L’Aquila Bicipite: Simbologia e Storia

L’Aquila Bicipite: Simbologia e Storia

L’aquila bicipite è un simbolo di grande importanza storica, le cui origini risalgono al periodo romano. Il primo utilizzo dell’aquila bicipite è attribuito a Costantino I nel I secolo d.C. Le due teste dell’aquila, rivolte in direzioni opposte, rappresentano l’unione di due imperi: quello d’Oriente e quello d’Occidente. Questo potente simbolo ha attraversato secoli e culture, mantenendo un significato di potere, sovranità e unione.

Raketa two Heads Eagle
Raketa two Heads Eagle

Simbologia dell’Aquila Bicipite nella Storia e nelle Bandiere

Bandiere Nazionali

  1. Albania: La bandiera albanese presenta un’aquila bicipite nera su sfondo rosso. Questo simbolo rappresenta il coraggio, la libertà e l’eroismo del popolo albanese. L’aquila bicipite è associata a Skanderbeg, un eroe nazionale che combatté contro l’Impero Ottomano.
  2. Serbia: La bandiera serba incorpora l’aquila bicipite bianca, un simbolo che rappresenta la sovranità e l’unità del paese. L’aquila è sormontata da una corona e tiene nelle zampe un globo crucigero e uno scettro, simboli di potere e autorità.
  3. Montenegro: La bandiera montenegrina mostra un’aquila bicipite dorata con uno scudo rosso al centro. Le due teste simboleggiano l’unione della chiesa e dello stato, mentre lo scudo rappresenta la dinastia regnante Petrović-Njegoš.

Stemmi Cittadini

  1. Belgrado, Serbia: Lo stemma di Belgrado presenta un’aquila bicipite che simboleggia la protezione e la difesa della città.
  2. Essen, Germania: Il simbolo dell’aquila bicipite appare anche nello stemma di Essen, rappresentando la storica importanza e l’influenza della città.
  3. Velletri, Italia: Anche Velletri utilizza l’aquila bicipite nel proprio stemma, simboleggiando la sua antica origine e la continuità storica.
  4. Fiume, Croazia: Un’eccezione interessante è la città di Fiume, il cui stemma presenta un’aquila bicipite con entrambe le teste rivolte verso destra, invece che in direzioni opposte come nella maggior parte degli altri esempi.

L’Aquila Bicipite nello Stemma Russo

Il simbolo dell’aquila bicipite della Russia ha una storia complessa e affascinante. Attualmente, lo stemma ufficiale russo mostra un’aquila bicipite dorata su sfondo rosso, con lo stemma di Mosca (raffigurante San Giorgio) sovrapposto. Nel corso del tempo, l’aquila ha cambiato colore da oro a nero e viceversa, e le corone sono apparse e scomparse per poi riapparire. Oggi, le due teste dell’aquila sono sormontate da una corona comune e da un’ulteriore corona al centro, simbolizzando ulteriormente l’unione.

Gli Oggetti nelle Zampe dell’Aquila

L’aquila bicipite russa tiene nelle zampe due simboli di potere:

  1. Scettro: Nella zampa sinistra, l’aquila stringe uno scettro, che rappresenta l’autorità e il potere sovrano. Lo scettro è un antico simbolo regale, utilizzato dai monarchi per indicare la loro suprema autorità.
  2. Globo Crucigero: Nella zampa destra, l’aquila tiene un globo crucigero, che simboleggia il dominio universale della cristianità e l’autorità divina del sovrano. Il globo è sormontato da una croce, rappresentando la sovranità di Dio sulla Terra.
Raketa Renaissance

Analisi degli Scudi sull’Aquila Bicipite

Le immagini degli orologi russi Zim mostrano vari design con l’aquila bicipite e diversi elementi simbolici. Uno degli orologi presenta un’aquila con 8 scudetti sulle ali, rappresentando territori dell’Impero Russo. Ecco un’analisi dettagliata di ciascuno scudo presente sulle ali dell’aquila:

Ala Destra (dall’alto verso il basso):

  1. Kazan: Rappresenta il Khanato di Kazan, un importante regno tataro che fu annesso alla Russia nel XVI secolo. Il simbolo di Kazan è il drago Zilant, che rappresenta la forza e la protezione.
  2. Polonia: Simboleggia il Regno di Polonia, che fu parte dell’Impero Russo dopo le spartizioni della Polonia nel XVIII secolo. Lo stemma polacco è l’aquila bianca, un simbolo di libertà e sovranità.
  3. Chersoneso Taurico: Rappresenta la regione storica della Crimea, annessa all’Impero Russo nel XVIII secolo. Lo scudo di Crimea include il grifone, un simbolo di vigilanza e potere.
  4. Kiev, Vladimir e Novgorod: Questi tre scudi sono combinati in uno solo e rappresentano le antiche città russe che hanno avuto un ruolo centrale nella formazione della Russia medievale. Kiev è rappresentata da San Michele Arcangelo, Vladimir dal leone rampante, e Novgorod dal tridente di Rurik.

Ala Sinistra (dall’alto verso il basso):

  1. Astrakhan: Rappresenta il Khanato di Astrakhan, annesso alla Russia nel XVI secolo. Il simbolo di Astrakhan è una corona con una spada, rappresentando la protezione e la regalità.
  2. Siberia: Simboleggia l’immensa regione della Siberia, esplorata e colonizzata dalla Russia a partire dal XVI secolo. Lo scudo siberiano include due zibellini, rappresentando la ricchezza delle risorse naturali.
  3. Georgia: Rappresenta il Regno di Georgia, che divenne parte dell’Impero Russo nel XIX secolo. Il simbolo georgiano è San Giorgio che uccide il drago, simbolo di protezione e coraggio.
  4. Finlandia: Simboleggia il Granducato di Finlandia, che fu un territorio autonomo all’interno dell’Impero Russo dal 1809 al 1917. Lo stemma finlandese mostra un leone con una spada, rappresentando la forza e la sovranità.

Al centro dell’aquila dovrebbe esserci lo scudo di Mosca, circondato dal Collare dell’Ordine di Sant’Andrea Protocleto. Tuttavia, questo elemento è probabilmente assente nel quadrante dell’orologio a causa della presenza dei pignoni delle lancette.

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Zim two headed eagle

Conclusione

Gli orologi russi, come i modelli Zim degli anni ’90, rappresentano un classico esempio di simbolismo e propaganda. Essi offrono l’opportunità di esplorare una serie di argomenti storici e simbolici affascinanti. La simbologia dell’aquila bicipite, presente su molte bandiere e stemmi, rappresenta un legame profondo con la storia e la cultura di molte nazioni. L’orologeria russa e sovietica continua a offrire spunti interessanti per apprendere qualcosa di nuovo, e questi orologi ne sono un perfetto esempio.

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La Collezione di Orologi Sovietici/Russi: Un Tesoro Apprezzato Anche dai Non Addetti ai Lavori

Ritaglio schermata pagina Lancette Sovietiche Collezionare Sovietaly intervista

Non è frequente, ma ogni tanto anche una collezione di orologi sovietici o russi può guadagnare l’attenzione e l’apprezzamento di chi non è esperto del settore. Questa affascinante nicchia del collezionismo è stata recentemente portata sotto i riflettori grazie a un’intervista pubblicata dalla testata “Collezionare”, disponibile sia in formato cartaceo che digitale (www.collezionare.com).

La Rivista “Collezionare”

La rivista “Collezionare” è una testata specializzata nel mondo del collezionismo, offrendo approfondimenti, notizie e interviste su una vasta gamma di oggetti da collezione. Dal vintage all’antiquariato, passando per il collezionismo moderno, la rivista rappresenta una fonte autorevole e aggiornata per gli appassionati. Disponibile sia in versione cartacea che online, “Collezionare” si distingue per la qualità dei suoi contenuti e per la passione con cui racconta storie di collezionisti e delle loro raccolte uniche.

Due anni fa, ho contattato diverse testate giornalistiche legate al collezionismo per promuovere la collezione di pubblicità Pirelli di mio padre, tra cui la testata “Collezionare”. L’intervista fatta a mio padre è possibile trovarla a questo link. Visto il contatto già presente in rubrica, un paio di mesi fa ho deciso di ricontattare la giornalista che ha realizzato l’intervista, proponendole di parlare anche della mia collezione di orologi russo/sovietici. Dopo qualche giorno, la giornalista mi ha ricontattato per fissare una intervista telefonica.

Il 14 aprile 2018 è stata pubblicata la versione online dell’intervista, che è possibile leggere a questo link.

Lancette Sovietiche

L’orologeria russa nella collezione di Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese che dal 1992 ha raccolto oltre 400 esemplari. “La cosa che mi diverte molto è che, diversamente dagli orologi svizzeri, quelli russi celano sempre una storia da raccontare”.

Le Storie dietro gli Orologi Sovietici

Molte sono le storie che ruotano intorno all’orologeria sovietica. Tra tutte, quelle che riguardano Jurij Gagarin, il primo uomo a conquistare lo spazio, sono le più controverse. Infatti, quale fosse l’orologio indossato dal cosmonauta russo durante quella celebre missione del 1961, nessuno lo può dire con precisione. C’è chi sostiene che indossasse un orologio della Poljot – in cirillico Полет – modello Sturmanskie, prodotto dalla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca e passato alla storia come il corrispettivo russo dello Speedmaster portato in missione lunare prima da Armstrong, poi da Buzz Aldrin. Altri invece, sostengono che fosse il Tipe One fabbricato dalla Sturmanskie – Штурманские –, citando come prova schiacciante la fotografia in cui l’astronauta indossa sopra la tuta rossa proprio questo modello. “Ma chi può dirlo con certezza? Magari si tratta di uno scatto rubato durante una semplice esercitazione?”. Con questo interrogativo il collezionista Andrea Manini, quarantaquattrenne milanese, ci sottolinea quanto a volte siano misteriose le storie di questi famosi segnatempo.

L’Influenza della Storia sull’Orologeria Sovietica

La fine dell’Unione Sovietica nei primi anni Novanta ha segnato l’inizio di una nuova era per l’orologeria russa in Italia. Andrea, come molti altri appassionati, ha iniziato la sua collezione nel 1992, l’anno successivo alla dissoluzione dell’URSS. “Il 1992 è per me l’anno zero, quello in cui inizio ad avvicinarmi a questi bellissimi orologi. In quell’anno, il primo dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutte le merci particolari provenienti dall’ex URSS diventano molto ricercate e anche gli orologi russi cominciano ad entrare nelle nostre gioiellerie. Nel corso degli anni ho incrementato la mia raccolta, raggiungendo circa quattrocento esemplari.”

Le Prime Scoperte

Il primo acquisto di Andrea è stato un orologio da polso Vostok – in cirillico Восток – chiamato Komandirskie. “L’aspetto militare e il razzo disegnato sul quadrante mi hanno attratto e solo in un secondo momento ho scoperto che quell’orologio era un modello della Vostok chiamato Komandirskie e che il razzo vettore disegnato era il celebre Vostok 1 con il quale Gagarin nel 1961 ha orbitato intorno alla terra.”

Categorie di Collezione

Gli orologi russi sono suddivisi in diverse categorie di raccolta. Andrea si concentra principalmente sulle avventure spaziali russe e sugli orologi sovietici creati per il mercato italiano. Esistono anche altri filoni come quello delle esplorazioni polari sovietiche e quello dedicato alle ferrovie russe, in particolare la linea BAM.

La Storia dell’Orologeria Russa

L’orologeria russa ha una storia complessa che si interseca con la storia sociale, politica e militare del Paese. Durante il periodo degli Zar, gli orologi erano prodotti principalmente da botteghe artigianali. Con l’avvento dell’Unione Sovietica, la produzione di orologi è diventata una necessità per fornire sia i civili che i militari. I primi esemplari erano da tasca, ma gradualmente si è passati alla fabbricazione di orologi da polso.

Le Fabbriche di Orologi

Le numerose aziende sorte in Unione Sovietica avevano nomi ispirati alla guerra o alle avventure nello spazio. “La Prima Fabbrica Moscovita di Orologi, diventata in un secondo momento la Poljot – Полет – che tra le tante cose vuol dire volo, la Raketa – Pакета – significa razzo, la Pobeda – Победа – vuol dire vittoria, dedicata alla Seconda Guerra Mondiale.”

Esportazione e Marketing

Negli anni Sessanta e Settanta, gli orologi sovietici erano esportati a prezzi bassi per favorire l’export. Questo era una strategia imposta dallo Stato. In Italia, l’orologeria russa è stata spesso sottovalutata a causa della vicinanza con la Svizzera. Tuttavia, i russi avevano capito l’importanza del marketing e crearono orologi con loghi adatti all’export o modelli ad hoc per determinati mercati.

Modelli Rari

Tra i modelli più rari della collezione di Andrea vi è un Raketa Big Zero con il quadrante in Nefrite, una pietra dura di colore verde simile alla Giada. Trovare i modelli più rari non è facile, soprattutto online dove spesso si trovano pezzi falsi o assemblati.

Consigli per i Collezionisti

Per evitare di acquistare falsi, Andrea consiglia di consultare collezionisti più esperti e affidabili. “Oggi esistono numerosi forum e gruppi in cui è possibile scambiare pareri e consigli.”

Questa collezione di orologi sovietici/russi, con la sua ricca storia e i suoi intriganti modelli, continua a catturare l’interesse non solo degli appassionati ma anche di chi è nuovo al mondo del collezionismo.

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