Luch 2370 Chiesa di San Simone e Sant’Elena Minsk (BY)

Luch 2370 Chiesa di San Simone e Sant’Elena Minsk (BY)

L’OROLOGIO LUCH

Si tratta di  un orologio russo, o per meglio dire bielorusso in quanto la fabbrica Luch si trova nell’attuale Bielorussia e il quadrante è infatti marchiato “Беларусь”.

L’orologio è NOS ed è completo sia di passaporto che di confezione in cartone e plastica termoformata come si può vedere dalla fotografia sotto.

La cosa più interessante è certamente il quadrante.

Possiamo individuare alcuni elementi decisamente caratteristici e molto insoliti per un orologio russo.

  • La presenza di un quadrante fustellato in maniera complessa. Il perimetro segue la forma della chiesa rappresentata.
  • La presenza di un meccanismo 24h nel calibro al quarzo che gestisce una ruota con sopra il Sole e la Luna e che permette di dare indicazione delle 24h
  • Il quadrante bianco con gli indici espressi con i numeri romani tra cui spicca il solito 4 indicato secondo la nomenclatura romana e non medioevale
  • Le lancette delle ore e dei minuti con vernice bianca non luminescente e la lancetta dei secondi centrale cromate
  • La scritta, come detto prima: “Беларусь” ad indicare che la sede della Luch è in Bielorussia.
  • L’immagine molto evidente di una chiesa di colore rosso.
  • La scritta “Minsk” in cirillico
  • Il marchio Luch in cirillico
  • La scritta Quartz in cirillico

russian watch Luch Minsk Red Church
Luch Minsk Red Church

La cassa di forma rotonda anodizzata color nero e le rifiniture dorate rendono molto evidente il quadrante bianco lavorato e con colori vivaci. Sicuramente uno dei punti di forza di questo orologio russo.

IL CALIBRO

L’orologio è mosso da un calibro al quarzo 2370 con appunto la complicazione delle 24h sfruttata in molti modi negli orologi che montano questo calibro.

LA COSTRUZIONE IN LEGNO SUL QUADRANTE

Si tratta della chiesa cattolica di Santi Simeone e Elena, conosciuta come la “Chiesa Rossa”.

Costruita dal 1905 al 1910 in piazza dell’Indipendenza a Minsk.

Questi i link riguardanti la chiesa in varie lingue:

https://en.wikipedia.org/wiki/Church_of_Saints_Simon_and_Helena

https://chyrvony.by/

https://www.paesionline.it/bielorussia/monumenti-ed-edifici-storici-minsk/chiesa-dei-santi-simoni-ed-elena

LA CITTA’ DI MINSK

Минск è la città principale nonché la capitale della Bielorussia. Si trova nel centro dell’Europa continentale. Non ha confini con il mare.

Questi alcuni dei moltissimi link riguardanti Minsk:

https://en.wikipedia.org/wiki/Minsk

https://it.wikipedia.org/wiki/Minsk

https://www.tripadvisor.it/Attractions-g294448-Activities-Minsk.html

LA FUNZIONE 24h: NOTTE e GIORNO

Una funzione interessante di questo orologio russo è la possibilità di vedere e di regolarlo considerando le 24h.

Sullo sfondo della chiesa infatti a seconda dell’orario apparirà il sole con il cielo azzurro oppure la luna piena con le stelle.

Chiaramente tutto questo varia nel corso delle 24h.

quadrante orologio Luch quarzo dettaglio sole Minsk
quadrante orologio Luch quarzo dettaglio sole

 

quadrante orologio Luch quarzo dettaglio luna Minsk
quadrante orologio Luch quarzo dettaglio luna Minsk

 

LA COLLEZIONE DI OROLOGI RUSSI SOVIETALY(TM)

Sono entrato in possesso di quest’orologio russo durante una delle cene organizzate dalla community FB “Orologi Russi che passione” a seguito di un o scambio fatto con un altro collezionista.

Questo orologio ben si posiziona all’interno di una collezione per molte delle peculiarità che porta con sé. Pur essendo un orologio abbastanza recente, dal passaporto si può vedere che la data di fabbricazione è il 13 ottobre 1999, la lavorazione complessa del quadrante e la funzione Sole/Luna lo rendono particolarmente gradevole da guardare e da eventualmente usare.

Il calibro 2370 viene usato anche in altri orologi lavorati a marchio Luch come ad esempio la versione con il globo terrestre e lo Sputnik.

In rete si possono trovare molti altri esempi di utilizzo creativo di questo calibro bielorusso.

 

Molnija 15 rubini grande guerra patriottica 1941 1945

Molnija 15 rubini grande guerra patriottica 1941 1945

Questa mattina presso un mercatino delle pulci in provincia di Milano ho trovato un orologio da tasca Molnija che mi ha incuriosito.

Sulla calotta in metallo che protegge il quadrante e presente il simbolo della “Guardia Sovietica”.

russian pocket watch molnija
Molnija

Sul fondello in rilievo il simbolo della falce e del martello dentro una stella a cinque punte.

Sul bordo la scritta in cirillico “великая отечественная 1941-1945” che indica la “grande guerra patriottica” nome con cui viene chiamata la seconda guerra mondiale.

russian pocket watch molnija
Molnija

A questo link (wikipedia) e a questo è possibile trovare informazioni riguardo la “RED ARMY GUARDS” (testo in inglese).

L’orologio è mosso da un calibro Molnija 3602 a carica manuale.

Ha un quadrante molto semplice per non distrarre, forse, dall’importanza del messaggio commemorativo.

russian pocket watch molnija
Molnija

L’orologio é di epoca russa quindi sicuramente successivo al 1993. Fortunatamente funziona perfettamente.

Orologio russo Vostok Tank, ma quale Tank?

Orologio russo Vostok Tank, ma quale Tank?

Uno degli orologi russi più conosciuti, se non il più conosciuto e il più diffuso.

Un quadrante nero che nell’immaginario collettivo significa Vostok e ancor di più orologio russo.

Qui un esempio classico con quadrante del periodo sovietico:

soviet watch Vostok Komandirskie Tank
Vostok Komandirskie Tank

Nel corso del tempo una domanda mi è sempre passata per la testa. Ma quale carro armato è rappresentato sul quadrante?

 

 

E’ chiaro che di una schematizzazione si tratta ma a qualche modello si saranno pure ispirati.

Ho così iniziato a cercare qualche informazione e come al solito ho trovato moltissime informazioni e curiosità a riguardo. Iniziamo con il dire che ho iniziato una ricerca partendo dalla silhouette:

Senza però riuscire a capire a quale carro armato si riferisse. Diciamo che la produzione di mezzi corazzati in Unione Sovietica è stata ampia e variegata…

Giusto per fare qualche link di esempio:

Non avendo quindi trovato nulla riguardo a quale possa essere il carro armato presente sul quadrante dell’orologio russo Vostok Tank ho deciso di percorrere una strada diversa.

Qual’è a questo punto il carro armato sovietico più famoso? Se dovessi rappresentare qualcosa su di un orologio militareggiante andrei sicuramente a prendere qualcosa di iconico e di polivalente.

Dopo qualche ricerca credo di aver trovato una possibile risposta al quesito. Certezze come al solito non ce ne sono ma credo che con buona probabilità si tratti del T-34 o del T-34/85

[AGGIORNAMENTO] Interessante visionare il film uscito nel 2019 “T-34” che da la possibilità di vedere in azione questo carroarmato
https://en.wikipedia.org/wiki/T-34_(film)

La questione però rimane ancora aperta essendo il carro armato stilizzato. Ho avuto nel frattempo altri suggerimenti su quali possano essere i modelli rappresentati.

Facciamo quindi una lista dei papabili e confrontiamo qualche foto:

T-34/85 IS-2 T-54/55 T62

Ricapitolando quindi al momento i carri armati papabili per essere identificati con il mitico Tank sul quadrante dell’orologio russo Vostok sono i seguenti:

Difficile dire con certezza quale carro armato sia stato rappresentato, probabilmente solo chi lavorò al progetto in Vostok ha questa informazione. Personalmente mentre in un primo momento ero molto propenso ad attribuire l’immagine al T34/85 ora come ora non sono più così sicuro.

Probabilmente aver ristretto il campo può essere utile e qualche approfondimento per chi fosse interessato a queste affascinanti macchine da guerra non guasta mai.

Ulteriori suggerimenti, notizie o critiche sono le benvenute.

Anche questa volta il più comune e diffuso orologio russo Vostok ha in sè un piccolo  mistero.


L’argomento ha per fortuna suscitato interesse ovunque l’abbia sollevato. Ci sono diversi elementi che fanno propendere per il T-62.

La questione è stata affrontata ai seguenti link:

FB Group – Orologi Russi che passione!

CCCP Forum – Sovietaly Blog: perchè l’orologeria sovietica e russa è diventata una passione

VK – СОВЕТСКИЕ ЧАСЫ – USSR WATCHES

Watch.ru

Il Percorso dietro il Logo e la Nascita di una Collezione di Orologi Unica

Il Percorso dietro il Logo e la Nascita di una Collezione di Orologi Unica

Benvenuti nel racconto di Sovietaly, la mia collezione di orologi russi e sovietici che ha preso forma nel corso degli anni. Nel 2017, ho iniziato a sentire la necessità di dare un senso e una struttura alla crescente dimensione della mia raccolta.

Nel tentativo di organizzare le informazioni e di condividere la passione per gli orologi russi e sovietici, ho deciso di creare un sito. Dopo aver esplorato diverse opzioni, ho scelto Google Sites per la sua semplicità e la familiarità che avevo già avuto con essa nel passato.

Il risultato è il sito che potete visitare qui: https://sites.google.com/view/sovietaly. Questo spazio mi ha permesso non solo di mostrare la mia collezione, ma anche di affrontare una questione importante: come chiamare questa raccolta unica di orologi?

Il nome “Sovietaly” è nato da una suggestione di un caro amico collezionista, che ha saputo cogliere il legame profondo tra il concetto di “sovietico” e l’Italia. Questo nome è diventato il mio marchio distintivo, utilizzato anche come nickname nei gruppi e nei forum. Ho deciso di registrare il marchio (™) dopo una consulenza legale, riconoscendo il valore e la protezione che la mia collezione meritava.

Il secondo passo è stato trovare un logo che rappresentasse appieno l’essenza di Sovietaly. Ispirato a simboli iconici come l’orologio Raketa Big Zero, la falce e il martello dell’Unione Sovietica, e i colori della bandiera italiana, il logo è stato creato con la collaborazione di un professionista su Fiverr.com.

Da allora, il logo Sovietaly è diventato un elemento riconoscibile e originale, accompagnando la collezione con orgoglio. Nel corso del tempo, ho anche sperimentato con la sua presentazione, utilizzando solo la scritta come filigrana per le foto sui social.

Il percorso di Sovietaly è stato un viaggio appassionante di crescita, apprendimento e condivisione. Spero che questo racconto possa ispirare altri appassionati di orologi e collezionisti. Grazie per essere parte di questa avventura!

logo sovietaly TM sfondo bianco
Sovietaly (TM) logo

Raketa Marine Navy 24h, il mistero svelato…

Raketa Marine Navy 24h,  il mistero svelato…

Il Raketa Marine, un classico tra gli orologi russi con un piccolo segreto…

russian watch Raketa 24h Marine

Il Raketa Marine è uno dei miei classici preferiti, uno degli orologi Raketa 24h più famosi e più ricercati. Prodotto sia durante il periodo sovietico che russo. Spesso elencato dai collezionisti come un “must have” per iniziare o completare una collezione. Uno degli orologi russi dal punto di vista estetico più gradevoli.

Se guardiamo con attenzione il quadrante possiamo distinguere facilmente tre funzioni principali.

1) Raketa Marine – Orario 24h

L’orologio monta un calibro Raketa 2623.H ( quindi 26mm di diametro, carica solo manuale, 24h con antishock). QUI una piccola guida sui calibri russi. E’ quindi un tipico, se non il tipico orologio russo 24h. La lettura dell’ora non è così complessa come si possa credere, basta considerare semplicemente che la lancetta delle ore effettua un giro in un giorno completo e non due volte come negli orologi a cui siamo abituati. Questo comporta uno sfasamanto tra gli indici delle ore e quelli dei minuti che approfondiremo successivamente. L’orologio nelle sue varie versioni, russa, sovietica e con marchio di qualità GOST, differisce veramente di poco. Il Raketa Marine risulta sempre ben visibile e ben leggibile.

2) Raketa Marine – Turni di guardia

Una delle caratteristiche distintive di quest’orologio è la ghiera girevole interna, regolabile da una apposita corona posta sotto quella di carica ad ore “8”. La ghiera ha un utilizzo molto semplice e serve ad identificare gli orari dei turni di guardia. Questi ultimi in marina sono fatti da 4 ore di guardia e 4 ore di riposo. I tre turni di guardia e i tre turni di riposo compongono quindi nella loro totalità le 24 ore. La ghiera è girevole per impostare comodamente l’inizio del primo turno. A questo punto iniziano però i misteri del Raketa Marine… Il fatto che uno dei turni di 4 ore sia in rosso e gli altri due in blu ha un qualche significato, o serve solo per evidenziare quello che è il primo turno? L’ esperienza mi insegna che i russi sono molto precisi e non fanno mai le cose a caso. Su quest’aspetto devo ancora indagare, anche se probabilmente l’ipotesi di indicazione del primo turno rimane la più plausibile.

[EDIT: 05/03/2022] E’ presente in internet anche un’altra teoria che riguarda le linee tratteggiate sul quadrante. Secondo alcuni indicano ai marinai l’orario delle docce. Da quanto mi è stato detto la questione è stata trattata su alcuni forum russi, sembra watch.ru, ma personalmente non riesco a trovarne traccia.

raketa marine radio room mistery gif

3) Raketa Marine – Silenzio Radio

Ma il mistero più fitto che circonda da tempo il Raketa Marine, che spero di aver risolto una volta per tutte (magari per qualcuno era chiaro, ma molte persone, se interpellate non hanno saputo dare risposta ), riguarda le linee blu presenti sul quadrante tra le ore 6:00 e 7:00 e tra le 18:00 e le 19:00. Si tratta di questi simboli grafici a cui risulta non molto intuitivo dare uno scopo all’interno del giorno. Il “mistero” del Raketa Marine si risolve come al solito con una attenta osservazione e una ricerca un po’ approfondita.

Come dicevo prima i russi sono decisamente precisi e osservando bene il quadrante di questo orologio russo si può osservare come le linee siano di colore blu, come gli indici dei minuti e non come quelli delle ore, che sono neri.

Se si pone ancora più attenzione si vede che le righe sono allineate con gli indici dei minuti e non con quelli delle ore. Fatta quest’osservazione e raccolte informazioni relative a cosa possa succedere per tre minuti ogni mezz’ora e non per due ore ogni 24 si trova riscontro in una pratica ben conosciuta all’interno delle navi (su di un Raketa Marine tutto prende senso) e cioè il “periodo di silenzio radio“.

L’animazione aiuta a comprendere correttamente quanto sopra esplicitato.


Cosa è il “Radio Silence”?

In maniera molto semplicistica si tratta di alcuni minuti ( precisamente i minuti 15-16-17 e 45-46 e 47 di ogni ora ) in cui si chiede agli operatori radio di non effettuare trasmissioni ma di mettersi in ascolto per permettere di captare eventuali SOS  lanciati da navi in pericolo. Questo periodo riguarda solo la frequenza di ascolto telegrafica di 500 mHz. Esiste anche un altro periodo di acolto di una frequenza diversa per captare eventuali messaggi radio di MAYDAY.

L’argomento può essere approfondito a questa pagina in inglese: RADIO SILENCE


GLI OROLOGI RADIO ROOM OLTRE AL RAKETA MARINE

In rete si trovano molti esempi e due spesso usati sono di famosi orologi sovietici:

La frequenza 500 kHz

Probabilmente per questioni legate alla leggibilità del quadrante dell’orologio è stato evidenziato solo il periodo relativo alle tramissioni telegrafiche da 500 kHz.

La pratica di ascolto sulle onde medie alla frequenza di 500 kHz è andata in disuso nel 1999 dopo circa 90 anni, sostituita da sistemi decisamente più moderni e affidabili. All’epoca di progettazione del Raketa Marine quindi la pratica era ancora in uso.

QUI interessanti approfondimenti su l’utilizzo di questa frequenza.


Spero che con questo ragionamento si possano considerare dissipati tutti i dubbi che hanno circondato quelle piccole linee blu presenti sul quadrante del Raketa Marine.

A ben vedere però esistono molti “Radio Room Clock” che riportano solo questa fascia. Sono probabilmente di periodo precedente all’introduzione di quello completo con le 4 fasce di ascolto orarie.

Qui sotto ne vediamo un esempio storico.


La recensione di Russian Watches Review su Youtube

Mi permetto qui sotto di evidenziare la videorecensione dell’amico Karl ( QUI IL SUO CANALE YOUTUBE) che spero in qualche modo di aver aiutato a risolvere il mistero. 😉


Articoli recenti

Semplice guida ai calibri sovietici e russi

Semplice guida ai calibri sovietici e russi

Come riconoscere i calibri sovietici e russi?

Iniziamo col dire che una delle caratteristiche principali degli orologi sovietici è che questi contengono al loro interno solo ed esclusivamente calibri sovietici. Nulla di provenente dall’esterno ma solo ed sclusivamente calibri prodotti in URSS. Qualità spesso variabile anche a seconda delle fabbriche ma con momenti di eccellenza e momenti un po’ più difficili.

Ma veniamo a qualche informazione fondamentale ed anche curiosa.

I codici sui passaporti degli orologi sovietici.

I codici usati per identificare i calibri sovietici è stato sviluppato e standardizzato negli anni ’60. Questi codici sono quelli che si trovano sui passaporti che accompagnavano ogni orologio prodotto in epoca sovietica:

Passaporto sovietico Vostok 2609A
Passaporto sovietico Vostok 2609A

Passaporto sovietico Molnija 3602
Passaporto sovietico Molnija 3602

Cosa significano i codici?

La decifrazione del codice non è una cosa particolarmente complicata. Il codice del calibro è composto di 4 cifre e una o due lettere. In periodo successivo ( stiamo parlando dopo la caduta dell’unione sovietica ) sono stati aggiunti più codici e le due cifre in molti casi sono diventate tre

  • Le prime due cifre rappresentano il diametro del calibro in millimetri
  • Le seconde due/tre cifre rappresentano le caratteristiche peculiari del calibro
  • Le lettere a seguire rappresentano le varianti avvenute nel corso del tempo.

Calibri con le medesime caratteristiche prodotti da ditte diverse hanno lo stesso codice. non vuol dire però che siano identici, anzi… Normalmente viene infatti identificato il calibro attraverso la ditta produttrice e a seguire il codice identificativo del calibro.

Un classico esempio riportato in molti siti è il calibro

Tutti e tre i calibri hanno il diametro di 24mm e il 16 li identifica come:

  • Automatici
  • secondi centrali
  • data
  • shockproof

Una esauriente lista delle caratteristiche dei calibri ( quindi le ultime due/tre cifre è possibile trovarla QUI presso il sito Russian Times.

Lo schema con tutti i codici presenti lo trovate in fondo alla pagina.

Le risorse in internet.

Esiste anche un altra risorsa in internet che spesso utilizzo per identificare i calibri e avere una serie di informazioni legate ad essi: Ranfft Watches

Oltre a quella molto utile si sono rivelate: https://17jewels.info/

Una discreta conoscenza dei calibri russo/sovietici permette di capire spesso al volo quando siamo in presenza di orologi assemblati o non coevi.

Alcuni esempi di calibri.

Giusto per fare un esempio i calibri Vostok più comuni sono:

Tutte le caratteristiche sono verificabili tramite la tabella che potete trovare ( come già detto ) QUI

L’argomento è lungo e complesso oltre che avere al suo interno molte sfaccettature. Non è mia intenzione fare di questa una guida esaustiva, ma solo una piccola introduzione in maniera tale che sia possibile iniziare a comprendere la complessità del mondo dell’orologeria russo/sovietica.

Tutte le immagini dei calibri provengono dal sito: http://www.ranfft.de/

Truppe missilistiche e Artiglieria – Vostok Komandirskie russo

Truppe missilistiche e Artiglieria – Vostok Komandirskie russo

Truppe missilistiche e Artiglieria, ecco svelato il vero significato di questo quadrante. E’ un Vostok Komandirskie molto diffuso e spesso ci si chiede quale siano i significati nascosti dietro un quadrante così criptico. E’ chiaro che bisogna ricercare con attenzione il significato dei vari simboli presenti sul quadrante per centrare esattamente il significato.

Trovato per pochi euro in un lotto mi ha subito incuriosito. Visto tante volte ma non così particolare o così bello da giustificare un acquisto singolo. Sta di fatto che comunque, dopo aver indagato un po’ la curiosità ha avuto il sopravvento e sono andato a cercare di cosa esattamente parlasse.

L’orologio

L’orologio a ben guardare è abbastanza standard, Si tratta di un Vostok Komandirskie russo con movimento 2414 e cassa 439xxx. Sia il vetro che la cassa sono purtroppo abbastanza rovinati. L’orologio è però comunque funzionante, segno che i collaudati Vostok 2414 funzionano bene anche se hanno vita dura.

Vostok Komandirskie Truppe missilistiche e artiglieria
Vostok Komandirskie Missile Troops

Truppe missilistiche e Artiglieria ma dove?

Tutto raggruppato nello stemma che è possibile trovare ad ora sei sul quadrante. Di che cosa si tratta?

Iniziamo col dire che l’immagine è composta di tre elementi:

  1. una corona di alloro
  2. due cannoni
  3. un missile

Dopo qualche ricerca e l’aiuto di un amico olandese anch’esso collezionista ecco che trovo in internet una toppa militare

La scritta: ракетные войска и артиллерия che si vede sulla toppa significa: Forze Missilistiche e Artiglieria

Si tratta quindi di un Vostok commemorativo di queste forze armate, che fanno parte delle Vooružënnye Sily Rossijskoj Federacii ossia delle Forze Armate della Federazione Russa.

Piccola curiosità, il 19 novembre la Russia celebra il “Giorno delle forze missilistiche e dell’artiglieria della Federazione Russa”.

Qui di seguito potete vedere un video a tal proposito:

Truppe missilistiche e Artiglieria, cosa sono?

Per chi si vuole impegnare di seguito il link della pagina di wikipedia in russo: LINK

Le informazioni interessanti che sono riuscito ad estrapolare riguardano l’esistenza di:

Sono quindi al loro interno separate e organizzate. Si tratta comunque di truppe delle forze di terra che rappresenta il principale mezzo di fuoco e di distruzione nucleare del nemico.

Hanno il compito di svolgere i seguenti compiti loro assegnati ( semplicemente tradotti da QUESTO SITO in russo)

  • la conquista e la conservazione della superiorità del fuoco sul nemico;
  • la sconfitta dei suoi mezzi di attacco nucleare, manodopera, armi, equipaggiamento militare e speciale;
  • disorganizzazione dei sistemi di comando e controllo di truppe e armi, ricognizione e guerra elettronica;
  • distruzione di strutture difensive a lungo termine e altre infrastrutture;
  • interruzione della retroguardia operativa e militare;
  • indebolimento e isolamento dei secondi scudi e riserve del nemico;
  • la distruzione dei carri armati e di altri veicoli corazzati penetrata nella profondità del nemico;
  • coprendo fianchi e giunti aperti;
  • partecipazione alla distruzione delle forze nemiche d’assalto aereo e marittimo;
  • estrazione remota di terreni e oggetti;
  • manutenzione leggera delle operazioni notturne delle truppe;
  • fumare, accecare oggetti nemici;
  • distribuzione di materiali di propaganda e altri.

Conclusioni

E’ quindi facile vedere come anche un semplice Vostok Komandirski possa incuriosire e portare ad approfondimenti inaspettati. A volte la sola cosa difficile è destreggiarsi tra gli innumerevoli reparti militari presenti in Russia. Probabilmente l’orologio è stato commissionato in occasione di qualche celebrazione o semplicemente realizzato come molti altri per celebrare le forze armate.

Zim Aquila Bicipite ’90

Zim Aquila Bicipite ’90

Domenica mattina durante una delle mie scorribande mattutine presso un mercatino delle pulci mi sono imbattuto in questo Zim anni ’90 con cassa annerita, vetro minerale bombato( purtroppo rigato ), sfere coerenti e quadrante con una importante aquila bicipite su sfondo blu.

La mancanza sia della scritta “made in USSR” che “made in russia” lo posiziona nel periodo di transizione in cui il simbolo dell’aquila bicipite, dopo circa settant’anni di falce e martello, è stato ripristinato. Questo lega quest’orologio quindi ad un preciso periodo storico di transizione molto interessante.

L’orologio mi ha decisamente incuriosito in quanto ho spesso visto l’aquila a due teste ma non mi sono mai fermato a capire cosa significhi in realtà.
Questo l’orologio:

orologio russo Zim aquila bicipite vetro rovinato
orologio russo Zim aquila bicipite

Iniziando a cercare informazioni riguardo al simbolo si scopre che le origini sono addirittura di periodo romano. Sembra che il primo utilizzo sia stato per opera di Costantino I nel I secolo d.C. Il significato delle due teste, rivolte in due direzioni opposte a partire dal collo, diventa chiaro nel momento in cui si pensa all’unione di due imperi ( in questo caso quello d’oriente e quello d’occidente).

Ancora oggi molte bandiere riportano questo simbolo in forma più o meno diversa. Senza prendere in considerazione la Russia, di cui poi parleremo in maniera più approfondita citiamo: Albania, Armenia, Montenegro, Serbia.

 

 

 

 

Anche diverse città riportano nel loro stemma l’aquila bicipite, per fare alcuni esempi: Belgrado, Essen, Velletri.

Unica eccezione rilevata è la città di Fiume in Croazia il cui stemma riporta un’aquila bicipite con entrambe le teste rivolte verso destra.

Per quanto riguarda lo stemma russo la questione è abbastanza complessa e le fonti non sono sempre in accordo. Ho cercato quindi di fare una ricerca ragionevolmente approfondita per cercare di capire il significato del dial di questo orologio.

Partiamo dall’attuale stemma della Russia che riporta un aquila bicipite dorata su sfondo rosso. Accollato all’aquila lo stemma di Mosca ( riportante San Giorgio)

Chiaramente nel corso del tempo lo stemma è cambiato. L’aquila è passata dal color oro al nero per poi tornare al color oro. Anche le corone sono apparse e scomparse per poi riapparire. Attualmente  le due teste sono sormontate da una corona ed un’ulteriore corona, a simboleggiare ulteriormente l’unione, sopra di queste.

Zim aquila bicipite anni ’80 russia corone

Negli artigli l’aquila stringe nella sinistra uno scettro e nella destra un globo crucigero, entrambi simboli di potere.

Zim aquila bicipite anni ’80 russia Artigli

 

Chiaramente dopo la rivoluzione d’ottobre nel 1917 dopo un primo momento in cui divenne bianca lo stemma venne sostituito dalla falce e il martello, in un primo momento contornata da fasci di frumento

Questa l’ultima versione della bandiera:

Dopo circa settant’anni di assenza nel 1993 l’aquila è stata riportata in auge diventando tutt’oggi lo stemma della Russia

Lo stemma riportato sul quadrante dell’orologio sembra essere una versione molto vicina a quella approvata dagli Zar nel 1856 ( NDR vedi QUI ) La principale novità rispetto alla precedente versione è la comparsa degli 8 scudetti con “le armi dei domìni dell’impero” sulle ali spiegate dell’aquila e la figura di San Giorgio rivolta verso l’asta, araldicamente corretta ( non riportata sul quadrante dell’orologio ) . Anche l’aquila ha assunto un aspetto più “teutonico”.

quadrante orologio russo Zim aquila bicipite
quadrante zim aquila russa bicipite

Dopo qualche ricerca sono riuscito a capire a cosa si riferiscano gli 8 scudetti presenti sulle ali dell’aquila presente sul quadrante. Si tratta degli scudetti relativi ad alcuni territori dell’allora Impero Russo.

Dall’alto verso il basso sull’ala di DESTRA: Kazan, PoloniaChersoneso Taurico e, riunite in un unico scudetto, di Kiev, Vladimir e Novgorod.

Dall’alto verso il basso sull’ala di SINISTRA: Astrakan, Novosibirsk, Georgia e Finlandia

Al centro accollato ci dovrebbe essere lo scudo di Mosca circondato dal Collare dell’Ordine di Sant’Andrea Protocleto.

Lo scudo di Mosca è stato probabilmente sacrificato per via della presenza dei pignoni delle lancette.

Zim aquila bicipite anni ’80 russia centro

Non sono riuscito a trovare l’orologio nei cataloghi conosciuti.

Inutile dire che un comunissimo orologio Zim degli anni ’90 trovato in un mercatino è stato utile per approfondire una serie di argomenti a cui personalmente non avevo mai dato molta attenzione.

Come sempre l’orologeria russo/sovietica è uno spunto interessante per apprendere qualcosa di nuovo.

Lancette Sovietiche

Lancette Sovietiche

Strano a dirsi ma ogni tanto anche una collezione di orologi sovietici/russi può essere apprezzata e riconosciuta anche dai non addetti ai lavori.

Un paio di anni fa avevo contattato diverse testate giornalistiche legate al collezionismo per promuovere la collezione di pubblicità Pirelli di mio padre, tra cui la testata “Collezionare” presente sia in forma cartacea che digitale: www.collezionare.com

L’intervista fatta a mio padre è possibile trovarla a questo link:

Visto il contatto già presente in rubrica un paio di mesi fa mi sono permesso di ricontattare la giornalista che ha realizzato l’intervista e le ho chiesto se potesse interessarle anche avere qualche informazione sulla mia collezione di orologi russo/sovietici. Di lì a qualche giorno mi ha ricontattato per fissare una intervista telefonica.

Il 14 aprile 2018 è stata pubblicata la versione online dell’intervista che è possibile leggere a questo link:

Lancette sovietiche – Aprile 2018

Qui sotto è possibile trovare la trascrizione dell’intervista che mi è stata fatta:

Lancette Sovietiche

L’orologeria russa nella collezione di Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese che dal 1992 ha raccolto oltre 400 esemplari. “La cosa che mi diverte molto è che, diversamente dagli orologi svizzeri, quelli russi celano sempre una storia da raccontare”

Molte sono le storie che ruotano intorno all’orologeria sovietica. Tra tutte, quelle che riguardano Jurij Gagarin, il primo uomo a conquistare lo spazio, sono le più controverse. Infatti, quale fosse l’orologio indossato dal cosmonauta russo durante quella celebre missione del 1961, nessuno lo può dire con precisione. C’è chi sostiene che indossasse un orologio dalla Poljot – in cirillico Полет – modello Sturmanskie, prodotto dalla Prima fabbrica di orologi di Mosca e passato alla storia come il corrispettivo russo dello Speedmaster portato in missione lunare prima da Armstrong, poi da Buzz Aldrin. Altri invece, sostengono che fosse il Tipe One fabbricato dalla Sturmanskie – Штурманские –, citando come prova schiacciante la fotografia in cui l’astronauta indossa sopra la tuta rossa, proprio questo modello. “Ma chi può dirlo con certezza? magari si tratta di uno scatto rubato durante una semplice esercitazione?”. Con questo interrogativo il collezionista Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese, ci sottolinea quanto a volte siano misteriose le storie di questi famosi segnatempo. Conosciuti e apprezzati in diversi Paesi del mondo, in Italia hanno spesso subito il confronto con gli orologi svizzeri e per questo, da molti continuano ad essere considerati erroneamente come scarsi a prescindere. Cerchiamo attraverso la collezione Manini di capire anche i motivi di tanto snobismo.

Andrea, il vero boom dell’orologeria russa nel nostro Paese arriva nei primi anni Novanta, con la fine dell’URSS. Anche lei, come molti, incomincia in quel periodo ad appassionarsi a questi oggetti?
Il 1992 è per me l’anno zero, quello in cui inizio ad avvicinarmi a questi bellissimi orologi. In quell’anno, il primo dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutte le merci particolari provenienti dall’ex URSS diventano molto ricercate e anche gli orologi russi cominciano ad entrare nelle nostre gioiellerie. Nel corso degli anni ho incrementato la mia raccolta, raggiungendo circa quattrocento esemplari.

Ricorda ancora il suo primo acquisto?
Sono particolarmente affezionato al numero uno della mia collezione, un orologio da polso acquistato per poche lire in uno di quei banchi allestiti dai polacchi che a partire dalla fine del 1991 era consuetudine trovare sulle strade provinciali di tutta Italia. L’aspetto militare e il razzo disegnato sul quadrante mi hanno attratto e solo in un secondo momento ho scoperto che quell’orologio era un modello della Vostok – in cirillico Восток – chiamato Komandirskie e che il razzo vettore disegnato era il celebre Vostok 1 con il quale Gagarin nel 1961 ha orbitato intorno alla terra. La cosa che mi diverte molto è che, diversamente dagli orologi svizzeri, quelli russi celano sempre una storia da raccontare.

Ed è proprio in base a queste storie che i collezionisti degli orologi russi individuano le diverse categorie di raccolta…
Proprio così. Io mi concentro sia sulle avventure spaziali russe sia sugli orologi sovietici creati per il mercato italiano. Esistono però almeno altri due filoni: quello delle esplorazioni polari sovietiche – artiche o antartiche – e quello dedicato alle poche, ma lunghissime ferrovie russe e in particolar modo in riferimento alla linea BAM.

Immagino che gli orologi a tema spaziale siano numerosi, anche perché è stata la Russia a battere tutti i record in questo campo…
…in primis con lo Sputnik, il primo satellite nello spazio, poi con Laika il primo animale a raggiungere l’orbita spaziale, per non parlare di Gagarin e della Tereškova rispettivamente il primo uomo e la prima donna ad andare nello spazio. Il tema è quindi molto avvincente ed esistono modelli commemorativi per ogni evento importante. La curiosità è che non sono mai stati creati, se non di recente, modelli celebrativi di Laika.

L’evoluzione dell’orologeria russa è molto complessa e si interseca con la storia sociale, politica e militare del Paese…
Al tempo degli Zar i principali produttori di orologi erano le botteghe artigianali in grado di fabbricare esemplari molto rifiniti e particolari. Con la caduta dell’Impero e l’avvento dell’Unione Sovietica iniziarono il vero cambiamento stimolato dalla necessità di fornire orologi ai civili e ai militari senza doverli importare e pagarli in oro, data la debolezza della moneta di allora. Per rendersi autonomi e produrre gli orologi direttamente sul proprio territorio, i russi trovarono più conveniente acquistare dei macchinari provenienti da ditte americane in fallimento. I primi esemplari realizzati erano da tasca, ma gradualmente passarono alla fabbricazione di orologi da polso, massificandone la produzione. Le numerose aziende sorte, tutte statali, avevano nomi che prendevano spunto o dalla Guerra o dalle avventure nello Spazio.

Ci può fare qualche esempio?
La Prima fabbrica moscovita di orologi, diventata in un secondo momento la Poljot – Полет – che tra le tante cose vuol dire volo, la Raketa – Pакета – significa razzo, la Pobeda – Победа – vuol dire vittoria, dedicata alla Seconda Guerra Mondiale. Poi vi è la Chaika – Чайка – che vuol dire Gabbiano, ma in realtà Chaika era il nome in codice di Valentina Tereškova durante il suo volo nello spazio, e potremmo continuare.

Abbiamo parlato di produzione di massa e i russi in questo sono stati degli antesignani, anche se la fabbricazione di migliaia di pezzi a volte ha tralasciato l’aspetto qualitativo. Gli orologi prodotti, però, tra gli anni Sessanta e Settanta, nonostante tutto, sono superiori poiché si riusciva ancora a prestare attenzione ai dettagli. In quegli anni venivano già esportati?
Sì. Tra l’altro con prezzi decisamente bassi rispetto al valore reale del prodotto. Questa era una precisa strategia imposta dallo Stato, allora l’unico proprietario delle aziende, per favorire l’esportazione. Quindi soprattutto per gli esemplari prodotti in quegli anni, il prezzo calmierato non indica una scarsa qualità. In Italia però, è ancora molto diffusa l’idea che questi orologi siano modesti e questo falso mito è dovuto in parte, alla vicinanza del nostro Paese con la Svizzera, patria indiscussa dell’orologeria mondiale e in parte, all’importazione di massa fatta principalmente da due società come la Time Trend e la Mirabilia. Un monopolio che ha fornito una visione ristretta del mondo dell’orologeria russa, che al contrario è vastissimo e articolato.

I Russi avevano capito l’importanza dell’esportazione e del marketing, tanto da creare orologi con loghi adatti all’export o modelli ad hoc per determinati mercati…
Per favorire l’esportazione con l’Inghilterra, per esempio, i marchi Raketa, Slava e Poljot venivano sostituiti con il brand SeKonda e la scritta made in URSS in caratteri latini.
Quindi logo diverso, ma orologi identici.

Invece per il mercato italiano?
L’Italia è diventato uno dei mercati principali per gli orologi russi ed esistono molti modelli creati ad hoc e come le dicevo, una parte della mia collezione si concentra proprio su questo. Tra i  tanti esemplari realizzati per il mercato italiano possiamo citare il Fri Fri prodotto dalla Slava – Cлава – con il quadrante completamente rosa e il modello California, con quadrante nero ed indici rosa. Una particolarità: per il nostro mercato sono stati creati anche due cronografi unici nel loro genere perché utilizzano la cassa dei Komandirskie della Vostok e il calibro della Poljot. Venivano poi impacchettati con una bellissima confezione di legno e venduti in gioielleria ad un prezzo importante.

La Vostok è famosa per essere l’azienda che ha prodotto gli orologi utilizzati dai militari e  forse anche quelli per l’armata russa…
In realtà la Vostok era un’azienda che ha prodotto orologi dall’aspetto militare. Forse il fraintendimento deriva dal fatto che in alcuni Komandirskie compare la scritta ЗAKA3 MO CCCP e per questo vengono erroneamente scambiati per orologi militari, ma in realtà significa solo che erano stati commissionati dallo Stato e dal Ministero della difesa dell’URSS. L’orologio dell’armata russa, invece è una splendida operazione di marketing della Time Trend per il nostro mercato.

E il modello Amphibia?
Prende il nome dalla particolare vite del fondello creata dalla Vostok, su richiesta della marina di progettare un orologio che potesse essere utilizzato dai sub. Questi modelli inoltre, utilizzano una calotta in vetro plastica e cassa in acciaio così da essere ancora più resistenti.

Tra i modelli più rari della sua collezione?
Sicuramente un Raketa, Big Zero con il quadrante in Nefrite, una pietra dura di color verde simile alla Giada.

Trovare i modelli più rari non è certo facile visto che il mercato, soprattutto online, spesso offre pezzi banali e spesso falsi…
Gli esemplari migliori della mia collezione sono stati recuperati solamente offline. Su internet si trova di tutto e per questo bisogna prestare attenzione ai falsi e soprattutto agli assemblati. Questi ultimi sono frequenti, poiché le aziende russe hanno sempre prodotto le varie componenti dell’orologio compatibili e questo facilita il fatto di poter assemblare pezzi di diverse aziende e creare orologi che non sono mai usciti da nessuna fabbrica, ma che funzionano perfettamente. Inoltre arrivano dall’Ucraina quadranti riprodotti che spesso sono acquistati da collezionisti non esperti e montati su orologi con meccanismi originali. Per questo consiglio di consultare collezionisti più preparati ed affidabili prima di avventurarsi nell’acquisto. Oggi esistono numerosi forum e gruppi in cui è possibile scambiare pareri e consigli.

Vostok Astronaut. Sul quadrante c’è Valentina Tereskova?

Vostok Astronaut. Sul quadrante c’è Valentina Tereskova?

Vostok Astronaut, oppure Vostok Cosmonaut, questo è generalmente il nome attribuito a questo splendido orologio sovietico. Il nome è dato chiaramente dal disegno del quadrante che rappresenta il volto di profilo di un astronauta dentro un casco di una tuta spaziale.

Molto ricercato dai collezionisti di tutto il mondo per via del diretto riferimento all’avventura spaziale sovietica (si vede infatti benissimo l’iconico CCCP sul casco) esiste in varie versioni che andremo nel limite del possibile ad analizzare.

Il fascino di quest’orologio deriva inoltre dal non sapere esattamente chi sia l’astronauta ritratto all’interno del casco. Cercheremo di capire insieme quali siano le teorie plausibili a riguardo.

Vostok Astronaut, ma quante versioni?

Principalmente possiamo individuare tre varianti dell’orologio, due di periodo sovietico e una di periodo transazionale. Esistono ulteriori versioni che differiscono per la tipologia di cassa o di ghiera. Difficile capire se siano originali di fabbrica oppure orologi con dei pezzi sostituiti.

Le versioni sovietiche.

Queste due versioni, in special modo quella con il quadrante blu e la cassa di tipo Neptune sono quelle meno comuni. In entrambi i casi il quadrante è identico se non per il colore di fondo.

La versione con quadrante nero normalmente si trova in cassa Generalskie 091xxx cromata con il calibro Vostok automatico 2416b. Prodotto negli anni ’80 e principalmente destinato ai mercati italiani e tedeschi. L’esempleare in foto ha la tipica ghiera unidirezionale con i pallini piccoli che si trova facilmente nei Vostok automatici destinati appunto a questi due mercati.

La versione blu di periodo sovietico, decisamente più difficile da trovare della precedente, è in cassa Neptune e monta un calibro Vostok automatico.

Il quadrante per entrambe le versioni è sostanzialmente identico e differisce solo per il colore.

La versione di periodo transazionale.

Esiste anche una versione post sovietica del Vostok Astronaut. E’ possibile ipotizzare che, visto il successo della versione sovietica, sia stato ripreso dalla Vostok per la produzione di un Amphibia con un quadrante molto simile.

Qui sotto è possibile vedere due versioni con lo stesso quadrante di periodo transazionale. Entrambe in cassa 020xxx con chiaramente delle ghiere diverse. Al momento non saprei dire quale sia la ghiera corretta.

Il quadrante del Vostok Astronaut

La parte più bella e più caratteristica dell’orologio. Il profilo dell’astronauta con il casco su di uno sfondo che evoca lo spazio profondo. La versione sovietica e quella transizionale sono molto simili, simili ma non uguali.

Ad un primo sguardo non ci si rende conto facilmente delle differenze tra le due versioni. Il disegno dell’astronauta differisce per molti particolari che si possono facilmente vedere se paragoniamo le due stampe.

Confronto tra i quadranti del Vostok Astronaut

Facile vedere come i riflessi sul casco e la visiera siano riportati in maniera diversa. Basta prendere a riferimento la posizione della “P” sul casco.

Chi è la persona rappresentata?

Tre al momento sono le teorie più gettonate se escludiamo quella in cui si ipotizza un “generico” astronauta.

Y. Gagarin

Generalmente si identifica l’astronatua sovietico, o meglio il cosmonauta sovietico con Y. Gagarin, il primo uomo ad essere andato nello spazio. La teoria si basa sul fatto che i lineamenti di Gagarin, come è possibile vedere dalle foto, erano abbastanza delicati e non particolarmente marcati.

Anna Lee Fisher

Teoria affascinante ma un po’ fantasiosa in quanto difficile immaginare, se non per scherzo, un’astronauta americana in una tuta sovietica, specialmente negli anni ’80. L’immagine di Anna Lee Fisher richiama però molto quella presente sul quadrante e non escluderei che chi ha disegnato il quadrante non possa essersi ispirato a questa fotografia.

Valentina Tereskova

La teoria che forse preferisco e forse anche quella più probabile. Sul quadrante del Vostok Astronaut potrebbe essere rappresentata lei, Valentina Terskova, la prima donna ad essere andata nello spazio. Partita a bordo di una capsula Soyuz da Baikonur nel mese di giugno del 1963 partì e soprattutto tornò sana e salva sulla Terra dopo una missione di quasi tre giorni in solitaria. Siamo negli anni ’60 e all’epoca il solo pensare di far andare nello spazio una donna era innovativo. Ma l’Unione Sovietica ci ha spesso fornito su di un piatto d’argento queste chicche di emancipazione e di femminismo frutto probabilmente anche di una studiata propaganda politica.

Il Vostok Astronaut ha dei cloni?

Fatto decisamente curioso esiste anche una versione “dubbia” con un design molto simile ai Vostok ma che appare meno gradevole a mio giudizio. Si tratta di un orologio Slava a carica manuale con calibro 2428. Sul quadrante grigio chiaro/bianco troviamo il disegno del profilo dell’astronauta visto prima ma in colore blu. Il disegno richiama chiaramente la versione sovietica ma è meno definito e convincente.

Altro fatto curioso è che nella parte bassa del quadrante troviamo il nome di Yuri Gagarin in cirillico (Ю. А. ГАГАРИН), che potrebbe sostenere la tesi che l’astronauta rappresentato sia Gagarin e non Valentina Terskova.

russian watch Slava Gagarin
Slava Gagarin

Conclusioni

L’orologio, o per meglio dire gli orologi, sono sicuramente una pietra miliare in qualsiasi collezione dedicata allo spazio e in particolar modo agli orologi spaziali. Bellissimi da mostrare e da indossare. Indipendentemente dal modello o dalla versione la semplicità del design e la pulizia del quadrante ne fanno uno degli orologi sovietici meglio riusciti degli anni ’80. Riguardo a chi sia rappresentato sul quadrante mi sento di affermare che è ininfluente. Forse era proprio il desiderio di chi ha realizzato il design lasciare il dubbio e continuare a pensare a quegli uomini e donne coraggiose che hanno aperto la strada all’esplorazione spaziale.

Raketa 24h nave scuola Khersones

Raketa 24h nave scuola Khersones

Khersones: un maestoso veliero trialbero

Spicca subito l’immagine del maestoso veliero Khersones sul quadrante di questo orologio. Pensare che questo è uno dei primi orologi russi che ho trovato quando iniziai a collezionare orologi  e e anche uno dei miei 24h preferiti. Non tanto per l’aspetto estetico, seppur gradevole, ma soprattutto per la storia legata al veliero che compare sul quadrante.

russian watch Raketa Kersones
Raketa Kersones

L’aspetto dell’orologio è piacevole e i toni bianchi, metallico e azzurri gli danno un non so che di marinaro. Sulla ghiera girevole interna, tipica di questo modello di orologi i nomi delle città in inglese.

La cassa cromata e la ghiera rifinita in nero ben si sposa con il quadrante.

La nave scuola Khersones

Qui è possibile vedere la pagina dedicata su Wikipedia: WIKIPEDIA: Veliero Khersones

Come si può leggere il veliero trialbero è stato costruito nel 1989 presso un cantiere navale in Polonia insieme ad altre 5 navi sorelle (di cui la più famosa è il veliero MIR ).

L’orologio è del periodo transizionale quindi intorno alla metà degli anni ’90. Si evince facilmente mancando l’indicazione relativa alla produzione ( tipicamente CAEMANO B CCCP o MADE IN USSR).

Qui è possibile vedere il dettaglio della nave sul quadrante:

raketa khersones 24h detail
raketa khersones 24h detail

La storia della nave è interessante e ha effettuato diversi servizi battendo diverse bandiere.

La nave Khersones oggi

Attualmente è ancora in servizio e batte bandiera russa. Al momento in cui sto scrivendo è nel Mar Nero vicino a Sebastopoli.

Se siete curiosi di sapere dove sia in questo momento basta controllarlo su questo sito:

marinetraffic.com: Khersones

Come spesso accade approfondendo gli argomenti si diventa sempre più curiosi e a me capita di voler affiancare l’orologio con qualcosa che lo riguardi da vicino, sia esso un francobollo, un pin o una cartolina.

Proprio una cartolina ho trovato su cui è riprodotta in tutta la sua maestosità il veliero.

khersones ship postcard
Khersones Cartolina

khersones 24h postacard
khersones 24h postacard

L’orologio

L’orologio risulta a mio parere, come tutti i 24h, piacevolmente portabile una volta capito come leggere correttamente l’ora. La cassa è quella tipica degli orologi 24h con cassa rifinita al TiN e lunetta rifinita in nero.

Il calibro al suo interno è il consueto 2623.H 24h utilizzato dalla Raketa

Vostok Komandirskie cassa asimetrica sconosciuta

Vostok Komandirskie cassa asimetrica sconosciuta

Un Vostok con una cassa asimmetrica molto particolare

Gli orologi hanno tutti la cassa simmetrica? La risposta è chiaramente NO. Anche se la cassa nella maggior parte dei casi lo è, capita che i progettisti decidano di varaiare il design creando un po’ di movimento. Qualche mese fa ho acquistato un Vostok Komandirskie in pessime condizioni ma con la particolarità di avere la cassa asimmetrica.

Oggi voglio parlarvi di un orologio che ho trovato qualche mese fa sulla baia e che mi ha incuriosito non poco. Quadrante è abbastanza anonimo e la cassa asimmetrica ravviva un po’ l’aspetto di questo orologio.

russian watch Vostok Komandirskie asimmetric case
Vostok Komandirskie asimmetric case

La generosa ghiera dei vostok Komandirskie spesso tende a monopolizzare l’aspetto degli orologi e non permette di vedere bene la cassa. Uno sguardo dal lato posteriore e l’asimmetricità è subito evidente.

fondello vostok komandirskie cassa asimmetrica
fondello vostok komandirskie cassa asimmetrica

Facendo qualche ricerca in rete e parlando con qualche collezionista estero sembra che si tratti di una cassa abbastanza comune ma non catalogata. Non è presente quindi quel codice che la identifica negli schemi conosciuti ( QUI è possibile trovare uno dei tanti esempi)

In questo sito è presente un piccola guida ai calibri sovietici QUI

Neanche io infatti sono stato infatti in grado di assegnarle un numero (escludendo chiaramente il 9 della finitura in TiN).

La ghiera sembra essere peculiare di questo modello con gli indici caratterizzati da dei triangoli rossi e neri e da un pallino rosso.

Il calibro montato è il classico 2414A a carica manuale e il fondello (ipotizzo che sia originale e non sostituito) riportante il sole nascente.

Non è l’unico caso di cassa asimmetrica nella storia dell’orologeria sovietica. Ci sono begli esempi di Stolichnie, di Raketa e chiaramente di Vostok per citare quelli che mi ricordo.

Alcuni semplici particolari che possono rendere interessante un Komandirskie dall’apparente valore minimo.

 

Vostok Buran – Polar Aviation Export Italy

Vostok Buran – Polar Aviation Export Italy

Tre pinguini e un orso polare sul quadrante di un Vostok Buran.

Oggi al polso un interessante orologio made in CCCP a mio parere sottovalutato, specialmente in Italia, dato che non se ne conosce veramente il significato storico. Molte congetture si trovano nella rete ma ben poche hanno radici fondate. L’orologio in questione è il Vostok Buran dedicato all’Aviazione Polare sovietica, in inglese Polar Aviation.

QUI è possibile trovare alcune interessanti immagini direttamente dall’archivio storico della Aeroflot russa.

Il quadrante dell’orologio Polar Aviation

Si possono distinguere due zone ben distinte.

 

soviet watch Vostok Polar aviation
Vostok Polar aviation

 

Nella parte superiore un semicerchio azzurro con la scritta in cirillico BURAN Буран (tempesta di neve) e all’interno un orso bianco, animale tipico dell’emisfero boreale e quindi del Polo Nord.

Nella parte inferiore tre pinguini, animale tipico dell’emisfero australe e quindi del Polo Sud e il logo, che rappresenta oggi la Aeroflot.

Ad oggi bisogna considerare la Polar Aviation come una sussidiaria della Aeroflot i cui servizi sono svolti sotto un unico marchio.

Le testimonianze fotografiche della Polar Aviation

Ci sono alcune interessanti testimonianze fotografiche in tal senso:

Istituita nel 1934 l’Aviazione Polare Sovietica non è più attiva dal 1970.

Dalle informazioni reperite la stessa serviva tutte le rotte polari de e per i paesi più remoti e le stazioni scientifiche dislocate nelle due regioni artiche del pianeta.

Molte interessanti informazioni si possono reperire a questo link:

https://russianplanes.net/airline/1535

Dai report indicati nel sito è possibile vedere come la storia della Polar Aviation sia stata purtroppo costellata di incidenti e in qualche caso anche di disastri.

Serviva anche molte isole artiche e all’epoca per gli abitanti dell’isola era sicuramente un riferimento importante (anche per la posta, le medicine e per i rifornimenti alimentari )

Interessante è il seguente sito internet (in russo, ma grazie a Google Translator oramai tutto è possibile) che racconta la storia e la vita degli abitanti dell’isola di Dickson. In molte foto storiche si possono vedere aerei ed elicotteri della Polar Aviation Sovietica:

http://ponti59.narod.ru/

L’orologio è ben fatto e piacevole da portare. rilasciato principalmente per il mercato italiano (si riconosce dal tipico fondello degli orologi realizzati per il mercato italiano e dal cinturino in pelle di discreta qualità marchiato in più punti ) l’orologio merita un posto migliore nella collezione di un appassionato di orologi russi.

Di seguito alcune foto dell’esemplare in mio possesso trovato nel 2017 a Roma una domenica di febbraio a Porta Portese.

I dettagli del Vostok Buran Polar Aviation

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