Se c’è un modo per portare un pezzo di storia spaziale a casa tua, è attraverso il Vostok Komandirskie Spaziale, un orologio intriso di significato grazie alla sua connessione con la missione spaziale TMA-4 del 2004. Scopriamo insieme questo affascinante pezzo di orologeria e spazio.
Il Vostok Komandirskie Spaziale 811958: Un Viaggio nel Cosmo e nella Storia
Un’Esperienza Gravitazionale Unica sul Quadrante dell’Orologio
Guardando il quadrante, si nota subito un dettaglio affascinante: l’immagine dell’acqua che forma una specie di bolla a gravità zero. Un elemento distintivo che testimonia l’esperienza straordinaria vissuta dall’orologio nello spazio.
Immortalato nello Spazio: Fotografie Esclusive dalla ISS
Le fotografie disponibili ci mostrano l’orologio in diverse ambientazioni spaziali:
La Gravità Zero: L’orologio con l’acqua sospesa, creando un’immagine unica e affascinante
Osservando la Terra: L’orologio di fronte a un oblò, con la Terra in secondo piano e la Soyuz sulla patch della missione.
Al Polso del Cosmonauta: L’orologio indossato da un cosmonauta, completato dallo sfondo della tuta spaziale della Roscosmos.
L’orologio di fronte all’oblò, con la patch ricamata della 9ª spedizione sulla ISS.
Passaporto Spaziale: L’orologio sulla ISS, con il passaporto che riporta il timbro autentico della stazione spaziale.
Il Vostok Komandirskie Spaziale Oggi: Acquistalo su Meranom.com
Nonostante la sua storia epica, il Vostok Komandirskie Spaziale è ancora in produzione con un quadrante quasi uguale ed è disponibile per l’acquisto su Meranom.com.
Il suo attuale costo, inferiore ai 100$, lo rende un oggetto estremamente interessante per gli amanti dello spazio e della storia.
Vostok Watch Komandirskie 811958
Dettagli sulla Missione TMA-4: Quando e Come è Partita
La missione TMA-4 è stata lanciata il 19 aprile 2004 alle 3:19 UTC dalla rampa Gagarin di Baikonur, utilizzando il vettore Soyuz FG. Un viaggio nello spazio che ha reso il Vostok Komandirskie Spaziale un autentico simbolo di esplorazione spaziale.
Porta a casa tua un pezzo di storia con il Vostok Komandirskie Spaziale e immergiti nel mondo affascinante dell’esplorazione spaziale russa. Non perdere l’opportunità di possedere un orologio unico nel suo genere! 🚀✨
Quadrante commemorativo del rover sovietico Lunochod 1 vero o falso?
La risposta è molto semplice, a mio parere il quadrante commemorativo del Pobeda Lunochod 1 è un FALSO.
Anche oggi un collezionista si è messo in contatto con me chiedendomi informazioni riguardo ad un orologio con il quadrante commemorativo del rover Lunochod 1.
Russian fake watch Pobeda Lunochod 1
Quello che potete vedere qui sopra è uno dei tanti modelli presenti in vendita in rete con questo quadrante. I quadranti, a parte forse un paio di casi sono tutti identici, varia solo il modello di cassa.
L’orologio è un comunissimo Zim Pobeda spinto da un calibro Pobeda 2602 con l’economica fermamovimento in acciaio sottile. Come già detto si trovano tante versioni di questo orologio quante sono le casse Zim Pobeda esistenti.
Cosa lo rende tanto ricercato?
Gli orologi russi e sovietici a tema spaziale sono da sempre molto ricercati. E’ stato uno dei cavalli di battaglia dell’Unione sovietica che li ha usati spesso come propaganda interna ed esterna. Io stesso colleziono con avidità gli orologi commemorativi della corsa allo spazio sovietica e russa. E’ quindi normale che un collezionista con limitata esperienza sia attirato dal “made in USSR” e dalla tematica spaziale. Il Lunochod in fin dei conti è stato il primo rover controllato a distanza ad atterrare su di un altro corpo celeste.
I rover Lunochod
Moltissima è la documentazione che si può trovare in internet a riguardo, in italiano, in inglese e chiaramente in russo. Inutile duplicare le informazioni quindi molto sinteticamente possiamo dire che Lunochod (Луноход in russo) è il nome di quattro rover sovietici teleguidati destinati all’esplorazione lunare.
Lunochod 1
Il Lunochod 1 fu il primo rover lunare automatizzato ad essere mandato sulla Luna dalla Unione Sovietica nel 1970. Questa sonda spaziale era dotata di una serie di strumenti scientifici per esplorare il suolo lunare e inviare dati sulla composizione del terreno e l’ambiente circostante alla Terra. Il Lunochod 1 era alimentato da un pannello solare e poteva viaggiare fino a 10 km dalla sua posizione di partenza.
Il rover fu lanciato il 10 novembre 1970 e atterrò sulla Luna il 17 novembre dello stesso anno. Durante la sua missione di 11 mesi, il Lunochod 1 percorse una distanza di 10,5 km sulla superficie lunare, inviando immagini, dati scientifici e video alla Terra. Questa missione storica dimostrò la capacità dell’Unione Sovietica di raggiungere e svolgere attività scientifiche sulla Luna.
Il Lunochod 1 fu in grado di superare diversi ostacoli sulla superficie lunare, tra cui creste, buche e crateri. La sonda spaziale inviò una vasta quantità di dati sulla geologia e la topografia della Luna, che hanno contribuito alla comprensione dell’ambiente lunare e alla pianificazione di missioni future. Il Lunochod 1 rimane una pietra miliare nella storia dell’esplorazione spaziale e rappresenta un importante contributo dell’Unione Sovietica alla conoscenza umana dell’universo.
Lunochod 2
Il Lunochod 2 è stato un rover sovietico senza equipaggio che è stato lanciato sulla Luna il 8 gennaio 1973 come parte della missione Luna 21. È stato il secondo rover ad essere inviato sulla Luna dopo il Lunochod 1.
Il Lunochod 2 era equipaggiato con un sofisticato sistema di telecontrollo che permetteva ai controllori a terra di guidarlo in remoto dalla Terra. Aveva anche un’ampia gamma di strumenti scientifici, tra cui un analizzatore di raggi X, un magnetometro e un sistema di rilevamento delle particelle alfa.
Durante la sua missione, che durò quasi cinque mesi, il Lunochod 2 percorse una distanza di 37 km e raccolse numerose informazioni sulla superficie lunare. In particolare, il rover studiò la composizione del suolo lunare e condusse esperimenti sulla resistenza dei materiali alla temperatura estrema della Luna.
Una delle maggiori conquiste del Lunochod 2 fu la scoperta di un piccolo cratere sulla Luna, che è stato poi chiamato in suo onore. Il cratere è stato battezzato “Lunochod 2” e si trova vicino al punto in cui il rover ha concluso la sua missione.
Nonostante la sua breve durata, la missione del Lunochod 2 ha rappresentato un importante passo avanti nella ricerca scientifica sulla Luna e ha aperto la strada per molte altre missioni di esplorazione spaziale.
Lunochod 3
Il Lunochod 3 non venne mai lanciato e si trova tutt’ora in un museo di Mosca.
E il quarto?
Il primo Lunochod andò distrutto insieme al vettore durante il tentativo fallito nel 1969.
Perchè il quadrante del Pobeda Lunochod 1 è un FALSO?
Molte sono le motivazioni. Innazitutto nei cataloghi di orologi sovietici non vi è traccia, a quanto io sappia, di orologi da polso dedicati ai rover Lunochod. Secondo gli orologi, le casse e i meccanismi dovrebbero essere più vecchi di quello che sono dato che l’allunaggio avvenne nel 1970, periodo in cui gli orologi erano diversi da quello in foto. Terzo Ce ne sono troppi e sono tutti in condizioni perfette. Quarto ma non ultimo motivo a ben guardare il quadrante ha delle caratteristiche che fanno pensare ad una stampa ad inchiostro. Riguardo a quest’ultimo punto è possibile comprendere meglio guardando alcuni dettagli del quadrante.
Decisamente furbo l’utilizzo del nero e del bianco che permettono una stampa migliore su superfici uniformi, mentre peccano gli indici in cui si può vedere la mescola dei colori.
Direi quindi senza molti dubbi o ripensamenti che si tratti di una stampa ad inchiostro fatta con delle attrezzature sicuramente non casalinghe ma comunque una stampa. A ben vedere anche il quadrante, nella sua disposizione, nei colori e nelle scrutte non è molto “sovietico”. Le scritte non sono concentriche, la scritta in cirillico “Made in USSR” in bella vista sul quadrante e il profilo approssimativo del Lunochod non fanno che confermare la mia ipotesi di non autenticità del quadrante.
Descrizione dell’orologio Pobeda Lunochod 1
Il resto dell’orologio in mio possesso è un classico Zim Pobeda. Cassa in genere non apprezzata molto dai collezionisti in ottone cromato. Lancette dei minuti e dei secondi color argento come anche la lancetta dei piccoli secondi.
Le rifiniture del calibro 2602 sono quelle degli Zim Pobeda dell’ultimo periodo, molto grezzi e poco rifiniti. Il calibro è tenuto fermo nella cassa da un semplice anello in acciaio. Per fortuna funziona correttamente.
Conclusioni
Tutto quanto sopra scritto è frutto di una mia analisi e di mie ipotesi e non può chiaramente essere ritenuta l’assoluta verità. Non ho mai visto stampare questi quadranti da qualcuno o in qualche posto quindi le mie sono ipotesi a cui ho cercato di dare una risposta sulla base di puntuali osservazioni. Nel caso quanto da me scritto fosse corretto non mi rimane che sconsigliarne l’acquisto per non far proliferare una industria che, anche se marginale, può trovare guadagno nella produzione di orologi con quadranti falsi.
50 anni di medicina dedicata alle attività spaziali e aeronautiche
Un classico Vostok Komandirskie con cassa rifinita al TiN che mi ha da subito incuriosito, in primis per la particolarità del suo quadrante e poi anche perchè, pur non amando particolarmente gli orologi rifiniti color oro, questo risulta decisamente gradevole. Probabilmente il quadrante bianco riesce a bilanciare bene il tutto.
Vostok Komandirskie Central Research Aviation Hospital
Un orologio molto ben fatto
L’orologio sembra costruito con molta cura e senza particolari risparmi. La classica cassa 347XXX con ghiera a pallini rossi e neri, il quadrante stampato con cura e soprattutto gli indici a rilievo ne fanno un orologio interessante e realizzato con molta attenzione. Il 50 color rosso che spicca al centro del quadrante sono la base di partenza per comprendere cosa commemori questo orologio russo.
Vi anticipo che la questione si farà interessante durante le difficili ricerche e che anche Yuri Gagarin verrà citato di seguito in quanto collegato all’istituto che, probabilmente, negli anni ’90 ha commissionato l’orologio alla Vostok.
La ricerca sugli elementi del quadrante
Gli elementi chiave per la ricerca sono:
la sigla in cirillico ЦВНИАГ
la presenza di una sagoma di un aeroplano militare
il numero 50 in rosso con la scritta лет (anni in russo)
le ali azzurre a lato del numero 50
Da subito la ricerca non è facilissima, dato che spesso gli acronimi in cirillico significano moltissime cose, ma dopo un po’ di smanettamenti su yandex.ru qualche informazione salta fuori. Queste le principali fonti di informazione per chi volesse approfondire la ricerca:
La sigla ЦВНИАГ presente sul dial e la coppa di Igea fanno subito pensare ad una qualche istituzione sanitaria. Le ricerche mi portano al Central Military Clinical Aviation Hospital N° 7 di Mosca, fondato il 7 maggio 1942 dal Ministero della Difesa Russo. Nel corso della sua storia ha subito diverse riorganizzazioni e ha cambiato leggermente nome nel corso del tempo. Nel luglio 1942 fu rinominato Central Aviation Hospital Of the USSR, e nel gennaio 1946 Central Research Aviation Hospital. Nel 1982 la parola militare viene aggiunta al nome, e nell’agosto 1999 l’ospedale cambia il suo status da “ricerca scientifica” a “clinica” diventando un ospedale a tutti gli effetti. A ben guardare le valutazioni sui vari siti non sono proprio eccellenti…
Un orologio a tema spaziale?
Una delle cose più curiosi trovate a riguardo è che dall’ottobre 1959, il 7° ospedale militare centrale della clinica dell’aviazione russa (inizio a capire perchè abbreviano tutto) è impegnato nella selezione e nel supporto medico dell’addestramento della prima squadra di cosmonauti, che includeva Yuri Gagarin. Qui una foto dell’epoca del team medico dell’ospedale con Y. Gagarin nel centro:
Le principali informazioni riguardanti l’attività dell’istituzione per il supporto dei primi astronauti è consultabile QUI.
Come stabilire la data di realizzazione?
Difficile comprendere se la data di commemorazione dei 50 anni sia considerata il 1942 o il 1946. Dalla mia personale esperienza sarei propenso a considerare il 1992 come data e quindi il 1992 come data di realizzazione dell’orologio. La mancanza di qualsiasi riferimento a CCCP o Russia supporta inoltre la mia ipotesi. Questa immagine del 2017 trovata in Google di una delle entrate dell’ospedale non può che confermare la mia ipotesi del 1992 come data di realizzazione dell’orologio. Commissionato e relaizzato probabilmente in periodo sovietico e distribuito o più probabilmente regalato in periodo post sovietico.
La ricorrenza dei 50 anni
Cinquant’anni sono sicuramente un momento importante sia per le persone che per le istituzioni. Per i matrimoni sono le nozze d’oro mentre per le istituzioni quel gradino che tranquillizza sulla solidità dell’azienda o dell’istituzione. Molto è stato fatto, nonostante la caduta dell’URSS del 1991, per commemorare quel momento e una semplice ricerca in internet mostra molti oggetti realizzati a riguardo. Qui sotto ad esempio una delle milioni, forse miliardi di spille commemorative realizzate dall’unione sovietica e successivamente dall’URSS.
Come è possibile vedere i riferimenti sono gli stessi e perfino la sigla tanto difficile da trovare in forma esatta è la stessa. Nella spilla è possibile vedere anche il n°7 che accompagna la sigla a conferma che si tratti del 7-й военный авиационный госпиталь.
L’orologio Vostok Komandirskie
Siamo di fronte ad un classico Vostok Komandirskie rifinito come già detto al Nitruro di titanio (TiN).
Il fondello in acciaio riporta il tema del sole nascente e non presenta numeri seriali.
vostok komandirskie 50 anni military aviation research hospital back
Il calibro è il ben noto e collaudato Vostok 2414A con indicazione della data senza cambio rapido (motivo per cui non metto mai a posto la data negli orologi russi). Per fortuna è funzionante.
vostok komandirskie 50 anni military aviation research hospital 2414H caliber
Conclusioni
A volte l’inaspettato è proprio dietro l’angolo e gli intrecci delle attività militari in Russia e Unione Sovietica con l’avventura spaziale è sempre interessantissima. Sono propenso ad affermare che l’orologio è originale e senza alcuna modifica, in quanto tutto sembra avere senso a partire dalla lancetta dei secondi rossa con la scritta 50 agli indici dorati a rilievo che ben si sposano con le lancette dorate e la cassa in TiN.
Lo Sputnik I è forse una delle icone spaziali più conosciute in assoluto. Anche un non appassionato riesce a riconoscere facilmente la silhouette dello Sputnik I quando la vede.
Per i più distratti ricordiamo che è stato il primo satellite artificiale messo in orbita intorno alla Terra. Venne lanciato il 4 ottobre 1957 dal cosmodromo di Baikonur (oggi in Kazakistan) e rimase in orbita ellittica bassa per tre settimane prima che le batterie si esaurissero. Dopo un paio di mesi l’orbita è decaduta ed è rientrato nell’atmosfera distruggendosi.
Tutto ciò rappresenta un primato assoluto per l’Unione Sovietica nella corsa allo spazio e quindi è normale che siano molti gli orologi sia da polso che da tavolo che commemorano questa impresa.
L’ultimo arrivato nella collezione Sovietaly™ è un Pobeda Zim commemorativo per i 45 anni del lancio dello Sputnik I dal cosmodromo di Baikonur.
Facendo due conti l’orologio dovrebbe essere del 2002 quindi.
L’OROLOGIO
Pobeda 45 years Baikonur
L’ASPETTO ESTERNO
L’orologio in questione ha una cassa cromata di forma rotonda. Non ho mai visto altri orologi con questo quadrante quindi non so dire se esistano delle varianti. L’orologio ha il fondello a pressione, il vetro in plexiglass e la corona non ha particolari protezioni. E’ chiaramente non impermeabilizzato.
Le anse sono di misura 18mm.
IL FONDELLO
Il fondello è in classico tondo in acciaio senza segni, incisioni o altri segni caratteristici. E’ montato a pressione sulla cassa cromata.
IL QUADRANTE
Il quadrante è sicuramente la caratteristica principale di questo orologio russo Pobeda Zim
Si possono distinguere le seguenti caratteristiche principali
Il quadrante ha uno sfondo di colore blu che si schiarisce mano mano che si va verso la parte bassa
Indici in rilevo tondi di color oro in corrispondenza delle ore.
Gli indici dei minuti sono di colore grigio chiaro
Nella parte superiore del quadrante appena sotto l’indice delle ore 12 è presente il simbolo dell’aquila bicipite coronata che regge nella zampa destra una spada e nella zampa sinistra una corona di alloro. L’aquila sul petto ha una sorta di pettorina rossa.
In corrispondenza delle ore 10 abbiamo la scritta in cirillico “45 лет” che significa “45 anni”
In corrispondenza delle ore 2 abbiamo l’immagine dello Sputnik I con quella che sembra essere una stella rossa nella parte frontale
Nella parte inferiore del quadrante una immagine stilizzate del globo terrestre. In corrispondenza del cosmodromo di Baikonur, indicato in rosso si vede una scia che gira intorno alla terra di colore dorato e che si collega alla parte posteriore dello Sputnik I in corrispondenza di ore 2.
Sopra la parte sinistra del globo Terreste un’immagine stilizzata di quello che è il vettore R-7 (Semyorka) che nel 1957 ha portato in orbita lo Sputnik I.
Nella parte bassa del quadrante, tra gli indici e la cassa, la scritta rossa in cirillico maiuscolo “БАЙКОНУР” che significa “Baykonur” o “Baikonur” a seconda delle translitterazioni
Il quadrante è privo di pasta luminescente.
LE LANCETTE
Le lancette delle ore e dei minuti di color dorato senza pasta luminescente hanno una forma rettangolare con angoli a 90°
La lancetta dei secondi piccola in corrispondenza di ore 6 è anch’essa di colore dorato.
IL CALIBRO
L’orologio monta un classico Pobeda Zim 2602 di fattura molto semplice e poco rifinita con pitone fisso. Il rubino dell’asse del bilanciere è privo di antishock.
IL VETTORE R-7 SEMËRKA O SS-6 SAPWOOD
La parte interessante del quadrante di questo orologio è sicuramente la presenza, al di là dello Sputnik I dell’immagine del vettore a due stadi R-7 “Semërka” (o “Semyorka”), nome in codice NATO SS-6 Sapwood.
Nato come il primo ICBM (intercontinental ballistic missile), altro primato raggiunto dall’Unione Sovietica, fu utilizzato, in una versione modificata l’ 8K71PS, per portare nel 1957 nello spazio lo Sputnik I.
Si tratta di un vettore a due stadi progettato da Sergei Korolev alto 34 metri e del peso di 264 tonnellate. Capace di portare un peso di 500 Kg. Come razzo ad utilizzo bellico si rivelò un fallimento ma al contrario fu utilizzato con successo come vettore spaziale.
Per quanto ne sappia al momento è l’unico orologio russo che riporti il vettore R-7 sul quadrante.
LINK PER APPROFONDIMENTI
Qui sotto è possibile avere alcuni riferimenti se si volesse approfondire l’argomento:
LA COLLEZIONE DI OROLOGI SOVIETICI E RUSSI SOVIETALY
L’orologio è entrato quasi per caso nella mia collezione. Acquistato su un sito di aste spagnolo era descritto semplicemente come “Reloj Ruso”.
Ben si inserisce comunque all’interno della sub-collezione relativa agli orologi spaziali. La presenza sul quadrante del vettore R-7 lo rende sicuramente un pezzo interessate. Le condizioni generali dell’orologio son decisamente buone. Pur non potendo considerarlo NOS è un orologio che non è credo mai stato utilizzato. Solo non conservato in maniera ottimale.
Andrea
LINK ESTERNI SULL’ARGOMENTO
Al momento non ho trovato nessun riferimento a quest’orologio nei vari forum o social. Aggiornerò la sezione in caso di qualche evidenza.
Come sempre, qualsiasi ulteriore informazione è la benvenuta, e verrà riportata con le dovute note e riferimenti nel testo.
Le poche fotografie degli oggetti non di mia proprietà sono riportate come link diretto all’immagine.
Storia di un orologio pubblicitario russo di una marca di sigarette che si crede un orologio spaziale.
Uno degli orologi che ho cercato per più tempo è il Vostok Komandirskie ApolloSoyuz (Восток Командирские Союз Аполлон) che per un appassionato di orologi russi e sovietici a tema “spazio” è una pietra miliare da avere assolutamente in collezione. Purtroppo non è così facile da reperire, e, quando si presenta, ha spesso un costo che lo rende difficilmente abbordabile. In tanti anni di collezionismo mi è capitato di vederne qualcuno e, dopo tanto tempo, sono riuscito finalmente ad averlo in almeno due delle versioni prodotte. Quella con cassa cromata e quella con cassa rifinita al TiN (Nitruro di Titanio)
Vostok Komandirskie Apollo SoyuzVostok Komandirskie Apollo Soyuz
L’OROLOGIO
L’ASPETTO ESTERNO
L’orologio è un classico Vostok Komandirskie con cassa 43XXXX in ottone rifinita al TiN o cromata. La cassa è quindi simmetrica con la protezione della corona sul lato destro. La ghiera di questo Vostok ApolloSoyuz, rifinita come la cassa a seconda delle versioni è caratteristica e non comunissima, anche se siamo ben lontani dalla rarità. La ghiera riporta numeri arabi di colore nero per i minuti 10 – 20 – 30 mentre i minuti 40 e 50 sono di colore rosso come anche il dot non inserito a ore 12. Alcuni esemplari sono stati visti anche con una cassa di tipo 21XXXX.
Le anse sono di misura 18mm e la corona di dimensioni piccole ha il lato più esterno a cupola, tipico delle produzioni a partire della seconda metà degli anni ’90.
IL FONDELLO
Il fondello è una delle caratteristiche peculiari di quest’orologio russo e lo rende unico nel suo genere; è da considerarsi una delle caratteristiche che definiscono chiaramente l’orologio.
Come per tutti i Vostok Komandirskie il fondello è in acciaio ma riporta 5 righe con dei simboli e delle scritte peculiari e caratteristiche di questo modello.
Partendo dall’alto verso il basso:
Una stella a cinque punte impressa
La scritta in cirillico – эксклюзивный che significa: “in esclusiva”
La scritta in cirillico – выуск che significa: “edizione”
Un numero seriale composto da 6 cifre
Una stella a cinque punte impressa
Chiaramente il fondello indica l’esclusività dell’orologio prodotto in una sorta di serie limitata anche se non si hanno notizie certe riguardo alla numerica prodotta, in quanto i seriali di questo Vostok ApolloSoyuz potrebbero non essere semplicemente il conteggio degli orologi prodotti. Sul fondello non è presente il numero relativo alla tiratura dei pezzi.
IL QUADRANTE
Il quadrante di colore nero senza elementi in rilievo è sicuramente la caratteristica principale relativa a quest’orologio russo e tutti quelli che ho visto in questi anni hanno sempre le medesime caratteristiche; si differenziano spesso solo per la tonalità delle parti stampate in rosso. Il cambio di colore, che tende all’arancione, potrebbe essere semplicemente dovuto ad una differenza della miscela dell’inchiostro di stampa oppure, più probabilmente, ad un invecchiamento del pigmento per via dell’esposizione alla luce.
Si possono distinguere le seguenti caratteristiche principali
Sono presenti gli indici dei minuti e delle ore
Gli indici dei minuti di forma lineare sono di colore bianco
Gli indici delle ore sono di colore bianco e di forma circolare tranne quelli ad ore 12, 6 e 9 che sono di colore rosso.
Gli indici vicini ad ore 3 sono mancanti per la presenza della finestra che indica la data
In corrispondenza degli indici circolari rossi delle ore sono presenti delle stelle a cinque punte bianche.
La scritta in cirillico Союз (Soyuz) di colore bianco
La scritta in cirillico Аполлон (Apollo) di colore rosso
L’immagine delle navicelle Soyuz e Apollo unite di colore azzurro contornato di bianco e ciascuna con una riga curva di colore bianco per la Soyuz e rossa per la Apollo. Da notare quindi come i colori rispetto alle scritte siano invertiti
La scritta in cirillico ОСОБЫЕ che significa: “SPECIALE”
Vostok Komandirskie Apollo Soyuz
LE LANCETTE
Le lancette delle ore e dei minuti di color acciaio con pasta luminescente di colore chiaro sono le classiche lancette dei Vostok Komandirskie. La lancetta dei secondi senza pallini o altre caratteristiche è di colore rosso
IL CALIBRO
L’orologio ha al suo interno il classico calibro Vostok 2414 meccanico a carica manuale con data. Non ha quindi caratteristiche peculiari o segni riconoscibili. Da quanto si può vedere nei modelli in mio possesso si tratta di un calibro Vostok standard per Komandirskie
vostok 2414 holographic airplane caliber
LA STORIA E L’EQUIVOCO
La parte interessante, al di là dell’edizione speciale e alla rarità dell’orologio è proprio l’equivoco creato dal quadrante, ma andiamo per Ordine:
APOLLO-SOYUZ TEST PROJECT (ASTP) – программа «Союз — Аполлон» (ЭПАС)
L’incontro tra le navicelle spaziali Apollo e Soyuz, avvenuto nel 1975, rappresenta un importante evento nella storia dell’esplorazione spaziale e delle relazioni internazionali. Questo evento ha segnato la prima volta in cui astronauti americani e sovietici hanno collaborato in una missione congiunta nello spazio.
L’incontro tra le due navicelle è stato possibile grazie all’accordo tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, firmato nel 1972, noto come “Accordo Apollo-Soyuz”. L’obiettivo della missione era quello di dimostrare la possibilità di un’operazione congiunta tra le due superpotenze, nonostante le tensioni politiche e ideologiche dell’epoca.
La missione è iniziata il 15 luglio 1975, quando la navicella spaziale americana Apollo, con a bordo i tre astronauti Thomas P. Stafford, Vance D. Brand e Donald K. Slayton, è stata lanciata dalla base di Cape Canaveral in Florida. Due giorni dopo, la navicella spaziale sovietica Soyuz, con a bordo i cosmonauti Alexei Leonov e Valery Kubasov, è stata lanciata dalla base di Baikonur in Kazakistan.
Dopo il lancio, le due navicelle hanno raggiunto un’orbita simile attorno alla Terra, avvicinandosi gradualmente l’una all’altra. L’incontro tra le navicelle è avvenuto il 17 luglio 1975, quando l’Apollo e la Soyuz si sono unite in un abbraccio spaziale, noto come “abbraccio dei gemelli”. Questo storico momento è stato trasmesso in diretta televisiva in tutto il mondo, suscitando grande emozione e ammirazione.
Durante l’incontro, gli astronauti americani e i cosmonauti sovietici hanno lavorato insieme per effettuare una serie di esperimenti scientifici, dimostrando la possibilità di collaborazione internazionale nello spazio. Tra i principali esperimenti c’è stata la verifica della compatibilità tra i sistemi di comunicazione e di controllo delle due navicelle, nonché la prova dell’utilizzo di un sistema di aggancio comune.
Inoltre, gli astronauti e i cosmonauti hanno scambiato regali e messaggi di amicizia e cooperazione tra i loro paesi, dimostrando che la collaborazione internazionale nello spazio può contribuire a superare le divisioni politiche e ideologiche.
Dopo l’incontro, le due navicelle si sono separate e hanno continuato la loro missione indipendentemente. L’Apollo ha completato una serie di esperimenti scientifici, mentre la Soyuz ha continuato a monitorare la Terra e a raccogliere dati scientifici.
L’incontro tra le navicelle Apollo e Soyuz ha rappresentato un importante passo avanti nella storia dell’esplorazione spaziale e delle relazioni internazionali. Questo evento ha dimostrato che la collaborazione internazionale nello spazio è possibile, nonostante le tensioni politiche e ideologiche, e ha aperto la strada a futuri progetti congiunti tra i paesi.
Le informazioni presenti in internet sono tantissime e qui riporto per comodità solo alcuni delle centinaia di link presenti:
La cosa che rende in assoluto più caratteristica questo orologio russo è che in realtà è stato prodotto come orologio pubblicitario della marca di sigarette APOLLO-SOYUZ.
Sì, avete letto bene.
Prodotte dalla “Java Tobacco Factory” di Mosca per il mercato dell’unione sovietica e dalla Philip Morris USA per il mercato statunitense erano una marca di sigarette sovietiche.
Il nome chiaramente cambiava, come anche i caratteri a seconda del paese di commercializzazione.
APOLLO SOYUZ per il mercato statunitense
СОЮЗ АПОЛЛОH per il mercato sovietico
Qui sotto alcuni link riguardo a questa marca di sigarette:
Le sigarette Apollo-Soyuz sono comunque a tutti gli effetti un brand commemorativo dell’evento avvenuto nello spazio nel 1975. Si può notare anche la presenza sul pacchetto della scritta: COMMEMORATIVE BRAND
Un collezionista russo mi ha detto che si ricorda di aver ricevuto uno degli orologi a seguito di un concorso indetto alla fine degli anni ’90. Non ho però alcuna prova concreta dell’esistenza di questo concorso purtroppo.
LA COLLEZIONE DI OROLOGI SOVIETICI E RUSSI SOVIETALY
L’orologio Apollo-Soyuz o Soyuz-Apollo, come lo vogliate chiamare, in base alla mia esperienza è stato prodotto in almeno due modelli.
Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di riuscire ad averli entrambi. Pur non essendo in maniera diretta un orologio a tema spaziale, ricordiamo che è un orologio pubblicitario della marca di sigarette sovietica Apollo-Soyuz, lo ritengo uno degli orologi più belli che ho la fortuna di avere in collezione.
Negli anni ’90 la Poljot, in pieno periodo di transizione dall’Unione Sovietica alla CSI ha prodotto su richiesta una serie di orologi molto semplici con quadrante commemorativo.
Lo spazio interstellare con una rappresentazione stilizzata delle stelle.
La stazione orbitante MIR che all’epoca della produzione dell’orologio era ancora attiva.
La scritta in inglese “SPACE CENTER KHRUNISHEV”.
Indici metallici a rilievo.
Il tutto proposto in cassa tonda in acciaio con doppia finitura satinata e dorata con quadrante fondamentalmente bicolore: bianco e azzurro. Lancette dorate con secondi centrali.
Il retro è invece molto semplice e senza particolari se non un semplice seriale:118218.
Sul fondello sono purtroppo presenti evidenti segni di una incauta apertura da parte di una persona poco esperta. Il tutto probabilmente provocato per la sostituzione della batteria.
IL CALIBRO
L’orologio è mosso da un semplice calibro al quarzo Poljot di dimensioni ridotte. Si tratta del P1656H che utilizza una semplice batteria a bottone AG1. Il calibro , come si può vedere facilmente, è fermato all’interno della cassa da un componente in plastica bianco. Non sono presenti rubini del calibro a differenza dei quarzi sovietici.
IL CHRUNICHEV SPACE CENTER
L’orologio russo di oggi commemora una delle società russe più importanti per quanto riguarda l’attività tecnologica spaziale.
Si tratta del Khrunichev Space Center, altrimenti scritto GKNPC Chruničev. Si tratta di una delle più importanti società federali di ricerca e produzione di vettori e moduli delle stazioni spaziali. Ancora oggi è uno dei principali fornitori della Roscosmos, l’agenzia spaziale russa (федеральное космическое агентство).
Per avere maggiori informazioni consiglio la lettura della pagina di wikipedia: GKNPC Chruničev
La vastità delle attività portate avanti dalla società è impressionante e se ne può avere un assaggio curiosando sulla versione inglese del loro sito internet a questo link: Khrunichev.ru
L’avventura di questa unità di produzione nasce nel 1916 fuori Mosca.
Nel tempo dalle automobili a marchio “Russo-Baltique” si passò alla produzione di aeroplani (Ilyushin Il-4 e Tu-2) per passare negli anni ’60 alla produzioni di missili e all’inizio dell’avventura spaziale.
La società ha prodotto nel corso del tempo moduli per la stazione spaziale MIR, SALYUT, e l’attuale ISS. Vettori come il PROTON a tutt’oggi utilizzato.
Qui alcune immagini delle produzioni effettuate dalla società Khrunichev.
E’ possibile cliccare sui nomi delle stazioni per avere maggiori informazioni
Questo orologio ben si inserisce all’interno della collezione di orologi a tema spaziale e dona un tocco di modernità essendo la società a tutt’oggi un cardine dell’attività spaziale russa.
L’orologio russo in questione è stato acquistato tramite un intermediario su di un sito di aste per una cifra intorno ai 20€.
Le condizioni dell’orologio come si può vedere sono molto buone nonostante alcuni segni d’uso specialmente sul fondello.
Questa tipologia di modello di orologio russo è stata usata diverse volte per commemorare eventi o società. Probabilmente l’utilizzo di on calibro al quarzo e le dimensioni ridotte dell’orologio hanno permesso di ridurre i costi di realizzazione. Cosa non trascurabile in un periodo difficile per molte società ex sovietiche.
La presenza della stazione russa MIR sul quadrante permette una datazione dell’orologio abbastanza semplice. La stazione è operativa dal febbraio 1986 ma l’utilizzo di un calibro al quarzo e la mancanza di indicazioni relative all’unione sovietica fanno pensare ad una produzione post 1992. La messa in orbita della ISS avvenuta nel 1998 e la distruzione programmata della MIR nel 2001 (VIDEO) fanno pensare ad una produzione quindi che sia tra il 1992 e il 1998.
Vostok Astronaut, oppure Vostok Cosmonaut, questo è generalmente il nome attribuito a questo splendido orologio sovietico. Il nome è dato chiaramente dal disegno del quadrante che rappresenta il volto di profilo di un astronauta dentro un casco di una tuta spaziale.
Molto ricercato dai collezionisti di tutto il mondo per via del diretto riferimento all’avventura spaziale sovietica (si vede infatti benissimo l’iconico CCCP sul casco) esiste in varie versioni che andremo nel limite del possibile ad analizzare.
Il fascino di quest’orologio deriva inoltre dal non sapere esattamente chi sia l’astronauta ritratto all’interno del casco. Cercheremo di capire insieme quali siano le teorie plausibili a riguardo.
Vostok Astronaut, ma quante versioni?
Principalmente possiamo individuare tre varianti dell’orologio, due di periodo sovietico e una di periodo transazionale. Esistono ulteriori versioni che differiscono per la tipologia di cassa o di ghiera. Difficile capire se siano originali di fabbrica oppure orologi con dei pezzi sostituiti.
Le versioni sovietiche.
Queste due versioni, in special modo quella con il quadrante blu e la cassa di tipo Neptune sono quelle meno comuni. In entrambi i casi il quadrante è identico se non per il colore di fondo.
La versione con quadrante nero normalmente si trova in cassa Generalskie 091xxx cromata con il calibro Vostok automatico 2416b. Prodotto negli anni ’80 e principalmente destinato ai mercati italiani e tedeschi. L’esempleare in foto ha la tipica ghiera unidirezionale con i pallini piccoli che si trova facilmente nei Vostok automatici destinati appunto a questi due mercati.
La versione blu di periodo sovietico, decisamente più difficile da trovare della precedente, è in cassa Neptune e monta un calibro Vostok automatico.
Il quadrante per entrambe le versioni è sostanzialmente identico e differisce solo per il colore.
Esiste anche una versione post sovietica del Vostok Astronaut. E’ possibile ipotizzare che, visto il successo della versione sovietica, sia stato ripreso dalla Vostok per la produzione di un Amphibia con un quadrante molto simile.
Qui sotto è possibile vedere due versioni con lo stesso quadrante di periodo transazionale. Entrambe in cassa 020xxx con chiaramente delle ghiere diverse. Al momento non saprei dire quale sia la ghiera corretta.
La parte più bella e più caratteristica dell’orologio. Il profilo dell’astronauta con il casco su di uno sfondo che evoca lo spazio profondo. La versione sovietica e quella transizionale sono molto simili, simili ma non uguali.
Ad un primo sguardo non ci si rende conto facilmente delle differenze tra le due versioni. Il disegno dell’astronauta differisce per molti particolari che si possono facilmente vedere se paragoniamo le due stampe.
Confronto tra i quadranti del Vostok Astronaut
Facile vedere come i riflessi sul casco e la visiera siano riportati in maniera diversa. Basta prendere a riferimento la posizione della “P” sul casco.
Chi è la persona rappresentata?
Tre al momento sono le teorie più gettonate se escludiamo quella in cui si ipotizza un “generico” astronauta.
Y. Gagarin
Generalmente si identifica l’astronatua sovietico, o meglio il cosmonauta sovietico con Y. Gagarin, il primo uomo ad essere andato nello spazio. La teoria si basa sul fatto che i lineamenti di Gagarin, come è possibile vedere dalle foto, erano abbastanza delicati e non particolarmente marcati.
Anna Lee Fisher
Teoria affascinante ma un po’ fantasiosa in quanto difficile immaginare, se non per scherzo, un’astronauta americana in una tuta sovietica, specialmente negli anni ’80. L’immagine di Anna Lee Fisher richiama però molto quella presente sul quadrante e non escluderei che chi ha disegnato il quadrante non possa essersi ispirato a questa fotografia.
Valentina Tereskova
La teoria che forse preferisco e forse anche quella più probabile. Sul quadrante del Vostok Astronaut potrebbe essere rappresentata lei, Valentina Terskova, la prima donna ad essere andata nello spazio. Partita a bordo di una capsula Soyuz da Baikonur nel mese di giugno del 1963 partì e soprattutto tornò sana e salva sulla Terra dopo una missione di quasi tre giorni in solitaria. Siamo negli anni ’60 e all’epoca il solo pensare di far andare nello spazio una donna era innovativo. Ma l’Unione Sovietica ci ha spesso fornito su di un piatto d’argento queste chicche di emancipazione e di femminismo frutto probabilmente anche di una studiata propaganda politica.
Il Vostok Astronaut ha dei cloni?
Fatto decisamente curioso esiste anche una versione “dubbia” con un design molto simile ai Vostok ma che appare meno gradevole a mio giudizio. Si tratta di un orologio Slava a carica manuale con calibro 2428. Sul quadrante grigio chiaro/bianco troviamo il disegno del profilo dell’astronauta visto prima ma in colore blu. Il disegno richiama chiaramente la versione sovietica ma è meno definito e convincente.
Altro fatto curioso è che nella parte bassa del quadrante troviamo il nome di Yuri Gagarin in cirillico (Ю. А. ГАГАРИН), che potrebbe sostenere la tesi che l’astronauta rappresentato sia Gagarin e non Valentina Terskova.
Slava Gagarin
Conclusioni
L’orologio, o per meglio dire gli orologi, sono sicuramente una pietra miliare in qualsiasi collezione dedicata allo spazio e in particolar modo agli orologi spaziali. Bellissimi da mostrare e da indossare. Indipendentemente dal modello o dalla versione la semplicità del design e la pulizia del quadrante ne fanno uno degli orologi sovietici meglio riusciti degli anni ’80. Riguardo a chi sia rappresentato sul quadrante mi sento di affermare che è ininfluente. Forse era proprio il desiderio di chi ha realizzato il design lasciare il dubbio e continuare a pensare a quegli uomini e donne coraggiose che hanno aperto la strada all’esplorazione spaziale.
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