Raketa Marine Navy 24h, il mistero svelato…

russian watch Raketa 24h Marine

Il Raketa Marine, un classico tra gli orologi russi con un piccolo segreto…

russian watch Raketa 24h Marine

Il Raketa Marine è uno dei miei classici preferiti, uno degli orologi Raketa 24h più famosi e più ricercati. Prodotto sia durante il periodo sovietico che russo. Spesso elencato dai collezionisti come un “must have” per iniziare o completare una collezione. Uno degli orologi russi dal punto di vista estetico più gradevoli.

Se guardiamo con attenzione il quadrante possiamo distinguere facilmente tre funzioni principali.

1) Raketa Marine – Orario 24h

L’orologio monta un calibro Raketa 2623.H ( quindi 26mm di diametro, carica solo manuale, 24h con antishock). QUI una piccola guida sui calibri russi. E’ quindi un tipico, se non il tipico orologio russo 24h. La lettura dell’ora non è così complessa come si possa credere, basta considerare semplicemente che la lancetta delle ore effettua un giro in un giorno completo e non due volte come negli orologi a cui siamo abituati. Questo comporta uno sfasamanto tra gli indici delle ore e quelli dei minuti che approfondiremo successivamente. L’orologio nelle sue varie versioni, russa, sovietica e con marchio di qualità GOST, differisce veramente di poco. Il Raketa Marine risulta sempre ben visibile e ben leggibile.

2) Raketa Marine – Turni di guardia

Una delle caratteristiche distintive di quest’orologio è la ghiera girevole interna, regolabile da una apposita corona posta sotto quella di carica ad ore “8”. La ghiera ha un utilizzo molto semplice e serve ad identificare gli orari dei turni di guardia. Questi ultimi in marina sono fatti da 4 ore di guardia e 4 ore di riposo. I tre turni di guardia e i tre turni di riposo compongono quindi nella loro totalità le 24 ore. La ghiera è girevole per impostare comodamente l’inizio del primo turno. A questo punto iniziano però i misteri del Raketa Marine… Il fatto che uno dei turni di 4 ore sia in rosso e gli altri due in blu ha un qualche significato, o serve solo per evidenziare quello che è il primo turno? L’ esperienza mi insegna che i russi sono molto precisi e non fanno mai le cose a caso. Su quest’aspetto devo ancora indagare, anche se probabilmente l’ipotesi di indicazione del primo turno rimane la più plausibile.

[EDIT: 05/03/2022] E’ presente in internet anche un’altra teoria che riguarda le linee tratteggiate sul quadrante. Secondo alcuni indicano ai marinai l’orario delle docce. Da quanto mi è stato detto la questione è stata trattata su alcuni forum russi, sembra watch.ru, ma personalmente non riesco a trovarne traccia.

3) Raketa Marine – Silenzio Radio

Ma il mistero più fitto che circonda da tempo il Raketa Marine, che spero di aver risolto una volta per tutte (magari per qualcuno era chiaro, ma molte persone, se interpellate non hanno saputo dare risposta ), riguarda le linee blu presenti sul quadrante tra le ore 6:00 e 7:00 e tra le 18:00 e le 19:00. Si tratta di questi simboli grafici a cui risulta non molto intuitivo dare uno scopo all’interno del giorno. Il “mistero” del Raketa Marine si risolve come al solito con una attenta osservazione e una ricerca un po’ approfondita.

Come dicevo prima i russi sono decisamente precisi e osservando bene il quadrante di questo orologio russo si può osservare come le linee siano di colore blu, come gli indici dei minuti e non come quelli delle ore, che sono neri.

Se si pone ancora più attenzione si vede che le righe sono allineate con gli indici dei minuti e non con quelli delle ore. Fatta quest’osservazione e raccolte informazioni relative a cosa possa succedere per tre minuti ogni mezz’ora e non per due ore ogni 24 si trova riscontro in una pratica ben conosciuta all’interno delle navi (su di un Raketa Marine tutto prende senso) e cioè il “periodo di silenzio radio“.

L’animazione aiuta a comprendere correttamente quanto sopra esplicitato.

raketa marine radio room mistery gif

Cosa è il “Radio Silence”?

In maniera molto semplicistica si tratta di alcuni minuti ( precisamente i minuti 15-16-17 e 45-46 e 47 di ogni ora ) in cui si chiede agli operatori radio di non effettuare trasmissioni ma di mettersi in ascolto per permettere di captare eventuali SOS  lanciati da navi in pericolo. Questo periodo riguarda solo la frequenza di ascolto telegrafica di 500 mHz. Esiste anche un altro periodo di acolto di una frequenza diversa per captare eventuali messaggi radio di MAYDAY.

L’argomento può essere approfondito a questa pagina in inglese: RADIO SILENCE


GLI OROLOGI RADIO ROOM OLTRE AL RAKETA MARINE

In rete si trovano molti esempi e due spesso usati sono di famosi orologi sovietici:

La frequenza 500 kHz

Probabilmente per questioni legate alla leggibilità del quadrante dell’orologio è stato evidenziato solo il periodo relativo alle tramissioni telegrafiche da 500 kHz.

La pratica di ascolto sulle onde medie alla frequenza di 500 kHz è andata in disuso nel 1999 dopo circa 90 anni, sostituita da sistemi decisamente più moderni e affidabili. All’epoca di progettazione del Raketa Marine quindi la pratica era ancora in uso.

QUI interessanti approfondimenti su l’utilizzo di questa frequenza.


Spero che con questo ragionamento si possano considerare dissipati tutti i dubbi che hanno circondato quelle piccole linee blu presenti sul quadrante del Raketa Marine.

A ben vedere però esistono molti “Radio Room Clock” che riportano solo questa fascia. Sono probabilmente di periodo precedente all’introduzione di quello completo con le 4 fasce di ascolto orarie.

Qui sotto ne vediamo un esempio storico.


La recensione di Russian Watches Review su Youtube

Mi permetto qui sotto di evidenziare la videorecensione dell’amico Karl ( QUI IL SUO CANALE YOUTUBE) che spero in qualche modo di aver aiutato a risolvere il mistero. 😉


Articoli recenti

Komandirskie truppe missilistiche e artiglieria: tra storia, simboli e identità militare

russian watch Vostok Komandirskie Missile Troops

La scoperta dell’orologio

Trovare un Vostok Komandirskie truppe missilistiche può sembrare un evento ordinario per un collezionista, ma questo modello racchiude molti più significati di quanto appaia a prima vista. Il mio incontro con questo orologio è stato casuale: l’ho acquistato per pochi euro, attratto più dalla sua presenza inusuale che dal suo stato di conservazione. Da subito mi ha incuriosito il quadrante, che sembrava raccontare una storia militare ben precisa e tutt’altro che generica.

Vostok Komandirskie Truppe missilistiche e artiglieria
Vostok Komandirskie Missile Troops

Simboli del quadrante: tra cannoni, missile e corona d’alloro

Analizzando con attenzione il quadrante del Komandirskie truppe missilistiche, si nota subito la presenza di uno stemma complesso a ore sei. È composto da tre elementi principali:

  • Una corona di alloro: simbolo universale di vittoria e gloria militare.
  • Due cannoni incrociati: rappresentano la tradizione dell’artiglieria, sottolineando la forza distruttiva e la potenza di fuoco.
  • Un missile verticale: elemento centrale che rivela la specializzazione moderna delle truppe, ossia la capacità missilistica avanzata della Russia.

Questa combinazione iconografica rende l’orologio non solo uno strumento, ma un vero emblema d’identità militare.


Ricerca del significato e connessione con le forze armate russe

L’enigma del quadrante si è chiarito quando, grazie al supporto di un collezionista olandese e a una lunga ricerca online, ho rintracciato una toppa militare identica allo stemma presente sull’orologio. La scritta “ракетные войска и артиллерия” (raketnye voyska i artilleriya) significa proprio “Forze Missilistiche e Artiglieria”.

Day of Rocket Forces and Artillery – Progress of Primorye (progressprim.ru)

Queste truppe sono una delle componenti più strategiche delle Forze Armate della Federazione Russa, con responsabilità che vanno dalla difesa strategica alla superiorità tattica nei conflitti moderni. Il 19 novembre viene celebrato il “Giorno delle forze missilistiche e dell’artiglieria”, testimonianza della rilevanza di questa specialità all’interno della dottrina militare russa.

Le Truppe Missilistiche e Artiglieria: struttura e compiti

Approfondendo, si scopre che le truppe missilistiche e l’artiglieria russe si suddividono in due grandi categorie:

  • Truppe delle forze terrestri: impegnate nei conflitti convenzionali, con un ruolo chiave nell’offensiva e nella difesa.
  • Truppe costiere: deputate alla difesa delle coste e al supporto delle operazioni navali, spesso dotate di missili antinave e artiglieria pesante.

I compiti affidati a queste unità sono molteplici e complessi, tra cui:

  • Ottenere e mantenere la superiorità di fuoco sul campo di battaglia.
  • Distruggere mezzi di attacco nucleare, uomini, armi e tecnologie nemiche.
  • Disorganizzare i sistemi di comando e controllo, impedendo al nemico di coordinarsi efficacemente.
  • Colpire e distruggere infrastrutture difensive e logistico-militari di grande rilevanza.
  • Isolare retrovie e riserve, rendendo inefficace il contrattacco avversario.
  • Contrastare l’avanzata di carri armati e mezzi corazzati penetrati nel territorio amico.
  • Coprire i fianchi delle proprie truppe e proteggere i punti vulnerabili.
  • Ostacolare le operazioni di forze d’assalto aviotrasportate o marittime nemiche.
  • Eseguire operazioni di minamento remoto e altre azioni di supporto strategico.
  • Facilitare operazioni notturne, accecando e disorientando le forze nemiche con fumo e altri strumenti.
  • Diffondere materiale di propaganda, funzione spesso sottovalutata ma ancora oggi utilizzata.

Questa ampiezza di compiti testimonia l’importanza vitale delle truppe missilistiche e dell’artiglieria nella moderna dottrina militare russa.


Origini e significato celebrativo dell’orologio

Non è sempre facile distinguere tra le innumerevoli varianti di Komandirskie truppe missilistiche presenti sul mercato: spesso questi orologi vengono realizzati per commemorare anniversari, celebrazioni specifiche o come omaggi all’orgoglio di corpo. È probabile che il modello descritto sia stato prodotto in occasione di una ricorrenza ufficiale oppure come tipico prodotto commemorativo destinato a soldati, ufficiali o appassionati di storia militare russa.

Ciò che è certo è che anche un oggetto “popolare” come un Komandirskie può rivelarsi, una volta analizzato a fondo, una finestra sulla storia, la cultura militare e i valori di un’intera nazione.
[FOTO CONCLUSIVA – orologio indossato o dettaglio quadrante]


Conclusioni

Il viaggio alla scoperta del Komandirskie truppe missilistiche dimostra come anche un orologio apparentemente ordinario possa svelare storie di simboli, organizzazione militare e strategie di difesa. L’analisi dei dettagli, dalle icone del quadrante al contesto storico e celebrativo, restituisce tutto il valore di questi piccoli oggetti, capaci di trasmettere identità, memoria e orgoglio militare. Un vero must per chiunque voglia comprendere a fondo l’affascinante mondo degli orologi militari russi.

Aquila Bicipite: Simbologia e Storia di un’Icona Millenaria

Aquila Bicipite: Simbologia e Storia di un’Icona Millenaria

L’aquila bicipite è uno dei simboli più antichi e affascinanti della storia europea e mondiale. Caratterizzata dalla presenza di due teste rivolte in direzioni opposte, questa figura ha attraversato epoche e culture, rappresentando potere, unità e dominio universale. La sua immagine è ancora oggi protagonista di stemmi, bandiere e decorazioni ufficiali.

Origini dell’Aquila Bicipite

Le prime raffigurazioni di aquile bicipiti risalgono all’antica Mesopotamia, dove simboleggiavano la forza e la protezione divina. Il simbolo venne poi adottato dagli Ittiti e da altri popoli dell’Asia Minore. Tuttavia, è con l’Impero Bizantino che l’aquila bicipite assume un ruolo centrale: rappresentava l’unione tra potere spirituale e temporale, e la capacità dell’imperatore di governare sia in Oriente che in Occidente.


L’Aquila Bicipite nell’Impero Bizantino e Russo

Con la caduta di Costantinopoli, il simbolo venne ripreso dalla Russia zarista, diventando emblema ufficiale della dinastia Romanov e poi dell’intero Impero Russo. L’aquila bicipite nera su fondo dorato è tuttora presente nel stemma della Federazione Russa, a testimonianza della continuità storica tra Bisanzio e Russia.

Raketa two Heads Eagle
Raketa two Heads Eagle

Simbologia dell’Aquila Bicipite nella Storia e nelle Bandiere

Bandiere Nazionali

  1. Albania: La bandiera albanese presenta un’aquila bicipite nera su sfondo rosso. Questo simbolo rappresenta il coraggio, la libertà e l’eroismo del popolo albanese. L’aquila bicipite è associata a Skanderbeg, un eroe nazionale che combatté contro l’Impero Ottomano.
  2. Serbia: La bandiera serba incorpora l’aquila bicipite bianca, un simbolo che rappresenta la sovranità e l’unità del paese. L’aquila è sormontata da una corona e tiene nelle zampe un globo crucigero e uno scettro, simboli di potere e autorità.
  3. Montenegro: La bandiera montenegrina mostra un’aquila bicipite dorata con uno scudo rosso al centro. Le due teste simboleggiano l’unione della chiesa e dello stato, mentre lo scudo rappresenta la dinastia regnante Petrović-Njegoš.

Stemmi Cittadini

  1. Belgrado, Serbia: Lo stemma di Belgrado presenta un’aquila bicipite che simboleggia la protezione e la difesa della città.
  2. Essen, Germania: Il simbolo dell’aquila bicipite appare anche nello stemma di Essen, rappresentando la storica importanza e l’influenza della città.
  3. Velletri, Italia: Anche Velletri utilizza l’aquila bicipite nel proprio stemma, simboleggiando la sua antica origine e la continuità storica.
  4. Fiume, Croazia: Un’eccezione interessante è la città di Fiume, il cui stemma presenta un’aquila bicipite con entrambe le teste rivolte verso destra, invece che in direzioni opposte come nella maggior parte degli altri esempi.

L’Aquila Bicipite nello Stemma Russo

Il simbolo dell’aquila bicipite della Russia ha una storia complessa e affascinante. Attualmente, lo stemma ufficiale russo mostra un’aquila bicipite dorata su sfondo rosso, con lo stemma di Mosca (raffigurante San Giorgio) sovrapposto. Nel corso del tempo, l’aquila ha cambiato colore da oro a nero e viceversa, e le corone sono apparse e scomparse per poi riapparire. Oggi, le due teste dell’aquila sono sormontate da una corona comune e da un’ulteriore corona al centro, simbolizzando ulteriormente l’unione.

Gli Oggetti nelle Zampe dell’Aquila

L’aquila bicipite russa tiene nelle zampe due simboli di potere:

  1. Scettro: Nella zampa sinistra, l’aquila stringe uno scettro, che rappresenta l’autorità e il potere sovrano. Lo scettro è un antico simbolo regale, utilizzato dai monarchi per indicare la loro suprema autorità.
  2. Globo Crucigero: Nella zampa destra, l’aquila tiene un globo crucigero, che simboleggia il dominio universale della cristianità e l’autorità divina del sovrano. Il globo è sormontato da una croce, rappresentando la sovranità di Dio sulla Terra.
Raketa Renaissance

Analisi degli Scudi sull’Aquila Bicipite

Le immagini degli orologi russi Zim mostrano vari design con l’aquila bicipite e diversi elementi simbolici. Uno degli orologi presenta un’aquila con 8 scudetti sulle ali, rappresentando territori dell’Impero Russo. Ecco un’analisi dettagliata di ciascuno scudo presente sulle ali dell’aquila:

Ala Destra (dall’alto verso il basso):

  1. Kazan: Rappresenta il Khanato di Kazan, un importante regno tataro che fu annesso alla Russia nel XVI secolo. Il simbolo di Kazan è il drago Zilant, che rappresenta la forza e la protezione.
  2. Polonia: Simboleggia il Regno di Polonia, che fu parte dell’Impero Russo dopo le spartizioni della Polonia nel XVIII secolo. Lo stemma polacco è l’aquila bianca, un simbolo di libertà e sovranità.
  3. Chersoneso Taurico: Rappresenta la regione storica della Crimea, annessa all’Impero Russo nel XVIII secolo. Lo scudo di Crimea include il grifone, un simbolo di vigilanza e potere.
  4. Kiev, Vladimir e Novgorod: Questi tre scudi sono combinati in uno solo e rappresentano le antiche città russe che hanno avuto un ruolo centrale nella formazione della Russia medievale. Kiev è rappresentata da San Michele Arcangelo, Vladimir dal leone rampante, e Novgorod dal tridente di Rurik.

Ala Sinistra (dall’alto verso il basso):

  1. Astrakhan: Rappresenta il Khanato di Astrakhan, annesso alla Russia nel XVI secolo. Il simbolo di Astrakhan è una corona con una spada, rappresentando la protezione e la regalità.
  2. Siberia: Simboleggia l’immensa regione della Siberia, esplorata e colonizzata dalla Russia a partire dal XVI secolo. Lo scudo siberiano include due zibellini, rappresentando la ricchezza delle risorse naturali.
  3. Georgia: Rappresenta il Regno di Georgia, che divenne parte dell’Impero Russo nel XIX secolo. Il simbolo georgiano è San Giorgio che uccide il drago, simbolo di protezione e coraggio.
  4. Finlandia: Simboleggia il Granducato di Finlandia, che fu un territorio autonomo all’interno dell’Impero Russo dal 1809 al 1917. Lo stemma finlandese mostra un leone con una spada, rappresentando la forza e la sovranità.

Al centro dell’aquila dovrebbe esserci lo scudo di Mosca, circondato dal Collare dell’Ordine di Sant’Andrea Protocleto. Tuttavia, questo elemento è probabilmente assente nel quadrante dell’orologio a causa della presenza dei pignoni delle lancette.

russian watch Zim two headed eagle
Zim two headed eagle

Conclusione

Gli orologi russi, come i modelli Zim degli anni ’90, rappresentano un classico esempio di simbolismo e propaganda. Essi offrono l’opportunità di esplorare una serie di argomenti storici e simbolici affascinanti. La simbologia dell’aquila bicipite, presente su molte bandiere e stemmi, rappresenta un legame profondo con la storia e la cultura di molte nazioni. L’orologeria russa e sovietica continua a offrire spunti interessanti per apprendere qualcosa di nuovo, e questi orologi ne sono un perfetto esempio.

Pobeda Pocket watch - dial
Pobeda Pocket watch – dial

La Collezione di Orologi Sovietici/Russi: Un Tesoro Apprezzato Anche dai Non Addetti ai Lavori

Ritaglio schermata pagina Lancette Sovietiche Collezionare Sovietaly intervista

Non è frequente, ma ogni tanto anche una collezione di orologi sovietici o russi riesce a conquistare l’attenzione di chi, pur non essendo esperto del settore, rimane affascinato da una passione autentica e originale.

È il caso della mia collezione personale, che ha trovato spazio sulle pagine della prestigiosa rivista Collezionare, un punto di riferimento per gli appassionati di oggetti vintage, memorabilia e collezionismo d’epoca. L’intervista, disponibile sia in versione cartacea che digitale, è stata pubblicata nel 2018 e rappresenta un momento importante del mio percorso di collezionista.

📖 Leggi l’articolo completo su Collezionare:
L’orologeria russa nella collezione di Andrea Manini – Collezionare


La Rivista Collezionare: Un Riferimento per gli Appassionati

Collezionare è una rivista specializzata che offre approfondimenti, notizie e interviste su una vasta gamma di oggetti da collezione. Copre tematiche che spaziano dal modernariato all’antiquariato, fino al collezionismo tematico come quello numismatico, pubblicitario o, appunto, orologiero.

Nel mio caso, il primo contatto con la redazione è nato grazie alla promozione di una collezione di pubblicità storiche della Pirelli, appartenuta a mio padre. Visto il buon rapporto instaurato con la giornalista, ho deciso di proporle anche la mia collezione di orologi sovietici e russi, ottenendo un entusiasta riscontro e una nuova intervista.


L’Intervista: L’Orologeria Russa Raccontata da un Collezionista

Di seguito il testo integrale pubblicato dalla rivista “Collezionare” il 14 aprile 2018:

Il 14 aprile 2018 è stata pubblicata la versione online dell’intervista, che è possibile leggere a qui: L’orologeria russa nella collezione di Andrea Manini – Collezionare

Lancette Sovietiche

L’orologeria russa nella collezione di Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese che dal 1992 ha raccolto oltre 400 esemplari. “La cosa che mi diverte molto è che, diversamente dagli orologi svizzeri, quelli russi celano sempre una storia da raccontare”.

Le Storie dietro gli Orologi Sovietici

Molte sono le storie che ruotano intorno all’orologeria sovietica. Tra tutte, quelle che riguardano Jurij Gagarin, il primo uomo a conquistare lo spazio, sono le più controverse. Infatti, quale fosse l’orologio indossato dal cosmonauta russo durante quella celebre missione del 1961, nessuno lo può dire con precisione. C’è chi sostiene che indossasse un orologio della Poljot – in cirillico Полет – modello Sturmanskie, prodotto dalla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca e passato alla storia come il corrispettivo russo dello Speedmaster portato in missione lunare prima da Armstrong, poi da Buzz Aldrin. Altri invece, sostengono che fosse il Tipe One fabbricato dalla Sturmanskie – Штурманские –, citando come prova schiacciante la fotografia in cui l’astronauta indossa sopra la tuta rossa proprio questo modello. “Ma chi può dirlo con certezza? Magari si tratta di uno scatto rubato durante una semplice esercitazione?”. Con questo interrogativo il collezionista Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese, ci sottolinea quanto a volte siano misteriose le storie di questi famosi segnatempo.

L’Influenza della Storia sull’Orologeria Sovietica

La fine dell’Unione Sovietica nei primi anni Novanta ha segnato l’inizio di una nuova era per l’orologeria russa in Italia. Andrea, come molti altri appassionati, ha iniziato la sua collezione nel 1992, l’anno successivo alla dissoluzione dell’URSS. “Il 1992 è per me l’anno zero, quello in cui inizio ad avvicinarmi a questi bellissimi orologi. In quell’anno, il primo dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutte le merci particolari provenienti dall’ex URSS diventano molto ricercate e anche gli orologi russi cominciano ad entrare nelle nostre gioiellerie. Nel corso degli anni ho incrementato la mia raccolta, raggiungendo circa quattrocento esemplari.”

Le Prime Scoperte

Il primo acquisto di Andrea è stato un orologio da polso Vostok – in cirillico Восток – chiamato Komandirskie. “L’aspetto militare e il razzo disegnato sul quadrante mi hanno attratto e solo in un secondo momento ho scoperto che quell’orologio era un modello della Vostok chiamato Komandirskie e che il razzo vettore disegnato era il celebre Vostok 1 con il quale Gagarin nel 1961 ha orbitato intorno alla terra.”

Categorie di Collezione

Gli orologi russi sono suddivisi in diverse categorie di raccolta. Andrea si concentra principalmente sulle avventure spaziali russe e sugli orologi sovietici creati per il mercato italiano. Esistono anche altri filoni come quello delle esplorazioni polari sovietiche e quello dedicato alle ferrovie russe, in particolare la linea BAM.

La Storia dell’Orologeria Russa

L’orologeria russa ha una storia complessa che si interseca con la storia sociale, politica e militare del Paese. Durante il periodo degli Zar, gli orologi erano prodotti principalmente da botteghe artigianali. Con l’avvento dell’Unione Sovietica, la produzione di orologi è diventata una necessità per fornire sia i civili che i militari. I primi esemplari erano da tasca, ma gradualmente si è passati alla fabbricazione di orologi da polso.

Le Fabbriche di Orologi

Le numerose aziende sorte in Unione Sovietica avevano nomi ispirati alla guerra o alle avventure nello spazio. “La Prima Fabbrica Moscovita di Orologi, diventata in un secondo momento la Poljot – Полет – che tra le tante cose vuol dire volo, la Raketa – Pакета – significa razzo, la Pobeda – Победа – vuol dire vittoria, dedicata alla Seconda Guerra Mondiale.”

Esportazione e Marketing

Negli anni Sessanta e Settanta, gli orologi sovietici erano esportati a prezzi bassi per favorire l’export. Questo era una strategia imposta dallo Stato. In Italia, l’orologeria russa è stata spesso sottovalutata a causa della vicinanza con la Svizzera. Tuttavia, i russi avevano capito l’importanza del marketing e crearono orologi con loghi adatti all’export o modelli ad hoc per determinati mercati.

Modelli Rari

Tra i modelli più rari della collezione di Andrea vi è un Raketa Big Zero con il quadrante in Nefrite, una pietra dura di colore verde simile alla Giada. Trovare i modelli più rari non è facile, soprattutto online dove spesso si trovano pezzi falsi o assemblati.

Consigli per i Collezionisti

Per evitare di acquistare falsi, Andrea consiglia di consultare collezionisti più esperti e affidabili. “Oggi esistono numerosi forum e gruppi in cui è possibile scambiare pareri e consigli.”

Conclusione: Un Patrimonio da Valorizzare

Questa collezione di orologi sovietici e russi rappresenta un viaggio nella storia, nella tecnica e nella cultura dell’ex URSS. Il riconoscimento ricevuto da una rivista come Collezionare è un segno che anche le passioni di nicchia possono trovare visibilità, se curate con autenticità, rigore e amore per i dettagli.