Ehi amici! Oggi voglio parlarvi di una città sovietica che ha un posto speciale nel mio cuore: Samara. Potreste non aver mai sentito parlare di questa gemma nascoBenvenuti a Samara, affascinante città russa adagiata lungo le rive maestose del fiume Volga. Questa guida turistica vi porterà in un viaggio nel tempo (in tutti i sensi!) attraverso i secoli di storia di Samara, con un occhio di riguardo per una curiosità che la rende unica: la sua tradizione nell’orologeria sovietica. Scopriremo come una ex-fabbrica di munizioni divenne famosa per i suoi orologi da polso, esploreremo i monumenti, i musei e gli angoli più interessanti della città, e infine assaporeremo i piatti tipici locali. Preparatevi a scoprire Samara con un tono leggero e curioso, tra aneddoti storici, consigli da insider e tante “time-travel” tra storia e cultura!
Cenni storici di Samara (XVI secolo – epoca sovietica)
Samara vanta origini antiche e strategiche. Fondata nel 1586 come fortezza posta a guardia del Volga, nacque per volontà del governo moscovita con lo scopo di difendere le nuove frontiere russe dopo la conquista dei khanati di Kazan’ e Astrachan’treccani.it. Grazie alla sua posizione, la fortezza di Samara proteggeva il passaggio sul fiume dagli attacchi di banditi e ribelli cosacchi, diventando presto un baluardo militare importante. Nel 1688 ottenne lo status ufficiale di città, perdendolo poi temporaneamente nel 1764 durante le riorganizzazioni amministrative dell’Imperotreccani.it.
Con il passare del tempo e la pacificazione della regione, Samara si trasformò da avamposto militare a fiorente centro commerciale. Nel XVIII e XIX secolo, complice la sicurezza crescente lungo il Volga e lo sviluppo della navigazione fluviale, la città divenne un vivace snodo di scambi: granaglie, pelli, pesce essiccato e altri prodotti transitavano per il suo porto. Nel 1851 Samara fu elevata a capoluogo di governatorato autonomotreccani.it, segno del suo crescente peso economico e amministrativo. All’inizio del ‘900 la città contava eleganti viali, chiese (all’epoca ben 25 chiese, tra cui spiccava la cattedrale dedicata alla Madonna di Kazan’) e vivaci giardini pubblici che ne delineavano un profilo urbano piacevoletreccani.it.
L’epoca rivoluzionaria e sovietica portò cambiamenti drastici. Durante la Guerra Civile Russa (1918-1920) Samara visse momenti tumultuosi: fu occupata dalle truppe antibolsceviche (come la legione cecoslovacca) e divenne temporaneamente sede di governi alternativi anti-sovietici, per poi essere riconquistata dall’Armata Rossa nel 1918-1919treccani.it. Negli anni ‘30, sotto Stalin, la città fu ribattezzata Kujbyšev in onore del dirigente bolscevico Valerian Kuibyshevrussian.watch. Proprio come Kujbyšev, Samara giocò un ruolo cruciale nella Seconda Guerra Mondiale: nel 1941, con l’invasione nazista alle porte di Mosca, fu designata come “seconda capitale” dell’URSS pronta ad accogliere il governo sovietico in caso di evacuazioneatlasobscura.com. Vennero trasferite qui ambasciate straniere, il celebre Teatro Bol’šoj e altri enti, e in gran segreto fu costruito un bunker sotterraneo per Stalin a 37 metri di profondità (mai utilizzato alla fine)atlasobscura.comatlasobscura.com. Terminata la guerra, Samara (ancora chiamata Kujbyšev) prosperò come centro industriale di primaria importanza: fabbriche aeronautiche, stabilimenti bellici, cantieri e ovviamente la Fabbrica di Orologi ZIM contribuirono allo sviluppo sovietico. La città mantenne il nome di Kujbyšev fino al 1991, quando, con la fine dell’URSS, tornò all’antico nome di Samararussian.watch.
Oggi il passato convive col presente: passeggiando per Samara potrete percepire l’eredità di queste epoche – dalle fortezze perdute ai palazzi sovietici, dai bunker segreti ai nuovi grattacieli – in un mix affascinante che rende questa città un vero gioiello sulle rive del Volga.
La Fabbrica di Orologi ZIM: dal fusibile all’ora esatta
Tra le storie più curiose di Samara c’è quella della Fabbrica Maslennikov, nota con la sigla ZIM (Zavod Imeni Maslennikova, ossia “Fabbrica intitolata a Maslennikov”). Nata inizialmente non per fare orologi ma per scopi ben più bellicosi, questa fabbrica è l’emblema della capacità sovietica di convertire le spade in… orologi!
Fondato nel 1911 come stabilimento di spolette e munizioni, lo stabilimento Maslennikov produceva in origine fusibili per proiettili d’artiglieria, rispondendo a un decreto dello Zar Nicola II dopo la guerra russo-giapponeserussian.watchrussian.watch. Durante la Prima Guerra Mondiale sfornò milioni di pezzi all’anno, diventando uno dei pilastri dell’industria bellica russa. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, l’impianto attraversò un periodo difficile: venne riconvertito nel 1918 per produrre beni “di pace” (si dice che sfornasse perfino ferri da stiro e mortai in bronzo per uso domestico!) e poi chiuso durante la guerra civilerussian.watchrussian.watch. Solo nel 1923 riprese vita con la nuova produzione civile (valvole idrauliche, utensili, parti meccaniche per agricoltura) e fu intitolato ad Alexander Maslennikov, un rivoluzionario locale celebrato dagli operairussian.watch. Da allora il nome “ZIM” accompagna la fabbrica. Negli anni ‘30, mentre l’URSS si industrializzava a pieno regime, la Maslennikov mantenne la vocazione duale: continuò a produrre armamenti (divenne “Fabbrica n.42” in codici militari) ma iniziò anche ad allargare la gamma di beni di consumo prodotti.
Quando arrivano gli orologi? Proprio negli anni ‘30 avviene la svolta. L’Unione Sovietica voleva emanciparsi dalla dipendenza straniera in campo orologiero (fino ad allora molti movimenti meccanici venivano importati dalla Svizzera, Germania o Stati Uniti)russian.watch. Così, in un ambizioso piano governativo del 1935, fu deciso di impiantare linee di produzione di orologi in nuove città oltre a Mosca. Samara venne scelta come sede del terzo grande fabbrica di orologi del paese (dopo la 1ª e 2ª Fabbrica di Orologi di Mosca)russian.watchrussian.watch. Dal 1933 al 1939 tecnici francesi della ditta LIP aiutarono ad allestire i reparti: inizialmente la ZIM produsse orologi da tasca robusti e semplici, pensati per resistere all’uso quotidiano e alle necessità militarirussian.watch. Nel 1936 si celebrò ufficialmente la “nascita” dell’orologeria a Samara, salutata con fanfare e discorsi nonostante le difficoltà economiche dell’epocarussian.watch. Già nel primo anno post-bellico (1946) la fabbrica sfornò oltre 46.000 orologi da tasca, segno di una produzione ormai ben avviatarussian.watch.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Maslennikov Factory consolidò la sua fama per prodotti civili. Prima del conflitto aveva già introdotto alcuni orologi tascabili a marchio ZIMrussian.watch; ma è dal 1950 in poi che arrivano i segnatempo più noti: in quell’anno lo stabilimento iniziò a produrre in serie il celebre orologio da polso “Pobeda” (“Vittoria”), modello creato per celebrare la vittoria sovietica nella guerrarussian.watch. Accanto al Pobeda, comparve anche il marchio ZIM sugli altri orologi da polso realizzati in loco. Per oltre mezzo secolo (1950–2002) milioni di orologi Pobeda e ZIM uscirono da Samara, scandendo il tempo sui polsi di generazioni di cittadini sovieticirussian.watch. La fabbrica, nel frattempo, non produceva solo orologi: in pieno stile sovietico era un colosso polivalente. Negli anni d’oro arrivò ad impiegare ben 30.000 operairussian.watch e a fabbricare di tutto un po’ – dai gadget spaziali (strumenti per veicoli sovietici, dato che Samara aveva anche industrie aerospaziali)russian.watch ai mulinelli da pesca, dalle macchine da cucire ai piccoli elettrodomestici e perfino componenti per trattori e automobilirussian.watch. Insomma, un vero orgoglio industriale locale.
Tra crisi e creatività: la produzione di orologi negli anni ‘90
Con il crollo dell’Unione Sovietica, anche la gloriosa fabbrica ZIM dovette affrontare tempi difficili (letteralmente, in questo caso!). Gli anni ‘90 in Russia furono un’era di transizione tumultuosa verso il mercato libero, e molte industrie statali faticarono a sopravvivere alla nuova economia. La Maslennikov di Samara non fece eccezione: perse i finanziamenti centrali, vide calare drasticamente gli ordini e dovette reinventarsi. Basti pensare che durante l’era sovietica la ZIM produceva in media 200.000 orologi al mese, spesso mantenendo alta la produzione anche per giustificare le attività belliche (si dice facesse parte della “copertura” civile di una fabbrica altrimenti impegnata in armamenti). Negli anni ‘90, invece, la produzione crollò a soli 30-35 mila pezzi mensili, sintomo di un ridimensionamento enormerussian.watch. Molti reparti vennero chiusi e il personale ridotto all’osso.
La qualità degli orologi degli ultimi anni subì un calo percepibile. I modelli assemblati verso la fine degli anni ‘90 e primi 2000, pur essendo costruiti sullo stesso collaudato calibro meccanico degli esemplari precedenti, spesso lasciavano a desiderare in termini di finiture e controllo qualitàrussian.watch. Tuttavia, proprio in questo periodo difficile, emerse una certa creatività nostalgica: spuntano sul mercato modelli celebrativi, quadranti variopinti, serie commemorative prodotte in piccole quantità per appassionati o per anniversari. Ad esempio, in collaborazione con partner occidentali, la ZIM lanciò alcuni orologi sotto un marchio misto: nacque una joint-venture sovietico-tedesca chiamata “Optim-Maveg”, il cui logo stilizzato (una specie di strana firma ondulata) sostituì la scritta ZIM su alcuni quadranti degli anni ’90russian.watch. Questi segnatempo ibridi oggi sono piccole curiosità per i collezionisti, ma all’epoca rappresentarono un tentativo di rilanciare l’azienda aprendosi a nuovi mercati.
Nonostante tutti gli sforzi, la gloriosa corsa della fabbrica ZIM era agli sgoccioli. All’inizio dei anni 2000 la produzione di orologi venne ufficialmente interrotta (l’ultimo lotto uscì attorno al 2002), segnando la fine di un’epocarussian.watch. Negli anni successivi, alcuni ex-tecnici e orologiai locali continuarono ad assemblare orologi utilizzando i componenti rimasti in magazzino, per soddisfare la domanda di nostalgici e collezionistirussian.watch. È affascinante pensare che, sebbene la fabbrica abbia chiuso i battenti, il ticchettio dei suoi orologi abbia continuato a vivere ancora per un po’ grazie a queste iniziative. Oggi l’area industriale Maslennikov è in parte abbandonata e in parte riconvertita: uno dei suoi edifici storici (il famoso Edificio n.155) è stato trasformato nel moderno Zakhar Trade Center, un centro commerciale e uffici che porta avanti, almeno architettonicamente, l’eredità di quella stagione industrialerussian.watchrussian.watch.
Gli orologi ZIM: stile, curiosità e modelli iconici
Parliamo ora dei protagonisti di questa storia: gli orologi ZIM stessi! Cosa rendeva speciali questi segnatempo Made in Samara? Innanzitutto, bisogna immaginare il contesto: i ZIM (inclusi i Pobeda prodotti in fabbrica) erano pensati come orologi popolari ed economici, destinati a milioni di cittadini sovietici. Dal punto di vista tecnico erano piuttosto semplici: movimento meccanico a carica manuale di 26 mm di diametro (calibro derivato da un progetto francese Lip degli anni ‘30), 15 rubini, niente complicazioni extra, né automatismo né dispositivi antiurto avanzati – insomma l’essenziale per segnare l’orarussian.watch. La cassa era spesso in ottone cromato o placcato (niente acciaio inox come negli orologi svizzeri più costosi), il che significava che con l’uso prolungato tendeva a perdere lucentezza o a consumarsi un po’russian.watch. Precisione nella media, senza pretendere miracoli (erano classificati di “seconda categoria” in termini di precisione secondo gli standard sovietici)russian.watch. Insomma, i ZIM non erano orologi di lusso né oggetti tecnicamente rivoluzionari: puntavano sull’affidabilità e sul prezzo accessibile – oggi diremmo “di fascia economica”russian.watch – per conquistare il polso di ogni cittadino.
Ma attenzione: pur nella loro semplicità, gli orologi ZIM trasudavano carattere e creatività nel design. Una delle note distintive era infatti la grandissima varietà di quadranti e casse proposte nel corso dei decenni. Si calcola che siano stati impiegati oltre 20 diversi tipi di cassa e innumerevoli design di quadranterussian.watch – un vero record rispetto ad altri marchi sovietici più monotoni. I designer di Samara si sbizzarrivano nel creare orologi che, pur condividendo lo stesso movimento interno, avessero personalità diverse all’esterno. Troviamo così ZIM classici con cassa tonda e indici semplici, ma anche modelli con casse quadrate o rettangolari dal gusto retrò, fino a forme più originali. Sui quadranti poi si dava libero sfogo all’inventiva: celebri sono i ZIM con quadrante bicolore nero e bianco a settori, dal look elegante e un po’ art décorussian.watch; oppure quelli con indici a settore (seghettati a spicchi di colore contrastante); senza dimenticare alcuni modelli con stella rossa a ore 12, in pieno stile sovietico patriotticorussian.watch. Non c’era in URSS un’altra fabbrica che osasse tanto con i quadranti – “nessuno faceva quadranti tanto belli e vari quanto la ZIM”, ricordano oggi gli espertirussian.watch. Proprio questa varietà li rende oggi oggetti da collezione affascinanti, perché ogni modello racconta un frammento di estetica della sua epoca.
Un aspetto particolarmente curioso è come alcuni orologi ZIM omaggiassero la città di Samara stessa nei loro dettagli. Ad esempio, furono prodotti esemplari commemorativi con riferimenti a simboli e monumenti locali: un caso su tutti è quello del Monumento alla Gloria (il gigantesco obelisco con l’operaio alato, simbolo di Samara) riprodotto su certi quadranti di orologi da tavolo sovietici prodotti quimeshok.netru.wikipedia.org. Immaginatevi: sull’orologio campeggiava la silhouette di questo monumento iconico, quasi a suggellare il legame tra l’identità cittadina e il tempo che scorre. Del resto, il Monumento della Gloria – dedicato ai lavoratori dell’industria aeronautica locale che tanto contribuirono alla vittoria sovietica – è ancora oggi uno dei simboli più amati di Samararu.wikipedia.org, ed è poetico pensare che campeggiasse anche sul quadrante di alcuni segnatempo, ricordando a chi guardava l’ora il valore del lavoro e della storia della città. Oltre ai monumenti, alcuni quadranti riportavano stemmi, slogan celebrativi (come per anniversari di eventi sovietici, congressi del Partito, ecc.) o grafiche fantasiose – un universo variegato che rende ogni orologio ZIM un piccolo souvenir del suo tempo.
In sintesi, gli orologi ZIM di Samara univano praticità e cultura popolare: non erano solo strumenti per arrivare puntuali, ma anche piccoli pezzi di design sovietico, specchi di un’epoca e, talvolta, perfino canvas in miniatura su cui venivano dipinti orgoglio, arte e memoria locale. Se siete appassionati di orologeria vintage, tenere in mano (o al polso) un vecchio ZIM vi farà sentire un po’ della storia di Samara ticchettare insieme ai secondi!
Cosa vedere a Samara: tra storia, cultura e… orologi!
Samara offre tantissimo a chi ama la storia e la cultura – e anche qualche chicca per gli appassionati di orologi e industria. Ecco alcuni luoghi imperdibili durante la vostra visita, narrati con un occhio curioso:

Il Monumento alla Gloria svetta su Piazza Slavy, nei pressi del lungofiume. Alto 40 metri, con la figura di un operaio che solleva le ali d’oro, commemora i lavoratori aeronautici di Samara durante la Seconda Guerra Mondiale ed è uno dei simboli più amati della cittàru.wikipedia.org.
- Bunker di Stalin: Nel pieno centro cittadino, sotto l’Accademia di Cultura, si trova il bunker segreto costruito per Stalin nel 1942. Questa struttura sotterranea, rimasta nascosta fino al 1991, è oggi visitabile come museo. Scendere i suoi 12 piani sotterranei (37 metri) è un salto nel tempo: vedrete la sala conferenze dove Stalin avrebbe guidato il paese se Mosca fosse caduta, i sistemi di aerazione e gli alloggi, perfettamente conservatiatlasobscura.comatlasobscura.com. Fortunatamente Stalin non dovette mai usarlo, ma la visita al bunker – che resiste a bombe e attacchi aerei – vi farà sentire nel cuore della storia della Seconda Guerra Mondiale.
- Piazza Kuibyshev: È la piazza principale di Samara ed è famosa per le sue dimensioni: pensate, con i suoi 15 ettari è una delle piazze più grandi al mondo, la seconda più vasta in tutta la Russia e in Europaen.wikipedia.org! Qui si affaccia l’elegante Teatro Accademico dell’Opera e Balletto (un edificio monumentale in stile neoclassico staliniano), e al centro della piazza campeggia una statua di Valerian Kuibyshev, il rivoluzionario da cui il luogo prende il nome. Questo enorme spazio aperto è utilizzato per parate, concerti all’aperto e eventi pubblici: se capitate a Samara durante le celebrazioni del Giorno della Vittoria (9 maggio), vedrete la piazza riempirsi di soldati, banda musicale e cittadini in festa, rievocando un’atmosfera patriottica d’altri tempi.
- Il lungofiume (Naberezhnaya): La passeggiata lungo il Volga è forse l’esperienza più piacevole e caratteristica di Samara. La città si vanta – a ragione – di avere una delle più belle e lunghe rive di tutta la Russia: un lungofiume curatissimo che si estende per oltre 5 chilometri lungo la sponda del Volgakp.ru. Passeggiando qui troverete di tutto: spiagge sabbiose dove in estate i locali prendono il sole e fanno il bagno nel fiume, piste ciclabili e aree sportive all’aperto, aiuole fiorite e fontane zampillanti. Numerose sono anche le statue e installazioni artistiche: potreste imbattervi nel monumento al personaggio del film “Il sole bianco del deserto” (un cult sovietico), oppure nell’elegante scultura della Lad’ja (una barca tradizionale russa stilizzata, simbolo del Volga). La sera, il lungofiume si anima di famiglie, coppie e giovani: sedetevi su una panchina a contemplare il tramonto sul Volga, con le colline Zhiguli all’orizzonte che si tingono d’oro – è uno spettacolo impagabile.

Panorama sul fiume Volga dal lungofiume di Samara. La riva cittadina mescola strutture industriali storiche (come l’antico birrificio con ciminiere a strisce visibile in foto) e edifici moderni. Una passeggiata qui al tramonto offre scorci pittoreschi della città che si specchia nell’acqua.
- Museo di Storia Locale Alabin: Per un tuffo ancora più approfondito nella storia di Samara, potete visitare il museo storico regionale (intitolato a Petr Alabin). Questo museo è un tesoro di cimeli: dalle antiche mappe della fortezza del ‘500 ai reperti etnografici delle popolazioni del Volga, fino ad arrivare al periodo moderno. Vi si trovano anche sezioni dedicate all’industrializzazione sovietica di Samara: non stupitevi di vedere esposti vecchi macchinari, fotografie d’epoca delle fabbriche e forse – con un po’ di fortuna – qualche orologio ZIM vintage in mostra tra gli oggetti del quotidiano sovietico. È il posto giusto per capire come questa città sia cresciuta e cambiata nei secoli.
- Fabbrica ZIM (sito storico): Se siete fan sfegatati di orologi sovietici, non potrete resistere alla tentazione di fare un giro (almeno esterno) nell’area dove sorgeva la Fabbrica Maslennikov. Oggi molti capannoni sono in disuso o riconvertiti, ma passeggiando lungo via Maslennikova potrete vedere alcuni edifici industriali storici. Uno di essi, come detto, è ora lo Zakhar Trade Center – dall’esterno potrete notare l’architettura tipica sovietica degli anni ‘80russian.watch. Cercate inoltre la “cucina-fabbrica” a forma di falce e martello: era la mensa aziendale costruita negli anni ’30 per i lavoratori ZIM, un curioso edificio avveniristico (oggi purtroppo in decadenza, ma ancora visibile) progettato proprio a forma del simbolo sovietico! Magari non è un’attrazione turistica classica, ma per un appassionato di storia industriale è come fare un piccolo pellegrinaggio. E chissà, con un po’ di immaginazione potrete quasi sentire il ronzio delle macchine e il ticchettio degli orologi che un tempo riempivano l’aria da queste parti.
- Museo dello Spazio di Samara: Un’altra tappa consigliata – non legata agli orologi, ma importante per capire Samara – è il Museo dell’Aerospazio. Ricordate il Monumento alla Gloria che celebra gli operai dell’aeronautica? Ebbene, Samara fu ed è un centro primario dell’industria spaziale russa: qui vennero costruiti il razzo Vostok di Gagarin e molti lanciatori Soyuz. All’esterno del museo infatti vedrete un enorme razzo Soyuz vero, alto decine di metri, esposto come monumento tecnologico. Il museo racconta la conquista dello spazio sovietica, con satelliti, tute spaziali e modelli di navicelle. È una visita affascinante che completa il quadro di Samara come città della scienza e della tecnica, in cui la Fabbrica ZIM fu uno degli ingranaggi (perdonate il gioco di parole!) di un più ampio e ambizioso orologio: quello del progresso sovietico.
Naturalmente, oltre a questi luoghi, Samara offre molto altro: dalla bella Cattedrale di San Giorgio alle casette di legno intagliato del vecchio quartiere Samarskaya, fino al Parco Strukov (il più antico giardino cittadino, un’oasi verde romantica). Ma già con l’itinerario qui sopra avrete un assaggio ricchissimo di ciò che la città ha da offrire sia agli amanti della storia sia agli appassionati di orologi e tecnologia d’altri tempi.
Sapori di Samara: piatti tipici da gustare
Dopo tanto esplorare, è il momento di ricaricare le batterie assaporando la cucina locale. La gastronomia di Samara riflette la tradizione russa con influenze specifiche del Volga: qui il pesce d’acqua dolce la fa da padrone, e la convivialità è arricchita da birra locale e antiche ricette. Ecco alcune specialità da non perdere per completare l’esperienza:
- Pesce del Volga: Samara essendo sul fiume offre ottimo pesce fresco. In molti ristoranti potrete ordinare un enorme siluro del Volga (un pesce gatto che può arrivare a dimensioni notevoli!) arrostito o in umido – un vero vanto localerbth.com. Da provare anche il luciperca (pesce persico trota) servito con contorno di spinaci cremosi, o il carassio cucinato in panna acidarbth.com: ricette casalinghe che esaltano il gusto delicato del pesce di fiume. Immancabile in tavola la zuppa di pesce: che sia una uha leggera o una solyanka più ricca e speziata, una zuppa calda di pesce vi darà conforto soprattutto nelle stagioni fredde.
- Kulebjaka al salmone: Questo è un piatto della tradizione russa che a Samara – complice la disponibilità di pesce – trova ottime interpretazioni. Si tratta di una torta salata ripiena di pesce (generalmente salmone o storione, a volte arricchita con riso, uova sode e funghi): una delizia robusta e gustosa, amata fin dai tempi degli zarglobeholidays.net. Provatela in qualche trattoria tipica: tagliare una fetta di kulebjaka fumante e dorata è come tagliare un pezzo di storia culinaria russa.
- Raki e birra Zhiguli: Un’esperienza gastronomica/sociale imperdibile in riva al Volga è sedersi in un chiosco all’aperto e ordinare rakì – i gamberi di fiume (crayfish) – bolliti ed eventualmente speziati, serviti in abbondanza. Si mangiano con le mani, accompagnandoli con un boccale della famosa birra locale Zhiguli (Жигулёвское пиво) fresca. Questo abbinamento di gamberi di fiume e birra è considerato un must a Samara, perfetto nelle serate estive: i gamberi dolci e saporiti si sposano alla perfezione con la birra bionda localerbth.com. Provare per credere – e non dimenticate di brindare dicendo “Na zdorovie!” insieme ai nuovi amici samariani che sicuramente attaccheranno bottone.
- Pesce essiccato (“taranka”): Parlando di birra, a Samara un classico snack da birreria è il pesce di fiume essiccato e salato. In particolare la taranka (spesso di breme o altri pesci del Volga) viene venduta in molti negozietti, e c’è perfino un souvenir gastronomico tipico: un pacchetto di pesciolini secchi acquistati al piccolo shop del Birrificio Zhigulirbth.com. Ha un sapore deciso e molto salato, ma provatelo sorseggiando la birra locale – vi sentirete dei veri del posto! Non per niente è considerato “il regalo commestibile” tipico di Samara da portare a casa a parenti e amicirbth.com (ammesso che apprezzino le specialità rustiche).
- Dolci e cioccolato: Samara è anche sede di una delle più grandi fabbriche di cioccolato della Russia, la fabbrica “Rossija”. Fin dall’epoca sovietica questo stabilimento produceva caramelle e praline famosissime (ricordate le caramelle “Orsetto” o “L’Alionka”? Ecco, provenivano in gran parte da qui)rbth.com. Ancora oggi molti dei cioccolatini russi più amati sono fatti a Samara. Dunque, per chiudere in dolcezza il vostro tour gastronomico, concedetevi un assaggio di cioccolato locale: molte pasticcerie e negozi in città vendono confezioni assortite di cioccolatini Rossija – un vero tuffo nei sapori dell’infanzia sovietica.
Ovviamente non mancano i grandi classici della cucina russa: potrete gustare ottimi pelmeni (ravioli di carne serviti con panna acida), borsch fumante, blini con miele o caviale e tanto altro. Ma i punti sopra vi daranno quel tocco locale in più, per un viaggio nel gusto made in Samara.
Che siate attratti dal fascino del Volga, dalla storia sovietica o dal tic tac nostalgico di un orologio vintage, Samara saprà conquistarvi con il suo mix unico di anima popolare e orgoglio industriale. È una città dove il tempo scorre tranquillo come le acque del fiume, ma che ha saputo segnare la storia – persino l’ora esatta al polso di milioni di persone. Preparativi dunque a immergervi in questa meta sorprendente: Samara vi aspetta a braccia aperte (e con l’ora esatta ZIM già regolata)! Buon viaggio e divertitevi a scoprire ogni angolo di questa perla sul Volga.
Источник: Самара – город с богатой историей и традициями часового производстваrussian.watchrussian.watch, где прошлое оживает на каждом шагу от заводских кварталов до набережной Волги. – Buon viaggio!