Guida Completa all’Orologeria Russa Moderna

Vostok Watch Amfibia 1967 2415/190057

Scopri i principali marchi di orologi russi moderni con un’analisi approfondita di ciascun brand. Che tu sia un collezionista esperto o un neofita, questa guida ti fornirà tutte le informazioni necessarie per orientarti nel mondo affascinante dell’orologeria russa.

Marchi Indipendenti

Raketa (Ракета)

Sito ufficiale: Raketa

Raketa è uno dei marchi più iconici dell’orologeria russa, con una storia che risale al 1961, in onore del volo spaziale di Yuri Gagarin. Raketa è noto per i suoi movimenti interamente realizzati in casa, un’impresa rara nell’orologeria moderna. I modelli come il “Big Zero” e il “Kopernik” sono distintivi e innovativi, rendendo Raketa un marchio di riferimento per chi cerca orologi unici nel panorama orologiero. Questi orologi combinano design audaci con un’incredibile precisione tecnica.

Vostok (Восток)

Sito ufficiale: Vostok

Vostok è celebre per i suoi orologi robusti e affidabili, come le linee “Amphibia” e “Komandirskie”. Fondata nel 1942, Vostok ha una lunga tradizione di produzione di orologi resistenti, progettati originariamente per l’esercito sovietico. Questi orologi sono apprezzati per la loro durabilità e il design funzionale, ideali per gli appassionati di outdoor e sport acquatici. La linea Amphibia, in particolare, è famosa per la sua resistenza all’acqua e la costruzione robusta, rendendola una scelta popolare tra i subacquei.

Luch (Луч)

Sito ufficiale: Luch

Luch è noto per gli orologi eleganti e accessibili, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Fondata nel 1953 a Minsk, Luch offre una vasta gamma di design che spaziano dal classico al moderno. I loro orologi sono conosciuti per la loro semplicità e affidabilità, rendendoli adatti a una varietà di gusti e preferenze. Luch è apprezzato per la sua capacità di combinare design minimalista con alta precisione, rendendo i loro orologi una scelta eccellente per chi cerca eleganza e funzionalità a un prezzo accessibile.

Poljot International Holding

Poljot International

Sito ufficiale: Poljot International

Poljot International prosegue la tradizione del famoso marchio Poljot, noto per i suoi cronografi e orologi meccanici. I modelli spaziano dai classici a carica manuale ai sofisticati tourbillon, combinando design moderno e tradizione russa. L’attenzione ai dettagli e la qualità artigianale rendono questi orologi pezzi unici nel loro genere.

Basilika

Sito ufficiale: Basilika

Parte della holding Poljot International, Basilika si distingue per i suoi design unici e riconoscibili. Gli orologi Basilika offrono una combinazione di eleganza e funzionalità, risultando in modelli che catturano l’attenzione per la loro estetica distintiva.

Volmax Holding

Sturmanskie

Sito ufficiale: Sturmanskie

Sturmanskie è noto per il suo legame con l’aviazione sovietica e lo spazio. I modelli “Gagarin” commemorano il primo volo umano nello spazio, mentre la linea “Sputnik” celebra il lancio del primo satellite artificiale. Gli orologi Sturmanskie sono apprezzati per la loro durabilità e design storico, che li rendono ideali per gli appassionati di aviazione e spazio.

Strela

Sito ufficiale: Strela

Strela, rinato sotto Volmax, è famoso per i suoi cronografi utilizzati in missioni spaziali sovietiche. I moderni orologi Strela mantengono il design vintage e utilizzano movimenti meccanici di alta precisione, rendendoli molto popolari tra i collezionisti per la loro storia e affidabilità.

Aviator

Sito ufficiale: Aviator

Parte di Volmax, Aviator produce orologi ispirati all’aviazione. Questi orologi sono progettati per essere robusti e precisi, con design che evocano l’era d’oro del volo. Gli orologi Aviator sono ideali per chi cerca un orologio che unisca funzionalità e stile aeronautico.

CCCP Time (Hong Kong)

Slava

Sito ufficiale: CCCP Time

Slava, ora associata a CCCP Time, produce orologi con temi sovietici utilizzando movimenti Slava restaurati o moderni movimenti giapponesi. I modelli Slava combinano design nostalgico e affidabilità, richiamando l’estetica degli orologi sovietici originali. Questi orologi sono perfetti per chi cerca un pezzo di storia con un tocco moderno.

Meranom

Buyalov

Sito ufficiale: Meranom – Buyalov

Buyalov, venduto tramite Meranom, si distingue per i suoi orologi con design distintivi e artigianali. Questi modelli offrono una combinazione unica di estetica moderna e tradizione orologiera russa, risultando in orologi che sono sia eleganti che funzionali.

Attache

Sito ufficiale: Meranom – Attache

Attache è un altro marchio distribuito da Meranom, noto per i suoi orologi eleganti e professionali. Questi orologi sono progettati per il pubblico business, con un design sofisticato e una costruzione di alta qualità.

Amphibia

Sito ufficiale: Meranom – Amphibia

Amphibia è celebre per i suoi orologi subacquei robusti e affidabili, perfetti per gli appassionati di sport acquatici. Questi orologi sono noti per la loro resistenza all’acqua e la loro costruzione durevole, rendendoli ideali per le avventure subacquee.

AGAT (Zlatoust Watch Factory)

AGAT

Sito ufficiale: AGAT Watch Factory

AGAT, noto anche come Zlatoust Watch Factory, è famoso per i suoi orologi da immersione robusti e i cronometri. I modelli “191-ChS” e “192-ChS” sono particolarmente apprezzati per la loro costruzione solida e il design iconico. Questi orologi sono stati originariamente progettati per i subacquei della Marina sovietica e continuano a essere popolari tra gli appassionati di orologi robusti e storici.

Conclusione

L’orologeria russa moderna offre una vasta gamma di opzioni per i collezionisti e gli appassionati. Che tu stia cercando un pezzo di storia o un design innovativo, c’è sicuramente un orologio russo che soddisferà le tue esigenze. Esplora i marchi sopra elencati per trovare l’orologio perfetto per te.


Gli orologi sovietici sono solo orologi da polso?

vintage clock ussr

Certo che NO, ci sono anche altri orologi russi e sovietici bellissimi e inattesi…

La produzione di orologi sovietici non è caratterizzata solo dagli orologi da polso, ma anche da una immensa produzione di orologi da tavolo, da parete, cucù e sveglie. Dalle forme particolari e molto spesso leggere e aggraziate. Premetto che non sono un esperto in materia, ma vorrei parlarvi per quanto possibile, di una mia interessante esperienza personale, che mi ha fatto apprezzare moltissimo questa produzione di orologi.

Il contesto storico

Credo che sia necessario contestualizzare la realtà dell’Europa e dell’Unione Sovietica principalmente nel dopoguerra. Una sveglia meccanica o un orologio da parete non erano uno sfizio come ai giorni nostri, ma una reale necessità della famiglia. Un affidabile orologio meccanico a muro o sul comodino era, insieme all’orologio del campanile o della piazza del comune, quella cosa che scandiva le giornate e sincronizzava la vita degli abitanti della comunità. Gli orologi da polso in qualche caso erano difficili e costosi da reperire, soprattutto nelle regioni più remote e meno industrializzate. Nell’economia pianificata anche questa esigenza era compresa e industrializzata.

La mia esperienza personale

Questo scritto nasce da un incontro casuale avvenuto nel mondo dei social. Rispetto alla data in cui scrivo ho da poco ripreso in mano con un piano un po’ più definito la gestione della mia pagina Facebook e Instagram. Durante l’esplorazione del feed giornaliero di Instagram mi sono imbattuto in alcune immagini di un bellissimo orologio da tavolo in riparazione. La cosa mi ha immediatamente colpito.

In un flusso continuo di immagini di orologi russi da polso, vedere questi grossi meccanismi così diversi da quelli a cui sono abituato, mi ha immediatamente colpito. Piacevolmente colpito.

L’account su Instagram di cui vi sto parlando è: old_clock_ussr (link diretto al profilo). Consiglio a tutti quelli che stanno leggendo di andarci a curiosare.

Incuriosito mi sono messo in contatto con la persona che sta dietro l’account e dopo qualche messaggio ho scoperto un vero appassionato capace di ridare vita a questi gioielli di un’epoca passata.

 

Chi è old_clock_ussr?

Il suo nome è Roman e mi sembra giusto, visto che stiamo parlando di lui e della sua passione, lasciargli lo spazio per presentarsi in autonomia:

 

Posso parlarvi un po’ di me e di come è iniziato il mio hobby.
Tutto iniziò nella mia prima infanzia, probabilmente da qualche parte nel subconscio mi sono ricordato di come mio padre era impegnato nella riparazione degli orologi. Ho vissuto e vivo tutt’ora nella città di Samara (Kuibyshev), in questa città si trovava una delle più grandi fabbriche di orologi, la ZIM, dove lavorava mio padre.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, tutte le industrie hanno iniziato a saccheggiare e chiudere, è stato doloroso vedere come le persone, un tempo grandiose e il paese iniziarono a sprofondare nella povertà e nell’ingiustizia. Bene, ma non parliamone qui. Passarono gli anni e sono cresciuto, sono diventato un capo famiglia e io e mia moglie abbiamo avuto un figlio. Ora ha 3 anni. Durante questo periodo, ho studiato ingegneria civile e sono salito alla posizione di responsabile.
Proprio l’anno scorso, il 25 agosto, mentre passeggiavo per il mercato delle pulci con la mia famiglia, un sabato mattina presto ho visto un orologio in un banchetto di un signore anziano che giaceva in un mucchio di cianfrusaglie, era magnifico, le condizioni erano stupende, il design degli anni ’70 mi ha colpito immediatamente. Ho preso questo orologio da scrivania e sono rimasto piacevolmente sorpreso dal fatto che funzionasse non con una batteria, ma con l’aiuto della meccanica.
Dopo 2 mesi ho avuto purtroppo un attacco di cuore, ero in terapia intensiva e ho pensato a quanto ero fortunato a rimanere in vita e che sarei stato presto con la mia famiglia: mio figlio, mia moglie e i genitori. Durante il tempo trascorso in ospedale, mi è mancato davvero il molto mio hobby.
Prima della mia malattia, avevo solo tre orologi nella mia collezione. Ma in pochi mesi, più precisamente in tre, è cresciuto fino a 30 pezzi. Mi piace il mio hobby e in questo la mia famiglia mi supporta in tutto. Compro orologi che necessitano di riparazioni, abbandonati, rotti, li porto a casa mia e gli do una seconda vita. Spero tanto che mio figlio sarà interessato a questo quando crescerà, perché alcuni di questi orologi avranno 100 anni e più ? !!!

 

Sul suo profilo Instagram facilmente trovabile è possibile vedere molti dei suoi orologi e seguirlo nelle varie riparazioni. Nello smontaggio, pulizia, ri-assemblaggio dei vari orologi. Vi assicuro che sono uno spettacolo!

Gli orologi sovietici non da polso.

Le tipologie sono talmente tante che diventa veramente difficile trovare un titolo per rappresentarle tutte. Iniziamo col dire che possono essere riunite in diverse macro-categorie, che a loro volta potrebbero essere declinate in categorie più piccole:

  • Orologi da tavolo
  • Orologi da parete
  • Orologi a pendolo
  • Sveglie da comodino
  • Sveglie da viaggio
  • Orologi da strada
  • Orologi per municipi e campanili

Nella industria pianificata sovietica vi erano interi reparti di fabbrica destinati alla progettazione e alla realizzazione di questi orologi. Qui sotto un elenco NON esaustivo delle marche di orologi:

  • Slava
  • Jantar
  • Vesna
  • Druzhba
  • ОЧЗ (Oryol Watch Factory)
  • Rostov
  • Vostok

L’elenco credo si possa allungare non da poco e se consideriamo anche alcuni orologi da scrivania che utilizzano calibri di orologi da polso (quelli ad esempio utilizzati dai maestri a scuola) possiamo aggiungere anche marche come Raketa e Zim.

I calibri degli orologi

Qui devo ammettere la mia ignoranza in materia. Li guardo, posso intuirne le parti e il funzionamento, ma finisce lì. Chiaramente i calibri di questa tipologia di orologi sono molto diversi da quelli da polso, potendosi permettere dimensioni maggiori e di conseguenza anche una semplicità costruttiva maggiore. Le maggiori dimensioni e la staticità intrinseca dell’orologio permettono anche di avere una buona precisione. I movimenti hanno diversi rubini che ne garantiscono la marcia, spesso il numero è inferiore a quelli da polso.

Qui è possibile vedere alcuni esempi di calibri:

Un’altra delle caratteristiche che rendono, a mio parere, questi orologi bellissimi è la presenza spesso della suoneria delle ore e delle sveglie, spesso con 3 o 4 note musicali. Il calibro si complica quindi nella gestione della suoneria e del jingle musicale proposto.

SCORRETE FINO IN FONDO PER VEDERE ALCUNI ESEMPI

Sono presenti anche orologi a cucù con delle caratteristiche estetiche molto peculiari che li rendono facilmente distinguibili da quelli più comuni di produzione tedesca ad esempio

E io?

La mia personale collezione di orologi da tavolo e sveglie sovietica non è lontanamente paragonabile a quella di old_clock_ussr. Reperire questa tipologia di orologi in Italia è abbastanza complesso sia per via delle dimensioni che del peso. Le poche che ho però fanno bella mostra di sé in casa in quanto le ritengo pezzi decisamente interessanti. Non escludo in futuro di cercare di entrare in possesso di qualche orologio da tavolo.

 

LINKS E ALTRE RISORSE

Vesna table clock jingle alarm

Wall clock jingle

Woodpeaker Jantar Clock

Il Mistero del Vostok Komandirskie: Due Teorie per Spiegare il Quadrante

russian watch Vostok Komandirskie

A partire dalla fotografia dell’orologio Vostok Komandirskie che allego, cercherò di spiegare le due possibili teorie emerse finora per dare un senso al misterioso simbolo sul quadrante.

russian watch Vostok Komandirskie
Vostok Komandirskie

Teoria 1: La Centrale Idroelettrica di Volkhov

La Connessione con la Centrale Idroelettrica

L’immagine al centro del quadrante sembra proprio una turbina Francis, che è stata utilizzata nella centrale idroelettrica di Volkhov. Queste turbine a bassa pressione erano ideali per la tecnologia dell’epoca del 1917, caratterizzate da pale curve che consentivano di convertire l’energia cinetica e potenziale dell’acqua in energia meccanica.

La scritta rossa “70 лет” (70 anni), presente in tutte le foto dell’orologio, suggerisce che l’orologio è sovietico e celebra i 70 anni di qualcosa. Poiché l’URSS è nata nel 1917 e si è sciolta nel 1991, gli anni di ricerca si restringono tra il 1917 e il 1921.

Celebrazioni e Compatibilità Temporale

Considerando che i 90 anni della centrale idroelettrica di Volkhov sono stati festeggiati nel 2016, i 70 anni sarebbero stati celebrati nel 1986. Questa data è compatibile con il modello di orologio e la scritta “сделано в СССР” (fatto in URSS). La centrale idroelettrica di Volkhov è stata la prima grande centrale idroelettrica costruita in Russia, un progetto significativo nell’ambito del piano GOELRO, il primo piano economico sovietico per l’elettrificazione del paese.

Fotografia della celebrazione del 70° anniversario della centrale idroelettrica di Volkhov, dicembre 1996.
Fotografia della serata di gala dedicata al 70° anniversario della centrale idroelettrica di Volkhov. Una lettera di ringraziamento viene presentata a un dipendente della centrale dal sindaco della città di Volkhov, Volchkova N.M. Fonte: union.lenoblmus.ru.

Monumento Commemorativo

Nel 2016, per il 90º anniversario della centrale, è stato inaugurato un monumento proprio fuori dalla centrale che utilizza una turbina come parte del monumento.

Monument in honor of the builders and power engineers of the Volkhov Hydroelectric Power Plant.
Monument in honor of the builders and power engineers of the Volkhov Hydroelectric Power Plant. The plaque reads: “Monumento in onore dei costruttori e degli ingegneri energetici della centrale idroelettrica di Volkhov. Volkhovskaya HPP – la prima centrale idroelettrica costruita secondo il piano GOELRO, messa in funzione nel 1926.
Detail of the plaque on the monument honoring the builders and power engineers of the Volkhov Hydroelectric Power Plant.
Detail of the plaque on the monument honoring the builders and power engineers of the Volkhov Hydroelectric Power Plant. The plaque reads: “Монумент в честь строителей и энергетиков Волховской ГЭС. Волховская ГЭС – первая гидроэлектростанция, построенная по плану ГОЭЛРО, введена в эксплуатацию в 1926 году.

Traduzione del testo riportato sulla targa:
“Monumento in onore dei costruttori e degli ingegneri energetici della centrale idroelettrica di Volkhov. Volkhovskaya HPP – la prima centrale idroelettrica costruita secondo il piano GOELRO, messa in funzione nel 1926.”

Teoria 2: Industria Petrolifera (Discussa su cccp-forum.it)

Discussione sul Forum

Sul cccp-forum.it, alcuni utenti hanno ipotizzato che il simbolo possa riferirsi a un’azienda dell’industria petrolifera. Questa teoria è stata discussa dai seguenti utenti: cuoccimix, zvezda, DaniLao, fiurdesoca, Cane, Trash e robyvintage. LINK ALLA DISCUSSIONE: Questa volta chiedo io un consulto… – cccp-forum.it

Dettagli dell’Ipotesi

  • cuoccimix ha suggerito che l’orologio potrebbe riferirsi a un’azienda fondata tra il 1917 e il 1921.
  • fiurdesoca ha postato una foto di un orologio con una turbina simile. Questo orologio commemorativo riporta sul quadrante una torre di trivellazione stilizzata e le date 1985-1995, insieme al nome della città Langepas, che suggerisce un collegamento con l’industria petrolifera.
    • Traduzione del testo riportato sull’orologio:
    • Sopra la torre di trivellazione: ЦБПО ЭПУ (Central Production Service Bureau of Electro-Submersible Units)
    • Sotto la torre di trivellazione: 1985-1995
    • In basso: г. Лангепас (città di Langepas)
  • Cane e Trash hanno scoperto che “ЦБПО ЭПУ” si riferisce a una società di riparazione di pompe centrifughe elettriche, parte del gruppo OJSC “Surgutneftgas”.
  • robyvintage ha trovato un orologio che il venditore ha attribuito al 70º anniversario di un’azienda di lenti per macchine fotografiche, ma senza certezze.
  • zvezda ha suggerito un collegamento con l’azienda petrolifera Azneft di Baku e l’invenzione del Turbodrill nel 1922.
Close-up of a commemorative watch with the inscription "ЦБПО ЭПУ", "1985 1995", and "г. Лангепас". Image property of fiurdesoca.
Close-up of a commemorative watch celebrating 10 years (1985-1995) of ЦБПО ЭПУ in Лангепас. Image property of fiurdesoca.

Dettagli sulla ЦБПО ЭПУ

Il Центральное Бюро Производственного Обслуживания Электро-Погружных Установок (ЦБПО ЭПУ) è un’azienda situata a Surgut, parte del gruppo OJSC “Surgutneftgas”, una delle maggiori compagnie petrolifere russe. La società è specializzata nella manutenzione e riparazione di pompe centrifughe elettriche utilizzate principalmente nell’industria petrolifera.

Fondata per fornire servizi tecnici e supporto alle operazioni di estrazione, ЦБПО ЭПУ si occupa di una vasta gamma di attività, tra cui il montaggio e lo smontaggio di installazioni elettropompe, la gestione delle stazioni di controllo e la riparazione delle apparecchiature elettriche. Questo tipo di apparecchiature è cruciale per il funzionamento delle operazioni di estrazione e gestione delle risorse naturali, come petrolio e gas.

L’azienda ha partecipato a vari incontri e conferenze con altre società del settore, concentrandosi su tematiche come la sicurezza industriale, la manutenzione delle apparecchiature e l’efficienza operativa delle installazioni. Ad esempio, in un recente incontro a Neftekumsk, sono stati discussi temi come la sicurezza sul lavoro, la manutenzione delle pompe e la gestione delle risorse (ООО «ЦГК Холдинг»)​​ (StudFiles).

Le recensioni dei dipendenti di ЦБПО ЭПУ sono miste, con alcune critiche riguardanti la gestione interna e le condizioni di lavoro. Tuttavia, l’azienda continua a essere un attore chiave nel settore dei servizi per l’industria petrolifera, contribuendo significativamente alla manutenzione e al funzionamento delle infrastrutture critiche in Russia​ (Retwork)​​ (AtlasWork).

Conclusione

Al momento, nessuna delle teorie ha trovato una conferma definitiva. Se qualcuno ha ulteriori informazioni o una teoria diversa, sono benvenute. Continuerò le ricerche per svelare questo mistero.

Ostwok: La storia e il mistero degli orologi russi spacciati per svizzeri

Ostwok: La storia e il mistero degli orologi russi spacciati per svizzeri

Introduzione a Ostwok

Il marchio Ostwok rappresenta un capitolo affascinante nella storia dell’orologeria, mescolando l’affidabilità degli orologi militari sovietici con il prestigio e la precisione svizzera. Fondata nel 1993, Ostwok SA aveva sede a Fehraltorf, Svizzera, e si specializzava nell’importazione e nella distribuzione di orologi russi Vostok sotto un marchio che suggeriva un’origine svizzera. Questo articolo esplora la storia della società, i dettagli dei suoi prodotti e il misterioso concorso del 1994, offrendo un quadro completo di questo interessante fenomeno.


La Fondazione di Ostwok SA

Ostwok SA è stata fondata nel 1993 a Fehraltorf, Svizzera, con l’indirizzo Wingertstrasse 50, 8308 Illnau, Illnau-Effretikon, Svizzera. La società importava orologi Vostok dall’Unione Sovietica, noti per la loro robustezza e affidabilità, e li distribuiva in Europa sotto il marchio Ostwok. Con un capitale sociale di 800.000 CHF distribuito in 800 azioni nominali da 1.000 CHF ciascuna, la società è stata operativa fino al 2002, quando è stata liquidata​ (kompany – global company intelligence)​​ (kompany – global company intelligence)​.

Aggiornamento dei valori in Euro:

  • 800.000 CHF nel 1993: Ipotizzando un tasso di cambio medio di 1,50 franchi per euro e un’inflazione annuale del 2%, oggi questo valore sarebbe di circa 800.000 CHF x 0,66 = 528.000 EUR (valore approssimato).
  • 1.000 CHF per azione nel 1993: Seguendo lo stesso calcolo, oggi ogni azione varrebbe circa 1.000 CHF x 0,66 = 660 EUR (valore approssimato).

Indirizzo Operativo di Ostwok

Dall’immagine allegata, si vede che l’indirizzo operativo indicato sulla scatola degli orologi era Ostwok SA, Postfach 200, Allmendstr. 30, CH-8320 Fehraltorf, Svizzera.

Il Marchio Ostwok

Ostwok è un anagramma di Wostok, il nome tedesco di Vostok, scelto per facilitare la pronuncia corretta nei paesi di lingua tedesca. Il logo di Ostwok, che sostituiva la “B” cirillica di Vostok con una “W”, era un elemento distintivo e spesso includeva simboli grafici come stelle o emblemi militari. Questo cambio di branding mirava a creare un’immagine di orologi svizzeri, sfruttando la reputazione della Svizzera nell’orologeria​ (WatchUSeek Watch Forums)​​ (SOVIETALY™)​.

Gli Orologi Ostwok

Gli orologi venduti sotto il marchio Ostwok erano in realtà modelli Vostok Komandirskie e Amphibia, noti per la loro robustezza e resistenza. Questi orologi, prodotti originariamente per l’Armata Rossa, erano dotati di calibri meccanici e spesso presentavano casse rifinite in nitruro di titanio. Erano venduti con un corredo che includeva una scatola in cartone e un foglio con istruzioni e garanzia​ (TrademarkRegistrationOnline)​​ (SOVIETALY™)​.

swiss russian ostwok watch gagarin
Ostwok Kosmonauten-Uhr
Vostok Ostwok Komandirskie Paratrooper
Ostwok Paratrooper
russian swiss watch Ostwok Vostok Komandirskie Generals-Uhr
Ostwok Generals-Uhr

Registrazione in Canada

Ostwok SA ha registrato diversi marchi in Canada a partire dal 1994, inclusi marchi per strumenti orologici e cronometrici e relativi accessori. Tuttavia, le procedure di registrazione sono state interrotte e i marchi sono stati abbandonati entro il 1998. Questa registrazione faceva parte di una strategia per espandere la presenza internazionale del marchio e proteggerlo nei mercati globali​ (TrademarkRegistrationOnline)​​ (WatchUSeek Watch Forums)​.


Il Concorso del 1994

Nel 1994, Ostwok SA ha lanciato un concorso per promuovere i suoi orologi. Il concorso offriva premi significativi, tra cui somme di denaro (SFr. 10.000 per il primo premio e SFr. 5.000 per il secondo premio) e orologi Ostwok. I partecipanti dovevano rispondere correttamente a tre domande relative alla sede della Ostwok SA, alla necessità di batterie per gli orologi e alla presenza di un certificato di qualità. La scadenza per l’invio delle risposte era il 31 maggio 1994, e i vincitori sarebbero stati selezionati sotto supervisione notarile. Non sono state trovate ulteriori informazioni specifiche sull’esito del concorso o su eventuali vincitori​ (SOVIETALY™)​​ (SOVIETALY™)​​ (WatchUSeek Watch Forums)​.

Pubblicità in tedesco che promuove orologi militari russi Ostwok con diversi modelli visibili. Immagine di proprietà di Mchap.
Jetzt schlägt’s OSTWOK

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Bestell-Telefon: 0130 815 888 (gebührenfrei)
Bestell-Telefax: 004119 551 313

RESERVIERUNGS-/ BESTELLZERTIFIKAT

AnzahlArmband braunArmband schwarz
KGB (automatisch)DM 215.-[ ]DM 220.-[ ]
GeneralDM 195.-[ ]DM 200.-[ ]
AdmiralDM 195.-[ ]DM 200.-[ ]
MarinefliegerDM 195.-[ ]DM 200.-[ ]
KosmonautDM 89.-[ ]DM 94.-[ ]

Gewünschte Zahlungsart: [ ] Bar/Check
[ ] Rechnung
[ ] Nachnahme

Preise zuzüglich MwSt., Verpackungs- und Versandspesen

Frau/Herr:
Name/Vorname:
Strasse/Nr.:
PLZ/Ort:
Telefonnummer:
Geburtsdatum:
Datum, Unterschrift:

Bitte einsenden an: Ostwok SA, Postfach 200, CH-8320 Fehraltorf

Adesso è arrivato il momento dell’OSTWOK

OSTWOK, l’originale orologio militare russo

Ora sono qui! Gli unici veri orologi militari originali Komandirskie dell’ex Unione Sovietica. Questi speciali orologi meccanici, fatti a mano e robusti, sono già i più venduti sul mercato svizzero. Ora è arrivata la prima collezione, creata esclusivamente per l’élite militare sovietica, ed è disponibile anche in Germania. Altre serie seguiranno!

La società commerciale svizzera OSTWOK SA ha la distribuzione mondiale esclusiva e offre in vendita diretta sotto il marchio OSTWOK con cinturino in pelle, certificato di qualità dalla fabbrica e garanzia di un anno. Assicurati questi pezzi da collezione a prova di batteria, impermeabili e resistenti agli urti. C’è una garanzia di rimborso entro 5 giorni se non soddisfatti. Gli orologi rimangono di proprietà del fornitore fino al pagamento completo.

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Telefono per ordini: 0130 815 888 (numero gratuito)
Telefax per ordini: 004119 551 313

Certificato di prenotazione/ordine

QuantitàCinturino marroneCinturino nero
KGB (automatico)DM 215.-[ ]DM 220.-[ ]
GeneraleDM 195.-[ ]DM 200.-[ ]
AmmiraglioDM 195.-[ ]DM 200.-[ ]
MarinaiDM 195.-[ ]DM 200.-[ ]
CosmonautaDM 89.-[ ]DM 94.-[ ]

Metodo di pagamento preferito: [ ] Contanti/Assegno
[ ] Fattura
[ ] Contrassegno

Prezzi più IVA, costi di imballaggio e spedizione

Nome/Cognome:
Via/Nr.:
CAP/Città:
Numero di telefono:
Data di nascita:
Data, Firma:

Invia a: Ostwok SA, Postfach 200, CH-8320 Fehraltorf


Concorso

1° Premio: SFr. 10.000
2° Premio: SFr. 5.000
3° Premio: tutti gli orologi illustrati
4° – 15° Premio: 1 orologio KGB ciascuno

Domande del quiz:

  1. La sede principale della Ostwok SA è in Svizzera?
    [ ] Sì
    [ ] No
  2. Questi orologi necessitano di una batteria?
    [ ] Sì
    [ ] No
  3. Includono un certificato di qualità?
    [ ] Sì
    [ ] No

Condizioni del concorso:

La scadenza per l’invio è il 31 maggio 1994.
I vincitori saranno estratti sotto supervisione notarile tra tutte le risposte corrette pervenute. È escluso il ricorso alle vie legali.

Valori attuali in Euro

Per dare un’idea del valore attuale (2024) dei premi offerti nel concorso del 1994, possiamo fare alcune stime basate sul tasso di cambio medio storico e sull’inflazione. I prezzi in franchi svizzeri e marchi tedeschi dell’epoca possono essere convertiti in euro odierni.

  • SFr. 10.000 (primo premio):
    • Ipotizzando un tasso di cambio medio di 1,50 franchi per euro e un’inflazione annuale del 2%, oggi questo premio varrebbe circa 10.000 SFr x 0,66 = 6.600 EUR (valore approssimato).
  • SFr. 5.000 (secondo premio):
    • Con lo stesso tasso di cambio e inflazione, oggi questo premio varrebbe circa 5.000 SFr x 0,66 = 3.300 EUR (valore approssimato).
  • Prezzi degli orologi in DM:
    • DM 215 nel 1994 potrebbe essere stimato in euro odierni considerando il tasso di cambio di circa 1,95583 DM per euro.
    • Inoltre, con un’inflazione media annua del 2%, DM 215 nel 1994 sarebbe oggi circa 110 EUR x 1,60 (stima per inflazione) = 176 EUR (valore approssimato).

Contratto con la Svizzera

Un articolo di giornale del periodo descrive il contratto tra una società svizzera, BN, e la fabbrica di orologi Vostok. Questo contratto prevedeva la fornitura di 1,5 milioni di orologi “Commandant” e la distribuzione esclusiva in Occidente. Il direttore amministrativo di Vostok, Vladimir Irnjiev, ha confermato i dettagli senza rivelare informazioni specifiche sul partner svizzero o sull’importo del contratto​ (WatchUSeek Watch Forums)​.

Articolo di giornale
Immagine di proprietà di Mchap, un utente di vari forum.

Articolo di giornale francese che annuncia il contratto tra la fabbrica di orologi russa Ostwok e una società svizzera per la fornitura di 1,5 milioni di orologi Commandant. Immagine di proprietà di Mchap.

Testo dell’articolo:

Massiccio, inelegante, ma affidabile, l’orologio russo “Commandant” era un tempo riservato agli ufficiali dell’Armata Rossa. Da tre anni, ha fatto la sua apparizione in Occidente, con un certo successo. Al punto che una società svizzera, BN, ha appena firmato un contratto con la fabbrica d’orologeria “Vostok”, che fornirà 1,5 milioni di “Commandant” nei prossimi anni.

La ditta elvetica ha inoltre acquisito i diritti esclusivi di vendita in Occidente. Disponibili sul mercato russo per circa 5000 rubli (circa 45 franchi), questi orologi massicci sono ora distribuiti a livello internazionale.

Contattato a Chistopol, nella regione del Tatarstan (centro della Russia), il direttore amministrativo di “Vostok”, Vladimir Irnjiev, resta molto evasivo.

Conferma i dati pubblicati dall’agenzia russa Interfax, ma non dice altro, né sul partner svizzero, né sull’importo del contratto, “un segreto commerciale”.

Quanto alla società BN, essa è sconosciuta alla Fédération horlogère suisse che tiene un registro di tutte le aziende svizzere che producono e commercializzano orologi.

Con una produzione annuale di circa 70 milioni di orologi, la Russia è uno dei “grandi” dell’orologeria, insieme a Giappone, Hong Kong e Svizzera.

Aggiornamento dei valori in Euro:

  • 45 franchi svizzeri nel 1994: Con lo stesso tasso di cambio e inflazione, oggi questo valore sarebbe di circa 45 CHF x 0,66 = 29,7 EUR (valore approssimato).

Approfondimenti e Link Utili


Conclusione

Con queste informazioni, possiamo comprendere meglio la storia e l’unicità degli orologi Ostwok, un interessante mix di affidabilità sovietica e stile europeo. Ostwok rappresenta un esempio affascinante di come l’orologeria possa unire diverse tradizioni culturali e tecniche, creando prodotti unici e ricercati dai collezionisti.

Quadrante Virato Vostok: Cause e Fascino dei Quadranti degli Orologi Sovietici

Orologio Komandirskie con quadrante craquelé e colore virato.

I quadranti virati degli orologi sovietici, come i famosi Vostok, rappresentano un fenomeno affascinante sia per i collezionisti che per gli appassionati di orologi. Questo articolo esplora le cause chimiche e fisiche dietro i cambiamenti di colore dei quadranti e approfondisce l’effetto craquelé, noto anche come spider, oltre a fornire un focus specifico sui pigmenti rossi e la loro instabilità.

Che Cos’è un Quadrante Virato?

Un quadrante virato è un quadrante che ha subito una variazione di colore nel tempo. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei quadranti degli orologi vintage, inclusi i modelli sovietici come i Vostok. I quadranti virati sono apprezzati per il loro aspetto unico e il fascino storico, spesso considerati segni di autenticità e carattere.

La Nitrocellulosa e i Cambiamenti di Colore

Composizione Chimica della Nitrocellulosa

La nitrocellulosa è un polimero ottenuto dalla nitratazione della cellulosa, processo che coinvolge l’uso di acido nitrico e acido solforico. La reazione chimica sostituisce i gruppi idrossilici della cellulosa con gruppi nitro, creando un composto altamente infiammabile e versatile, utilizzato storicamente in vernici e lacche per quadranti.

Proprietà della Nitrocellulosa

La nitrocellulosa è porosa, il che permette a ossigeno e umidità di penetrare il film applicato, causando l’ossidazione del metallo sottostante. Questo è uno dei motivi principali per cui i quadranti degli orologi possono cambiare colore nel tempo, sviluppando quella che è comunemente chiamata “patina”​ (BEYOND THE DIAL)​.

Uso nei Quadranti degli Orologi

Nei quadranti degli orologi, la nitrocellulosa è stata utilizzata per creare rivestimenti lucidi e protettivi. Tuttavia, con il tempo, l’esposizione a luce UV, ossigeno e umidità porta all’ossidazione dei materiali sottostanti e alla degradazione della vernice stessa. Questo processo può far ingiallire la vernice e creare un aspetto invecchiato molto apprezzato dai collezionisti​ (BEYOND THE DIAL)​​ (WatchUSeek Watch Forums)​.

Il Fenomeno del Craquelé o Spider Effect

Un altro difetto comune nei quadranti degli orologi vintage è il cosiddetto effetto craquelé o spider. Questo fenomeno si manifesta con crepe che ricordano una ragnatela e si verifica principalmente a causa di difetti nei rivestimenti lucidi applicati ai quadranti. Le crepe si formano a seguito di sollecitazioni ambientali come variazioni di temperatura e umidità, rendendo ogni quadrante unico​ (SwissWatchExpo)​.

La Scomparsa del Colore Rosso

Un fenomeno specifico osservato nei quadranti degli orologi Vostok è la scomparsa del colore rosso. Questo avviene perché i pigmenti rossi organici utilizzati nelle vernici non erano molto resistenti ai raggi UV. Le vernici rosse erano spesso composte da “lake pigments”, cioè pigmenti formati da un colorante organico fissato su una base inorganica, come il sale di calcio. Questi pigmenti non erano stabili e tendevano a svanire più rapidamente rispetto ad altri colori quando esposti alla luce solare​ (WatchUSeek Watch Forums)​.

Esempi di Quadranti Virati nei Vostok

Vostok Komandirskie e Amphibia

I modelli Vostok Komandirskie e Amphibia sono esempi classici di orologi sovietici che presentano quadranti virati. Il Komandirskie, noto per la sua durabilità e resistenza all’acqua, e l’Amphibia, il primo orologio subacqueo affidabile della Russia, sono entrambi celebri per i loro quadranti unici e variabili. Questi orologi, prodotti dal Chistopol Watch Factory, sono apprezzati per la loro robustezza e il design iconico​ (Vintage Watch Inc)​​ (Hodinkee)​.

Conclusione

I quadranti virati degli orologi Vostok rappresentano un affascinante esempio di come i materiali e le condizioni ambientali possano interagire per creare pezzi unici e storicamente significativi. La nitrocellulosa, con la sua porosità e suscettibilità all’ossidazione, gioca un ruolo cruciale in questi cambiamenti, mentre i difetti come il craquelé aggiungono ulteriore carattere e valore. Nonostante i pigmenti rossi siano i primi a scomparire, lasciando segni evidenti del passare del tempo, questi difetti sono oggi celebrati come testimonianze di autenticità e fascino.

Per ulteriori approfondimenti e per scoprire altri modelli di orologi sovietici con quadranti virati, visita i forum specializzati e le risorse online dedicate al collezionismo di orologi vintage.


Fonti:

Orologi Olografici Vostok e Raketa

russian holographic watch Raketa

Vostok e Raketa sono due marchi di orologi russi noti per i loro innovativi orologi olografici. Questi orologi, particolarmente quelli con temi militari e commemorativi, hanno suscitato un grande interesse tra i collezionisti. Inoltre, alcuni modelli rari di Vostok presentano il calibro Poljot 2609 invece del tipico Vostok 2414A, aumentando ulteriormente la loro rarità e desiderabilità.

Punti Chiave

Orologi Olografici Vostok
  • Temi Militari: Gli orologi olografici Vostok spesso mostrano immagini di veicoli militari come carri armati e aerei, riflettendo il legame storico del marchio con l’esercito russo.
  • Edizioni Commemorative: Questi orologi celebrano eventi significativi e anniversari, rendendoli popolari tra i collezionisti.
  • Varianti Rare: Alcuni modelli Vostok sono equipaggiati con il calibro Poljot 2609, una deviazione dal tipico Vostok 2414A, rendendo questi modelli particolarmente rari e preziosi.
russian watch Vostok Aphibia Double-headed eagle
Vostok Aphibia Double-headed eagle
Orologi Olografici Raketa e Collaborazione con Starcke Oy
  • Design Olografici: Raketa ha sperimentato design olografici negli anni ’80, producendo modelli limitati con elementi olografici come immagini di Lenin e altri simboli sovietici. Questi modelli furono creati nel laboratorio sperimentale della Fabbrica di Orologi Petrodvorets e spesso venivano distrutti se non soddisfacevano standard specifici​ (WatchUSeek Watch Forums)​.
  • Collaborazione con Starcke Oy: Negli anni ’90, Raketa ha collaborato con Starcke Oy, un’azienda finlandese specializzata in film olografici, per produrre orologi olografici. Questa collaborazione mirava a migliorare l’appeal visivo degli orologi Raketa integrando tecnologia olografica avanzata nei loro design​ (WatchUSeek Watch Forums)​​ (Raketa)​.
russian holographic watch Raketa
Holographic Raketa

Informazioni su Starcke Oy

Starcke Oy è un’azienda finlandese fondata nel 1983, specializzata nella protezione dei marchi e nelle soluzioni di imballaggio uniche. L’azienda è riconosciuta per i suoi film olografici di alta qualità, utilizzati non solo negli orologi Raketa ma anche in varie applicazioni di sicurezza e branding. L’esperienza di Starcke nell’olografia li ha resi un partner prezioso per Raketa durante la loro collaborazione negli anni ’90​ (Wikipedia, vapaa tietosanakirja)​.

Altri Marchi Sovietici

  • Design Sperimentali: Oltre a Vostok e Raketa, altri marchi di orologi sovietici hanno sperimentato quadranti olografici, sebbene questi modelli siano più rari. Questi orologi sono molto ricercati dai collezionisti a causa dei loro design unici e delle produzioni limitate.

Collezionabilità e Valore di Mercato

Questi orologi olografici sono molto ricercati nel mercato dei collezionisti a causa dei loro design unici, del loro significato storico e delle varianti rare dotate di diversi calibri. La collaborazione tra Raketa e Starcke Oy, in particolare, rappresenta un capitolo significativo nella storia dell’orologeria russa, mescolando l’artigianato tradizionale con la tecnologia innovativa.

Ulteriori Informazioni

Per discussioni dettagliate ed esempi di questi orologi, visita forum come Watch.ru e Faleristika.info. Questi forum forniscono approfondimenti estesi dai collezionisti, mostrando vari modelli e i loro contesti storici.

Conclusione

Gli orologi olografici di Vostok e Raketa rappresentano una fusione affascinante di tecnologia e orologeria tradizionale. I loro temi militari, design commemorativi e collaborazioni con aziende come Starcke Oy li rendono pezzi altamente collezionabili e preziosi della storia orologiera.

Vostok Komandirskie: Un Viaggio nel Mondo delle Forze Armate Russe

Orologio Vostok Komandirskie 819639

Vostok Komandirskie: Simboli di Storia e Identità Russa

Gli orologi Vostok Komandirskie sono testimonianze tangibili della storia russa, prodotti sin dagli anni ’80 e ancora realizzati nella fabbrica di Chistopol. Questi orologi, oltre a essere un pezzo di storia, incarnano l’identità e l’orgoglio della Russia attraverso gli stemmi di entità importanti.

Gli Stemmi dei Vostok Komandirskie

Vostok Komandirskie 819630 (ВДВ): Questo modello presenta lo stemma della ВДВ (Воздушно-десантные войска), le forze aerotrasportate russe. Questa sigla si traslittera come Vozdushno-desantnye voyska. Acquistalo qui.

Vostok Komandirskie 819633 (ПВРФ): Qui troviamo lo stemma centrale della ПВРФ (Пограничная служба Федеральной службы безопасности Российской Федерации), la guardia di frontiera della Federazione Russa, traslitterata come Pogranichnaya sluzhba Federalnoy sluzhby bezopasnosti Rossiyskoy Federatsii. Acquistalo qui.

Vostok Komandirskie 819639 (МЧС РФ): Questo modello presenta lo stemma centrale della МЧС РФ (Министерство Российской Федерации по делам гражданской обороны), il Ministero per gli affari civili di emergenza della Federazione Russa, traslitterato come Ministerstvo Rossiyskoy Federatsii po delam grazhdanskoy oborony. Acquistalo qui.

Vostok Komandirskie: Storici e Attuali

La storia degli orologi Vostok Komandirskie affonda le radici negli anni ’80, ma la loro produzione continua a riflettere l’eredità russa. Su Meranom.com, puoi esplorare questi orologi iconici con gli stemmi della ВДВ, ПВРФ e МЧС РФ, autentici simboli di storia e identità russa.

L’orologio radio room: a cosa serve e come funziona

Vostok Amphibia Radio Room watch

L’orologio radio room è un particolare orologio di bordo utilizzato nelle sale radio delle navi. Il suo scopo è quello di indicare i periodi di silenzio radio, durante i quali è vietato trasmettere o ricevere segnali radio.

Perché è necessario il silenzio radio?

Il silenzio radio è necessario per evitare interferenze con le trasmissioni di altre navi o stazioni radio. Queste interferenze possono causare problemi di comunicazione, di navigazione o di sicurezza.

Come funziona l’orologio radio room?

Il quadrante dell’orologio radio room è diviso in due settori colorati: rosso per il silenzio telegrafico e verde (oppure rosso di una tonalità diversa) per il silenzio radio.

  • Il silenzio telegrafico dura tre minuti e inizia 15 e 45 minuti dopo ogni ora.
  • Il silenzio radio dura tre minuti e inizia 0 e 30 minuti dopo ogni ora.

Un curiosità

Un’antica leggenda marinara narra che, in passato, i marinai utilizzavano un’altra tecnica per indicare i periodi di silenzio radio. Questa tecnica consisteva nel far suonare una campana tre volte, a intervalli di tre minuti.

Conclusione

L’orologio radio room è uno strumento importante per garantire la sicurezza e l’efficienza delle comunicazioni radio in mare.

Altri dettagli

Oltre alla funzione principale di indicare i periodi di silenzio radio, l’orologio radio room può anche essere utilizzato per indicare l’ora corrente, la data e la posizione della nave.

Alcuni orologi radio room sono anche dotati di funzioni aggiuntive, come un cronografo o un timer.

L’orologio radio room è un oggetto iconico della cultura marinara. È un simbolo di tradizione e di innovazione, e rappresenta l’importanza delle comunicazioni radio per la navigazione.

Recensione orologio Vostok Komandirskie 436942 EMERCOM

Vostok Komandirskie 436942 EMERCOM

Introduzione

In questo articolo recensirò l’orologio Vostok Komandirskie 436942, un modello classico prodotto dalla fabbrica di Chistopol, in Russia. L’orologio è disponibile sul sito ecommerce Meranom.com, rivenditore autorizzato di Vostok.

Caratteristiche tecniche

L’orologio ha una cassa in ottone con un nuovo tipo di rivestimento in titanium oxocarbonitride che gli conferisce un piacevole aspetto grigio metallico opaco. Il quadrante è nero opaco con la sigla in cirillico “мчс России” che significa Ministero per le situazioni di emergenza e la scritta EMERCOM in inglese.

Vostok Komandirskie 436942 EMERCOM
Vostok Komandirskie 436942 EMERCOM

Sul quadrante è presente una rosa dei venti. Il fondello in acciaio riporta l’acquila bicipite, simbolo del Ministero per le situazioni di emergenza russo.

Vostok Komandirskie 436942 EMERCOM
Vostok Komandirskie 436942 EMERCOM

L’orologio è alimentato da un movimento Vostok 2414 a carica manuale con 17 rubini. La riserva di carica è di 36 ore e la revisione consigliata è ogni 10 anni. L’orologio ha un vetro in plexiglass termoformato e un’impermeabilità dichiarata di 20 metri.

Vostok Komandirskie 436942 EMERCOM
Vostok Komandirskie 436942 EMERCOM

Relazione con il Ministero per le situazioni di emergenza

Il Ministero per le situazioni di emergenza russo è un’agenzia governativa che si occupa di affrontare le emergenze naturali e umane. L’orologio Vostok Komandirskie 436942 è un modello celebrativo del ministero.

mchs Emercom russian patch
mchs Emercom russian patch

Rapporto qualità-prezzo

L’orologio Vostok Komandirskie 436942 offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. L’orologio è ben costruito e ha un design classico. Il prezzo di acquisto è inferiore ai 60$. Il prezzo può variare nel tempo.

E’ possibile acquistare questo orologio cliccando sull’immagine sottostante in maniera da supportare la creazione di contenuti :

Link al video TikTok

In questo video su TikTok parlo dell’orologio Vostok Komandirskie 436942:

@sovietalycollection

@sovietaly.it Andiamo a vedere nel dettaglio l’orologio Vostock Komandirskie referenza 436942 con rifinitura opaca in ossido di titanio che mi è arrivato due giorni fa e che ho acquistato sul sito di @Meranom.com @sovietaly.it #ordineonline #orologirussi #orologio #orologi #meranom #vostok #komandirskie

♬ Beethoven Moonlight Sonata-High Sound Quality – Amemiya

Conclusione

L’orologio Vostok Komandirskie 436942 è una scelta eccellente per chi cerca un orologio classico e affidabile a un prezzo accessibile.

Seguimi sul mio canale TikTok

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@sovietalycollection

Forze Militari Spaziali Russe, un nuovo Vostok in collezione.

russian watch Vostok Generalskie Russian Space Forces

INTRODUZIONE

Un orologio che rientra a pieno diritto nella sub-collezione di orologi dedicati allo spazio. Tema principale sono infatti le Forze Spaziali Militari Russe.

Arrivato questa mattina tramite Deutsche Post è frutto di una asta poco combattuta su eBay.de. La descrizione era abbastanza povera e questo ha permesso di non finire nelle normali ricerche dei collezionisti.

L’OROLOGIO VOSTOK FORZE MILITARI SPAZIALI RUSSE

  • Marca: VOSTOK – KOMANDIRSKIE
  • Categoria: SPAZIO – MILITARI
  • Calibro: MECCANICO AUTOMATICO
  • Diffusione: RARO

QUADRANTE

Il quadrante è sicuramente la parte più interessante dell’orologio.  Il quadrante è abbastanza complesso e pieno. Possiamo distinguere due parti concentriche ben distinte di forma rotonda.

russian watch Vostok Generalskie Russian Space Forces
Vostok Generalskie Russian Space Forces

LA PARTE ESTERNA

Di colore marrone chiaro con indici bianchi a numeri arabi, privi del numero 3, per via della finestrella della data, dei numeri 6, 9 e del numero 12. Questi indici sono sostituiti da una stella a quattro punte di colore bianco con una parte interna di colore marrone. L’altezza della stella è la medesima dei numeri.

Sono presenti gli indici piccoli dei minuti e le ore hanno un punto luminoso in luminova di colore giallo/verde. Ad ore 12 sono presenti due punti luminosi.

Non è presente nessuna scritta il che fa pensare ad un orologio di epoca transizionale.

LA PARTE INTERNA

Di colore azzurro carta da zucchero ha al suo interno molte informazioni.

Nella parte alta è presente la scritta in cirillico: Военно Космические Силы che significa: Forze Spaziali Militari

Nella parte più interna le abbreviazioni: МО РФ che significa: del Ministero della difesa della Federazione Russa

Immediatamente sotto è presente uno degli stemmi alati delle Forze Aerospaziali Militari.

Nella parte inferiore è presente il simbolo della Vostok e la scritta Komandirskie, anche se vedremo che la cassa è chiaramente Generalskie.

E’ probabile che il quadrante sia virato nel corso del tempo in quanto la parte centrale dello stemma dovrebbe essere di colore azzurro. E? quindi probabile che la parte esterna fosse di un colore più vicino all’azzurro che al marrone.

Non sono presenti ulteriori particolari sul quadrante.

LANCETTE

Le lancette delle ore e dei minuti sono di colore dorato e con la classica forma degli orologi Komandirskie. La pasta luminosa è, coerentemente con il quadrante di colore giallo/verde.

La lancetta dei secondi è di colore rosso senza pallino.

CASSA e CORONA

La cassa è di tipo 097XXX quindi Generalskie rifinita al TiN.

La corona è a vite rifinita anch’essa al TiN con la parte esterna bombata.

Non presenta particolarità di rilievo.

GHIERA

La Ghiera, di colore dorato come la cassa, rifinita quindi al TiN, è una ghiera standard con 5 pallini rossi di cui uno più grosso e i rimanenti 7 di colore nero. Bidirezionale senza scatti.

FONDELLO

Il fondello di questo specifico orologio è stato sostituito con uno in vetro minerale trasparente. Non è quindi possibile sapere quale fosse il fondello originale dell’orologio. Probabile che si trattasse di un fondello standard.

 

CALIBRO

Il calibro è un Vostok 2416Б  meccanico automatico con la possibilità di carica manuale.

Sul bilancere il simbolo della Vostok.

Rubini: 31 jewels
Alternanze: 19800 A/h
riserva di carica: 40h

NOTE STORICHE SULLE FORZE MILITARI SPAZIALI RUSSE

Le Forze Militari Spaziali Russe (in russo: Космические войска: воздушно-космические силы; translitterato: Vozdušno-Kosmičeskie Sily Rossii) erano una branca delle forze armate della Federazione Russa incaricate delle operazioni militari che riguardano lo spazio. Il comando militare ha base a Mosca.

Le Forze Militari Spaziali sono state fondate il 10 agosto 1982, come una branca separata delle forze armate sovietiche. Il corpo entrò ufficialmente nelle forze militari della neonata Federazione Russa il 7 maggio 1992. Successivamente, nel 1997 le VKS furono incorporate nelle Forze Missilistiche Strategiche.
Nel giugno del 2001 vennero ufficialmente ricostituite come sezione indipendente delle forze armate russe.

Il 1º agosto 2015 sono state assorbite, assieme all’Aeronautica, nelle Forze Aerospaziali Militari.

CURIOSITA’ SULLE FORZE SPAZIALI MILITARI RUSSE

Lo stemma delle Forze Militari spaziali, presente sul quadrante dell’orologio e comune a molti orologi di produzione sovietica, russa e moderna, è abbastanza particolare e non è semplicissimo trovare un riscontro credibile con delle semplici ricerche sui consueti motori di ricerca. Dopo qualche approfondimento però ho trovato un forum in russo di antiquariato in cui se ne parlava in maniera credibile: https://forum.ww2.ru/index.php?showtopic=46257

In un post del 2007 un utente riportava quanto segue:

Приложение к Приказу Министра обороны СССР 1989 г. №160
ОПИСАНИЕ нагрудного знака для классных специалистов из числа лиц офицерского состава, прапорщиков и мичманов, проходящих службу в соединениях, частях и учреждениях Управления начальника космических средств Министрерства обороны СССР.
Нагрудный знак представляет собой развернутые крылья золотистого цвета. В центре знака на фоне вселенной темно-синего цвета – изображение земного шара светло-голубого цвета. Земной шар опоясан золотистой орбитой спутника. Контур вселенной обрамлен лавровыми ветвями, на крайнюю часть которых наложена пятиконечная звезда, покрытая красной эмалью, на нижнюю часть – ромб, в центре которого соответственно классу расположены цифры – 1, 2, 3 или буква “М”, покрытые белой эмалью.

Qui tradotto con un traduttore automatico:

Appendice all’Ordine del Ministro
della Difesa dell’URSS 1989 N. 160 DESCRIZIONE della corazza per specialisti di classe tra gli ufficiali, warrant ufficiali e guardiamarino in servizio nei composti, parti e istituzioni dell’Ufficio del Capo del Personale Spaziale del Ministero della Difesa dell’URSS.
La corazza è un’ala estesa color oro. Al centro del segno sullo sfondo dell’universo del blu scuro – l’immagine del globo azzurro. Il globo è cinturato dall’orbita dorata del satellite. Il contorno dell’universo è incorniciato da rami di alloro, sulla cui parte estrema è sovrapposta una stella a cinque punte, ricoperta di smalto rosso, nella parte inferiore – un diamante, al centro del quale rispettivamente la classe sono numeri – 1, 2, 3 o la lettera “M” ricoperta di smalto bianco.

Aerospace Military force
Space Military Force

COLLEZIONE

L’orologio si inserisce nelle sub-collezioni di orologi sia a tema spaziale che a tema militare.

GLI ARTICOLI: Al polo Nord con lo Yamal – qui Touring n° 113 – Novembre 2007 –

GLI ARTICOLI: Al polo Nord con lo Yamal – qui Touring n° 113 – Novembre 2007 –

ESCLUSIVO: Al polo Nord con lo Yamal

Una rivista recuperata ad un mercatino qualche mese fa.

Si tratta della rivista “qui TOURING” n° 113 di novembre 2007.

 

All’interno della rivista è presente un articolo da Jacopo Pasotti ( che ha quindi tutti i diritti su quanto scritto). Il diario di viaggio presente sulla rivista dal titolo “Polo d’attrazione” ha una forte correlazione con gli orologi russi e sovietici.

La Raketa e la Vostok hanno più volte realizzato orologi commemorativi correlati ai rompighiaccio atomici della Atomflot tra cui spicca lo Yamal.

Qui è possibile trovare qualche informazione sui rompighiaccio atomici: https://it.wikipedia.org/wiki/Rompighiaccio_a_propulsione_nucleare

Qui è possibile trovare qualche informazione relativa allo Yamal ( o Jamal): https://en.wikipedia.org/wiki/Yamal_%28icebreaker%29

L’articolo è sostanzialmente un diario di viaggio in cui l’autore descrive l’esperienza relativa al viaggio sul rompighiaccio a propulsione nucleare Yamal.

Ad oggi è ancora possibile effettuare un viaggio turistico sul rompighiaccio a propulsione nucleare Yamal ma la cifra ad oggi si aggira intorno ai 25.000€.

Qui di seguito alcuni esempi di orologi russi e sovietici commemorativi del rompighiaccio a propulsione nucleare Yamal ( o Jamal). Esattamente quello di cui si parla nel diario di viaggio di Pasotti.

Qui di seguito la trascrizione dell’articolo e le scannerizzazioni delle pagine della rivista (tutti i diritti intellettuali appartengono chiaramente all’autore, l’articolo viene qui riportato per soli fini informativi):

ARTICO

Polo d’attrazione

 

TESTO E FOTO DI JACOPO PASOTTI

Esclusivo: nell’Anno internazionale dei poli, un inviato di Qui Touring raggiunge l’estremo Nord a bordo dell’unico rompighiaccio autorizzato al trasporto dei turisti. Ecco il suo diario di viaggio

 

Lascio Murmansk e i suoi palazzi grigi per imbarcarmi sullo Yamal, la mia casa per le prossime due settimane. Non c’è rompighiaccio più potente, al mondo. Ma anche il comfort non è da meno

 

21 luglio

Chi avrebbe detto che il sogno di raggiungere il polo, che per secoli ha sedotto scienziati ed esploratori, sarebbe diventato accessibile a tutti? Incredibile: andrò al polo Nord. E ci andrò con un rompighiaccio nucleare russo.

Sono a Murmansk, il più grande scalo marittimo dell’Artico: qui convergono il gas, il carbone e il petrolio siberiani, che vengono stivatí su possenti navi cisterna e spediti in tutto il mondo. I palazzi della città sono aggrediti dal tempo e mostrano i segni di una costruzione frettolosa, dettata dalla necessità; la città è stata rasa al suolo dall’aviazione tedesca durante la seconda guerra mondiale. In seguito il regime sovietico l’ha ricostruita. “E ha chiamato forza lavoro promettendo uno stipendio doppio”, spiega Katrina, la nostra guida locale. La proposta salariale è più che meritata, vista la durezza dell’ambiente. In inverno il sole non si vede per quasi due mesi.

Quando arriviamo al porto siamo sottoposti a un minuzioso controllo dei passaporti. Il molo a cui sono attraccate tre delle cinque navi nucleari della Compagnia navale di Murmansk è zona militare. È proibito fotografare. Il nostro rompighiaccio, lo Yamal (o Jamal, con una traslitterazione più corretta), è lì, ci attende con le fauci spalancate pitturate sulla chiglia nera e i ponti colorati di rosso. Alla luce di un tramonto che non avviene mai, visto che qui il sole non scenderà sotto l’orizzonte per ancora due settimane, la nave ha un aspetto accogliente. Salgo a bordo. “Quella in fondo al molo è l’Arktika, il primo rompighiaccio ad aver raggiunto il polo” indica Harald, un compagno di viaggio che ha già partecipato a spedizioni di questo tipo. “Sono passati trent’anni dalla sua impresa”.

 

22 luglio

Superare il circolo Polare artico significa entrare nel mondo del giorno perpetuo. Dormire è una decisione che devo impormi razionalmente: l’istinto mi farebbe attendere il crepuscolo e poi l’oscurità della notte. Così, dopo una cena a base di pesce preparata dai cuochi austriaci, salgo sul ponte di comando. Vorrei dare un ultimo sguardo serale a questo mare, per secoli territorio di pesca di balenieri britannici e olandesi, ma mi scopro ancora sveglio alle tre di notte, il sole alto sull’orizzonte. Gli ufficiali russi controllano la rotta sulla carta nautica distesa su un piano. Il cirillico non facilita la comprensione, ma la forma della penisola di Kola, delle isole Svalbard, dell’arcipelago di Francesco Giuseppe e le linee dei meridiani disegnano profili noti. Insieme agli ufficiali faccio scorrere l’indice sulla carta, dalle coste fino alla meta: il polo Nord geografico, il punto che è sotto la Stella Polare e attraverso cui passano gli oltre dodicimila chilometri di asse di rotazione del nostro pianeta.

 

23 luglio

Abbiamo appena superato gli 80 gradi di latitudine quando Laurie Dexter, il capo della spedizione, annuncia al microfono: “A ore nove stiamo per incrociare un iceberg!”. La montagna di ghiaccio alla deriva è il primo autentico incontro con l’alto Artico da quando abbiamo lasciato la Russia. In pochi istanti i ponti della nave si riempiono. Siamo tutti in ammirazione del megalitico blocco di ghiaccio celeste.

 

25 luglio

Cinquecento chilometri dal polo. Ormai siamo totalmente circondati dalla banchisa. La nave avanza a dieci, al massimo quindici nodi, meno di trenta chilometri all’ora. É come se si aprisse la strada a spallate. Ogni tanto rimane incastrata in uno spesso strato di ghiaccio, fa marcia indietro, e poi balza con la prua sulla lastra, sfondandola. Si ode un grande tonfo, la superficie va in pezzi, e si procede tra due muri di ghiaccio azzurro sollevati dallo scafo. A poppa della nave la cicatrice della banchisa si richiude. In un paio di giorni, dicono, scompare traccia della ferita. 

A mezzogiorno, l’ingegnere capo mi mostra, da una finestrella schermata, i due reattori nucleari della nave. Due chili di uranio sono sufficienti per frantumare per quindici giorni lastre di ghiaccio grandi come un campo di calcio e spesse tre metri. “Lo Yamal è tra le navi più potenti al mondo” spiega. “Le sue eliche sprigionano una potenza di 75mila cavalli”. Verso sera una nuova sorpresa richiama sul ponte tutti i viaggiatori, capitano compreso. Un orso bianco, per nulla intimorito dal gigante rosso e nero che si avvicina fragorosamente, continua la sua caccia quotidiana. Il capitano ferma la nave. L’orso ci osserva curioso. Anche per lui, si capisce, questo incontro é una sorpresa. Poi si gira, attraversa a nuoto un’apertura nel ghiaccio, e se ne va. Intorno a noi c’è una monotona distesa di ghiaccio, acqua e cielo, dominati dalle sfumature di grigio e dalle delicate tinte di ciano marino.

27 luglio

 

Mi accorgo di passare ore, e poi giorni, a prua della nave, osservando la distesa irregolare di pozze e laghetti che si aprono sulla banchisa. Quando infine raggiungiamo il polo è come se stessi celebrando un punto qualunque di questo mondo ghiacciato. Non c’è nulla di diverso rispetto alle centinaia di chilometri che abbiamo percorso. Ma il Gps mostra un eloquente 90°00’00” N. Questo è il punto preciso attorno al quale ruota il mappamondo di casa. È il tetto dell’emisfero boreale. Non conta in quale direzione mi volti, il mio sguardo volge sempre a meridione. In fondo, penso, è giusto che il polo Nord abbia un aspetto così dimesso. E un gesto di umiltà planetario.

 

È solo un punto qualsiasi in una distesa di ghiaccio, il polo Nord. Ma che bello sotto la stella Polare. Girarsi e guardare sempre a sud. E poi, fare il giro del mondo in quattro balzi

 

Quale futuro per L’Artico?

Chiedere a uno scienziato quale futuro si prospetta per l’Artico significa metterlo in imbarazzo. Non ci sono risposte certe. Anzi gli ultimi due anni di ricerche mostrano che agli scenari ipotizzati, già poco rassicuranti, erano frutto di un ingiustificato ottimismo. I primi rapporti dell Intergovernmental Panel on Climate Change prospettavano un Artico privo di banchisa nel periodo estivo intorno a 2070. Verso il 1996 la cifra è stata corretta al 2050. E l’anno scorso gli scienziati della Agenzia Spaziale europea hanno detto che forse si potrà navigare fino al polo già nel 2035. Le immagini satellitari mostrano che l’estensione del ghiaccio artico si è ridotta di più del 7% in dieci anni. Fatto che attira sempre più le compagnie petrolifere, cui interessano le riserve di idrocarburi: il 25% dei giacimenti mondiali di gas e petrolio si trovrebbe infatti sotto la coltre di ghiaccio. I Paesi circumpolari iniziano ad accampare le loro pretese. Ma la riduzione della banchisa comporta anche il collasso dall’habitat di molti pesci e invertebrati, di cui si cibano uccelli e foche, che sono a loro volta prede di orsi bianchi. Ciò cui assisteremo sarà un aggiustamento della catena alimentare e della distribuzione delle specie.

 

Incrociamo le isole Francesco giuseppe, ultimo arcipelago a essere stato esplorato. Brevi sprazzi di sole tingono dei colori del crepuscolo la terra e i ghiacciai, persi tra i banchi di nebbia

28 luglio

Con il procedere del viaggio approfondisco la conoscenza con Laurie Dexter. II polo non solo e l’habitat naturale dell’orso bianco, ma anche di questo gentleman canadese. Scozzese di origine, è un personaggio incredibile: ha vissuto una quindicina d’anni in una comunità inuit, imparandone la lingua e il modo di vita; è capace di inseguire e cacciare le foche, nutrendosi del corpo ancora caldo della preda; membro onorario della Royal Geographic Society, tra le sue imprese c’è anche l’attraversamento con gli sci del polo Nord. Novantun giorni nel gelo artico, dalla Siberia, fino al Canada.

 

29 luglio

Dopo una settimana di navigazione, lo Yamal fa nuovamente rotta verso la terraferma. Ancora due giorni nel ghiaccio e poi incrociamo le isole di Francesco Giuseppe, l’ultimo arcipelago del pianeta a essere stato esplorato. Intorno a questi frammenti di terra persi nel mar Glaciale artico si sono arenate decine di spedizioni, tra il Settecento e i primi del Novecento, incapaci di penetrare nel mondo congelato che sigillava le coste siberiane. II rompighiaccio naviga silenziosamente tra le isole piatte e allungate all’orizzonte. Alcuni sprazzi di sole tingono dei colori del crepuscolo la terra e i ghiacciai, persi tra i banchi di nebbia. “Le isole sono praticamente disabitate”, spiega Laurie. L’arcipelago è coperto da gigantesche calotte glaciali, alcune delle quali raggiungono la costa e liberano iceberg trascinati alla deriva dalle correnti. Le 190 isole sono il rifugio estivo di una quindicina di specie di uccelli che nidificano tra gli anfratti di scogliere basaltiche grigio-nere. “Troveresti più specie di uccelli nel tuo giardino di casa!” dice Laurie ridendo, “la differenza è che queste sono colonie di milioni di individui!”. Sceso a terra a Cape Flora, risalgo il pendio muschioso alla base di una parete verticale da cui arriva lo stridio di una infinità di gazze marine minori, uccelli bianchi e neri di piccole dimensioni, parenti dei più noti pulcinella di mare. Alla fine sono respinto da un gabbiano glauco, che compie su di me picchiate aggressive per difendere il suo nido. Mi siedo. Ascolto l’attivissima colonia di uccelli: è un chiacchiericcio vivace, ricorda il vociare dei bambini nel cortile di un asilo.

 

2 agosto

Dopo due settimane di navigazione nell’oceano polare il rompighiaccio attracca nuovamente nel porto di Murmansk. E difficile credere di essere stato al polo Nord, dopo anni di sogni e fantasie. Prima di partire era un “altro mondo” remoto e ostile. Ora, grazie allo Yamal, è diventato quasi familiare.

 

Da sapere

Documenti: passaporto con validità di sei mesi; visto russo.

Clima: anche se il sole non tramonta mai in giugno e luglio al polo Nord fa freddo. Ma non freddissimo: la temperatura si aggira sui -2 gradi centigradi. Se c’è vento, può arrivare a -15. 

 

Arrivare

Non esistono voli diretti pe Murmansk dall’Italia; è necissario passare per Helsinki o San Pietroburgo. Al polo Nord si giunge unicamente con il rompighiaccio russo Yamal

 

Altre info

La spedizione sullo Yamal è organizzata da Quark Expeditions, società americana specializzata in Artico e Antartide tel. 001.203.6560499;

www.quarkexpeditions.com. Tre le date già programmate per il 2008: 23/6-8/7; 6/-21/7; 19/7-4/8. Costo tutto compreso, con partenza e arrivo a Helsinki, a partire da 16mila euro. tra i tour operator italiani che hanno in catalogo il tour, Antartica – tel. 011.6696581; www.antartica.it – e Kuoni Discovery – tel 010.5968350; www.kuoni.it

Copertina qui touring 113 novembre 2007 Yamal
Copertina qui Touring 113

 

Qui touring pagina 82 rompighiaccio Yamal
Polo d’attrazione – pagina 82

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Qui Touring 133 indice
Qui Touring 133 indice

L’avventura artica a bordo del rompighiaccio Yamal

Partenza da Murmansk

21 luglio: Lascio Murmansk, una città dalle strutture grigie e segnate dal tempo, per imbarcarmi sul rompighiaccio nucleare Yamal. Qui, tra il gas, il carbone e il petrolio siberiani, mi attende una nave imponente con la prua dipinta a forma di fauci spalancate. Nonostante il rigore invernale della città, l’atmosfera è vivace e piena di aspettative.

Inizio del viaggio

22 luglio: Superato il Circolo Polare Artico, entriamo nel regno del giorno perpetuo. Dormire diventa una sfida in questo mondo senza crepuscolo. Dopo una cena deliziosa a base di pesce, esploro il ponte di comando. Gli ufficiali russi tracciano la rotta verso il Polo Nord geografico, un punto misterioso sotto la Stella Polare.

Primo incontro con un iceberg

23 luglio: A latitudine 80 gradi nord, Laurie Dexter, il capo della spedizione, annuncia l’avvistamento di un iceberg. Il primo autentico incontro con l’Alto Artico riempie di meraviglia tutti noi passeggeri.

Attraverso la banchisa

25 luglio: A cinquecento chilometri dal Polo, ci troviamo circondati da un’immensa distesa di ghiaccio. La nave avanza con fatica, sfondando lastre di ghiaccio spesse. I due reattori nucleari dello Yamal, alimentati da pochi chili di uranio, ci permettono di navigare attraverso questa barriera ghiacciata. L’apparizione di un orso bianco suscita sorpresa e ammirazione tra noi, mentre il capitano ferma la nave per osservarlo.

Raggiungiamo il Polo Nord

27 luglio: Finalmente raggiungiamo il Polo Nord, un punto indistinguibile nel vasto ghiaccio. Il GPS conferma il raggiungimento del 90°00’00” N, il tetto del mondo boreale. È un momento di riflessione e umiltà, con solo il ghiaccio e il cielo a farci compagnia.

Esplorazione delle isole Francesco Giuseppe

29 luglio: Lo Yamal inizia il viaggio di ritorno, fermandosi presso le isole Francesco Giuseppe. Questo arcipelago disabitato è avvolto da nebbia e ghiacciai, rifugio estivo per diverse specie di uccelli marini. La colonia di gazze marine minori, con il loro chiacchiericcio incessante, anima questa terra remota e selvaggia.

Ritorno a Murmansk

2 agosto: Dopo due settimane, ritorniamo a Murmansk. Il Polo Nord, un tempo luogo di sogni e fantasie, è diventato una realtà tangibile grazie al viaggio a bordo dello Yamal. È stato un viaggio incredibile, un’esperienza che ha trasformato un mondo remoto in qualcosa di quasi familiare.

GLI ARTICOLI: Orologi da polso – 1989 anno III n°9 – Il Tempo del Cremlino

Rivista orologi da polso marzo aprile 1989 n9 anno 3 pagina 1

Ho da poco recuperato una rivista di orologi risalente alla fine degli anni ’80.

Si tratta di “Orologi da Polso” Anno III – N° 9 risalente a Marzo – Aprile del 1989 della Edizioni Studio Zeta di Monza.

In questa uscita è presente un interessante articolo, di seguito trascritto per permetterne la traduzione in diverse lingue, sull’orologeria sovietica e le relazioni con alcuni paesi europei tra cui l’Italia.

La cosa interessante è il punto di vista dell’epoca e alcune informazioni sui grossisti e rivenditori italiani.

Qui di seguito la trascrizione dell’articolo e le scannerizzazioni delle pagine della rivista (tutti i diritti intellettuali appartengono all’autore Arturo Chiti):

Anche se il Congresso sovietico del ’25 proclamava per l’URSS l’obiettivo dell’autosufficienza economica, la trasformazione da paese importatore di macchine e attrezzature a paese che voleva produrre in proprio, sino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile che un orologio sovietico diventasse non solo di moda, ma quasi fenomeno di costume.

Pure la storia dell’orologeria russa ha antenati illustri. Gli orologi da torre del Cremlino furono costruiti agli inizi del Quattrocento da Lazar Serbin, mentre per i carillon della torre del Salvatore, restaurati nel secolo scorso, lo Zar si rivolse a due fratelli russi, gli orologiai Butenop. E ancora sotto uno Zar, Pietro il Grande, che aveva chiamato famosi artigiani francesi, si sviluppò una scuola di orologeria, anche se i francesi sembra avessero maggiori privilegi degli artigiani locali. Preziosi orologi di Ivan Kulihin, che visse nel ‘700, sono all’Hermitage di Leningrado e musei moscoviti e di altre città hanno sezioni dedicate all’orologeria. Nello scorso autunno ci fu un’esposizione a Firenze di alcuni splendidi pezzi delle collezioni dei Romanoff e sfogliando antichi libri si apprende che nella storia dell’orologio russo la famiglia dei Bronnikov era famosa per i suoi orologi in legno (filie molle erano in metallo) e che rivestirono un ruolo importante per i miglioramenti apportati alla meccanica, gli orologiai Tolstoj e Nosov.

Prima della rivoluzione si importavano parti e meccanismi dalla Svizzera provvedendo poi al loro assemblaggio. A cavallo del secolo la Francia fece diversi investimenti nei domini dello Zar e dopo la prima Guerra mondiale, per recuperare parte dei capitali, pretese che l’Italia acquistasse orologi russi da tasca che furono poi dati in dotazione al personale delle Ferrovie. 

«Le prime industrie sovietiche di orologi risalgono solo agli anni Trenta» dice Jacopo Marchi, P.R. dell’Artime, che è andato a Mosca nello scorso dicembre dopo che l’azienda napoletana aveva sottoscritto un accordo di collaborazione con la Boctok (ma si legge Vostok). Dal viaggio in Russia Marchi ha riportato molte notizie, tanto che per il lancio dei «Komandirskie» ha realizzato per Time Trend, distributore del prodotto, un tabloide sulla storia dell’Armata rossa e dei suoi orologi.

Due industrie (una di orologi preziosi e l’altra di orologi con casse di legno) vennero convertite in aziende belliche negli anni ’40, per tornare poi alle funzioni originali. L’industria principale di Mosca diede vita nel ’42 alla Boctok, una delle più importanti e tra le poche di cui per le strade moscovite si possono vedere cartelloni pubblicitari. Dopo la fine della guerra altre industrie furono aperte a Serdobsk, Yerevan, Petrodvoretes e Uglich. Venne creato un istituto per la ricerca e il design nelle lavorazioni meccaniche. Nel 1962 furono anche prodotti i primi orologi a diapason.

Oggi in URSS operano oltre quindici fabbriche di orologi, molte delle quali specializzate in produzioni particolari. Tra le più note ricordiamo Chaika, Poljot, Zaria, Paketa, Slava e Penza, quest’ultima destinata alla produzione di orologi da polso femminili. Il quantitativo di orologi prodotti è imponente. Intorno agli anni Cinquanta iniziò anche l’esportazione destinata per lo più a nazioni aderenti al patto di Varsavia. Erano orologi di buon livello con prezzi politicamente differenziati. È di quegli anni il Mark che pubblichiamo e il cui quadrante è simile a quello del Poljot. È un orologio con una storia romantica. Fu donato a un nostro collega, allora bambino, da una signora italiana che aveva sposato un russo che, per le leggi staliniane, non poteva venire a vivere in Italia e i due erano costretti così a vedersi di tanto in tanto solo come turisti. La prima importazione di orologi russi in Italia è stata fatta da Orazio Occhipinti della Mirabilia di Milano che nella seconda metà del 1988 ha iniziato sul territorio nazionale la distribuzione dei Paketa fabbricati a Pietrogrado. Paketa in russo significa «razzo» e si legge «raketa», La bontà dell’idea, complice anche l’apertura generale verso Gorbaciov, è stata ampiamente confermata dalla vera e propria corsa all’orologio russo che si è scatenata in seguito. Vien da pensare a questo proposito che solo pochi anni or sono un dirigente di una grande azienda europea, dopo un viaggio in Unione Sovietica durante il quale era rimasto colpito dagli orologi, ne propose l’importazione ma si sentì chiedere dai suoi se aveva voglía di scherzare. Dunque i primi russi che hanno rotto il ghiaccio sul nostro mercato sono stati i Paketa. Oggi sono disponibili nove versioni che si differenziano sia per il design del quadrante per le funzioni. Sono meccanici a carica manuale e cassa antishock. Alla fiera di Vicenza Mirabilia ha presentato anche i Poljot prodotti a Leningrado, un cronografo e uno svegliarino, a carica manuale, proposti in quattro versioni. Gli orologi dell’Armata rossa, i Boctok, sono disponibili in cinque modelli con quadranti realizzati per le specializzazioni dell’esercito al quale sono destinati. Sono orologi meccanici a carica manuale, impermeabili a 10 atmosfere, hanno la ghiera girevole con indici e lancette fosforescenti.

Ci sono poi orologi con meccanismo di fabbricazione russa e cassa e quadrante costruiti in Italia per accostare un «cuore» russo al design italiano, come il Soviet, disponibile in vari colori di cassa e quadrante. È un orologio quarzo impermeabile a 3 atm. E ancora i sei modelli della collezione Perestrojka (quattro al quarzo e due cronografi meccanici) che la Elmitex ha presentato sia a Vicenza sia a Mosca come un prodotto «italorusso».

Il sesto orologio con la stella rossa è quello proposto dalla I. Binda S.p.A. Il marchio BREMA, con la A che è una R rovesciata, si legge Vremia e significa Tempo. Sono orologi meccanici disponibili in tre modelli (normale, con suoneria e un cronografo) proposti in 17 versioni. I quadranti sono di ispirazione anni ’30 seguendo la tendenza culturale in voga in Russia e battezzata «strutturalista».

L’articolo è distribuito su 4 pagine in cui spicca il vostok rising sun distribuito dalla time Trend in Italia.

Rivista orologi da polso marzo aprile 1989 n9 anno 3 copertina
Orologi da polso 1989 Copertina

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Rivista orologi da polso marzo aprile 1989 n9 anno 3 indice
Orologi da polso 1989 indice

La collezione di orologi russi di Marco Lucchini

video intervista con Marco Lucchini di Sovietaly

Le collezioni di orologi russi dei collezionisti

Diamo inizio con questo video ad una serie di chiacchierate informali con diversi collezionisti di orologi russi e sovietici italiani e in questa prima intervista abbiamo la possibilità di vedere l’incredibile collezione di Marco Lucchini (A questo LINK il sito dell’attività di Marco).

Una collezione eccezionale

La collezione di Marco Lucchini non è fatta solo di pezzi rari ma anche da un’incredibile varietà di corredi originali.

Scatole in legno, in cartone, incise, pirografate, stampate.

Scatole in legno con placche in rame e custodie in legno per orologi da tasca. Krasnikoff e Molnija in edizione limitata dipinti a mano da artisti russi.

Pezzi più che rari, unici.

Molti dei pezzi in possesso, dagli anni ’90, sono pezzi più unici che rari. Anche io personalmente in più di 25 anni di collezionismo ho visto corredi particolari come quelli di Marco.

L’intervista a Marco Lucchini:

Fatta il 15 maggio 2020 via internet, a causa delle restrizioni di movimento sul territorio nazionale dovute alla Pandemia in atto.

Questo il LINK diretto all’intervista

Sovietaly - Le interviste: Marco Lucchini

Vostok Cosmopolis, il mistero svelato…

russian watch Vostok Amphibia Cosmopolis

UNA NUOVA TEORIA PER L’AMPHIBIA VOSTOK COSMOPOLIS

 

Vostok Cosmopolis, uno degli orologi che ho cercato per più tempo.

Ho spesso visto questo orologio associato al Cosmodromo di Baikonur. Leggendo i vari forum sia nazionali che internazionali mi ero fatto l’idea fosse un orologio a tema spaziale e quindi assolutamente di mio interesse.

Si tratta di un Amphibia con cassa tonda con un particolare quadrante che mostra un grosso occhio, o così sempra, colorato di blu e di rosso su di un rettangolo con delle righe di diversi spessori verde.

In alto sulla destra del rettangolo è riportata la scritta in cirillico: КОСМОПОЛИС e in basso sulla sinistra la scritta in caratteri latini COSMOPOLIS. Da qui il nome Vostok Cosmopolis.

 

Si tratta di un Vostok di periodo sovietico con le classiche lancette degli Amphibia, quella delle ore a forma di freccia, metre quella dei minuti lineare e la lancetta dei secondi rossa con pallino fluorescente. La ghiera girevole bidirezionale esterna con il classico dot luminescente.

russian watch Vostok Amphibia Cosmopolis
Vostok Amphibia Cosmopolis

 

LE ATTUALI TEORIE

1) IL COSMODROMO DI BAIKONUR

Quella più semplice fa riferimento al Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. La scritta in cirillico e in latino fa spaziare la fantasia ponendo l’occhio come uno sguardo al futuro e via dicendo, però rimane la teoria più debole in assoluto in quanto credo che sarebbero stati più espliciti in periodo sovietico nei riferimenti all’avventura spaziale.

2) LE CITTA’ DELLO SPAZIO

Un’altra teoria la si può trovare sul forum WUS con un thread lanciato nel 2006 da Mark gordon e che è possibile trovare qui: https://forums.watchuseek.com/f10/you-say-cosmopolis-i-say-kosmopolis-31272.html
Nei vari scambi si parla di una città dello spazio e si fanno ipotesi fantasiose che anche in questo caso riportano in qualche modo al Cosmodromo di Baikonur.

3) IL COSMISMO

Un altra interessante spiegazione la si può trovare nel forum italiano OROLOGIKO nel thread dedicato agli orologi spaziali. Tra i vari partecipanti l’utente “Mchap” lancia la teoria del “Cosmismo” il 22 giugno 2010:

 

Il “cosmismo”, finalmente ho ricordato, ha avuto tar i suoi sostenitori molti grandi scienziati russi tra i quali Konstantin Ziolkovsky, riconosciuto come il padre dell’astronautica russa.
A partire dalle indicazioni su wikipedia si possono trovare molte informazioni.
Lo stesso “Yuri Gagarin, il primo uomo lanciato nello spazio, nel corso del suo primo volo intorno alla Terra trasmise un imbarazzante (per le autorità sovietiche del tempo) messaggio di saluto a Nikolai Kostantinovic Rerikh (1874 -1947), pittore ed occultista russo che aveva vissuto nella regione dell’ Himalaya (5). Rerikh era un teosofo e membro dell’ A.M.O.R.C. (un’organizzazione rosacruciana), studioso di Yoga e vicino al cosmismo.” (http://www.estropico.com/id209.htm)

Interessanti anche:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo. … colo=27966
… no%201.htm
http://saj.matf.bg.ac.rs/159/pdf/105-109.pdf
Insomma è una traccia da non trascurare, qualcosa poteva essere presente nell’immaginario o, addirittura, nelle convizioni di chi ha disegnato quell’orologio.

Citazione forum Orologiko Mchap martedì 22 giugno 2010, 2:44

 

4) L’ ILOZOISMO

Sempre nello stesso thread di Orologiko l’utente “mat939” il 16 gennaio 2009 riporta la seguente ipotesi:

 

Avrei una nuova ipotesi per l’occhio cosmico.
Non ha a che fare con la conquista dello spazio se non indirettamente.
Intanto c’è da dire che qui:

http://www.estropico.com/id209.htm

Konstantin Ziolkovsky viene considerato il fondatore dell’ilozoismo, cosa che mi pare errata, basta leggere cosa ne dice wikipedia:

Il termine ilozoismo (composto dal greco hýlē, “materia”, e zōé “vita”) riguarda la dottrina che concepisce la materia come una forza dinamica vivente che ha in se stessa animazione, movimento e sensibilità senza alcun intervento di principi animatori esterni.
Il termine fu coniato dal filosofo inglese di impostazione platonica Ralph Cudworth (1617-1688)[1] che lo riferì al pensiero materialista di Stratone di Lampsaco e di Spinoza.
Il termine fu usato anche da Kant, a proposito del giudizio teleologico, che lo intese come la dottrina che «fonda i fini della natura sull’analogo di una facoltà che agisce con intenzione, la vita della materia»
Questa dottrina filosofica è presente nei filosofi presocratici, per i quali la sostanza primordiale è materiale e vivente, e negli stoici che teorizzano l’esistenza di un fuoco originario come principio animatore dell’universo.
All’ilozoismo possono riportarsi i filosofi della natura rinascimentali quali Bernardino Telesio, Giordano Bruno e Tommaso Campanella i quali condividono l’idea che vi sia un sostrato materiale, di per sè inerte, che riceve vita e movimento da due forze materiali: il caldo e il freddo.
Nel XIX secolo l’ilozoismo ricomparve in alcuni autori materialisti che ritenevano animati gli atomi e l’etere.

Detto questo mi sono letto il seguente pezzo da qui:

www.cavehill.uwi.edu/fhe/histphil/Philo … schade

Hylozoism

In understanding of the dialectical “One Love” we begin with an understanding of hylozoism. Hyle serves as the first principle out of which the objective Universe was formed. Hylozoism leads to pantheism, with its different forms, and finally to a philosophy called Dialectical Incarnation where “God is love and the totality of reality.”
Inorganic and organic, inanimate and animate, matter and spirit, immanent and transcendent, many of our western philosophies have succumbed to dualism since philosophy’s written origin. The philosophy of hylozoism, like that of the Aum and the Tao, breaks down major elements of this dualistic understanding when it states that all material things possess life. The inanimate/animate, inorganic/organic separation is over. Most simply explained, hylozoism states that there is no such thing as inorganic matter, and everything has life.
For too long humanity has believed that there is a separation between matter, as “void oflife,” and that which is “living.” This inorganic/ organic separation has been a major factor in the way modern humanity views existence.
Some ancient philosophies understand that there is only One Life in all of creation, and that the universe (and all that it contains) is the outward expression of that One Life. In our western framework we call this universal entity God. It is not God and creation but God as creation that is at the root of this thought. We can see why it is, therefore, that the inorganic/organic duality is illusionary. For if there is only One Life manifesting as, and through, the cosmos, then nothing can escape the livingness of that One Life, not even “inorganic” matter.

E poi quest’altro da qui:

http://www.crandallu.ca/courses/grphil/Xenophanes.htm

3.3. God as Spherical and the Cosmos

If God is supposed to be unlike human beings with respect to his (outward) form, then Xenophanes’s detractors no doubt would ask, What then is God’s form? In the surviving fragments nothing is said about the issue, but later writers say that Xenophanes teaches that the outward form of God is spherical. Simplicius reports that Xenophanes’ view about God was that “Being homogeneous throughout he is a sphere in form”. Later Diogenes Laertius writes that for Xenophanes, “The substance of God is spherical, in no way resembling man” (Lives IX. 19). Likewise, Hippolytus comments, “He [Xenophanes] says that the God is eternal and one and similar in all directions and spherical and sentient” (Refut. 1. 12) (see also MXG, 977b 1 [A 28]; Sextus, A 35; Theodoret, A 36). As spherical, God is finite, because a sphere needs boundaries or limits (i.e., finitude) in order to be a sphere.
Xenophanes’s assertion that God is spherical is puzzling, until one realizes that for him God is actually identical to the cosmos, which is a sphere; in other words, God and the cosmos are synonyms. Xenophanes’s conception of God, therefore, is pantheistic and his conception of the cosmos is monistic. Aristotle explains, “While Xenophanes, the first of these partisans of the One (for Parmenides is said to have been his pupil), gave no clear statement, nor does he seem to have grasped the nature of either of these causes, but with reference to the whole material universe he says the One is God” (Metaphysics, 986b 21-25). Aristotle does not say much about Xenophanes’ views because he considers him to be an inferior thinker, yet what he does says indicates that he knew Xenophanes to be a “partisan of the One,” as understanding the cosmos as one entity. Moreover, according to Aristotle, for Xenophanes the one cosmos is God; the all is divine. Similarly, Theodoret says about Xenophanes, “He said that the all was one, spherical and finite, not generated but eternal, and altogether unmoved” (A 36). Since the attributes of the all are the attributes of God, it follows that the all is another name for God. As God, the cosmos is sentient (as Hippolytus reports); in a sense, the cosmos is alive, aware of itself as the cosmos in all its diversity, and capable of volition. In other words, Xenophanes espouses another form of hylozoism, that matter is alive. The identification of the cosmos with God, by the way, explains why God is motionless: if God is the all, where could God go?

Allora la scritta “Cosmopolis”, città del cosmo, potrebbe essere collegata all’ilozoismo e non a Baikonur e l’occhio potrebbe essere veramente quello “cosmico”, cioè quello di Dio, dato che Cosmo e Dio sono la stessa cosa…

Citazione forum Orologiko “mat939” venerdì 16 gennaio 2009, 8:36

In rete non ho trovato molto a riguardo, almeno in inglese e in italiano.

Le informazioni riportate si possono quindi trovare a questi link:

OROLOGIKO: http://www.orologiko.it/forum/viewtopic.php?f=131&t=10772
WUS: https://forums.watchuseek.com/f10/you-say-cosmopolis-i-say-kosmopolis-31272.html

Queste erano le uniche informazioni che fino ad oggi mi permettevano di dare un senso al quadrante dell’orologio.

LA NUOVA TEORIA 

Questa mattina come al solito ho condiviso l’orologio da poco arrivato in un gruppo di collezionisti su VK chiedendo se qualcuno avesse qualche informazione riguardo al Vostok Cosmopolis in questione nonostante non avessi molte speranze a riguardo.

Mi ha invece risposto l’utente “Boshdan Boshomolov” dandomi una risposta interessante che ha scatenato una serie di ricerche che hanno portato ad una nuova teoria decisamente plausibile.

La risposta al mio Post in VK è stata la seguente:

 

Скорее всего на цифере логотип книжного издательства “Космополис” (примерно 1990-1991 годов). На закате СССР любили громкие названия. Вот пример изданной ими книги: “Коммерческие банки / Э. Рид, Р. Коттер, Э. Гилл, Р. Смит ; пер. с англ. А. А. Кандаурова и др.; под ред. В. М. Усоскина. – 2-е изд. – Москва : Космополис, 1991. – 480 с. : ил., табл. – Библиогр.: с. 469. – Указ. имен., предм.: с. 470-473. – Пер. изд.: Commercial banking / E. W. Reed. – ISBN 5-7008-0012-8”

citazione Boshdan Boshomolov VK 27/11/2019

Che tradotto con Google translator in italiano suona più o meno così:

Molto probabilmente, il logo della casa editrice di libri Cosmopolis (circa 1990-1991) è su un numero digitale.  Al tramonto, l’URSS adorava i grandi nomi.  Ecco un esempio di un libro che hanno pubblicato: “Commercial Banks / E. Reed, R. Cotter, E. Gill, R. Smith; tradotto dall’inglese di A. A. Kandaurov e altri; a cura di V. M. Usoskin. –  2a edizione – Mosca: Cosmopolis, 1991. – 480 p .: Ill., Tab. – Bibliografia: p. 469. – Nomi indicati, soggetto: pp. 470-473. – Per.  : Commercial banking / EW Reed. – ISBN 5-7008-0012-8 “

confronto scritte editore cosmopolis vostok amphibia sovietaly mister
Anche a questo sito è possibile vedere che la casa editrice del libro è la russa Cosmopolis: https://www.soyuz.ru/literature/1087004

L’occhio sul quadrante credo sia semplicemente il logo della casa editrice. Ben si sposa con il concetto di lettura per chi di lavoro vende libri.
I colori bianco, rosso e blu all’interno dell’occhio potremmo in maniera un po’ azzardata ricondurli alla bandiera degli USA ( un po’ debole come richiamo ma non si sa mai)

In quegli anni non credo che fosse necessario depositare o registrare un logo presso qualche istituto e i metodi di stampa di allora non è detto permettessero riproduzioni di loghi in maniera semplice. La ricerca continua, ma al momento non ho la conferma che la casa editrice avesse un proprio logo.

Non quindi un omaggio al cosmodromo di Baikonur o a qualche religione esoterica ma il Vostok Cosmopolis commemora più semplicemente una casa editrice dalla vita molto breve a Mosca, all’inizio degli anni ’90.

 

Chiaramente non è possibile avere la certezza di quanto affermato, servirebbe la testimonianza di qualcuno che abbia avuto a che fare con la casa editrice Cosmopolis all’epoca o chi ha realizzato la bozza per l’orologio Vostok Cosmopolis.
Rimane comunque per me uno degli orologi più misteriosi e affascinanti della produzione sovietica Vostok.

 

E’ iniziata quindi una ricerca approfondita su diversi motori di ricerca anche russi per venire a capo di questa affermazione e comprendere se rappresentasse una teoria valida.

Le informazioni riguardanti questo libro è possibile averle a QUESTO LINK

Questo libro mi ha permesso di trovare, dopo svariate ricerche, questo sito:

https://fantlab.ru/publisher1390

Al suo interno alcune interessanti informazioni riguardo alla casa editrice “Cosmopolis” di Mosca.
Sembra essere una società sovietico/americana:

 

Выписка с сайта Российской книжной палаты:

978-5-7008 — Космополис — Совместное советско-американское предприятие. — (М.: Космополис)

123308, Москва, Мневники, 7 — 1, Космополис тел. 946-45-51 факс 411253 MOTUR SU

fantlab.ru

Estratto dal sito web della Camera del libro russo: 978-5-7008 – Cosmopolis – Impresa congiunta sovietico-americana. – (M .: Cosmopolis) 123308, Mosca, Mnevniki, 7 – 1, Cosmopolis tel. 946-45-51 fax 411253 MOTUR SU

Ulteriori informazioni riguardo alla casa editrice Cosmopolis si possono trovare a questo link: https://okpo.ru/egrul_492392255b.html

Sul sito https://fantlab.ru, verificando cosa sia presente per editore, si possono vedere quattro libri.

Non posso che constatare inoltre che si tratta di quattro libri di fantascienza. Il nome Cosmopolis é quindi in un certo qual senso azzeccato.

 

 

L’ultimo “В то время я гостила на земле” del 1991 è in assoluto quello che mi ha convinto di più relativamente alla teoria di un orologio commemorativo della casa editrice Cosmopolis.

Il dettaglio riguarda una delle pagine visibili dal sito e che riporta le scritte in cirillico e latino relative alla scritta Cosmopolis molto, ma molto simili a quelle riportate sul quadrante dell’orologio

 

Анна Ахматова В то время я гостила на земле
Анна Ахматова В то время я гостила на земле
Casa editrice Cosmopolis Mosca 1991
Cosmopolis 1991

 

 


Un facile confronto permette di vedere come le scritte si assomiglino e la presenza di entrambi i caratteri, dovuti probabilmente alla doppia anima dell’editore, che ricordiamo essere una società americano/sovietica, unito alla presenza della data: 1991 compatibile con il periodo dell’orologio su cui è presente la scritta in cirillico “Made in USSR”, mi fa pensare che il Vostok Cosmopolis sia in realtà un orologio commemorativo della Casa Editrice Cosmopolis di Mosca.

 

confronto scritte editore cosmopolis vostok amphibia sovietaly mister
Anche a questo sito è possibile vedere che la casa editrice del libro è la russa Cosmopolis: https://www.soyuz.ru/literature/1087004

L’occhio sul quadrante credo sia semplicemente il logo della casa editrice. Ben si sposa con il concetto di lettura per chi di lavoro vende libri.
I colori bianco, rosso e blu all’interno dell’occhio potremmo in maniera un po’ azzardata ricondurli alla bandiera degli USA ( un po’ debole come richiamo ma non si sa mai)

In quegli anni non credo che fosse necessario depositare o registrare un logo presso qualche istituto e i metodi di stampa di allora non è detto permettessero riproduzioni di loghi in maniera semplice. La ricerca continua, ma al momento non ho la conferma che la casa editrice avesse un proprio logo.


Non quindi un omaggio al cosmodromo di Baikonur o a qualche religione esoterica ma il Vostok Cosmopolis commemora più semplicemente una casa editrice dalla vita molto breve a Mosca, all’inizio degli anni ’90.

 

Chiaramente non è possibile avere la certezza di quanto affermato, servirebbe la testimonianza di qualcuno che abbia avuto a che fare con la casa editrice Cosmopolis all’epoca o chi ha realizzato la bozza per l’orologio Vostok Cosmopolis.
Rimane comunque per me uno degli orologi più misteriosi e affascinanti della produzione sovietica Vostok.

 

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Vostok Komandirskie: Analisi dell’Orologio e Storia dell’Unità Militare 3375

Vostok Komandirskie 45 anni unità militare 3375 di protezione MPSR, VGO e SG

L’orologio Vostok Komandirskie in esame è un modello commemorativo che celebra i 45 anni di attività dell’unità militare 3375, con una cassa cromata e un calibro 2414A. Questo particolare orologio ha attirato l’attenzione per tre motivi principali:

  1. Il quadrante azzurro olografico: Non comunemente presente nei Vostok, è invece più diffuso su alcuni modelli di orologi russi Raketa. Questo quadrante, tipico dei primi anni ’90, rappresenta un elemento curioso e caratteristico, sebbene di dubbio gusto estetico.
  2. La forma della cassa: Anche questa non comune, a differenza della ghiera, che invece è piuttosto comune nei modelli Vostok.
  3. Le scritte in cirillico: Di primo acchito difficilmente comprensibili, ma che svelano una storia affascinante e complessa.

Dettagli del Quadrante

Parte Superiore del Quadrante: La scritta in cirillico “ПО ОХРАНЕ МПСР ВГО И СГ” tradotta significa: “RIGUARDO ALLA PROTEZIONE DI MPSR, VGO E SG”.

  • MPSR (МПСР): “Luoghi speciali di lavoro”
  • VGO (ВГО): “Importanti strutture statali”
  • SG (СГ): “Merci speciali”

Simboli e Iconografia

  • Missile: Simbolo di sviluppo tecnologico e militare.
  • Simbolo dell’Atomo: Indicativo dell’energia nucleare.
  • Orso Polare: Animale presente nell’emisfero boreale, che suggerisce attività in terra siberiana. Questo simbolo è comunemente usato nei quadranti degli orologi russi. Per ulteriori esempi, puoi vedere QUI.

Parte Inferiore del Quadrante

La scritta “ВОИСКВАЯ ЧАСТЬ 3375” significa: “UNITÀ MILITARE 3375”. Questo orologio commemora i 45 anni di attività dell’unità militare, quindi risale al 1991.

Contestualizzazione Storica

L’unità militare 3375 è stata creata nell’aprile del 1946 come parte del Dipartimento per la protezione delle importanti imprese industriali, chiamata a proteggere istituti di ricerca e laboratori dell’Accademia delle Scienze impegnati nello sviluppo dell’energia nucleare. Questo periodo post-bellico fu caratterizzato da intense attività di spionaggio e ricerca segreta per lo sviluppo di armi nucleari, richiedendo la creazione di unità speciali a protezione delle installazioni e delle merci.

Ulteriori Riferimenti

Su VK è possibile trovare diversi riferimenti all’unità militare 3375, inclusa una community con 180 membri ancora attiva. Queste unità speciali furono anche tra i primi militari ad intervenire durante il disastro nucleare di Chernobyl, insieme ai vigili del fuoco.

Fonti e Link Utili

  • Topwar: Fonte principale di informazioni sull’unità militare e sulla sua storia.

Questa analisi offre una panoramica completa del Vostok Komandirskie, evidenziando l’importanza storica dell’unità militare 3375 e il contesto in cui operava, fornendo al contempo una descrizione dettagliata delle caratteristiche distintive dell’orologio.

 

Orologio russo Vostok Tank, ma quale Tank?

soviet watch Vostok Komandirskie Tank

L’orologio Vostok Komandirskie Tank è uno degli orologi russi più iconici e diffusi. Con il suo design robusto e militare, ha catturato l’immaginazione di collezionisti e appassionati di tutto il mondo. Un particolare dettaglio del quadrante, ovvero la stilizzazione di un carro armato, ha suscitato numerose speculazioni: quale modello specifico di carro armato è rappresentato?

Caratteristiche del Vostok Komandirskie

Prodotto dal Chistopol Watch Factory, il Vostok Komandirskie è sinonimo di qualità e robustezza. È noto per essere stato progettato per resistere a condizioni estreme, e il suo design riflette l’orgoglio militare sovietico.

soviet watch Vostok Komandirskie Tank
Vostok Komandirskie Tank

Quale Carro Armato è Raffigurato?

T-34/85: Questo è uno dei carri armati più famosi della Seconda Guerra Mondiale. Celebrato per la sua efficacia sul campo di battaglia, il T-34/85 è spesso considerato il simbolo della potenza militare sovietica. La sua forma distintiva e il suo ruolo cruciale nella guerra fanno di questo modello un candidato probabile per la stilizzazione sul quadrante.

T-62: Un altro modello suggerito dagli esperti è il T-62. Questo carro armato rappresenta un’evoluzione tecnologica rispetto ai suoi predecessori e possiede caratteristiche stilistiche che potrebbero corrispondere alla stilizzazione presente sull’orologio.

IS-2: Il carro armato pesante IS-2, noto per il suo potente cannone e la sua armatura spessa, è stato fondamentale durante le battaglie della Seconda Guerra Mondiale. Anche questo modello è stato considerato come possibile ispirazione.

Cenni al Film T-34

Il film russo “T-34”, uscito nel 2019, offre uno sguardo emozionante e avvincente su questo leggendario carro armato. Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, il film segue un giovane comandante di carri armati sovietico, interpretato da Alexander Petrov, che viene catturato dai tedeschi. Utilizzando un T-34, riesce a orchestrare una fuga audace. La trama mette in luce l’ingegnosità e il coraggio dei soldati sovietici, rendendo omaggio al T-34 come simbolo di resistenza e vittoria. Questa rappresentazione cinematografica ha riacceso l’interesse per il carro armato e potrebbe rafforzare l’ipotesi che il modello raffigurato sul quadrante del Vostok Komandirskie sia proprio il T-34/85. https://en.wikipedia.org/wiki/T-34_(film)

Discussioni e Fonti

Le discussioni su quale carro armato sia rappresentato continuano su vari forum e siti specializzati. Ad esempio, Wikipedia e meshok.net offrono approfondimenti e speculazioni sulla questione. Inoltre, i gruppi di appassionati su piattaforme come VK e forum dedicati agli orologi sovietici forniscono ulteriori suggerimenti e teorie.

Conclusioni

Identificare con precisione il modello di carro armato rappresentato sul quadrante del Vostok Komandirskie Tank rimane un mistero, ma le ipotesi più accreditate sono il T-34/85 e il T-62. La stilizzazione rende difficile una conferma definitiva, ma queste due ipotesi rimangono le più probabili.

Per ulteriori dettagli e discussioni, ti consiglio di visitare i link alle fonti e ai forum sopra menzionati, dove la comunità degli appassionati continua a condividere informazioni e opinioni su questo affascinante dettaglio storico.

Raketa Marine Navy 24h, il mistero svelato…

russian watch Raketa 24h Marine

Il Raketa Marine, un classico tra gli orologi russi con un piccolo segreto…

russian watch Raketa 24h Marine

Il Raketa Marine è uno dei miei classici preferiti, uno degli orologi Raketa 24h più famosi e più ricercati. Prodotto sia durante il periodo sovietico che russo. Spesso elencato dai collezionisti come un “must have” per iniziare o completare una collezione. Uno degli orologi russi dal punto di vista estetico più gradevoli.

Se guardiamo con attenzione il quadrante possiamo distinguere facilmente tre funzioni principali.

1) Raketa Marine – Orario 24h

L’orologio monta un calibro Raketa 2623.H ( quindi 26mm di diametro, carica solo manuale, 24h con antishock). QUI una piccola guida sui calibri russi. E’ quindi un tipico, se non il tipico orologio russo 24h. La lettura dell’ora non è così complessa come si possa credere, basta considerare semplicemente che la lancetta delle ore effettua un giro in un giorno completo e non due volte come negli orologi a cui siamo abituati. Questo comporta uno sfasamanto tra gli indici delle ore e quelli dei minuti che approfondiremo successivamente. L’orologio nelle sue varie versioni, russa, sovietica e con marchio di qualità GOST, differisce veramente di poco. Il Raketa Marine risulta sempre ben visibile e ben leggibile.

2) Raketa Marine – Turni di guardia

Una delle caratteristiche distintive di quest’orologio è la ghiera girevole interna, regolabile da una apposita corona posta sotto quella di carica ad ore “8”. La ghiera ha un utilizzo molto semplice e serve ad identificare gli orari dei turni di guardia. Questi ultimi in marina sono fatti da 4 ore di guardia e 4 ore di riposo. I tre turni di guardia e i tre turni di riposo compongono quindi nella loro totalità le 24 ore. La ghiera è girevole per impostare comodamente l’inizio del primo turno. A questo punto iniziano però i misteri del Raketa Marine… Il fatto che uno dei turni di 4 ore sia in rosso e gli altri due in blu ha un qualche significato, o serve solo per evidenziare quello che è il primo turno? L’ esperienza mi insegna che i russi sono molto precisi e non fanno mai le cose a caso. Su quest’aspetto devo ancora indagare, anche se probabilmente l’ipotesi di indicazione del primo turno rimane la più plausibile.

[EDIT: 05/03/2022] E’ presente in internet anche un’altra teoria che riguarda le linee tratteggiate sul quadrante. Secondo alcuni indicano ai marinai l’orario delle docce. Da quanto mi è stato detto la questione è stata trattata su alcuni forum russi, sembra watch.ru, ma personalmente non riesco a trovarne traccia.

3) Raketa Marine – Silenzio Radio

Ma il mistero più fitto che circonda da tempo il Raketa Marine, che spero di aver risolto una volta per tutte (magari per qualcuno era chiaro, ma molte persone, se interpellate non hanno saputo dare risposta ), riguarda le linee blu presenti sul quadrante tra le ore 6:00 e 7:00 e tra le 18:00 e le 19:00. Si tratta di questi simboli grafici a cui risulta non molto intuitivo dare uno scopo all’interno del giorno. Il “mistero” del Raketa Marine si risolve come al solito con una attenta osservazione e una ricerca un po’ approfondita.

Come dicevo prima i russi sono decisamente precisi e osservando bene il quadrante di questo orologio russo si può osservare come le linee siano di colore blu, come gli indici dei minuti e non come quelli delle ore, che sono neri.

Se si pone ancora più attenzione si vede che le righe sono allineate con gli indici dei minuti e non con quelli delle ore. Fatta quest’osservazione e raccolte informazioni relative a cosa possa succedere per tre minuti ogni mezz’ora e non per due ore ogni 24 si trova riscontro in una pratica ben conosciuta all’interno delle navi (su di un Raketa Marine tutto prende senso) e cioè il “periodo di silenzio radio“.

L’animazione aiuta a comprendere correttamente quanto sopra esplicitato.

raketa marine radio room mistery gif

Cosa è il “Radio Silence”?

In maniera molto semplicistica si tratta di alcuni minuti ( precisamente i minuti 15-16-17 e 45-46 e 47 di ogni ora ) in cui si chiede agli operatori radio di non effettuare trasmissioni ma di mettersi in ascolto per permettere di captare eventuali SOS  lanciati da navi in pericolo. Questo periodo riguarda solo la frequenza di ascolto telegrafica di 500 mHz. Esiste anche un altro periodo di acolto di una frequenza diversa per captare eventuali messaggi radio di MAYDAY.

L’argomento può essere approfondito a questa pagina in inglese: RADIO SILENCE


GLI OROLOGI RADIO ROOM OLTRE AL RAKETA MARINE

In rete si trovano molti esempi e due spesso usati sono di famosi orologi sovietici:

La frequenza 500 kHz

Probabilmente per questioni legate alla leggibilità del quadrante dell’orologio è stato evidenziato solo il periodo relativo alle tramissioni telegrafiche da 500 kHz.

La pratica di ascolto sulle onde medie alla frequenza di 500 kHz è andata in disuso nel 1999 dopo circa 90 anni, sostituita da sistemi decisamente più moderni e affidabili. All’epoca di progettazione del Raketa Marine quindi la pratica era ancora in uso.

QUI interessanti approfondimenti su l’utilizzo di questa frequenza.


Spero che con questo ragionamento si possano considerare dissipati tutti i dubbi che hanno circondato quelle piccole linee blu presenti sul quadrante del Raketa Marine.

A ben vedere però esistono molti “Radio Room Clock” che riportano solo questa fascia. Sono probabilmente di periodo precedente all’introduzione di quello completo con le 4 fasce di ascolto orarie.

Qui sotto ne vediamo un esempio storico.


La recensione di Russian Watches Review su Youtube

Mi permetto qui sotto di evidenziare la videorecensione dell’amico Karl ( QUI IL SUO CANALE YOUTUBE) che spero in qualche modo di aver aiutato a risolvere il mistero. 😉


Articoli recenti

Semplice guida ai calibri sovietici e russi

Vostok 2416b Rannft (C)

Una delle caratteristiche principali degli orologi sovietici è che contengono solo ed esclusivamente calibri sovietici, prodotti in URSS. La qualità può variare a seconda delle fabbriche, con momenti di eccellenza e altri più difficili.

I codici sui passaporti degli orologi sovietici

I codici usati per identificare i calibri sovietici sono stati sviluppati e standardizzati negli anni ’60. Questi codici si trovano sui passaporti che accompagnavano ogni orologio prodotto in epoca sovietica. Per una guida completa sul passaporto di un orologio sovietico, puoi consultare questo articolo.

Passaporto sovietico Vostok 2609A
Passaporto sovietico Vostok 2609A

Decifrazione dei codici

Il codice del calibro è composto di quattro cifre e una o due lettere. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, sono stati aggiunti più codici e le due cifre finali in molti casi sono diventate tre. La struttura del codice è la seguente:

  • Le prime due cifre: rappresentano il diametro del calibro in millimetri.
  • Le seconde due/tre cifre: rappresentano le caratteristiche peculiari del calibro.
  • Le lettere: a seguire rappresentano le varianti avvenute nel corso del tempo.

Calibri con le medesime caratteristiche prodotti da ditte diverse hanno lo stesso codice, ma ciò non significa che siano identici. Normalmente, il calibro viene identificato attraverso la ditta produttrice seguita dal codice identificativo del calibro.

Esempio di calibri con stesso codice:

  • Slava 2416
  • Vostok 2416
  • Poljot 2416

Tutti e tre i calibri hanno un diametro di 24mm e il 16 li identifica come automatici, con secondi centrali, data e shockproof.

Per ulteriori informazioni sui codici, puoi consultare la guida ai calibri degli orologi sovietici.

Principali calibri delle principali marche

Vostok:

  • Vostok 2409: Un calibro manuale con 17 rubini, noto per la sua affidabilità.
  • Vostok 2414A: Un calibro manuale con 17 rubini, dotato di protezione antiurto, con una frequenza di 19.800 alternanze all’ora e una riserva di carica di circa 36 ore​ (Watches You Can Afford)​​ (Vostok-Watches24)​.
  • Vostok 2416b: Un calibro automatico con 31 rubini, conosciuto per la sua durata e precisione.

Poljot:

  • Poljot 2609h: Un calibro sveglia meccanico molto apprezzato per la sua precisione.
  • Poljot 3133: Un calibro cronografo manuale con 23 rubini, noto per la sua robustezza e precisione, utilizzato in molti orologi da pilota.

Slava:

  • Slava 2414: Un calibro manuale con 21 rubini, conosciuto per la sua affidabilità e semplicità.
  • Slava 2427: Un calibro automatico con 26 rubini, apprezzato per la sua durata e precisione.

Raketa:

  • Raketa 2609.HA: Un calibro manuale con 19 rubini, famoso per la sua semplicità e durata.
  • Raketa 2627.H: Un calibro automatico, noto per la sua robustezza e precisione.

Risorse online

Per identificare i calibri e ottenere ulteriori informazioni, una risorsa utile, dopo la modifica del sito è 17jewels.info.

Queste informazioni e risorse sono fondamentali per iniziare a comprendere la complessità del mondo dell’orologeria russo/sovietica e per verificare l’originalità e la coerenza degli orologi che si possiedono o si intendono acquistare.

Considerazioni finali

La conoscenza dei calibri russo/sovietici permette di capire al volo quando si è in presenza di orologi assemblati o non coevi. Il riconoscimento accurato dei calibri è essenziale per collezionisti e appassionati di orologi sovietici. Tutte le immagini dei calibri provengono dai siti: Ranfft Watches e da 17jewels.info.

Nota: L’argomento è lungo e complesso oltre che avere al suo interno molte sfaccettature. Questa è solo una piccola introduzione per iniziare a comprendere la complessità del mondo dell’orologeria russo/sovietica.

Spero che questa guida ti sia stata utile. Per ulteriori approfondimenti, continua a seguire il nostro blog e visita le risorse consigliate.

Truppe missilistiche e Artiglieria – Vostok Komandirskie russo

russian watch Vostok Komandirskie Missile Troops

Truppe Missilistiche e Artiglieria: ecco svelato il vero significato di questo quadrante. Si tratta di un Vostok Komandirskie molto diffuso e spesso ci si chiede quali siano i significati nascosti dietro un quadrante così criptico. Bisogna ricercare con attenzione il significato dei vari simboli presenti sul quadrante per comprenderlo appieno.

La Scoperta dell’Orologio

Ho trovato questo orologio per pochi euro in un lotto e mi ha subito incuriosito. L’avevo visto molte volte, ma mai così particolare o così bello da giustificare un acquisto singolo. Dopo aver indagato un po’, la curiosità ha avuto il sopravvento e sono andato a cercare di cosa esattamente parlasse.

L’Orologio

L’orologio, a ben guardare, è abbastanza standard. Si tratta di un Vostok Komandirskie russo con movimento 2414 e cassa 439xxx. Sia il vetro che la cassa sono purtroppo abbastanza rovinati, ma l’orologio è comunque funzionante, segno che i collaudati Vostok 2414 funzionano bene anche se hanno vita dura.

Vostok Komandirskie Truppe missilistiche e artiglieria
Vostok Komandirskie Missile Troops

Vostok Komandirskie Missile Troops: Truppe Missilistiche e Artiglieria

Tutto è raggruppato nello stemma che è possibile trovare ad ora sei sul quadrante. Di cosa si tratta?

L’immagine è composta di tre elementi:

  1. Una corona di alloro
  2. Due cannoni
  3. Un missile
Day of Rocket Forces and Artillery – Progress of Primorye (progressprim.ru)

La Ricerca del Significato

Dopo qualche ricerca e l’aiuto di un amico collezionista olandese, ho trovato in internet una toppa militare che ha chiarito il significato. La scritta: ракетные войска и артиллерия sulla toppa significa “Forze Missilistiche e Artiglieria”. Si tratta quindi di un Vostok commemorativo di queste forze armate, che fanno parte delle Vooružënnye Sily Rossijskoj Federacii, ossia delle Forze Armate della Federazione Russa.

Una curiosità: il 19 novembre, la Russia celebra il “Giorno delle forze missilistiche e dell’artiglieria della Federazione Russa”. Qui di seguito potete vedere un video a tal proposito:

Truppe Missilistiche e Artiglieria: Chi Sono?

Per chi si vuole impegnare, ecco il link della pagina di Wikipedia in russo: LINK.

Le informazioni interessanti che ho estrapolato riguardano l’esistenza di:

  • Forze missilistiche e artiglieria delle forze terrestri delle forze armate della Russia
  • Forze missilistiche e artiglieria delle truppe costiere delle forze armate russe

Compiti delle Truppe Missilistiche e Artiglieria

Le truppe missilistiche e l’artiglieria hanno il compito di svolgere i seguenti compiti:

  • Conquista e conservazione della superiorità del fuoco sul nemico
  • Sconfitta dei mezzi di attacco nucleare, manodopera, armi, equipaggiamento militare e speciale del nemico
  • Disorganizzazione dei sistemi di comando e controllo di truppe e armi, ricognizione e guerra elettronica
  • Distruzione di strutture difensive a lungo termine e altre infrastrutture
  • Interruzione della retroguardia operativa e militare
  • Indebolimento e isolamento dei secondi scudi e riserve del nemico
  • Distruzione di carri armati e altri veicoli corazzati penetrati nella profondità del nemico
  • Copertura dei fianchi e giunti aperti
  • Partecipazione alla distruzione delle forze nemiche d’assalto aereo e marittimo
  • Estrarazione remota di terreni e oggetti
  • Manutenzione leggera delle operazioni notturne delle truppe
  • Fumare e accecare oggetti nemici
  • Distribuzione di materiali di propaganda e altri

Conclusioni

È facile vedere come anche un semplice Vostok Komandirskie possa incuriosire e portare ad approfondimenti inaspettati. A volte, la difficoltà sta nel destreggiarsi tra gli innumerevoli reparti militari presenti in Russia. Probabilmente, l’orologio è stato commissionato in occasione di qualche celebrazione o semplicemente realizzato come molti altri per celebrare le forze armate.

La Collezione di Orologi Sovietici/Russi: Un Tesoro Apprezzato Anche dai Non Addetti ai Lavori

Ritaglio schermata pagina Lancette Sovietiche Collezionare Sovietaly intervista

Non è frequente, ma ogni tanto anche una collezione di orologi sovietici o russi può guadagnare l’attenzione e l’apprezzamento di chi non è esperto del settore. Questa affascinante nicchia del collezionismo è stata recentemente portata sotto i riflettori grazie a un’intervista pubblicata dalla testata “Collezionare”, disponibile sia in formato cartaceo che digitale (www.collezionare.com).

La Rivista “Collezionare”

La rivista “Collezionare” è una testata specializzata nel mondo del collezionismo, offrendo approfondimenti, notizie e interviste su una vasta gamma di oggetti da collezione. Dal vintage all’antiquariato, passando per il collezionismo moderno, la rivista rappresenta una fonte autorevole e aggiornata per gli appassionati. Disponibile sia in versione cartacea che online, “Collezionare” si distingue per la qualità dei suoi contenuti e per la passione con cui racconta storie di collezionisti e delle loro raccolte uniche.

Due anni fa, ho contattato diverse testate giornalistiche legate al collezionismo per promuovere la collezione di pubblicità Pirelli di mio padre, tra cui la testata “Collezionare”. L’intervista fatta a mio padre è possibile trovarla a questo link. Visto il contatto già presente in rubrica, un paio di mesi fa ho deciso di ricontattare la giornalista che ha realizzato l’intervista, proponendole di parlare anche della mia collezione di orologi russo/sovietici. Dopo qualche giorno, la giornalista mi ha ricontattato per fissare una intervista telefonica.

Il 14 aprile 2018 è stata pubblicata la versione online dell’intervista, che è possibile leggere a questo link.

Lancette Sovietiche

L’orologeria russa nella collezione di Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese che dal 1992 ha raccolto oltre 400 esemplari. “La cosa che mi diverte molto è che, diversamente dagli orologi svizzeri, quelli russi celano sempre una storia da raccontare”.

Le Storie dietro gli Orologi Sovietici

Molte sono le storie che ruotano intorno all’orologeria sovietica. Tra tutte, quelle che riguardano Jurij Gagarin, il primo uomo a conquistare lo spazio, sono le più controverse. Infatti, quale fosse l’orologio indossato dal cosmonauta russo durante quella celebre missione del 1961, nessuno lo può dire con precisione. C’è chi sostiene che indossasse un orologio della Poljot – in cirillico Полет – modello Sturmanskie, prodotto dalla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca e passato alla storia come il corrispettivo russo dello Speedmaster portato in missione lunare prima da Armstrong, poi da Buzz Aldrin. Altri invece, sostengono che fosse il Tipe One fabbricato dalla Sturmanskie – Штурманские –, citando come prova schiacciante la fotografia in cui l’astronauta indossa sopra la tuta rossa proprio questo modello. “Ma chi può dirlo con certezza? Magari si tratta di uno scatto rubato durante una semplice esercitazione?”. Con questo interrogativo il collezionista Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese, ci sottolinea quanto a volte siano misteriose le storie di questi famosi segnatempo.

L’Influenza della Storia sull’Orologeria Sovietica

La fine dell’Unione Sovietica nei primi anni Novanta ha segnato l’inizio di una nuova era per l’orologeria russa in Italia. Andrea, come molti altri appassionati, ha iniziato la sua collezione nel 1992, l’anno successivo alla dissoluzione dell’URSS. “Il 1992 è per me l’anno zero, quello in cui inizio ad avvicinarmi a questi bellissimi orologi. In quell’anno, il primo dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutte le merci particolari provenienti dall’ex URSS diventano molto ricercate e anche gli orologi russi cominciano ad entrare nelle nostre gioiellerie. Nel corso degli anni ho incrementato la mia raccolta, raggiungendo circa quattrocento esemplari.”

Le Prime Scoperte

Il primo acquisto di Andrea è stato un orologio da polso Vostok – in cirillico Восток – chiamato Komandirskie. “L’aspetto militare e il razzo disegnato sul quadrante mi hanno attratto e solo in un secondo momento ho scoperto che quell’orologio era un modello della Vostok chiamato Komandirskie e che il razzo vettore disegnato era il celebre Vostok 1 con il quale Gagarin nel 1961 ha orbitato intorno alla terra.”

Categorie di Collezione

Gli orologi russi sono suddivisi in diverse categorie di raccolta. Andrea si concentra principalmente sulle avventure spaziali russe e sugli orologi sovietici creati per il mercato italiano. Esistono anche altri filoni come quello delle esplorazioni polari sovietiche e quello dedicato alle ferrovie russe, in particolare la linea BAM.

La Storia dell’Orologeria Russa

L’orologeria russa ha una storia complessa che si interseca con la storia sociale, politica e militare del Paese. Durante il periodo degli Zar, gli orologi erano prodotti principalmente da botteghe artigianali. Con l’avvento dell’Unione Sovietica, la produzione di orologi è diventata una necessità per fornire sia i civili che i militari. I primi esemplari erano da tasca, ma gradualmente si è passati alla fabbricazione di orologi da polso.

Le Fabbriche di Orologi

Le numerose aziende sorte in Unione Sovietica avevano nomi ispirati alla guerra o alle avventure nello spazio. “La Prima Fabbrica Moscovita di Orologi, diventata in un secondo momento la Poljot – Полет – che tra le tante cose vuol dire volo, la Raketa – Pакета – significa razzo, la Pobeda – Победа – vuol dire vittoria, dedicata alla Seconda Guerra Mondiale.”

Esportazione e Marketing

Negli anni Sessanta e Settanta, gli orologi sovietici erano esportati a prezzi bassi per favorire l’export. Questo era una strategia imposta dallo Stato. In Italia, l’orologeria russa è stata spesso sottovalutata a causa della vicinanza con la Svizzera. Tuttavia, i russi avevano capito l’importanza del marketing e crearono orologi con loghi adatti all’export o modelli ad hoc per determinati mercati.

Modelli Rari

Tra i modelli più rari della collezione di Andrea vi è un Raketa Big Zero con il quadrante in Nefrite, una pietra dura di colore verde simile alla Giada. Trovare i modelli più rari non è facile, soprattutto online dove spesso si trovano pezzi falsi o assemblati.

Consigli per i Collezionisti

Per evitare di acquistare falsi, Andrea consiglia di consultare collezionisti più esperti e affidabili. “Oggi esistono numerosi forum e gruppi in cui è possibile scambiare pareri e consigli.”

Questa collezione di orologi sovietici/russi, con la sua ricca storia e i suoi intriganti modelli, continua a catturare l’interesse non solo degli appassionati ma anche di chi è nuovo al mondo del collezionismo.

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