producesse versioni analoghe per altri mercati. Le referenze Ostwok note oggi ai collezionisti comprendono varianti tematiche denominate in base alle grafiche del quadrante e al pubblico di destinazione, tra cui:
Ostwok “KGB” – modello automatico dedicato al tema KGB, con logo e stemma dell’ex servizio segreto sovietico (movimento automatico, prezzo più elevato);
Ostwok “Generale” – modello con grafica da generale dell’Armata Rossa;
Ostwok “Ammiraglio” – con emblemi navali (in alcuni contesti chiamato Admiralskie);
Ostwok “Marineflieger” – dedicato alle forze aeronavali (letteralmente “aviatore di marina” – indicato anche come modello “Marinaio” nelle brochure italiane);
Ostwok “Cosmonauta” – orologio dedicato ai cosmonauti, graficamente ispirato alle imprese spaziali sovietiche (quest’ultimo di gamma più economica rispetto agli altri)sovietaly.itsovietaly.it.
Queste denominazioni rispecchiavano i soggetti raffigurati sui quadranti e sottolineavano ulteriormente l’appeal militare/collezionistico. Tutti gli orologi venivano forniti in una confezione dedicata (scatola in cartoncino con logo) e accompagnati da un certificato di qualità emesso dalla fabbrica Vostok, oltre a istruzioni e garanzia di 1 annosovietaly.it. Ostwok evidenziava con orgoglio che i propri segnatempo erano prodotti su macchinari svizzeri (in parte vero, poiché la Vostok di Chistopol’ negli anni ‘90 utilizzava anche macchine di produzione elvetiche) e che si trattava di orologi “riservati all’élite militare sovietica” ora finalmente disponibili al pubblico occidentalefinestraweb.netsovietaly.it.
Nota: Gli orologi Ostwok, essendo in sostanza dei Vostok marchiati ad hoc, non erano certificati “Swiss Made” (né avrebbero potuto esserlo, essendo fabbricati in Russia). Tuttavia il marchio e la strategia di marketing inducevano l’acquirente a percepirli come prodotti con standard elevati, quasi un ponte tra due tradizioni orologiere. Col senno di poi, molti di questi esemplari sono rimasti invenduti nei magazzini: ancora oggi si possono reperire orologi Ostwok New Old Stock (fondi di magazzino) a prezzi contenuti, soprattutto in versione placcata oro, prevalentemente sul mercato tedescofinestraweb.net.
Accordi con la Fabbrica Vostok e Contratti Internazionali
Il lancio di Ostwok fu reso possibile da un importante accordo commerciale con la Chistopolsky Zavod Vostok (la fabbrica Vostok di Čistopol’, in Russia). Secondo un articolo dell’epoca (apparso sulla stampa francofona nel 1994), una misteriosa società svizzera denominata “BN” firmò con Vostok un contratto per la fornitura di 1,5 milioni di orologi “Commandant” (cioè Komandirskie) nei successivi tre annisovietaly.it. Nell’accordo BN avrebbe ottenuto anche i diritti esclusivi di vendita in Occidente per questi segnatemposovietaly.it. La notizia venne confermata dal direttore amministrativo di Vostok, Vladimir Irnjiev, che attraverso l’agenzia Interfax comunicò i dati generali dell’intesa, rifiutandosi però di rivelare il nome completo del partner svizzero né l’ammontare del contratto (definito “un segreto commerciale”)sovietaly.it. Un dettaglio curioso è che la Fédération de l’industrie horlogère suisse – l’organo federale che registra tutte le aziende orologiere in Svizzera – dichiarò di non conoscere alcuna società dal nome BN operante nel settoresovietaly.it. Ciò fa pensare che BN fosse una società veicolo o un’entità poco nota, forse creata ad hoc per questo affare. È plausibile che dietro BN vi fossero i fondatori stessi di Ostwok SA o loro partner finanziari; infatti Ostwok SA nacque formalmente pochi mesi dopo l’accordo (estate 1993) proprio per implementarne i termini. In mancanza di dati ufficiali sul nome esteso di “BN”, tale sigla resta avvolta nel mistero, non essendo mai più ricomparsa in altre cronache del settore.
Va sottolineato che l’accordo con Vostok diede a Ostwok un vantaggio competitivo notevole: poté vantare di commercializzare in esclusiva mondiale gli orologi del principale fornitore dell’esercito ex-sovietico. Già a fine 1993, a poche settimane dal lancio, la prima collezione Ostwok Komandirskie stava ottenendo successo persino in Svizzera, notoriamente il mercato più difficile e competitivo per gli orologiarchive.org. Nei primi mesi di attività, l’azienda riuscì a costruire una rete di distribuzione in ben 14 paesiarchive.org, grazie a contratti di esclusiva nazionale offerti a partner locali (la stessa Ostwok pubblicò annunci su testate internazionali cercando distributori esclusivi in vari paesi)archive.org. Un’inserzione sull’International Herald Tribune del dicembre 1993, ad esempio, promuoveva la collezione Ostwok agli importatori mondiali enfatizzando che “nel giro di un solo mese, 14 paesi [erano stati] conquistati per la distribuzione del marchio OSTWOK”archive.org.
Non risultano altri contratti internazionali di rilievo oltre quello con Vostok. Ostwok SA era essenzialmente il braccio commerciale di quell’accordo, incaricato di coordinare produzione (in Russia) e distribuzione (in Occidente). L’assemblaggio degli orologi avveniva molto probabilmente a Čistopol’, presso lo stabilimento Vostok, da cui gli orologi finiti venivano poi esportati; l’ipotesi che Ostwok assemblasse in Svizzera è smentita dal fatto che l’azienda non risulta nei registri come produttrice (nessuna infrastruttura industriale propria)finestraweb.net. Quindi il ruolo di Ostwok SA/BN era di committente e importatore: finanziava la produzione, applicava il proprio marchio sui quadranti, curava il packaging multilingue e provvedeva a distribuire i prodotti nei paesi target.
Promozione, Pubblicità e Materiale Marketing
Per penetrare i mercati europei, Ostwok mise in campo una vigorosa campagna promozionale e di marketing internazionale tra il 1993 e il 1995. Oltre ai già citati annunci per reclutare distributori, l’azienda pubblicizzò direttamente i propri orologi al pubblico finale, specialmente in Svizzera e Germania (dove si concentravano molti appassionati di orologi militari russi).
Una brochure/ordine pubblicata in tedesco – presumibilmente apparsa su riviste di settore o inviata per corrispondenza – presentava la gamma di orologi Ostwok definendoli “die russische Original-Militäruhr” (l’originale orologio militare russo) e annunciando al lettore tedesco: “Jetzt sind sie da! Die einzig echten original-Kommandirskie-Militäruhren aus der ehemaligen Sowjetunion…” cioè “Ora sono qui! Gli unici veri orologi militari Komandirskie originali dell’ex Unione Sovietica”sovietaly.itsovietaly.it. Nel testo promozionale si enfatizzava come questi segnatempo, “largamente fatti a mano, meccanici e robusti”, fossero già “un assoluto successo nel difficilissimo mercato test della Svizzera” e che “la prima collezione, creata espressamente per l’élite militare sovietica, [fosse] ora arrivata anche in Germania”, con la promessa di “ulteriori serie a seguire”sovietaly.itsovietaly.it. La Ostwok SA veniva presentata come “società commerciale svizzera” detentrice della “distribuzione mondiale esclusiva”, e gli orologi venivano offerti in vendita diretta (per corrispondenza) con cinturino in pelle, certificato di qualità e 1 anno di garanziasovietaly.itsovietaly.it. Si rassicuravano i clienti sull’assenza di batterie (“Liebhaberstück batteriefrei”), sulla resistenza all’acqua e agli urti, e si offriva un diritto di recesso entro 5 giorni dalla consegnasovietaly.itsovietaly.it.
In calce all’annuncio era presente un modulo d’ordine con elenco dei modelli disponibili (KGB, Generale, Ammiraglio, Marineflieger, Cosmonauta) e relativi prezzi in marchi tedeschi (DM), differenziati a seconda del colore del cinturino scelto (nero o marrone)sovietaly.itsovietaly.it. Ad esempio, il modello di punta “KGB” automatico era offerto a DM 215 (cinturino marrone) o DM 220 (nero), mentre i modelli Generale/Ammiraglio/Marineflieger costavano DM 195 (marrone) o DM 200 (nero); il più economico, “Kosmonaut”, era prezzato DM 89 o 94sovietaly.itsovietaly.it. I prezzi erano al netto di IVA e spese di spedizionesovietaly.itsovietaly.it. Il cliente poteva scegliere il metodo di pagamento (contanti/assegno, fattura o contrassegno)sovietaly.it e inviare l’ordine all’indirizzo di Fehraltorf. Questo tipo di marketing diretto suggerisce che Ostwok puntasse molto sulle vendite per corrispondenza, sfruttando listini e annunci su riviste per raggiungere collezionisti e appassionati.
È noto anche che Ostwok realizzò materiale pubblicitario cartaceo aggiuntivo: ad esempio, si fa riferimento a un “prospectus” (opuscolo) più dettagliato, che gli interessati potevano richiedere gratuitamente (“Verlangen Sie unseren Prospekt für weitere Kommandirskie-Uhren!” – “Richiedete il nostro dépliant per altri orologi Komandirskie”)sovietaly.itsovietaly.it. Questo lascia intendere l’esistenza di brochure illustrate con l’intera gamma Ostwok, oggi oggetti da collezione piuttosto rari.
Il Concorso Promozionale del 1994
Nel 1994, per stimolare ulteriormente le vendite e la notorietà del marchio, Ostwok SA lanciò un concorso a premi rivolto ai clienti. L’iniziativa, annunciata all’interno delle brochure pubblicitarie, metteva in palio sostanziosi premi in denaro e orologi, a fronte della semplice risposta ad alcune domande di un quizsovietaly.it. In particolare, i premi annunciati furono: 1º premio 10.000 franchi svizzeri, 2º premio 5.000 CHF, 3º premio l’intera collezione di orologi Ostwok mostrati nell’opuscolo (tutti i 5 modelli), e dal 4º al 15º premio un orologio Ostwok modello KGB ciascunosovietaly.it.
Per partecipare bisognava rispondere correttamente a tre domande molto semplici, chiaramente pensate per promuovere i punti di forza del prodotto. Le domande erano: «La sede principale della Ostwok SA è in Svizzera?» (risposta prevista: Sì, lo scopo era ribadire l’origine svizzera dell’azienda); «Questi orologi necessitano di una batteria?» (risposta: No, sottolineando che sono meccanici); «Includono un certificato di qualità?» (risposta: Sì, a garanzia dell’autenticità)sovietaly.it. I partecipanti dovevano barrare le caselle Sì/No e inviare il modulo – lo stesso tagliando d’ordine fungeva anche da cedola per il concorso – all’indirizzo di Ostwok SA entro la data di scadenza del 31 maggio 1994sovietaly.itsovietaly.it. Era inoltre specificato che l’estrazione dei vincitori sarebbe avvenuta alla presenza di un notaio, scegliendo a sorte tra tutte le schede con risposte esatte, e che il ricorso per vie legali era escluso, come da prassi per i concorsi a premiosovietaly.itsovietaly.it.
Questo concorso dimostra l’aggressività della campagna marketing di Ostwok nella sua fase iniziale: i premi in denaro (10.000 CHF nel 1994 equivalevano a circa 6.600 € odierni, e 5.000 CHF a 3.300 € in valore attuale, tenendo conto di cambio e inflazione) erano decisamente alti per un concorso di orologisovietaly.it. Ciò fa pensare che l’azienda disponesse di un budget marketing significativo, probabilmente alimentato dall’ottimismo sulle vendite future. Purtroppo, non sono state trovate informazioni su quanti partecipanti aderirono né sui vincitori effettivi del concorsosovietaly.it. È possibile che l’iniziativa non abbia riscosso il successo sperato, oppure che semplicemente non vi sia traccia pubblica della premiazione.
Registrazioni di Marchi a Livello Internazionale
Parallelamente alle attività commerciali, Ostwok SA cercò di tutelare il proprio brand e i nomi di alcuni modelli chiave depositando marchi registrati in vari paesi. Dalla documentazione disponibile risulta che nel gennaio 1994 la società presentò domanda di registrazione per il marchio “OSTWOK” presso l’USPTO (ufficio marchi degli Stati Uniti) e depositò nello stesso periodo anche il marchio “KGB” per orologitrademarks.justia.comtrademarks.justia.com. A fine marzo 1994 depositò ulteriori domande negli USA per i marchi denominativi “Командирские” (in caratteri cirillici, cioè Komandirskie), “General’skie” (traslitterato come Generalirskie) e “Admiral’skie” (serie che richiamano i gradi militari di generale e ammiraglio)trademarks.justia.comtrademarks.justia.com. Inoltre venne depositato un marchio figurativo e una nuova domanda per “KGB” (probabilmente in forma grafica)trademarks.justia.com. Più tardi, nel giugno 1994, Ostwok tentò persino di registrare un marchio bizzarro: “SWISS ARMY PEN” (penna dell’esercito svizzero), per articoli di cartoleriatrademarks.justia.com – forse un progetto secondario di gadget promozionali, che però non ebbe seguito.
Questa strategia aggressiva di branding internazionale mirava a coprire non solo il nome aziendale ma anche i nomi di fantasia legati ai propri orologi, prevenendo potenziali concorrenti dall’usare denominazioni simili. Tuttavia, molti di questi marchi non arrivarono a registrazione definitiva. Negli Stati Uniti, ad esempio, le domande furono abbandonate già nel 1995 per mancata risposta alle obiezioni dell’ufficio marchitrademarks.justia.com. Il marchio OSTWOK depositato in USA il 27 gennaio 1994 venne ufficialmente abbandonato il 3 marzo 1995 per “Failure to respond”, cioè mancata risposta entro i termini a una richiesta dell’esaminatoretrademarks.justia.comtrademarks.justia.com. Similmente, i marchi KGB e gli altri risultano Dead/Abandoned nelle banche dati americane, segno che la società potrebbe non aver perseguito oltre la tutela legale negli USA una volta valutati i costi o l’andamento del business.
Anche in Canada si registra un epilogo analogo: Ostwok SA depositò diversi marchi in Canada a partire dal 1994, coprendo strumenti orologieri e accessori, ma le procedure furono interrotte e tutti i marchi abbandonati entro il 1998sovietaly.it. È probabile che inizialmente l’azienda volesse espandersi in Nord America e altri mercati, salvo poi rinunciare – forse a causa di vendite inferiori alle aspettative o per il costo del mantenimento dei marchi. Non risultano cause di opposizione legale di rilievo: ad esempio, il tentativo di registrare “Swiss Army Pen” avrebbe potuto scontrarsi con il marchio “Swiss Army” (notoriamente usato da Victorinox), ma dato che la domanda non venne portata a termine, non consta un’opposizione formale, solo l’abbandono.
In Europa, Ostwok SA si mosse prima dell’istituzione del marchio comunitario UE (introdotto solo nel 1996): il marchio fu registrato in Svizzera (come detto, ad agosto 1993 la domanda e a febbraio 1994 l’iscrizione nei registri elvetici)trademarks.justia.com, e probabilmente esteso via convenzione di Madrid ad alcuni paesi chiave. Non abbiamo però dettagli su registrazioni attive in paesi europei specifici (potrebbero esserci state domande in Germania o altrove, ma senza riscontro pubblico attuale). In sintesi, la tutela del marchio Ostwok fuori dalla Svizzera rimase incompiuta, complice il successivo declino dell’azienda.
Declino, Liquidazione e Retaggio
Dopo il boom iniziale del 1993-94, la presenza di Ostwok sul mercato andò diminuendo nella seconda metà degli anni ’90. È probabile che l’entusiasmo per gli “orologi sovietici” in Occidente si fosse in parte affievolito rispetto all’inizio del decennio (quando, subito dopo la caduta dell’URSS, vi fu una moda del collezionismo di cimeli sovietici)finestraweb.net. Inoltre, la concorrenza di altri importatori e l’assenza di reale innovazione di prodotto possono aver inciso. Alcune fonti forumistiche indicano che molti orologi Ostwok rimasero invenduti sugli scaffali, specialmente dopo il 1995, finendo poi liquidati come stock a basso prezzo negli anni successivi.
Formalmente, Ostwok SA fu liquidata nel 2002, con chiusura definitiva delle attivitàsovietaly.it. Non risultano cronache di dispute legali pubbliche o cause contro la società; la fine sembra dovuta più che altro a ragioni commerciali e finanziarie interne (forse il mancato raggiungimento dei volumi di vendita previsti dall’accordo con Vostok, o costi non più sostenibili). La denominazione sociale non è stata riutilizzata né compaiono passaggi di proprietà noti: semplicemente l’azienda è stata dissolta. Anche il misterioso partner BN sparisce dalla scena con la fine di Ostwok, senza tracce di coinvolgimenti in altri progetti orologieri noti.
In retrospettiva, l’esperienza Ostwok rappresenta un interessante capitolo di cross-over industriale: un tentativo di far convivere il mondo dell’orologeria russa (robusta, economica, militare) con quello svizzero (prestigioso, commerciale, orientato al collezionismo). Sebbene l’operazione non abbia avuto successo duraturo, ha lasciato ai collezionisti alcune varianti uniche di orologi Vostok. Questi esemplari Ostwok, prodotti in quantità limitate rispetto alle enormi tirature Vostok, sono oggi ricercati da alcuni appassionati per la loro particolarità storica. Si tratta infatti di orologi “russi travestiti da svizzeri”, come sono stati definiti in tono scherzosofinestraweb.net, che testimoniano un’epoca (gli anni ’90) in cui l’Est e l’Ovest sperimentavano insolite collaborazioni commerciali.
Collegamenti con Altre Aziende e Persone Coinvolte
Ostwok SA non operava in un vuoto: sin dall’inizio abbiamo visto il coinvolgimento della società BN come contraente con Vostok. Sebbene BN rimanga non identificata, è verosimile che fosse direttamente collegata ai fondatori di Ostwok SA. Non risultano però altre aziende svizzere note per il commercio di orologi russi strettamente legate a Ostwok, a parte BN stessa. La Finestraweb riporta che fu proprio “la società svizzera BN” a stipulare il contratto iniziale per 1,5 milioni di pezzifinestraweb.net, confermando che BN fu parte integrante dell’operazione Ostwok sin dal principio.
In Svizzera, negli stessi anni, vi furono altri importatori di orologi dell’Est, ma spesso su scala minore o focalizzati su marchi diversi (ad esempio alcuni distributori indipendenti di Poljot, Raketa, ecc., talora tramite Germania o Italia). Un nome che talvolta compare in ambito di orologi russi in Svizzera è Cosmodrome / Cosmonaut (legato a Raketa), oppure iniziative individuali di imprenditori svizzeri/russi, ma nessuna ha avuto la visibilità di Ostwok. Un possibile parallelo è con la tedesca “Poljot International” (fondata a Francoforte nel 1992), che assemblava orologi russi per venderli in Occidente con finiture migliorate: quella operazione però fu distinta e focalizzata sul marchio Poljot, non legata a Ostwok.
Per quanto concerne le persone fisiche, oltre al citato J.P. Hösser, non sono di dominio pubblico i nominativi dei fondatori o amministratori di Ostwok SA. La mancanza di tali informazioni nei registri facilmente accessibili è dovuta anche al fatto che la società è stata sciolta prima dell’era internet e le visure camerali d’epoca non sono online. È lecito supporre che vi fossero di mezzo investitori svizzeri intraprendenti, forse con contatti nell’ex URSS. Alcune teorie tra collezionisti suggeriscono il coinvolgimento di persone legate all’import-export generico (dato che l’oggetto sociale di Ostwok SA era registrato come “commercio di ogni tipo”aisor.it, quindi non solo orologi). Tuttavia, senza fonti ufficiali, tali nomi rimangono nell’ombra.
In sintesi, Ostwok SA fu un’operazione isolata nel suo genere. Non generò spin-off né evoluzioni in altre aziende dopo la sua chiusura. L’unico “collegamento” postumo che si può menzionare è il fatto che nel 2004 nacque Vostok-Europe, joint-venture lituano-russa che anch’essa mirava a distribuire orologi Vostok in Occidente (con design aggiornati): ma questa iniziativa non aveva alcun legame con Ostwok ed avvenne dopo che Ostwok era già sparita. Possiamo quindi considerare Ostwok un esperimento unico, frutto del contesto storico degli anni ’90. Le sue tracce restano nei documenti dell’epoca e negli orologi marchiati Ostwok che ogni tanto affiorano sul mercato collezionistico, a memoria di un curioso incontro tra orologeria sovietica e marketing svizzero.
Timeline Cronologica degli Eventi Principali (1993-2002)
Anno
Evento chiave
1993
Fondazione di Ostwok SA a Fehraltorf (CH) il 13 agosto 1993. Sigla di un accordo con la fabbrica Vostok: la società (tramite la misteriosa BN) ottiene la produzione di 1,5 milioni di Komandirskie in 3 anni e l’esclusiva per l’Occidentesovietaly.itsovietaly.it. Lanciata la prima collezione Ostwok (Komandirskie) sul mercato europeo; entro fine anno attivati distributori in 14 paesiarchive.org.
1994
Deposito e registrazione dei marchi: il brand Ostwok e vari nomi di modelli (KGB, Komandirskie, ecc.) vengono registrati in Svizzera (febbraio)finestraweb.net e depositati in USA/Canada (gennaio-marzo). Campagna pubblicitaria intensiva in Svizzera e Germania: brochure, annunci su stampa, vendita per corrispondenza. Concorso a premi 1994 con 10.000 CHF di primo premio, scadenza 31/5/94, per promuovere gli orologisovietaly.itsovietaly.it.
1995
Ritiro dal mercato USA: le domande di marchio OSTWOK, KGB ecc. negli Stati Uniti vengono abbandonate (marzo 1995) per mancata risposta alle obiezioni dell’USPTOtrademarks.justia.com. Prosegue la vendita in Europa, ma l’espansione rallenta.
1996-1998
Contrazione attività: diminuisce l’eco pubblicitaria di Ostwok; presumibilmente calano le vendite. Le registrazioni di marchi in Canada vengono lasciate decadere: entro il 1998 risultano abbandonate tutte le procedure avviatesovietaly.it.
2002
Chiusura e liquidazione: Ostwok SA termina le operazioni e viene ufficialmente liquidata. La società viene cancellata dal registro di commercio svizzero nel corso del 2002sovietaly.it.
Gli appassionati di orologirussi e sovietici spesso incontrano abbreviazioni in cirillico per i giorni della settimana e i mesi. Questa guida offre una chiara schematizzazione delle corrispondenze delle abbreviazioni in cirillico, italiano, inglese, francese, spagnolo, giapponese, cinese e arabo. Inoltre, esploreremo il calendario utilizzato nell’Unione Sovietica e alcune curiosità storiche. Infine, spiegheremo perché i giorni della settimana in francese sono talvolta utilizzati sugli orologi giapponesi.
Raketa Perpetual Calendar
Giorni della Settimana
Ecco uno schema che mostra la corrispondenza delle abbreviazioni dei giorni della settimana:
Lingua
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Russo
ПНД (PND)
ВТР (VTR)
СРД (SRD)
ЧТВ (ChTV)
ПТН (PTN)
СБТ (SBT)
ВСК (VSK)
Italiano
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
Inglese
MON
TUE
WED
THU
FRI
SAT
SUN
Francese
LUN
MAR
MER
JEU
VEN
SAM
DIM
Spagnolo
LUN
MAR
MIÉ
JUE
VIE
SÁB
DOM
Giapponese
月 (Getsu)
火 (Ka)
水 (Sui)
木 (Moku)
金 (Kin)
土 (Do)
日 (Nichi)
Cinese
一 (Yī)
二 (Èr)
三 (Sān)
四 (Sì)
五 (Wǔ)
六 (Liù)
日 (Rì)
Arabo
اث (ITH)
ثل (THL)
أر (AR)
خم (KHM)
جم (JM)
سب (SB)
أحد (AHD)
Corrispondenza delle abbreviazioni dei giorni della settimana in cirillico, italiano, inglese, francese, spagnolo, giapponese, cinese e arabo.
Mesi dell’Anno
Ecco uno schema che mostra la corrispondenza delle abbreviazioni dei mesi dell’anno:
Lingua
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Russo
ЯНВ (YAnV)
ФЕВ (FEV)
МАР (MAR)
АПР (APR)
МАЙ (MAY)
ИЮН (IYuN)
ИЮЛ (IYuL)
АВГ (AVG)
СЕН (SEN)
ОКТ (OKT)
НОЯ (NOYa)
ДЕК (DEK)
Italiano
GEN
FEB
MAR
APR
MAG
GIU
LUG
AGO
SET
OTT
NOV
DIC
Inglese
JAN
FEB
MAR
APR
MAY
JUN
JUL
AUG
SEP
OCT
NOV
DEC
Francese
JAN
FÉV
MAR
AVR
MAI
JUN
JUI
AOÛ
SEP
OCT
NOV
DÉC
Spagnolo
ENE
FEB
MAR
ABR
MAY
JUN
JUL
AGO
SEP
OCT
NOV
DIC
Giapponese
1月 (Ichigatsu)
2月 (Nigatsu)
3月 (Sangatsu)
4月 (Shigatsu)
5月 (Gogatsu)
6月 (Rokugatsu)
7月 (Shichigatsu)
8月 (Hachigatsu)
9月 (Kugatsu)
10月 (Jūgatsu)
11月 (Jūichigatsu)
12月 (Jūnigatsu)
Cinese
一月 (Yīyuè)
二月 (Èryuè)
三月 (Sānyuè)
四月 (Sìyuè)
五月 (Wǔyuè)
六月 (Liùyuè)
七月 (Qīyuè)
八月 (Bāyuè)
九月 (Jiǔyuè)
十月 (Shíyuè)
十一月 (Shíyīyuè)
十二月 (Shí’èryuè)
Arabo
ينا (YNA)
فبر (FBR)
مار (MAR)
أبر (ABR)
ماي (MAY)
ينو (YNU)
يول (YUL)
أغس (AGS)
سبم (SPM)
أكت (AKT)
نوڤ (NOV)
ديس (DIS)
Corrispondenza delle abbreviazioni dei mesi dell’anno in cirillico, italiano, inglese, francese, spagnolo, giapponese, cinese e arabo.
Raketa Perpetual Calendar
Il Calendario dell’Unione Sovietica
Il calendario utilizzato nell’Unione Sovietica dopo la Rivoluzione d’Ottobre ha subito diverse modifiche. Inizialmente, la Russia utilizzava il calendario giuliano, che differiva dal calendario gregoriano adottato dalla maggior parte del mondo occidentale. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre del 1917, il governo sovietico decise di adottare il calendario gregoriano nel 1918 per allinearsi meglio con il resto del mondo.
La Rivoluzione d’Ottobre
Un punto interessante è che la Rivoluzione d’Ottobre non è avvenuta effettivamente in ottobre secondo il calendario gregoriano. La rivoluzione iniziò il 25 ottobre 1917 secondo il calendario giuliano, ma questa data corrisponde al 7 novembre 1917 nel calendario gregoriano. Pertanto, nonostante venga chiamata “Rivoluzione d’Ottobre”, l’evento si è verificato nel mese di novembre secondo il calendario attuale.
Abbreviazioni sugli Orologi Sovietici per il Mercato Interno
Su alcuni orologi sovietici destinati al mercato interno con scritte in cirillico, il giorno della settimana era abbreviato a due lettere e preceduto da un numero. Questo sistema utilizzava il numero del giorno della settimana seguito dalle prime due lettere del giorno in maiuscolo. Ad esempio, la domenica era “7 ВС”. Questo metodo aiutava a distinguere i giorni della settimana, specialmente nelle regioni dove non era comune l’uso del cirillico, rendendo più facile per le persone identificare i giorni.
Abbreviazioni dei giorni della settimana sugli orologi sovietici per il mercato interno, utilizzando numeri seguiti dalle prime due lettere in cirillico maiuscolo.
Giorni della Settimana in Giapponese
Un aspetto curioso è che in Giappone i giorni della settimana sono talvolta indicati con le iniziali dei giorni in francese sugli orologi. Questo deriva da un’influenza culturale e linguistica che ha visto l’introduzione della lingua francese in vari settori giapponesi durante il periodo Meiji, quando il Giappone si stava modernizzando e cercava di emulare vari aspetti delle culture occidentali.
Conclusioni
Capire le abbreviazioni dei giorni della settimana e dei mesi sugli orologi in diverse lingue è essenziale per un uso corretto e per evitare confusione. Speriamo che questa guida vi sia utile per comprendere meglio queste corrispondenze e per esplorare un po’ della storia dei calendari sovietici.
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