Il CCCP Sputnik 1 è molto più di un semplice orologio: è un omaggio al primo satellite artificiale lanciato dall’Unione Sovietica nel 1957. Questo segnatempo cattura l’essenza di quell’epoca di scoperte e innovazioni tecnologiche, racchiudendo in sé un simbolo della storia dell’esplorazione spaziale.
Design Ispirato al Primo Satellite
Il design del CCCP Sputnik 1 richiama direttamente il celebre satellite. Con un quadrante che riproduce la data storica del 4 ottobre 1957, questo orologio non solo segna il tempo, ma celebra un evento che ha cambiato il corso della storia. Il quadrante, realizzato con cura, presenta una finitura che ricorda le antenne del satellite.
Specifiche Tecniche del CCCP Sputnik 1
Sotto il suo aspetto vintage, il CCCP Sputnik 1 nasconde un cuore meccanico robusto. Monta un calibro Slava 2427, un movimento automatico prodotto durante l’era sovietica. Questo movimento ha un diametro di 24 mm e contiene 26 o 27 rubini, con una riserva di carica di circa 40 ore. È dotato di due bariletti per una maggiore durata e precisione, oltre a una protezione antiurto.
Il movimento supporta tre lancette centrali per ore, minuti e secondi, e offre una funzione giorno/data posizionata alle 3:00. La correzione rapida della data è possibile tramite un pulsante dedicato a ore 2:00, un dettaglio che rende questo orologio non solo affascinante ma anche funzionale.
La Società CCCP e Slava
La società CCCP prende ispirazione dall’era sovietica della storia russa, un periodo caratterizzato da enormi progressi tecnologici e scientifici. Il nome CCCP deriva dalla sigla in cirillico dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), Союз Советских Социалистических Республик, traslitterata come Soyuz Sovetskikh Sotsialisticheskikh Respublik.
Slava, uno dei marchi di orologi più storici della Russia, ha un passato glorioso che risale al Secondo Stabilimento Orologiero di Mosca. Tuttavia, oggi, il marchio è di proprietà di Citychamp Watch & Jewellery Group Ltd., una holding cinese che ha acquisito Slava come parte della sua strategia di espansione globale. Citychamp possiede anche altri prestigiosi marchi come Corum ed Eterna, unendo la tradizione orologiera europea e sovietica con le moderne capacità di produzione cinesi.
Il gruppo Citychamp è noto per la sua capacità di mantenere l’identità storica dei marchi che acquisisce, continuando a produrre orologi che sono non solo funzionali, ma anche pezzi da collezione. Per ulteriori informazioni sugli orologi CCCP e Slava, potete visitare il loro sito ufficiale www.cccptime.com.
Perché Scegliere il CCCP Sputnik 1?
Acquistare un CCCP Sputnik 1 significa possedere un segnatempo che non solo celebra un momento cruciale nella storia dell’umanità, ma rappresenta anche un esempio di maestria orologiera russa. È perfetto per gli appassionati di orologi che apprezzano sia il valore storico che la qualità tecnica.
Conclusione
Il CCCP Sputnik 1 è più di un orologio: è un tributo a un evento storico straordinario. Con il suo design ispirato al primo satellite artificiale e il movimento automatico Slava 2427, questo orologio è destinato a diventare un pezzo da collezione per tutti gli amanti dell’orologeria e della storia spaziale.
La storia della Slava, uno dei marchi più iconici dell’orologeria russa, inizia con la fondazione della Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca. Questo articolo esplora la nascita, lo sviluppo, le sfide e le evoluzioni di questa storica fabbrica, fino alla sua situazione attuale.
Le Origini della Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca
Fondata nel 1924, la Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca è stata una delle prime fabbriche di orologi non militari dell’Unione Sovietica. Nel 1929, l’Unione Sovietica acquistò due fabbriche di orologi statunitensi, la Dueber-Hampden Watch Company e la Ansonia Clock Company, per avviare la propria industria orologiera (Wixsite) (Wixsite). La produzione di orologi iniziò ufficialmente nel 1931, utilizzando le attrezzature acquistate dalla Ansonia Clock Company.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la fabbrica fu evacuata a Chistopol e si concentrò sulla produzione di apparecchiature militari. Dopo la guerra, la fabbrica tornò a Mosca e riprese la produzione di orologi civili (Two Broke Watch Snobs) (Wikipedia).
La Nascita del Marchio Slava
Negli anni ’50, la fabbrica iniziò a produrre orologi con il marchio “Slava”, che significa “gloria” in russo. Questo marchio si distinse per la produzione di orologi destinati esclusivamente al consumo civile, senza pretese militari o aerospaziali (Wixsite) (Wikipedia).
Innovazioni e Premi
La fabbrica Slava è stata innovativa fin dai suoi primi anni. Negli anni ’60, ha introdotto il “Slava Transistor”, un orologio con movimento elettronico premiato con una medaglia d’oro alla Fiera di Lipsia nel 1964 (DuMarko) (Слава – Русские часы). Altri premi significativi includono la medaglia d’oro alla fiera internazionale di Brno nel 1974 e un’altra medaglia d’oro alla Fiera di Lipsia nel 1975 per i modelli con calibro 24mm (Слава – Русские часы).
Espansione e Collaborazioni
Dal 1955 al 1979, Slava ha esportato fino al 50% della sua produzione in oltre 72 paesi. Ha collaborato con altri produttori sovietici come Raketa e Vostok per sviluppare movimenti avanzati (DuMarko) (Слава – Русские часы).
Le Sfide della Privatizzazione
Dopo il crollo dell’URSS, la fabbrica Slava ha affrontato numerose difficoltà. Durante la privatizzazione negli anni ’90, molti movimenti furono esportati in Cina e Hong Kong per la produzione di falsi economici, danneggiando la reputazione del marchio (Wikipedia) (Слава – Русские часы).
Rinascita e Situazione Attuale
Nel 2005, la fabbrica e il marchio Slava furono acquistati dalla banca Globex e successivamente ceduti alla città di Mosca. Gli impianti di produzione vicino alla stazione della metropolitana Belorusskaya furono demoliti nel 2008 per fare spazio a un centro commerciale, mentre la produzione di orologi da polso è stata mantenuta e integrata nel Tecnoparco “Slava” (Wikipedia) (Слава – Русские часы).
Dal 2016, Slava ha iniziato a utilizzare movimenti prodotti dalla Fabbrica di Orologi di Chistopol “Vostok” per i suoi nuovi modelli (Слава – Русские часы). Oggi, la produzione continua con nuovi modelli ispirati ai design storici, come “Slava Televisor”, “Era”, “Mir”, “Sadko”, “Ais” e “Doctor”, utilizzando i movimenti originali Slava 2427 (Слава – Русские часы).
Aneddoti e Curiosità
Un fatto interessante riguarda il modello “Slava Transistor”, che vinse una medaglia d’oro alla Fiera di Lipsia nel 1964. Questo orologio utilizzava un movimento elettronico innovativo per l’epoca, dimostrando l’avanguardia tecnologica della fabbrica (DuMarko).
Un altro aneddoto riguarda la partecipazione di Slava al film bulgaro del 2016 “Glory” (titolo originale “Slava”), dove l’orologio Slava del protagonista gioca un ruolo chiave nella trama (Wikipedia).
Conclusione
La storia della Slava è un viaggio attraverso l’evoluzione dell’industria orologiera russa, dalle sue radici nella Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca alla sua attuale produzione di modelli innovativi. Nonostante le sfide della privatizzazione e della contraffazione, Slava continua a rappresentare un simbolo di eccellenza nell’orologeria.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sui nuovi modelli Slava, visita il sito ufficiale Slava.
Fondazione e Primi Anni della Prima Fabbrica di Orologi di Mosca
La Nascita nel Contesto del Piano Quinquennale
La “storia della Poljot” inizia con la fondazione della Prima Fabbrica di Orologi di Mosca (Первый Государственный Часовой Завод) nel 1930, un evento chiave nell’ambito del primo Piano Quinquennale sovietico. Questo piano, lanciato nel 1928, mirava a sviluppare l’industria pesante e a modernizzare l’economia sovietica, e la creazione di una fabbrica di orologi di stato era una parte importante di questo sforzo. Il 21 dicembre 1927, il Consiglio del Lavoro e della Difesa approvò una risoluzione per organizzare la produzione di orologi in URSS, con l’obiettivo di produrre orologi che fossero paragonabili a quelli svizzeri e americani in termini di qualità e precisione (Poljot Watch) (Moscow Watch).
La Missione Americana
Per realizzare questo obiettivo, un gruppo di ingegneri sovietici fu inviato negli Stati Uniti per studiare le tecniche di produzione. Nel 1929, il governo sovietico acquistò macchinari e attrezzature dalla Dueber-Hampden Watch Company di Canton, Ohio, e dalla Ansonia Clock Company di Brooklyn, New York. Questi macchinari furono trasportati a Mosca, insieme a 23 tecnici americani, per avviare la produzione (Caliber Corner) (KaminskyBlog).
I Primi Anni di Produzione
La costruzione della fabbrica iniziò nel febbraio del 1930 e fu completata nel giugno dello stesso anno. La produzione iniziò ufficialmente il 1º ottobre 1930, con i primi 50 orologi da tasca, noti come Tipo-1 o К-43, basati sul calibro Hampden Size 16. Nonostante le difficoltà iniziali, tra cui la carenza di lavoratori qualificati e frequenti guasti ai macchinari, la produzione migliorò rapidamente grazie alla formazione intensiva dei lavoratori e all’istituzione di un’officina di riparazione (Moscow Watch).
Espansione e Sviluppo
Intitolazione a Kirov e Crescita della Produzione
Nel 1935, la fabbrica fu intitolata a Sergei Kirov, un leader bolscevico assassinato. Questo evento segnò un periodo di espansione, con la produzione che raggiunse i 450.000 pezzi all’anno e l’inizio della produzione di orologi speciali per automobili e aerei. Durante questo periodo, gli orologi prodotti nella fabbrica furono popolarmente soprannominati “Kirovskie” (Moscow Watch).
Evacuazione durante la Seconda Guerra Mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa dell’avanzata tedesca, la fabbrica fu evacuata a Zlatoust, oltre gli Urali. Tuttavia, parte dell’equipaggiamento fu riportato a Mosca nel 1943, e la fabbrica riprese la produzione, concentrandosi sugli orologi da polso. Questo periodo segnò anche l’inizio della produzione del noto orologio Pobeda (KaminskyBlog).
La Nascita del Marchio Poljot
Cambiamento di Nome e Nuovi Modelli
Nel 1947, la fabbrica cambiò nome in Prima Fabbrica di Orologi di Mosca e iniziò la produzione dell’orologio da polso Pobeda. Negli anni ’50, la fabbrica si affermò con numerosi modelli innovativi, inclusi i primi orologi automatici sovietici e orologi speciali per le spedizioni in Antartide (Moscow Watch) (Poljot Watch).
Introduzione del Marchio Poljot
Nel 1964, tutti i marchi precedenti furono consolidati sotto il nome Poljot, che significa “volo” in russo. Poljot divenne rapidamente il marchio di punta dell’industria orologiera sovietica, producendo orologi storici utilizzati in importanti missioni spaziali, inclusa quella di Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio (Poljot Watch).
Il Declino e la Trasformazione Post-Sovietica
Declino negli Anni ’80 e ’90
Negli anni ’80, la qualità degli orologi sovietici iniziò a declinare a causa della stagnazione economica e delle difficoltà tecnologiche. Dopo il crollo dell’URSS nel 1991, la fabbrica Poljot fu privatizzata e trasformata in una società per azioni nel 1992. Tuttavia, le difficoltà finanziarie e gestionali continuarono a mettere a dura prova l’azienda (KaminskyBlog).
Fondazione di Volmax e Maktime
Volmax fu fondata nel 2000 da un gruppo di ex dipendenti di Poljot. L’azienda si concentrò sulla produzione di orologi di alta qualità utilizzando i design e i movimenti storici di Poljot. Marchi come Aviator, Buran e Sturmanskie furono rilanciati sotto Volmax, mantenendo viva la tradizione orologiera russa (Moscow Watch) (KaminskyBlog).
Maktime, fondata nel 1996, acquistò i macchinari e le attrezzature da Poljot, inclusi quelli necessari per produrre il famoso calibro 3133. Maktime continuò la produzione di questo movimento e introdusse vari modelli di orologi esclusivi, tra cui orologi scheletrati con casse in metalli preziosi e decorazioni con pietre preziose (Caliber Corner).
Marchi Storici della Prima Fabbrica di Orologi di Mosca
Marchio
Descrizione
Poljot
Significa “volo” in russo; introdotto nel 1964, diventando il marchio principale per l’esportazione e il mercato interno.
Pobeda
Significa “vittoria” in russo; uno dei primi orologi prodotti dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Sturmanskie
Utilizzato da Yuri Gagarin nel primo volo spaziale; significa “navigatore”.
Kirovskie
In onore di Sergei Kirov; uno dei primi marchi dopo il cambio di nome della fabbrica nel 1935.
Mayak
Significa “faro” in russo; uno dei marchi usati negli anni ’50 e ’60.
Moskva
Significa “Mosca” in russo; usato negli anni ’50.
Rodina
Significa “patria” in russo; il primo orologio sovietico con funzione di carica automatica.
Sportivnie
Significa “sportivi” in russo; orologi con funzione di cronografo.
Signal
Orologi meccanici con sveglia; introdotti alla fine degli anni ’50.
Sputnik
Commemorativo del lancio del primo satellite artificiale; introdotto nel 1957.
Antarktida
Orologi speciali prodotti per le spedizioni in Antartide.
Kosmos
Significa “cosmo” in russo; orologi commemorativi dello spazio.
Orbita
Significa “orbita” in russo; uno dei marchi usati per orologi da polso.
Strela
Significa “freccia” in russo; usato da Alexei Leonov durante la prima passeggiata spaziale.
Vympel
Marchio per orologi di alta precisione.
Buran
Usato anche per modelli più recenti.
Aviator
Utilizzato principalmente per orologi da aviatore.
Calibri Principali Realizzati
Calibri Meccanici
Calibro 3133: Basato sul Valjoux 7734 svizzero, questo movimento cronografico è uno dei più noti prodotti da Poljot e successivamente da Maktime.
Calibro 2612: Movimento meccanico con funzione di allarme, utilizzato negli orologi Signal.
Calibro 2609: Utilizzato negli orologi Sturmanskie, noti per essere stati indossati da Yuri Gagarin.
Calibri al Quarzo
Calibro 2416: Movimento al quarzo utilizzato in vari modelli di orologi Poljot negli anni ’80 e ’90.
Calibro 2431: Un altro movimento al quarzo prodotto negli ultimi anni di attività di Poljot prima della sua privatizzazione.
Conclusione
La “storia della Poljot” è una narrazione di innovazione, resilienza e trasformazione. Dalla fondazione della Prima Fabbrica di Orologi di Mosca nel 1930, attraverso le sfide della guerra e le trasformazioni post-sovietiche, fino alla creazione di Volmax e Maktime, l’eredità di Poljot continua a vivere negli orologi di alta qualità che ancora oggi affascinano gli appassionati di tutto il mondo.
Uno degli aspetti più affascinanti del collezionare orologi è scoprire cosa commemorino o rappresentino. Questa passione mi ha portato a novembre del 2020 a scoprire un orologio sovietico Zim con un quadrante color champagne e un monumento rappresentato che, all’epoca, mi era sconosciuto.
L’Orologio Zim
Questo Zim sovietico è ben conservato, con il quadrante color champagne che è ricco di dettagli ma esteticamente molto piacevole. Gli elementi principali sono ben distinti e sul quadrante è rappresentato il Monumento alla Gloria di Kuibyshev, oggi conosciuta come Samara. Il quadrante riporta anche la scritta “Kuybyshev”, il nome che la città di Samara ebbe dal 1935 al 1991 in onore del leader bolscevico Valerian Kuybyshev.
Dettagli dell’Orologio
Le lancette, inclusa quella dei secondi piccoli, sembrano essere originali. Il quadrante è in ottime condizioni, anche se l’orologio sembra essere stato usato. Il vetro in plexiglass potrebbe essere stato sostituito. Sul quadrante, tra le ore tre e le ore nove, sono visibili le onde del fiume Volga, un dettaglio che aggiunge un tocco di eleganza e contestualizzazione geografica all’orologio.
La Parte Posteriore dell’Orologio
La cassa presenta segni di usura che hanno tolto la cromatura, rivelando l’ottone sottostante. Il fondello in acciaio inox è fissato con un anello a vite, anch’esso in acciaio. Sul fondello è presente un numero seriale: 524715. Anche se i numeri seriali degli orologi sovietici non hanno significato particolare, essi sono utili per l’identificazione tramite i passaporti degli orologi.
Il Movimento dell’Orologio
Il cuore dell’orologio è un calibro Pobeda 2602 senza antishock, semplice ma efficace.
Situato nella città di Samara, il Monumento alla Gloria è dedicato ai lavoratori dell’industria aeronautica che contribuirono significativamente durante la Grande Guerra Patriottica. Realizzato tra il 1968 e il 1971, il monumento è opera dello scultore Pavel Bondarenko, dell’artista Oleg Kiryuhin e dell’architetto A. Samsonov. La struttura, alta oltre trenta metri, è realizzata in una lega di acciaio inossidabile. L’inaugurazione avvenne il 5 novembre 1971.
Una selezione di immagini storiche permette di apprezzare il monumento in vari periodi, a partire probabilmente dalla sua costruzione nel 1971.
Il Monumento alla Gloria Oggi
Il monumento è situato nella Piazza Slavy, con il fiume Volga sullo sfondo. Questo particolare viene rappresentato anche sul quadrante dell’orologio. Il monumento, realizzato in una lega aeronautica, presenta linee verticali sulla base e acciaio lucido che simboleggiano raggi di luce diretti verso il cielo. La statua sulla sommità, alta 13 metri, rappresenta una figura con ali spiegate.
Video del Monumento
In rete sono disponibili vari video che mostrano la maestosità del Monumento alla Gloria e della piazza adiacente. Ecco uno dei migliori del 2019:
La Città di Samara
Il quadrante dell’orologio riporta la data di fondazione della città di Samara, il 1586. È interessante notare che una delle prime rappresentazioni della città è su una cartina italiana del XIV secolo, quando Samara era considerata un covo di pirati.
Le due date sul quadrante fanno riferimento ai 400 anni della città (1586-1986).
Questo orologio rappresenta perfettamente il motivo per cui amo collezionare orologi russi e sovietici: ogni pezzo è un viaggio nel tempo e nello spazio, permettendo di visitare momenti storici e luoghi affascinanti semplicemente guardando il quadrante.
Non è frequente, ma ogni tanto anche una collezione di orologi sovietici o russi può guadagnare l’attenzione e l’apprezzamento di chi non è esperto del settore. Questa affascinante nicchia del collezionismo è stata recentemente portata sotto i riflettori grazie a un’intervista pubblicata dalla testata “Collezionare”, disponibile sia in formato cartaceo che digitale (www.collezionare.com).
La Rivista “Collezionare”
La rivista “Collezionare” è una testata specializzata nel mondo del collezionismo, offrendo approfondimenti, notizie e interviste su una vasta gamma di oggetti da collezione. Dal vintage all’antiquariato, passando per il collezionismo moderno, la rivista rappresenta una fonte autorevole e aggiornata per gli appassionati. Disponibile sia in versione cartacea che online, “Collezionare” si distingue per la qualità dei suoi contenuti e per la passione con cui racconta storie di collezionisti e delle loro raccolte uniche.
Due anni fa, ho contattato diverse testate giornalistiche legate al collezionismo per promuovere la collezione di pubblicità Pirelli di mio padre, tra cui la testata “Collezionare”. L’intervista fatta a mio padre è possibile trovarla a questo link. Visto il contatto già presente in rubrica, un paio di mesi fa ho deciso di ricontattare la giornalista che ha realizzato l’intervista, proponendole di parlare anche della mia collezione di orologi russo/sovietici. Dopo qualche giorno, la giornalista mi ha ricontattato per fissare una intervista telefonica.
Il 14 aprile 2018 è stata pubblicata la versione online dell’intervista, che è possibile leggere a questo link.
Lancette Sovietiche
L’orologeria russa nella collezione di Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese che dal 1992 ha raccolto oltre 400 esemplari. “La cosa che mi diverte molto è che, diversamente dagli orologi svizzeri, quelli russi celano sempre una storia da raccontare”.
Le Storie dietro gli Orologi Sovietici
Molte sono le storie che ruotano intorno all’orologeria sovietica. Tra tutte, quelle che riguardano Jurij Gagarin, il primo uomo a conquistare lo spazio, sono le più controverse. Infatti, quale fosse l’orologio indossato dal cosmonauta russo durante quella celebre missione del 1961, nessuno lo può dire con precisione. C’è chi sostiene che indossasse un orologio della Poljot – in cirillico Полет – modello Sturmanskie, prodotto dalla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca e passato alla storia come il corrispettivo russo dello Speedmaster portato in missione lunare prima da Armstrong, poi da Buzz Aldrin. Altri invece, sostengono che fosse il Tipe One fabbricato dalla Sturmanskie – Штурманские –, citando come prova schiacciante la fotografia in cui l’astronauta indossa sopra la tuta rossa proprio questo modello. “Ma chi può dirlo con certezza? Magari si tratta di uno scatto rubato durante una semplice esercitazione?”. Con questo interrogativo il collezionista Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese, ci sottolinea quanto a volte siano misteriose le storie di questi famosi segnatempo.
L’Influenza della Storia sull’Orologeria Sovietica
La fine dell’Unione Sovietica nei primi anni Novanta ha segnato l’inizio di una nuova era per l’orologeria russa in Italia. Andrea, come molti altri appassionati, ha iniziato la sua collezione nel 1992, l’anno successivo alla dissoluzione dell’URSS. “Il 1992 è per me l’anno zero, quello in cui inizio ad avvicinarmi a questi bellissimi orologi. In quell’anno, il primo dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutte le merci particolari provenienti dall’ex URSS diventano molto ricercate e anche gli orologi russi cominciano ad entrare nelle nostre gioiellerie. Nel corso degli anni ho incrementato la mia raccolta, raggiungendo circa quattrocento esemplari.”
Le Prime Scoperte
Il primo acquisto di Andrea è stato un orologio da polso Vostok – in cirillico Восток – chiamato Komandirskie. “L’aspetto militare e il razzo disegnato sul quadrante mi hanno attratto e solo in un secondo momento ho scoperto che quell’orologio era un modello della Vostok chiamato Komandirskie e che il razzo vettore disegnato era il celebre Vostok 1 con il quale Gagarin nel 1961 ha orbitato intorno alla terra.”
Categorie di Collezione
Gli orologi russi sono suddivisi in diverse categorie di raccolta. Andrea si concentra principalmente sulle avventure spaziali russe e sugli orologi sovietici creati per il mercato italiano. Esistono anche altri filoni come quello delle esplorazioni polari sovietiche e quello dedicato alle ferrovie russe, in particolare la linea BAM.
La Storia dell’Orologeria Russa
L’orologeria russa ha una storia complessa che si interseca con la storia sociale, politica e militare del Paese. Durante il periodo degli Zar, gli orologi erano prodotti principalmente da botteghe artigianali. Con l’avvento dell’Unione Sovietica, la produzione di orologi è diventata una necessità per fornire sia i civili che i militari. I primi esemplari erano da tasca, ma gradualmente si è passati alla fabbricazione di orologi da polso.
Le Fabbriche di Orologi
Le numerose aziende sorte in Unione Sovietica avevano nomi ispirati alla guerra o alle avventure nello spazio. “La Prima Fabbrica Moscovita di Orologi, diventata in un secondo momento la Poljot – Полет – che tra le tante cose vuol dire volo, la Raketa – Pакета – significa razzo, la Pobeda – Победа – vuol dire vittoria, dedicata alla Seconda Guerra Mondiale.”
Esportazione e Marketing
Negli anni Sessanta e Settanta, gli orologi sovietici erano esportati a prezzi bassi per favorire l’export. Questo era una strategia imposta dallo Stato. In Italia, l’orologeria russa è stata spesso sottovalutata a causa della vicinanza con la Svizzera. Tuttavia, i russi avevano capito l’importanza del marketing e crearono orologi con loghi adatti all’export o modelli ad hoc per determinati mercati.
Modelli Rari
Tra i modelli più rari della collezione di Andrea vi è un Raketa Big Zero con il quadrante in Nefrite, una pietra dura di colore verde simile alla Giada. Trovare i modelli più rari non è facile, soprattutto online dove spesso si trovano pezzi falsi o assemblati.
Consigli per i Collezionisti
Per evitare di acquistare falsi, Andrea consiglia di consultare collezionisti più esperti e affidabili. “Oggi esistono numerosi forum e gruppi in cui è possibile scambiare pareri e consigli.”
Questa collezione di orologi sovietici/russi, con la sua ricca storia e i suoi intriganti modelli, continua a catturare l’interesse non solo degli appassionati ma anche di chi è nuovo al mondo del collezionismo.
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