Se possiedi un orologio con il vetro in plexiglass graffiato, non disperare. Con pochi strumenti e un po’ di pazienza, puoi riportare il vetro al suo splendore originale. In questa guida ti spiegherò passo dopo passo come togliere le righe dal vetro in plexiglass del tuo orologio, che sia un robusto VostokAmphibia o un delicato Slava. Seguendo questi consigli, il tuo orologio tornerà come nuovo.
Passo 1: Preparazione del Vetro
Prima di iniziare a lavorare, è importante considerare la forma del vetro. Se il vetro è sporgente rispetto alla cassa, puoi procedere direttamente con la levigatura. Se invece è a filo con la cassa, è consigliabile proteggere i bordi con del nastro adesivo. Se l’orologio ha una ghiera girevole, rimuovila per facilitare il lavoro e evitare danni.
Passo 2: Scelta della Carta Vetrata
Per togliere le righe dal vetro in plexiglass, utilizzo carta vetrata con grane che vanno dalla 400 alla 1200 e oltre. Inizia con la grana più grossa per eliminare le righe più profonde e passa a grane più fini per rifinire la superficie. Per i vetri più spessi, come quelli degli Amphibia, puoi applicare una pressione maggiore, mentre per quelli più sottili, come gli Slava o Raketa, è necessario procedere con maggiore delicatezza per evitare di danneggiare il vetro.
Passo 3: Tecnica di Levigatura
Durante la levigatura, alterna movimenti circolari e perpendicolari. Suggerisco di passare la carta vetrata in maniera circolare per almeno 2-3 minuti per ogni grana. Se i graffi sono profondi, puoi aumentare il tempo fino a 5 minuti per grana. Ricorda di non applicare troppa pressione e di controllare spesso il progresso per evitare di rimuovere troppo materiale.
Passo 4: Lucidatura del Vetro
Una volta terminata la levigatura, è il momento di lucidare il vetro. Io preferisco utilizzare la pasta lucidante Iosso, che mi dà ottimi risultati. Applica la pasta con movimenti circolari, utilizzando una pressione moderata fino a ottenere una finitura brillante. La lucidatura è fondamentale per eliminare eventuali residui di carteggiatura e per dare al vetro un aspetto liscio e lucido.
Passo 5: Pulizia Finale
Dopo la lucidatura, è importante rimuovere la pasta e i residui. Se stai lavorando su una cassa nuda, come nei Komandirskie e Amphibia, la pulizia è abbastanza semplice. Basta lavare il vetro con un po’ d’acqua. Se l’orologio è più complesso, prendi delle precauzioni per proteggere le parti delicate, come coprirle con del nastro o un panno morbido.
Conclusione
Seguendo questi semplici passaggi, potrai togliere le righe dal vetro in plexiglass del tuo orologio e farlo tornare come nuovo. Ricorda di essere paziente e di procedere con cautela, specialmente con i vetri più sottili. Se vuoi utilizzare i prodotti che menziono in questa guida, puoi trovare i link per l’acquisto sul mio sito. Buon restauro!
La Moscow Watch Expo 2024 si terrà dal 9 all’11 ottobre presso la prestigiosa Sala Eventi “InfoSpace” a Mosca. Questo evento riunisce alcuni dei marchi più rinomati nel mondo dell’orologeria, offrendo una piattaforma unica per scoprire le ultime novità e tendenze del settore.
Elenco Completo dei Marchi Partecipanti
Ecco l’elenco completo dei marchi presenti alla Moscow Watch Expo 2024:
Sito Ufficiale:Luch Fondata nel 1953, Luch continua a innovare producendo orologi con movimenti importati da Giappone e Svizzera, combinando design classico e moderno.
2. Спецназ (Spetsnaz)
Sito Ufficiale:Spetsnaz by Slava Creato nel 2002, il marchio Spetsnaz è sviluppato in collaborazione con il Ministero della Difesa russo e il FSB, progettato per usi militari e civili estremi.
3. Константин Чайкин (Konstantin Chaykin)
Sito Ufficiale:Konstantin Chaykin Fondata nel 2003, Konstantin Chaykin è famosa per le sue complicazioni uniche, producendo orologi di lusso che combinano artigianato tradizionale e tecnologie moderne.
4. Русское время (Russkoe Vremya)
Sito Ufficiale:Russkoe Vremya Celebra l’eredità orologiera russa, producendo orologi che fondono design tradizionale e moderne tecnologie.
5. Слава (Slava)
Sito Ufficiale:Slava Fondata nel 1924, Slava è uno dei marchi storici più antichi della Russia, noto per la produzione di orologi meccanici affidabili e dal design classico.
6. Космос (Kosmos)
Sito Ufficiale:Kosmos Fondato nel 2018, Kosmos è un marchio di orologi russo che rende omaggio agli esploratori spaziali sovietici con orologi che combinano tradizioni sovietiche e tecnologie moderne.
7. Молния (Molniya)
Sito Ufficiale:Molniya Fondata nel 1947, Molniya è conosciuta per i suoi orologi da tasca e da polso di alta qualità, con una lunga storia di fornitura di orologi all’esercito e ai ferrovieri russi.
8. Ракета (Raketa)
Sito Ufficiale:Raketa Fondata nel 1961, Raketa è una delle poche fabbriche al mondo che produce interamente i propri movimenti, combinando eredità sovietica e design moderno.
9. УЧЗ (Ural Watch Factory)
Sito Ufficiale:Ural Watch Factory Produce orologi robusti e funzionali, spesso utilizzati in ambienti industriali e militari, mantenendo standard elevati di precisione e affidabilità.
10. Полёт (Poljot)
Informazioni:
Poljot (Storico): Poljot, originariamente noto per aver prodotto orologi utilizzati dai cosmonauti sovietici, ha cessato la produzione.
Poljot International: È una nuova entità che continua a sviluppare orologi basati sui disegni originali di Poljot.
La Moscow Watch Expo 2024 si terrà presso la Sala Eventi “InfoSpace”, situata al 1° Zachatievsky per., 4 a Mosca. La location è a solo 1 km dal Cremlino e 300 metri dalla Cattedrale di Cristo Salvatore. InfoSpace dispone di una sala principale trasformabile di 2.000 metri quadrati, in grado di ospitare fino a 700 ospiti. È dotato delle tecnologie più avanzate, rendendolo il luogo ideale per conferenze, fiere ed eventi aziendali di alto profilo.
Avviso Importante
Sebbene non ci siano restrizioni ai viaggi in Russia al momento, è importante ricordare che le sanzioni impediscono l’utilizzo dei circuiti bancari europei, e attualmente non esistono collegamenti aerei diretti tra Europa e Russia. Assicurati di pianificare di conseguenza e di considerare tutte le alternative disponibili.
Se sei un appassionato di orologisovietici e hai cercato online il canale e il sito “Sovietaly”, potresti aver notato che alcune persone tendono a scrivere “Soviet Italy” o “Soviet Itali” invece. Non preoccuparti, sei nel posto giusto, e in questo articolo, ti spiegheremo l’origine di questo nome unico e come trovarmi facilmente online, anche se hai scritto in modo diverso.
L’Origine del Nome Sovietaly
“Sovietaly” è una combinazione di due parole significative: “Soviet” e “Italy”. Questo nome è stato creato da un collezionista italiano di orologi russi e sovietici che gestisce un canale TikTok e un canale YouTube dedicati alla passione per l’orologeria sovietica. Ma perché questa scelta di nome?
Soviet: Questa parte del nome è un omaggio al mondo degli orologi sovietici. L’Unione Sovietica è stata famosa per la produzione di orologi di alta qualità e affidabili, che ancora oggi affascinano gli appassionati di orologi in tutto il mondo. L’orologeria sovietica ha una storia ricca e affascinante, ed è una fonte inesauribile di oggetti di collezionismo.
Italy: Questa parte del nome rappresenta l’orgoglio italiano del creatore del canale e del sito. Essendo italiano, il collezionista ha voluto sottolineare la sua origine, promuovendo la passione per gli orologi sovietici all’interno della comunità orologiera italiana e internazionale.
Come Trovarci Online
Ora che conosci l’origine del nome “Sovietaly”, sai che è una combinazione di “Soviet” e “Italy” che riflette la passione per gli orologi sovietici e l’orgoglio italiano del creatore. Ma come fai a trovarci facilmente online, anche se hai scritto “Soviet Italy” o “Soviet Itali”?
Ecco alcuni suggerimenti per migliorare la tua ricerca:
Sovietaly su Google: Se hai cercato “Soviet Italy” su Google, assicurati di includere “Sovietaly” nella tua ricerca. Ad esempio, scrivi “Sovietaly orologi sovietici” per trovare rapidamente il canale e il sito.
Sovietaly su YouTube e TikTok: Se stai cercando i contenuti video del canale, cerca direttamente “Sovietaly” su YouTube e TikTok. Troverai video interessanti sull’orologeria sovietica e le passioni dell’host.
Utilizza sinonimi: Se hai difficoltà a ricordare il nome esatto, cerca usando sinonimi come “orologi sovietici Italia” o “collezionista italiano di orologi russi”.
Seguici su Social Media: Per rimanere aggiornato sulle ultime novità e i nuovi contenuti relativi agli orologi sovietici, segui Sovietaly sui social media come Instagram, Facebook e TikTok.
In conclusione, se hai cercato “Soviet Italy” o “Soviet Itali” e sei finito su questa pagina, ora sai che “Sovietaly” è il nome giusto. Questo nome unico riflette la passione per gli orologi sovietici e l’orgoglio italiano del creatore del canale e del sito. Quindi, continua a esplorare i contenuti di Sovietaly e unisciti alla comunità degli amanti degli orologi sovietici. Non importa come lo scrivi, siamo qui per condividere con te la bellezza e la storia di questi straordinari pezzi di orologeria.
Recentemente ho recuperato una copia storica di “Orologi da Polso” Anno III n. 9 (marzo-aprile 1989, Edizioni Studio Zeta, Monza), una delle poche riviste italiane dedicate all’orologeria durante il periodo di massimo interesse verso i prodotti sovietici e gli orologi da polso 1989. In questo numero si trova un articolo prezioso e ricco di informazioni su orologi russi, i rapporti commerciali tra URSS e Italia e i principali protagonisti della diffusione dei marchi dell’Est nel nostro Paese. Il pezzo, scritto da Arturo Chiti, offre uno spaccato d’epoca e svela dettagli inediti sulle prime importazioni, i rivenditori e i modelli che conquistarono la scena italiana a fine anni Ottanta.
Qui di seguito puoi leggere la trascrizione integrale dell’articolo, intervallata da approfondimenti, note storiche e collegamenti utili per i collezionisti di oggi.
Negli orologi da polso 1989, si possono notare tendenze che hanno segnato un’epoca, evidenziando l’evoluzione del design e delle tecnologie impiegate nel settore. Questi orologi non solo rappresentano un pezzo di storia, ma anche un simbolo di stile e innovazione.
Le radici storiche dell’orologeria russa
Anche se il Congresso sovietico del ’25 proclamava per l’URSS l’obiettivo dell’autosufficienza economica, la trasformazione da paese importatore di macchine e attrezzature a paese che voleva produrre in proprio, sino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile che un orologio sovietico diventasse non solo di moda, ma quasi fenomeno di costume.
Pure la storia dell’orologeria russa ha antenati illustri. Gli orologi da torre del Cremlino furono costruiti agli inizi del Quattrocento da Lazar Serbin, mentre per i carillon della torre del Salvatore, restaurati nel secolo scorso, lo Zar si rivolse a due fratelli russi, gli orologiai Butenop. E ancora sotto uno Zar, Pietro il Grande, che aveva chiamato famosi artigiani francesi, si sviluppò una scuola di orologeria, anche se i francesi sembra avessero maggiori privilegi degli artigiani locali. Preziosi orologi di Ivan Kulihin, che visse nel ‘700, sono all’Hermitage di Leningrado e musei moscoviti e di altre città hanno sezioni dedicate all’orologeria. Nello scorso autunno ci fu un’esposizione a Firenze di alcuni splendidi pezzi delle collezioni dei Romanoff e sfogliando antichi libri si apprende che nella storia dell’orologio russo la famiglia dei Bronnikov era famosa per i suoi orologi in legno (filie molle erano in metallo) e che rivestirono un ruolo importante per i miglioramenti apportati alla meccanica, gli orologiai Tolstoj e Nosov.
Prima della rivoluzione si importavano parti e meccanismi dalla Svizzera provvedendo poi al loro assemblaggio. A cavallo del secolo la Francia fece diversi investimenti nei domini dello Zar e dopo la prima Guerra mondiale, per recuperare parte dei capitali, pretese che l’Italia acquistasse orologi russi da tasca che furono poi dati in dotazione al personale delle Ferrovie.
«Le prime industrie sovietiche di orologi risalgono solo agli anni Trenta» dice Jacopo Marchi, P.R. dell’Artime, che è andato a Mosca nello scorso dicembre dopo che l’azienda napoletana aveva sottoscritto un accordo di collaborazione con la Boctok (ma si legge Vostok). Dal viaggio in Russia Marchi ha riportato molte notizie, tanto che per il lancio dei «Komandirskie» ha realizzato per Time Trend, distributore del prodotto, un tabloide sulla storia dell’Armata rossa e dei suoi orologi.
Due industrie (una di orologi preziosi e l’altra di orologi con casse di legno) vennero convertite in aziende belliche negli anni ’40, per tornare poi alle funzioni originali. L’industria principale di Mosca diede vita nel ’42 alla Boctok, una delle più importanti e tra le poche di cui per le strade moscovite si possono vedere cartelloni pubblicitari. Dopo la fine della guerra altre industrie furono aperte a Serdobsk, Yerevan, Petrodvoretes e Uglich. Venne creato un istituto per la ricerca e il design nelle lavorazioni meccaniche. Nel 1962 furono anche prodotti i primi orologi a diapason.
Oggi in URSS operano oltre quindici fabbriche di orologi, molte delle quali specializzate in produzioni particolari. Tra le più note ricordiamo Chaika, Poljot, Zaria, Paketa, Slava e Penza, quest’ultima destinata alla produzione di orologi da polso femminili. Il quantitativo di orologi prodotti è imponente. Intorno agli anni Cinquanta iniziò anche l’esportazione destinata per lo più a nazioni aderenti al patto di Varsavia. Erano orologi di buon livello con prezzi politicamente differenziati. È di quegli anni il Mark che pubblichiamo e il cui quadrante è simile a quello del Poljot. È un orologio con una storia romantica. Fu donato a un nostro collega, allora bambino, da una signora italiana che aveva sposato un russo che, per le leggi staliniane, non poteva venire a vivere in Italia e i due erano costretti così a vedersi di tanto in tanto solo come turisti. La prima importazione di orologi russi in Italia è stata fatta da Orazio Occhipinti della Mirabilia di Milano che nella seconda metà del 1988 ha iniziato sul territorio nazionale la distribuzione dei Paketa fabbricati a Pietrogrado. Paketa in russo significa «razzo» e si legge «raketa», La bontà dell’idea, complice anche l’apertura generale verso Gorbaciov, è stata ampiamente confermata dalla vera e propria corsa all’orologio russo che si è scatenata in seguito. Vien da pensare a questo proposito che solo pochi anni or sono un dirigente di una grande azienda europea, dopo un viaggio in Unione Sovietica durante il quale era rimasto colpito dagli orologi, ne propose l’importazione ma si sentì chiedere dai suoi se aveva voglía di scherzare. Dunque i primi russi che hanno rotto il ghiaccio sul nostro mercato sono stati i Paketa. Oggi sono disponibili nove versioni che si differenziano sia per il design del quadrante per le funzioni. Sono meccanici a carica manuale e cassa antishock. Alla fiera di Vicenza Mirabilia ha presentato anche i Poljot prodotti a Leningrado, un cronografo e uno svegliarino, a carica manuale, proposti in quattro versioni. Gli orologi dell’Armata rossa, i Boctok, sono disponibili in cinque modelli con quadranti realizzati per le specializzazioni dell’esercito al quale sono destinati. Sono orologi meccanici a carica manuale, impermeabili a 10 atmosfere, hanno la ghiera girevole con indici e lancette fosforescenti.
Ci sono poi orologi con meccanismo di fabbricazione russa e cassa e quadrante costruiti in Italia per accostare un «cuore» russo al design italiano, come il Soviet, disponibile in vari colori di cassa e quadrante. È un orologio quarzo impermeabile a 3 atm. E ancora i sei modelli della collezione Perestrojka (quattro al quarzo e due cronografi meccanici) che la Elmitex ha presentato sia a Vicenza sia a Mosca come un prodotto «italorusso».
Il sesto orologio con la stella rossa è quello proposto dalla I. Binda S.p.A. Il marchio BREMA, con la A che è una R rovesciata, si legge Vremia e significa Tempo. Sono orologi meccanici disponibili in tre modelli (normale, con suoneria e un cronografo) proposti in 17 versioni. I quadranti sono di ispirazione anni ’30 seguendo la tendenza culturale in voga in Russia e battezzata «strutturalista».
Anche se il Congresso sovietico del ’25 proclamava per l’URSS l’obiettivo dell’autosufficienza economica, la trasformazione da paese importatore di macchine e attrezzature a paese che voleva produrre in proprio, sino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile che un orologio sovietico diventasse non solo di moda, ma quasi fenomeno di costume.
Pure la storia dell’orologeria russa ha antenati illustri. Gli orologi da torre del Cremlino furono costruiti agli inizi del Quattrocento da Lazar Serbin, mentre per i carillon della torre del Salvatore, restaurati nel secolo scorso, lo Zar si rivolse a due fratelli russi, gli orologiai Butenop. E ancora sotto uno Zar, Pietro il Grande, che aveva chiamato famosi artigiani francesi, si sviluppò una scuola di orologeria, anche se i francesi sembra avessero maggiori privilegi degli artigiani locali. Preziosi orologi di Ivan Kulihin, che visse nel ‘700, sono all’Hermitage di Leningrado e musei moscoviti e di altre città hanno sezioni dedicate all’orologeria. Nello scorso autunno ci fu un’esposizione a Firenze di alcuni splendidi pezzi delle collezioni dei Romanoff e sfogliando antichi libri si apprende che nella storia dell’orologio russo la famiglia dei Bronnikov era famosa per i suoi orologi in legno (filie molle erano in metallo) e che rivestirono un ruolo importante per i miglioramenti apportati alla meccanica, gli orologiai Tolstoj e Nosov.
Prima della rivoluzione si importavano parti e meccanismi dalla Svizzera provvedendo poi al loro assemblaggio. A cavallo del secolo la Francia fece diversi investimenti nei domini dello Zar e dopo la prima Guerra mondiale, per recuperare parte dei capitali, pretese che l’Italia acquistasse orologi russi da tasca che furono poi dati in dotazione al personale delle Ferrovie.
«Le prime industrie sovietiche di orologi risalgono solo agli anni Trenta» dice Jacopo Marchi, P.R. dell’Artime, che è andato a Mosca nello scorso dicembre dopo che l’azienda napoletana aveva sottoscritto un accordo di collaborazione con la Boctok (ma si legge Vostok). Dal viaggio in Russia Marchi ha riportato molte notizie, tanto che per il lancio dei «Komandirskie» ha realizzato per Time Trend, distributore del prodotto, un tabloide sulla storia dell’Armata rossa e dei suoi orologi.
Due industrie (una di orologi preziosi e l’altra di orologi con casse di legno) vennero convertite in aziende belliche negli anni ’40, per tornare poi alle funzioni originali. L’industria principale di Mosca diede vita nel ’42 alla Boctok, una delle più importanti e tra le poche di cui per le strade moscovite si possono vedere cartelloni pubblicitari. Dopo la fine della guerra altre industrie furono aperte a Serdobsk, Yerevan, Petrodvoretes e Uglich. Venne creato un istituto per la ricerca e il design nelle lavorazioni meccaniche. Nel 1962 furono anche prodotti i primi orologi a diapason.
Oggi in URSS operano oltre quindici fabbriche di orologi, molte delle quali specializzate in produzioni particolari. Tra le più note ricordiamo Chaika, Poljot, Zaria, Paketa, Slava e Penza, quest’ultima destinata alla produzione di orologi da polso femminili. Il quantitativo di orologi prodotti è imponente. Intorno agli anni Cinquanta iniziò anche l’esportazione destinata per lo più a nazioni aderenti al patto di Varsavia. Erano orologi di buon livello con prezzi politicamente differenziati. È di quegli anni il Mark che pubblichiamo e il cui quadrante è simile a quello del Poljot. È un orologio con una storia romantica. Fu donato a un nostro collega, allora bambino, da una signora italiana che aveva sposato un russo che, per le leggi staliniane, non poteva venire a vivere in Italia e i due erano costretti così a vedersi di tanto in tanto solo come turisti. La prima importazione di orologi russi in Italia è stata fatta da Orazio Occhipinti della Mirabilia di Milano che nella seconda metà del 1988 ha iniziato sul territorio nazionale la distribuzione dei Paketa fabbricati a Pietrogrado. Paketa in russo significa «razzo» e si legge «raketa», La bontà dell’idea, complice anche l’apertura generale verso Gorbaciov, è stata ampiamente confermata dalla vera e propria corsa all’orologio russo che si è scatenata in seguito. Vien da pensare a questo proposito che solo pochi anni or sono un dirigente di una grande azienda europea, dopo un viaggio in Unione Sovietica durante il quale era rimasto colpito dagli orologi, ne propose l’importazione ma si sentì chiedere dai suoi se aveva voglía di scherzare. Dunque i primi russi che hanno rotto il ghiaccio sul nostro mercato sono stati i Paketa. Oggi sono disponibili nove versioni che si differenziano sia per il design del quadrante per le funzioni. Sono meccanici a carica manuale e cassa antishock. Alla fiera di Vicenza Mirabilia ha presentato anche i Poljot prodotti a Leningrado, un cronografo e uno svegliarino, a carica manuale, proposti in quattro versioni. Gli orologi dell’Armata rossa, i Boctok, sono disponibili in cinque modelli con quadranti realizzati per le specializzazioni dell’esercito al quale sono destinati. Sono orologi meccanici a carica manuale, impermeabili a 10 atmosfere, hanno la ghiera girevole con indici e lancette fosforescenti.
Ci sono poi orologi con meccanismo di fabbricazione russa e cassa e quadrante costruiti in Italia per accostare un «cuore» russo al design italiano, come il Soviet, disponibile in vari colori di cassa e quadrante. È un orologio quarzo impermeabile a 3 atm. E ancora i sei modelli della collezione Perestrojka (quattro al quarzo e due cronografi meccanici) che la Elmitex ha presentato sia a Vicenza sia a Mosca come un prodotto «italorusso».
Il sesto orologio con la stella rossa è quello proposto dalla I. Binda S.p.A. Il marchio BREMA, con la A che è una R rovesciata, si legge Vremia e significa Tempo. Sono orologi meccanici disponibili in tre modelli (normale, con suoneria e un cronografo) proposti in 17 versioni. I quadranti sono di ispirazione anni ’30 seguendo la tendenza culturale in voga in Russia e battezzata «strutturalista».
Note per il collezionista moderno
Orologi da polso 1989 resta una testimonianza insostituibile sul boom degli orologi sovietici in Italia, sui protagonisti e sulle strategie commerciali che hanno portato questi esemplari nelle vetrine delle gioiellerie italiane. L’articolo fornisce anche uno spaccato unico sui gusti dell’epoca, sulle prime importazioni e sui marchi che ancora oggi sono alla base del collezionismo vintage russo: Vostok, Raketa, Poljot, Slava e le collaborazioni italo-sovietiche. Le pagine illustrate della rivista immortalano un periodo di fermento e innovazione che ha segnato in modo indelebile il panorama dell’orologeria da polso in Italia.
Orologi da polso 1989 Copertina
Orologi da polso 1989 pagina 62
Orologi da polso 1989 pagina 63
Orologi da polso 1989 pagina 64
Orologi da polso 1989 pagina 65
Orologi da polso 1989 indice
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