Forze Militari Spaziali Russe, un nuovo Vostok in collezione.

russian watch Vostok Generalskie Russian Space Forces

INTRODUZIONE

Un orologio che rientra a pieno diritto nella sub-collezione di orologi dedicati allo spazio. Tema principale sono infatti le Forze Spaziali Militari Russe.

Arrivato questa mattina tramite Deutsche Post è frutto di una asta poco combattuta su eBay.de. La descrizione era abbastanza povera e questo ha permesso di non finire nelle normali ricerche dei collezionisti.

L’OROLOGIO VOSTOK FORZE MILITARI SPAZIALI RUSSE

  • Marca: VOSTOK – KOMANDIRSKIE
  • Categoria: SPAZIO – MILITARI
  • Calibro: MECCANICO AUTOMATICO
  • Diffusione: RARO

QUADRANTE

Il quadrante è sicuramente la parte più interessante dell’orologio.  Il quadrante è abbastanza complesso e pieno. Possiamo distinguere due parti concentriche ben distinte di forma rotonda.

russian watch Vostok Generalskie Russian Space Forces
Vostok Generalskie Russian Space Forces

LA PARTE ESTERNA

Di colore marrone chiaro con indici bianchi a numeri arabi, privi del numero 3, per via della finestrella della data, dei numeri 6, 9 e del numero 12. Questi indici sono sostituiti da una stella a quattro punte di colore bianco con una parte interna di colore marrone. L’altezza della stella è la medesima dei numeri.

Sono presenti gli indici piccoli dei minuti e le ore hanno un punto luminoso in luminova di colore giallo/verde. Ad ore 12 sono presenti due punti luminosi.

Non è presente nessuna scritta il che fa pensare ad un orologio di epoca transizionale.

LA PARTE INTERNA

Di colore azzurro carta da zucchero ha al suo interno molte informazioni.

Nella parte alta è presente la scritta in cirillico: Военно Космические Силы che significa: Forze Spaziali Militari

Nella parte più interna le abbreviazioni: МО РФ che significa: del Ministero della difesa della Federazione Russa

Immediatamente sotto è presente uno degli stemmi alati delle Forze Aerospaziali Militari.

Nella parte inferiore è presente il simbolo della Vostok e la scritta Komandirskie, anche se vedremo che la cassa è chiaramente Generalskie.

E’ probabile che il quadrante sia virato nel corso del tempo in quanto la parte centrale dello stemma dovrebbe essere di colore azzurro. E? quindi probabile che la parte esterna fosse di un colore più vicino all’azzurro che al marrone.

Non sono presenti ulteriori particolari sul quadrante.

LANCETTE

Le lancette delle ore e dei minuti sono di colore dorato e con la classica forma degli orologi Komandirskie. La pasta luminosa è, coerentemente con il quadrante di colore giallo/verde.

La lancetta dei secondi è di colore rosso senza pallino.

CASSA e CORONA

La cassa è di tipo 097XXX quindi Generalskie rifinita al TiN.

La corona è a vite rifinita anch’essa al TiN con la parte esterna bombata.

Non presenta particolarità di rilievo.

GHIERA

La Ghiera, di colore dorato come la cassa, rifinita quindi al TiN, è una ghiera standard con 5 pallini rossi di cui uno più grosso e i rimanenti 7 di colore nero. Bidirezionale senza scatti.

FONDELLO

Il fondello di questo specifico orologio è stato sostituito con uno in vetro minerale trasparente. Non è quindi possibile sapere quale fosse il fondello originale dell’orologio. Probabile che si trattasse di un fondello standard.

 

CALIBRO

Il calibro è un Vostok 2416Б  meccanico automatico con la possibilità di carica manuale.

Sul bilancere il simbolo della Vostok.

Rubini: 31 jewels
Alternanze: 19800 A/h
riserva di carica: 40h

NOTE STORICHE SULLE FORZE MILITARI SPAZIALI RUSSE

Le Forze Militari Spaziali Russe (in russo: Космические войска: воздушно-космические силы; translitterato: Vozdušno-Kosmičeskie Sily Rossii) erano una branca delle forze armate della Federazione Russa incaricate delle operazioni militari che riguardano lo spazio. Il comando militare ha base a Mosca.

Le Forze Militari Spaziali sono state fondate il 10 agosto 1982, come una branca separata delle forze armate sovietiche. Il corpo entrò ufficialmente nelle forze militari della neonata Federazione Russa il 7 maggio 1992. Successivamente, nel 1997 le VKS furono incorporate nelle Forze Missilistiche Strategiche.
Nel giugno del 2001 vennero ufficialmente ricostituite come sezione indipendente delle forze armate russe.

Il 1º agosto 2015 sono state assorbite, assieme all’Aeronautica, nelle Forze Aerospaziali Militari.

CURIOSITA’ SULLE FORZE SPAZIALI MILITARI RUSSE

Lo stemma delle Forze Militari spaziali, presente sul quadrante dell’orologio e comune a molti orologi di produzione sovietica, russa e moderna, è abbastanza particolare e non è semplicissimo trovare un riscontro credibile con delle semplici ricerche sui consueti motori di ricerca. Dopo qualche approfondimento però ho trovato un forum in russo di antiquariato in cui se ne parlava in maniera credibile: https://forum.ww2.ru/index.php?showtopic=46257

In un post del 2007 un utente riportava quanto segue:

Приложение к Приказу Министра обороны СССР 1989 г. №160
ОПИСАНИЕ нагрудного знака для классных специалистов из числа лиц офицерского состава, прапорщиков и мичманов, проходящих службу в соединениях, частях и учреждениях Управления начальника космических средств Министрерства обороны СССР.
Нагрудный знак представляет собой развернутые крылья золотистого цвета. В центре знака на фоне вселенной темно-синего цвета – изображение земного шара светло-голубого цвета. Земной шар опоясан золотистой орбитой спутника. Контур вселенной обрамлен лавровыми ветвями, на крайнюю часть которых наложена пятиконечная звезда, покрытая красной эмалью, на нижнюю часть – ромб, в центре которого соответственно классу расположены цифры – 1, 2, 3 или буква “М”, покрытые белой эмалью.

Qui tradotto con un traduttore automatico:

Appendice all’Ordine del Ministro
della Difesa dell’URSS 1989 N. 160 DESCRIZIONE della corazza per specialisti di classe tra gli ufficiali, warrant ufficiali e guardiamarino in servizio nei composti, parti e istituzioni dell’Ufficio del Capo del Personale Spaziale del Ministero della Difesa dell’URSS.
La corazza è un’ala estesa color oro. Al centro del segno sullo sfondo dell’universo del blu scuro – l’immagine del globo azzurro. Il globo è cinturato dall’orbita dorata del satellite. Il contorno dell’universo è incorniciato da rami di alloro, sulla cui parte estrema è sovrapposta una stella a cinque punte, ricoperta di smalto rosso, nella parte inferiore – un diamante, al centro del quale rispettivamente la classe sono numeri – 1, 2, 3 o la lettera “M” ricoperta di smalto bianco.

Aerospace Military force
Space Military Force

COLLEZIONE

L’orologio si inserisce nelle sub-collezioni di orologi sia a tema spaziale che a tema militare.

L’orologio russo ZIM Pobeda Sputnik I

russian watch Pobeda 45 years Baikonur

Lo Sputnik I è forse una delle icone spaziali più conosciute in assoluto. Anche un non appassionato riesce a riconoscere facilmente la silhouette dello Sputnik I quando la vede.

Per i più distratti ricordiamo che è stato il primo satellite artificiale messo in orbita intorno alla Terra. Venne lanciato il 4 ottobre 1957 dal cosmodromo di Baikonur (oggi in Kazakistan) e rimase in orbita ellittica bassa per tre settimane prima che le batterie si esaurissero. Dopo un paio di mesi l’orbita è decaduta ed è rientrato nell’atmosfera distruggendosi.

Tutto ciò rappresenta un primato assoluto per l’Unione Sovietica nella corsa allo spazio e quindi è normale che siano molti gli orologi sia da polso che da tavolo che commemorano questa impresa.

L’ultimo arrivato nella collezione Sovietaly™ è un Pobeda Zim commemorativo per i 45 anni del lancio dello Sputnik I dal cosmodromo di Baikonur.

Facendo due conti l’orologio dovrebbe essere del 2002 quindi.

L’OROLOGIO

russian watch Pobeda 45 years Baikonur
Pobeda 45 years Baikonur

L’ASPETTO ESTERNO

L’orologio in questione ha una cassa cromata di forma rotonda. Non ho mai visto altri orologi con questo quadrante quindi non so dire se esistano delle varianti. L’orologio ha il fondello a pressione, il vetro in plexiglass e la corona non ha particolari protezioni. E’ chiaramente non impermeabilizzato.

Le anse sono di misura 18mm.

IL FONDELLO

Il fondello è in classico tondo in acciaio senza segni, incisioni o altri segni caratteristici. E’ montato a pressione sulla cassa cromata.

IL QUADRANTE

Il quadrante è sicuramente la caratteristica principale di questo orologio russo Pobeda Zim

Si possono distinguere le seguenti caratteristiche principali

  • Il quadrante ha uno sfondo di colore blu che si schiarisce mano mano che si va verso la parte bassa
  • Indici in rilevo tondi di color oro in corrispondenza delle ore.
  • Gli indici dei minuti sono di colore grigio chiaro
  • Nella parte superiore del quadrante appena sotto l’indice delle ore 12 è presente il simbolo dell’aquila bicipite coronata che regge nella zampa destra una spada e nella zampa sinistra una corona di alloro. L’aquila sul petto ha una sorta di pettorina rossa.
  • In corrispondenza delle ore 10 abbiamo la scritta in cirillico “45 лет” che significa “45 anni”
  • In corrispondenza delle ore 2 abbiamo l’immagine dello Sputnik I con quella che sembra essere una stella rossa nella parte frontale
  • Nella parte inferiore del quadrante una immagine stilizzate del globo terrestre. In corrispondenza del cosmodromo di Baikonur, indicato in rosso si vede una scia che gira intorno alla terra di colore dorato e che si collega alla parte posteriore dello Sputnik I in corrispondenza di ore 2.
  • Sopra la parte sinistra del globo Terreste un’immagine stilizzata di quello che è il vettore R-7 (Semyorka) che nel 1957 ha portato in orbita lo Sputnik I.
  • Nella parte bassa del quadrante, tra gli indici e la cassa, la scritta rossa in cirillico maiuscolo “БАЙКОНУР” che significa “Baykonur” o “Baikonur” a seconda delle translitterazioni
  • Il quadrante è privo di pasta luminescente.

LE LANCETTE

Le lancette delle ore e dei minuti di color dorato senza pasta luminescente hanno una forma rettangolare con angoli a 90°

La lancetta dei secondi piccola in corrispondenza di ore 6 è anch’essa di colore dorato.

 

IL CALIBRO

L’orologio monta un classico Pobeda Zim 2602 di fattura molto semplice e poco rifinita con pitone fisso. Il rubino dell’asse del bilanciere è privo di antishock.

IL VETTORE R-7 SEMËRKA O SS-6 SAPWOOD

La parte interessante del quadrante di questo orologio è sicuramente la presenza, al di là dello Sputnik I dell’immagine del vettore a due stadi R-7 “Semërka” (o “Semyorka”), nome in codice NATO SS-6 Sapwood.

Nato come il primo ICBM (intercontinental ballistic missile), altro primato raggiunto dall’Unione Sovietica, fu utilizzato, in una versione modificata l’ 8K71PS, per portare nel 1957 nello spazio lo Sputnik I.

Successivamente lo stesso vettore mise in orbita anche lo Sputnik 2 con a bordo la cagnetta Laika, o meglio, Kudrjavka (ricciolina) di razza Laika.

Si tratta di un vettore a due stadi progettato da Sergei Korolev alto 34 metri e del peso di 264 tonnellate. Capace di portare un peso di 500 Kg. Come razzo ad utilizzo bellico si rivelò un fallimento ma al contrario fu utilizzato con successo come vettore spaziale.

Per quanto ne sappia al momento è l’unico orologio russo che riporti il vettore R-7 sul quadrante.

LINK PER APPROFONDIMENTI

Qui sotto è possibile avere alcuni riferimenti se si volesse approfondire l’argomento:

 

LA COLLEZIONE DI OROLOGI SOVIETICI E RUSSI SOVIETALY

 

L’orologio è entrato quasi per caso nella mia collezione. Acquistato su un sito di aste spagnolo era descritto semplicemente come “Reloj Ruso”.

Ben si inserisce comunque all’interno della sub-collezione relativa agli orologi spaziali. La presenza sul quadrante del vettore R-7 lo rende sicuramente un pezzo interessate. Le condizioni generali dell’orologio son decisamente buone. Pur non potendo considerarlo NOS è un orologio che non è credo mai stato utilizzato. Solo non conservato in maniera ottimale.

 

Andrea

LINK ESTERNI SULL’ARGOMENTO

Al momento non ho trovato nessun riferimento a quest’orologio nei vari forum o social. Aggiornerò la sezione in caso di qualche evidenza.

 

Come sempre, qualsiasi ulteriore informazione è la benvenuta, e verrà riportata con le dovute note e riferimenti nel testo.

Le poche fotografie degli oggetti non di mia proprietà sono riportate come link diretto all’immagine.

Vostok Komandirskie Apollo Soyuz

russian watch Vostok Komandirskie Apollo Soyuz

Storia di un orologio pubblicitario russo di una marca di sigarette che si crede un orologio spaziale.

 

Uno degli orologi che ho cercato per più tempo è il Vostok Komandirskie Apollo Soyuz (Восток Командирские Союз Аполлон) che per un appassionato di orologi russi e sovietici a tema “spazio” è una pietra miliare da avere assolutamente in collezione. Purtroppo non è così facile da reperire, e, quando si presenta, ha spesso un costo che lo rende difficilmente abbordabile. In tanti anni di collezionismo mi è capitato di vederne qualcuno e, dopo tanto tempo, sono riuscito finalmente ad averlo in almeno due delle versioni prodotte. Quella con cassa cromata e quella con cassa rifinita al TiN (Nitruro di Titanio)

russian watch Vostok Komandirskie Apollo Soyuz
Vostok Komandirskie Apollo Soyuz

russian watch Vostok Komandirskie Apollo Soyuz
Vostok Komandirskie Apollo Soyuz

L’OROLOGIO

L’ASPETTO ESTERNO

L’orologio è un classico Vostok Komandirskie con cassa 43XXXX in ottone rifinita al TiN o cromata. La cassa è quindi simmetrica con la protezione della corona sul lato destro. La ghiera di questo Vostok Apollo Soyuz, rifinita come la cassa a seconda delle versioni è caratteristica e non comunissima, anche se siamo ben lontani dalla rarità. La ghiera riporta numeri arabi di colore nero per i minuti 10 – 20 – 30 mentre i minuti 40 e 50 sono di colore rosso come anche il dot non inserito a ore 12. Alcuni esemplari sono stati visti anche con una cassa di tipo 21XXXX.

Le anse sono di misura 18mm e la corona di dimensioni piccole ha il lato più esterno a cupola, tipico delle produzioni a partire della seconda metà degli anni ’90.

IL FONDELLO

Il fondello è una delle caratteristiche peculiari di quest’orologio russo e lo rende unico nel suo genere; è da considerarsi una delle caratteristiche che definiscono chiaramente l’orologio.

Come per tutti i Vostok Komandirskie il fondello è in acciaio ma riporta 5 righe con dei simboli e delle scritte peculiari e caratteristiche di questo modello.

back russian watch Apollo soyuz cigarettes advertising chromed

Backl russian watch Apollo soyuz cigarettes advertising TiN

Partendo dall’alto verso il basso:

  1. Una stella a cinque punte impressa
  2. La scritta in cirillico – эксклюзивный che significa: “in esclusiva”
  3. La scritta in cirillico – выуск che significa: “edizione”
  4. Un numero seriale composto da 6 cifre
  5. Una stella a cinque punte impressa

Chiaramente il fondello indica l’esclusività dell’orologio prodotto in una sorta di serie limitata anche se non si hanno notizie certe riguardo alla numerica prodotta, in quanto i seriali di questo Vostok Apollo Soyuz potrebbero non essere semplicemente il conteggio degli orologi prodotti. Sul fondello non è presente il numero relativo alla tiratura dei pezzi.

IL QUADRANTE

Il quadrante di colore nero senza elementi in rilievo è sicuramente la caratteristica principale relativa a quest’orologio russo e tutti quelli che ho visto in questi anni hanno sempre le medesime caratteristiche; si differenziano spesso solo per la tonalità delle parti stampate in rosso. Il cambio di colore, che tende all’arancione, potrebbe essere semplicemente dovuto ad una differenza della miscela dell’inchiostro di stampa oppure, più probabilmente, ad un invecchiamento del pigmento per via dell’esposizione alla luce.

Si possono distinguere le seguenti caratteristiche principali

  • Sono presenti gli indici dei minuti e delle ore
  • Gli indici dei minuti di forma lineare sono di colore bianco
  • Gli indici delle ore sono di colore bianco e di forma circolare tranne quelli ad ore 12, 6 e 9 che sono di colore rosso.
  • Gli indici vicini ad ore 3 sono mancanti per la presenza della finestra che indica la data
  • In corrispondenza degli indici circolari rossi delle ore sono presenti delle stelle a cinque punte bianche.
  • La scritta in cirillico Союз (Soyuz) di colore bianco
  • La scritta in cirillico Аполлон (Apollo) di colore rosso
  • L’immagine delle navicelle Soyuz e Apollo unite di colore azzurro contornato di bianco e ciascuna con una riga curva di colore bianco per la Soyuz e rossa per la Apollo. Da notare quindi come i colori rispetto alle scritte siano invertiti
  • La scritta in cirillico ОСОБЫЕ che significa: “SPECIALE”
russian watch Vostok Komandirskie Apollo Soyuz
Vostok Komandirskie Apollo Soyuz

LE LANCETTE

Le lancette delle ore e dei minuti di color acciaio con pasta luminescente di colore chiaro sono le classiche lancette dei Vostok Komandirskie. La lancetta dei secondi senza pallini o altre caratteristiche è di colore rosso

IL CALIBRO

L’orologio ha al suo interno il classico calibro Vostok 2414 meccanico a carica manuale con data. Non ha quindi caratteristiche peculiari o segni riconoscibili. Da quanto si può vedere nei modelli in mio possesso si tratta di un calibro Vostok standard per Komandirskie

vostok 2414 holographic airplane caliber
vostok 2414 holographic airplane caliber

LA STORIA E L’EQUIVOCO

La parte interessante, al di là dell’edizione speciale e alla rarità dell’orologio è proprio l’equivoco creato dal quadrante, ma andiamo per Ordine:

APOLLO-SOYUZ TEST PROJECT (ASTP) – программа «Союз — Аполлон» (ЭПАС)

L’incontro tra le navicelle spaziali Apollo e Soyuz, avvenuto nel 1975, rappresenta un importante evento nella storia dell’esplorazione spaziale e delle relazioni internazionali. Questo evento ha segnato la prima volta in cui astronauti americani e sovietici hanno collaborato in una missione congiunta nello spazio.

L’incontro tra le due navicelle è stato possibile grazie all’accordo tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, firmato nel 1972, noto come “Accordo Apollo-Soyuz”. L’obiettivo della missione era quello di dimostrare la possibilità di un’operazione congiunta tra le due superpotenze, nonostante le tensioni politiche e ideologiche dell’epoca.

La missione è iniziata il 15 luglio 1975, quando la navicella spaziale americana Apollo, con a bordo i tre astronauti Thomas P. Stafford, Vance D. Brand e Donald K. Slayton, è stata lanciata dalla base di Cape Canaveral in Florida. Due giorni dopo, la navicella spaziale sovietica Soyuz, con a bordo i cosmonauti Alexei Leonov e Valery Kubasov, è stata lanciata dalla base di Baikonur in Kazakistan.

Dopo il lancio, le due navicelle hanno raggiunto un’orbita simile attorno alla Terra, avvicinandosi gradualmente l’una all’altra. L’incontro tra le navicelle è avvenuto il 17 luglio 1975, quando l’Apollo e la Soyuz si sono unite in un abbraccio spaziale, noto come “abbraccio dei gemelli”. Questo storico momento è stato trasmesso in diretta televisiva in tutto il mondo, suscitando grande emozione e ammirazione.

Durante l’incontro, gli astronauti americani e i cosmonauti sovietici hanno lavorato insieme per effettuare una serie di esperimenti scientifici, dimostrando la possibilità di collaborazione internazionale nello spazio. Tra i principali esperimenti c’è stata la verifica della compatibilità tra i sistemi di comunicazione e di controllo delle due navicelle, nonché la prova dell’utilizzo di un sistema di aggancio comune.

Inoltre, gli astronauti e i cosmonauti hanno scambiato regali e messaggi di amicizia e cooperazione tra i loro paesi, dimostrando che la collaborazione internazionale nello spazio può contribuire a superare le divisioni politiche e ideologiche.

Dopo l’incontro, le due navicelle si sono separate e hanno continuato la loro missione indipendentemente. L’Apollo ha completato una serie di esperimenti scientifici, mentre la Soyuz ha continuato a monitorare la Terra e a raccogliere dati scientifici.

L’incontro tra le navicelle Apollo e Soyuz ha rappresentato un importante passo avanti nella storia dell’esplorazione spaziale e delle relazioni internazionali. Questo evento ha dimostrato che la collaborazione internazionale nello spazio è possibile, nonostante le tensioni politiche e ideologiche, e ha aperto la strada a futuri progetti congiunti tra i paesi.

Le informazioni presenti in internet sono tantissime e qui riporto per comodità solo alcuni delle centinaia di link presenti:

 

LE SIGARETTE SOYUZ-APOLLO

La cosa che rende in assoluto più caratteristica questo orologio russo è che in realtà è stato prodotto come orologio pubblicitario della marca di sigarette APOLLO-SOYUZ.

Sì, avete letto bene.

Prodotte dalla “Java Tobacco Factory” di Mosca per il mercato dell’unione sovietica e dalla Philip Morris USA per il mercato statunitense erano una marca di sigarette sovietiche.

Il nome chiaramente cambiava, come anche i caratteri a seconda del paese di commercializzazione.

  • APOLLO SOYUZ per il mercato statunitense
  • СОЮЗ АПОЛЛОH per il mercato sovietico

Qui sotto alcuni link riguardo a questa marca di sigarette:

Le sigarette Apollo-Soyuz sono comunque a tutti gli effetti un brand commemorativo dell’evento avvenuto nello spazio nel 1975. Si può notare anche la presenza sul pacchetto della scritta: COMMEMORATIVE BRAND

Un collezionista russo mi ha detto che si ricorda di aver ricevuto uno degli orologi a seguito di un concorso indetto alla fine degli anni ’90. Non ho però alcuna prova concreta  dell’esistenza di questo concorso purtroppo.

LA COLLEZIONE DI OROLOGI SOVIETICI E RUSSI SOVIETALY

 

L’orologio Apollo-Soyuz o Soyuz-Apollo, come lo vogliate chiamare, in base alla mia esperienza è stato prodotto in almeno due modelli.

Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di riuscire ad averli entrambi. Pur non essendo in maniera diretta un orologio a tema spaziale, ricordiamo che è un orologio pubblicitario della marca di sigarette sovietica Apollo-Soyuz, lo ritengo uno degli orologi più belli che ho la fortuna di avere in collezione.

 

Andrea

LINK ESTERNI SULL’ARGOMENTO

 


Come sempre, qualsiasi ulteriore informazione è la benvenuta, e verrà riportata con le dovute note e riferimenti nel testo.

Le poche fotografie degli oggetti non di mia proprietà sono riportate come link diretto all’immagine.


Lancette Sovietiche

Ritaglio schermata pagina Lancette Sovietiche Collezionare Sovietaly intervista

Strano a dirsi ma ogni tanto anche una collezione di orologi sovietici/russi può essere apprezzata e riconosciuta anche dai non addetti ai lavori.

Un paio di anni fa avevo contattato diverse testate giornalistiche legate al collezionismo per promuovere la collezione di pubblicità Pirelli di mio padre, tra cui la testata “Collezionare” presente sia in forma cartacea che digitale: www.collezionare.com

L’intervista fatta a mio padre è possibile trovarla a questo link:

Visto il contatto già presente in rubrica un paio di mesi fa mi sono permesso di ricontattare la giornalista che ha realizzato l’intervista e le ho chiesto se potesse interessarle anche avere qualche informazione sulla mia collezione di orologi russo/sovietici. Di lì a qualche giorno mi ha ricontattato per fissare una intervista telefonica.

Il 14 aprile 2018 è stata pubblicata la versione online dell’intervista che è possibile leggere a questo link:

Lancette sovietiche – Aprile 2018

Qui sotto è possibile trovare la trascrizione dell’intervista che mi è stata fatta:

Lancette Sovietiche

L’orologeria russa nella collezione di Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese che dal 1992 ha raccolto oltre 400 esemplari. “La cosa che mi diverte molto è che, diversamente dagli orologi svizzeri, quelli russi celano sempre una storia da raccontare”

Molte sono le storie che ruotano intorno all’orologeria sovietica. Tra tutte, quelle che riguardano Jurij Gagarin, il primo uomo a conquistare lo spazio, sono le più controverse. Infatti, quale fosse l’orologio indossato dal cosmonauta russo durante quella celebre missione del 1961, nessuno lo può dire con precisione. C’è chi sostiene che indossasse un orologio dalla Poljot – in cirillico Полет – modello Sturmanskie, prodotto dalla Prima fabbrica di orologi di Mosca e passato alla storia come il corrispettivo russo dello Speedmaster portato in missione lunare prima da Armstrong, poi da Buzz Aldrin. Altri invece, sostengono che fosse il Tipe One fabbricato dalla Sturmanskie – Штурманские –, citando come prova schiacciante la fotografia in cui l’astronauta indossa sopra la tuta rossa, proprio questo modello. “Ma chi può dirlo con certezza? magari si tratta di uno scatto rubato durante una semplice esercitazione?”. Con questo interrogativo il collezionista Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese, ci sottolinea quanto a volte siano misteriose le storie di questi famosi segnatempo. Conosciuti e apprezzati in diversi Paesi del mondo, in Italia hanno spesso subito il confronto con gli orologi svizzeri e per questo, da molti continuano ad essere considerati erroneamente come scarsi a prescindere. Cerchiamo attraverso la collezione Manini di capire anche i motivi di tanto snobismo.

Andrea, il vero boom dell’orologeria russa nel nostro Paese arriva nei primi anni Novanta, con la fine dell’URSS. Anche lei, come molti, incomincia in quel periodo ad appassionarsi a questi oggetti?
Il 1992 è per me l’anno zero, quello in cui inizio ad avvicinarmi a questi bellissimi orologi. In quell’anno, il primo dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutte le merci particolari provenienti dall’ex URSS diventano molto ricercate e anche gli orologi russi cominciano ad entrare nelle nostre gioiellerie. Nel corso degli anni ho incrementato la mia raccolta, raggiungendo circa quattrocento esemplari.

Ricorda ancora il suo primo acquisto?
Sono particolarmente affezionato al numero uno della mia collezione, un orologio da polso acquistato per poche lire in uno di quei banchi allestiti dai polacchi che a partire dalla fine del 1991 era consuetudine trovare sulle strade provinciali di tutta Italia. L’aspetto militare e il razzo disegnato sul quadrante mi hanno attratto e solo in un secondo momento ho scoperto che quell’orologio era un modello della Vostok – in cirillico Восток – chiamato Komandirskie e che il razzo vettore disegnato era il celebre Vostok 1 con il quale Gagarin nel 1961 ha orbitato intorno alla terra. La cosa che mi diverte molto è che, diversamente dagli orologi svizzeri, quelli russi celano sempre una storia da raccontare.

Ed è proprio in base a queste storie che i collezionisti degli orologi russi individuano le diverse categorie di raccolta…
Proprio così. Io mi concentro sia sulle avventure spaziali russe sia sugli orologi sovietici creati per il mercato italiano. Esistono però almeno altri due filoni: quello delle esplorazioni polari sovietiche – artiche o antartiche – e quello dedicato alle poche, ma lunghissime ferrovie russe e in particolar modo in riferimento alla linea BAM.

Immagino che gli orologi a tema spaziale siano numerosi, anche perché è stata la Russia a battere tutti i record in questo campo…
…in primis con lo Sputnik, il primo satellite nello spazio, poi con Laika il primo animale a raggiungere l’orbita spaziale, per non parlare di Gagarin e della Tereškova rispettivamente il primo uomo e la prima donna ad andare nello spazio. Il tema è quindi molto avvincente ed esistono modelli commemorativi per ogni evento importante. La curiosità è che non sono mai stati creati, se non di recente, modelli celebrativi di Laika.

L’evoluzione dell’orologeria russa è molto complessa e si interseca con la storia sociale, politica e militare del Paese…
Al tempo degli Zar i principali produttori di orologi erano le botteghe artigianali in grado di fabbricare esemplari molto rifiniti e particolari. Con la caduta dell’Impero e l’avvento dell’Unione Sovietica iniziarono il vero cambiamento stimolato dalla necessità di fornire orologi ai civili e ai militari senza doverli importare e pagarli in oro, data la debolezza della moneta di allora. Per rendersi autonomi e produrre gli orologi direttamente sul proprio territorio, i russi trovarono più conveniente acquistare dei macchinari provenienti da ditte americane in fallimento. I primi esemplari realizzati erano da tasca, ma gradualmente passarono alla fabbricazione di orologi da polso, massificandone la produzione. Le numerose aziende sorte, tutte statali, avevano nomi che prendevano spunto o dalla Guerra o dalle avventure nello Spazio.

Ci può fare qualche esempio?
La Prima fabbrica moscovita di orologi, diventata in un secondo momento la Poljot – Полет – che tra le tante cose vuol dire volo, la Raketa – Pакета – significa razzo, la Pobeda – Победа – vuol dire vittoria, dedicata alla Seconda Guerra Mondiale. Poi vi è la Chaika – Чайка – che vuol dire Gabbiano, ma in realtà Chaika era il nome in codice di Valentina Tereškova durante il suo volo nello spazio, e potremmo continuare.

Abbiamo parlato di produzione di massa e i russi in questo sono stati degli antesignani, anche se la fabbricazione di migliaia di pezzi a volte ha tralasciato l’aspetto qualitativo. Gli orologi prodotti, però, tra gli anni Sessanta e Settanta, nonostante tutto, sono superiori poiché si riusciva ancora a prestare attenzione ai dettagli. In quegli anni venivano già esportati?
Sì. Tra l’altro con prezzi decisamente bassi rispetto al valore reale del prodotto. Questa era una precisa strategia imposta dallo Stato, allora l’unico proprietario delle aziende, per favorire l’esportazione. Quindi soprattutto per gli esemplari prodotti in quegli anni, il prezzo calmierato non indica una scarsa qualità. In Italia però, è ancora molto diffusa l’idea che questi orologi siano modesti e questo falso mito è dovuto in parte, alla vicinanza del nostro Paese con la Svizzera, patria indiscussa dell’orologeria mondiale e in parte, all’importazione di massa fatta principalmente da due società come la Time Trend e la Mirabilia. Un monopolio che ha fornito una visione ristretta del mondo dell’orologeria russa, che al contrario è vastissimo e articolato.

I Russi avevano capito l’importanza dell’esportazione e del marketing, tanto da creare orologi con loghi adatti all’export o modelli ad hoc per determinati mercati…
Per favorire l’esportazione con l’Inghilterra, per esempio, i marchi Raketa, Slava e Poljot venivano sostituiti con il brand SeKonda e la scritta made in URSS in caratteri latini.
Quindi logo diverso, ma orologi identici.

Invece per il mercato italiano?
L’Italia è diventato uno dei mercati principali per gli orologi russi ed esistono molti modelli creati ad hoc e come le dicevo, una parte della mia collezione si concentra proprio su questo. Tra i  tanti esemplari realizzati per il mercato italiano possiamo citare il Fri Fri prodotto dalla Slava – Cлава – con il quadrante completamente rosa e il modello California, con quadrante nero ed indici rosa. Una particolarità: per il nostro mercato sono stati creati anche due cronografi unici nel loro genere perché utilizzano la cassa dei Komandirskie della Vostok e il calibro della Poljot. Venivano poi impacchettati con una bellissima confezione di legno e venduti in gioielleria ad un prezzo importante.

La Vostok è famosa per essere l’azienda che ha prodotto gli orologi utilizzati dai militari e  forse anche quelli per l’armata russa…
In realtà la Vostok era un’azienda che ha prodotto orologi dall’aspetto militare. Forse il fraintendimento deriva dal fatto che in alcuni Komandirskie compare la scritta ЗAKA3 MO CCCP e per questo vengono erroneamente scambiati per orologi militari, ma in realtà significa solo che erano stati commissionati dallo Stato e dal Ministero della difesa dell’URSS. L’orologio dell’armata russa, invece è una splendida operazione di marketing della Time Trend per il nostro mercato.

E il modello Amphibia?
Prende il nome dalla particolare vite del fondello creata dalla Vostok, su richiesta della marina di progettare un orologio che potesse essere utilizzato dai sub. Questi modelli inoltre, utilizzano una calotta in vetro plastica e cassa in acciaio così da essere ancora più resistenti.

Tra i modelli più rari della sua collezione?
Sicuramente un Raketa, Big Zero con il quadrante in Nefrite, una pietra dura di color verde simile alla Giada.

Trovare i modelli più rari non è certo facile visto che il mercato, soprattutto online, spesso offre pezzi banali e spesso falsi…
Gli esemplari migliori della mia collezione sono stati recuperati solamente offline. Su internet si trova di tutto e per questo bisogna prestare attenzione ai falsi e soprattutto agli assemblati. Questi ultimi sono frequenti, poiché le aziende russe hanno sempre prodotto le varie componenti dell’orologio compatibili e questo facilita il fatto di poter assemblare pezzi di diverse aziende e creare orologi che non sono mai usciti da nessuna fabbrica, ma che funzionano perfettamente. Inoltre arrivano dall’Ucraina quadranti riprodotti che spesso sono acquistati da collezionisti non esperti e montati su orologi con meccanismi originali. Per questo consiglio di consultare collezionisti più preparati ed affidabili prima di avventurarsi nell’acquisto. Oggi esistono numerosi forum e gruppi in cui è possibile scambiare pareri e consigli.

Vostok Astronaut. Sul quadrante c’è Valentina Tereskova?

soviet watch Vostok Generalskie Cosmonaut

Vostok Astronaut, oppure Vostok Cosmonaut, questo è generalmente il nome attribuito a questo splendido orologio sovietico. Il nome è dato chiaramente dal disegno del quadrante che rappresenta il volto di profilo di un astronauta dentro un casco di una tuta spaziale.

Molto ricercato dai collezionisti di tutto il mondo per via del diretto riferimento all’avventura spaziale sovietica (si vede infatti benissimo l’iconico CCCP sul casco) esiste in varie versioni che andremo nel limite del possibile ad analizzare.

Il fascino di quest’orologio deriva inoltre dal non sapere esattamente chi sia l’astronauta ritratto all’interno del casco. Cercheremo di capire insieme quali siano le teorie plausibili a riguardo.

Vostok Astronaut, ma quante versioni?

Principalmente possiamo individuare tre varianti dell’orologio, due di periodo sovietico e una di periodo transazionale. Esistono ulteriori versioni che differiscono per la tipologia di cassa o di ghiera. Difficile capire se siano originali di fabbrica oppure orologi con dei pezzi sostituiti.

Le versioni sovietiche.

Queste due versioni, in special modo quella con il quadrante blu e la cassa di tipo Neptune sono quelle meno comuni. In entrambi i casi il quadrante è identico se non per il colore di fondo.

La versione con quadrante nero normalmente si trova in cassa Generalskie 091xxx cromata con il calibro Vostok automatico 2416b. Prodotto negli anni ’80 e principalmente destinato ai mercati italiani e tedeschi. L’esempleare in foto ha la tipica ghiera unidirezionale con i pallini piccoli che si trova facilmente nei Vostok automatici destinati appunto a questi due mercati.

La versione blu di periodo sovietico, decisamente più difficile da trovare della precedente, è in cassa Neptune e monta un calibro Vostok automatico.

Il quadrante per entrambe le versioni è sostanzialmente identico e differisce solo per il colore.

La versione di periodo transazionale.

Esiste anche una versione post sovietica del Vostok Astronaut. E’ possibile ipotizzare che, visto il successo della versione sovietica, sia stato ripreso dalla Vostok per la produzione di un Amphibia con un quadrante molto simile.

Qui sotto è possibile vedere due versioni con lo stesso quadrante di periodo transazionale. Entrambe in cassa 020xxx con chiaramente delle ghiere diverse. Al momento non saprei dire quale sia la ghiera corretta.

Il quadrante del Vostok Astronaut

La parte più bella e più caratteristica dell’orologio. Il profilo dell’astronauta con il casco su di uno sfondo che evoca lo spazio profondo. La versione sovietica e quella transizionale sono molto simili, simili ma non uguali.

Ad un primo sguardo non ci si rende conto facilmente delle differenze tra le due versioni. Il disegno dell’astronauta differisce per molti particolari che si possono facilmente vedere se paragoniamo le due stampe.

Confronto tra i quadranti del Vostok Astronaut

Facile vedere come i riflessi sul casco e la visiera siano riportati in maniera diversa. Basta prendere a riferimento la posizione della “P” sul casco.

Chi è la persona rappresentata?

Tre al momento sono le teorie più gettonate se escludiamo quella in cui si ipotizza un “generico” astronauta.

Y. Gagarin

Generalmente si identifica l’astronatua sovietico, o meglio il cosmonauta sovietico con Y. Gagarin, il primo uomo ad essere andato nello spazio. La teoria si basa sul fatto che i lineamenti di Gagarin, come è possibile vedere dalle foto, erano abbastanza delicati e non particolarmente marcati.

Anna Lee Fisher

Teoria affascinante ma un po’ fantasiosa in quanto difficile immaginare, se non per scherzo, un’astronauta americana in una tuta sovietica, specialmente negli anni ’80. L’immagine di Anna Lee Fisher richiama però molto quella presente sul quadrante e non escluderei che chi ha disegnato il quadrante non possa essersi ispirato a questa fotografia.

Valentina Tereskova

La teoria che forse preferisco e forse anche quella più probabile. Sul quadrante del Vostok Astronaut potrebbe essere rappresentata lei, Valentina Terskova, la prima donna ad essere andata nello spazio. Partita a bordo di una capsula Soyuz da Baikonur nel mese di giugno del 1963 partì e soprattutto tornò sana e salva sulla Terra dopo una missione di quasi tre giorni in solitaria. Siamo negli anni ’60 e all’epoca il solo pensare di far andare nello spazio una donna era innovativo. Ma l’Unione Sovietica ci ha spesso fornito su di un piatto d’argento queste chicche di emancipazione e di femminismo frutto probabilmente anche di una studiata propaganda politica.

Il Vostok Astronaut ha dei cloni?

Fatto decisamente curioso esiste anche una versione “dubbia” con un design molto simile ai Vostok ma che appare meno gradevole a mio giudizio. Si tratta di un orologio Slava a carica manuale con calibro 2428. Sul quadrante grigio chiaro/bianco troviamo il disegno del profilo dell’astronauta visto prima ma in colore blu. Il disegno richiama chiaramente la versione sovietica ma è meno definito e convincente.

Altro fatto curioso è che nella parte bassa del quadrante troviamo il nome di Yuri Gagarin in cirillico (Ю. А. ГАГАРИН), che potrebbe sostenere la tesi che l’astronauta rappresentato sia Gagarin e non Valentina Terskova.

russian watch Slava Gagarin
Slava Gagarin

Conclusioni

L’orologio, o per meglio dire gli orologi, sono sicuramente una pietra miliare in qualsiasi collezione dedicata allo spazio e in particolar modo agli orologi spaziali. Bellissimi da mostrare e da indossare. Indipendentemente dal modello o dalla versione la semplicità del design e la pulizia del quadrante ne fanno uno degli orologi sovietici meglio riusciti degli anni ’80. Riguardo a chi sia rappresentato sul quadrante mi sento di affermare che è ininfluente. Forse era proprio il desiderio di chi ha realizzato il design lasciare il dubbio e continuare a pensare a quegli uomini e donne coraggiose che hanno aperto la strada all’esplorazione spaziale.

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