Samara: La città degli orologi da polso negli anni ’90

Facciata storica della fabbrica di orologi ZIM a Samara, simbolo dell’orologeria sovietica. Historic facade of the ZIM watch factory in Samara, a symbol of Soviet watchmaking.

Ehi amici! Oggi voglio parlarvi di una città sovietica che ha un posto speciale nel mio cuore: Samara. Potreste non aver mai sentito parlare di questa gemma nascoBenvenuti a Samara, affascinante città russa adagiata lungo le rive maestose del fiume Volga. Questa guida turistica vi porterà in un viaggio nel tempo (in tutti i sensi!) attraverso i secoli di storia di Samara, con un occhio di riguardo per una curiosità che la rende unica: la sua tradizione nell’orologeria sovietica. Scopriremo come una ex-fabbrica di munizioni divenne famosa per i suoi orologi da polso, esploreremo i monumenti, i musei e gli angoli più interessanti della città, e infine assaporeremo i piatti tipici locali. Preparatevi a scoprire Samara con un tono leggero e curioso, tra aneddoti storici, consigli da insider e tante “time-travel” tra storia e cultura!

Cenni storici di Samara (XVI secolo – epoca sovietica)

Samara vanta origini antiche e strategiche. Fondata nel 1586 come fortezza posta a guardia del Volga, nacque per volontà del governo moscovita con lo scopo di difendere le nuove frontiere russe dopo la conquista dei khanati di Kazan’ e Astrachan’treccani.it. Grazie alla sua posizione, la fortezza di Samara proteggeva il passaggio sul fiume dagli attacchi di banditi e ribelli cosacchi, diventando presto un baluardo militare importante. Nel 1688 ottenne lo status ufficiale di città, perdendolo poi temporaneamente nel 1764 durante le riorganizzazioni amministrative dell’Imperotreccani.it.

Con il passare del tempo e la pacificazione della regione, Samara si trasformò da avamposto militare a fiorente centro commerciale. Nel XVIII e XIX secolo, complice la sicurezza crescente lungo il Volga e lo sviluppo della navigazione fluviale, la città divenne un vivace snodo di scambi: granaglie, pelli, pesce essiccato e altri prodotti transitavano per il suo porto. Nel 1851 Samara fu elevata a capoluogo di governatorato autonomotreccani.it, segno del suo crescente peso economico e amministrativo. All’inizio del ‘900 la città contava eleganti viali, chiese (all’epoca ben 25 chiese, tra cui spiccava la cattedrale dedicata alla Madonna di Kazan’) e vivaci giardini pubblici che ne delineavano un profilo urbano piacevoletreccani.it.

L’epoca rivoluzionaria e sovietica portò cambiamenti drastici. Durante la Guerra Civile Russa (1918-1920) Samara visse momenti tumultuosi: fu occupata dalle truppe antibolsceviche (come la legione cecoslovacca) e divenne temporaneamente sede di governi alternativi anti-sovietici, per poi essere riconquistata dall’Armata Rossa nel 1918-1919treccani.it. Negli anni ‘30, sotto Stalin, la città fu ribattezzata Kujbyšev in onore del dirigente bolscevico Valerian Kuibyshevrussian.watch. Proprio come Kujbyšev, Samara giocò un ruolo cruciale nella Seconda Guerra Mondiale: nel 1941, con l’invasione nazista alle porte di Mosca, fu designata come “seconda capitale” dell’URSS pronta ad accogliere il governo sovietico in caso di evacuazioneatlasobscura.com. Vennero trasferite qui ambasciate straniere, il celebre Teatro Bol’šoj e altri enti, e in gran segreto fu costruito un bunker sotterraneo per Stalin a 37 metri di profondità (mai utilizzato alla fine)atlasobscura.comatlasobscura.com. Terminata la guerra, Samara (ancora chiamata Kujbyšev) prosperò come centro industriale di primaria importanza: fabbriche aeronautiche, stabilimenti bellici, cantieri e ovviamente la Fabbrica di Orologi ZIM contribuirono allo sviluppo sovietico. La città mantenne il nome di Kujbyšev fino al 1991, quando, con la fine dell’URSS, tornò all’antico nome di Samararussian.watch.

Oggi il passato convive col presente: passeggiando per Samara potrete percepire l’eredità di queste epoche – dalle fortezze perdute ai palazzi sovietici, dai bunker segreti ai nuovi grattacieli – in un mix affascinante che rende questa città un vero gioiello sulle rive del Volga.

La Fabbrica di Orologi ZIM: dal fusibile all’ora esatta

Tra le storie più curiose di Samara c’è quella della Fabbrica Maslennikov, nota con la sigla ZIM (Zavod Imeni Maslennikova, ossia “Fabbrica intitolata a Maslennikov”). Nata inizialmente non per fare orologi ma per scopi ben più bellicosi, questa fabbrica è l’emblema della capacità sovietica di convertire le spade in… orologi!

Fondato nel 1911 come stabilimento di spolette e munizioni, lo stabilimento Maslennikov produceva in origine fusibili per proiettili d’artiglieria, rispondendo a un decreto dello Zar Nicola II dopo la guerra russo-giapponeserussian.watchrussian.watch. Durante la Prima Guerra Mondiale sfornò milioni di pezzi all’anno, diventando uno dei pilastri dell’industria bellica russa. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, l’impianto attraversò un periodo difficile: venne riconvertito nel 1918 per produrre beni “di pace” (si dice che sfornasse perfino ferri da stiro e mortai in bronzo per uso domestico!) e poi chiuso durante la guerra civilerussian.watchrussian.watch. Solo nel 1923 riprese vita con la nuova produzione civile (valvole idrauliche, utensili, parti meccaniche per agricoltura) e fu intitolato ad Alexander Maslennikov, un rivoluzionario locale celebrato dagli operairussian.watch. Da allora il nome “ZIM” accompagna la fabbrica. Negli anni ‘30, mentre l’URSS si industrializzava a pieno regime, la Maslennikov mantenne la vocazione duale: continuò a produrre armamenti (divenne “Fabbrica n.42” in codici militari) ma iniziò anche ad allargare la gamma di beni di consumo prodotti.

Quando arrivano gli orologi? Proprio negli anni ‘30 avviene la svolta. L’Unione Sovietica voleva emanciparsi dalla dipendenza straniera in campo orologiero (fino ad allora molti movimenti meccanici venivano importati dalla Svizzera, Germania o Stati Uniti)russian.watch. Così, in un ambizioso piano governativo del 1935, fu deciso di impiantare linee di produzione di orologi in nuove città oltre a Mosca. Samara venne scelta come sede del terzo grande fabbrica di orologi del paese (dopo la 1ª e 2ª Fabbrica di Orologi di Mosca)russian.watchrussian.watch. Dal 1933 al 1939 tecnici francesi della ditta LIP aiutarono ad allestire i reparti: inizialmente la ZIM produsse orologi da tasca robusti e semplici, pensati per resistere all’uso quotidiano e alle necessità militarirussian.watch. Nel 1936 si celebrò ufficialmente la “nascita” dell’orologeria a Samara, salutata con fanfare e discorsi nonostante le difficoltà economiche dell’epocarussian.watch. Già nel primo anno post-bellico (1946) la fabbrica sfornò oltre 46.000 orologi da tasca, segno di una produzione ormai ben avviatarussian.watch.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Maslennikov Factory consolidò la sua fama per prodotti civili. Prima del conflitto aveva già introdotto alcuni orologi tascabili a marchio ZIMrussian.watch; ma è dal 1950 in poi che arrivano i segnatempo più noti: in quell’anno lo stabilimento iniziò a produrre in serie il celebre orologio da polso “Pobeda” (“Vittoria”), modello creato per celebrare la vittoria sovietica nella guerrarussian.watch. Accanto al Pobeda, comparve anche il marchio ZIM sugli altri orologi da polso realizzati in loco. Per oltre mezzo secolo (1950–2002) milioni di orologi Pobeda e ZIM uscirono da Samara, scandendo il tempo sui polsi di generazioni di cittadini sovieticirussian.watch. La fabbrica, nel frattempo, non produceva solo orologi: in pieno stile sovietico era un colosso polivalente. Negli anni d’oro arrivò ad impiegare ben 30.000 operairussian.watch e a fabbricare di tutto un po’ – dai gadget spaziali (strumenti per veicoli sovietici, dato che Samara aveva anche industrie aerospaziali)russian.watch ai mulinelli da pesca, dalle macchine da cucire ai piccoli elettrodomestici e perfino componenti per trattori e automobilirussian.watch. Insomma, un vero orgoglio industriale locale.

Tra crisi e creatività: la produzione di orologi negli anni ‘90

Con il crollo dell’Unione Sovietica, anche la gloriosa fabbrica ZIM dovette affrontare tempi difficili (letteralmente, in questo caso!). Gli anni ‘90 in Russia furono un’era di transizione tumultuosa verso il mercato libero, e molte industrie statali faticarono a sopravvivere alla nuova economia. La Maslennikov di Samara non fece eccezione: perse i finanziamenti centrali, vide calare drasticamente gli ordini e dovette reinventarsi. Basti pensare che durante l’era sovietica la ZIM produceva in media 200.000 orologi al mese, spesso mantenendo alta la produzione anche per giustificare le attività belliche (si dice facesse parte della “copertura” civile di una fabbrica altrimenti impegnata in armamenti). Negli anni ‘90, invece, la produzione crollò a soli 30-35 mila pezzi mensili, sintomo di un ridimensionamento enormerussian.watch. Molti reparti vennero chiusi e il personale ridotto all’osso.

La qualità degli orologi degli ultimi anni subì un calo percepibile. I modelli assemblati verso la fine degli anni ‘90 e primi 2000, pur essendo costruiti sullo stesso collaudato calibro meccanico degli esemplari precedenti, spesso lasciavano a desiderare in termini di finiture e controllo qualitàrussian.watch. Tuttavia, proprio in questo periodo difficile, emerse una certa creatività nostalgica: spuntano sul mercato modelli celebrativi, quadranti variopinti, serie commemorative prodotte in piccole quantità per appassionati o per anniversari. Ad esempio, in collaborazione con partner occidentali, la ZIM lanciò alcuni orologi sotto un marchio misto: nacque una joint-venture sovietico-tedesca chiamata “Optim-Maveg”, il cui logo stilizzato (una specie di strana firma ondulata) sostituì la scritta ZIM su alcuni quadranti degli anni ’90russian.watch. Questi segnatempo ibridi oggi sono piccole curiosità per i collezionisti, ma all’epoca rappresentarono un tentativo di rilanciare l’azienda aprendosi a nuovi mercati.

Nonostante tutti gli sforzi, la gloriosa corsa della fabbrica ZIM era agli sgoccioli. All’inizio dei anni 2000 la produzione di orologi venne ufficialmente interrotta (l’ultimo lotto uscì attorno al 2002), segnando la fine di un’epocarussian.watch. Negli anni successivi, alcuni ex-tecnici e orologiai locali continuarono ad assemblare orologi utilizzando i componenti rimasti in magazzino, per soddisfare la domanda di nostalgici e collezionistirussian.watch. È affascinante pensare che, sebbene la fabbrica abbia chiuso i battenti, il ticchettio dei suoi orologi abbia continuato a vivere ancora per un po’ grazie a queste iniziative. Oggi l’area industriale Maslennikov è in parte abbandonata e in parte riconvertita: uno dei suoi edifici storici (il famoso Edificio n.155) è stato trasformato nel moderno Zakhar Trade Center, un centro commerciale e uffici che porta avanti, almeno architettonicamente, l’eredità di quella stagione industrialerussian.watchrussian.watch.

Gli orologi ZIM: stile, curiosità e modelli iconici

Parliamo ora dei protagonisti di questa storia: gli orologi ZIM stessi! Cosa rendeva speciali questi segnatempo Made in Samara? Innanzitutto, bisogna immaginare il contesto: i ZIM (inclusi i Pobeda prodotti in fabbrica) erano pensati come orologi popolari ed economici, destinati a milioni di cittadini sovietici. Dal punto di vista tecnico erano piuttosto semplici: movimento meccanico a carica manuale di 26 mm di diametro (calibro derivato da un progetto francese Lip degli anni ‘30), 15 rubini, niente complicazioni extra, né automatismo né dispositivi antiurto avanzati – insomma l’essenziale per segnare l’orarussian.watch. La cassa era spesso in ottone cromato o placcato (niente acciaio inox come negli orologi svizzeri più costosi), il che significava che con l’uso prolungato tendeva a perdere lucentezza o a consumarsi un po’russian.watch. Precisione nella media, senza pretendere miracoli (erano classificati di “seconda categoria” in termini di precisione secondo gli standard sovietici)russian.watch. Insomma, i ZIM non erano orologi di lusso né oggetti tecnicamente rivoluzionari: puntavano sull’affidabilità e sul prezzo accessibile – oggi diremmo “di fascia economica”russian.watch – per conquistare il polso di ogni cittadino.

Ma attenzione: pur nella loro semplicità, gli orologi ZIM trasudavano carattere e creatività nel design. Una delle note distintive era infatti la grandissima varietà di quadranti e casse proposte nel corso dei decenni. Si calcola che siano stati impiegati oltre 20 diversi tipi di cassa e innumerevoli design di quadranterussian.watch – un vero record rispetto ad altri marchi sovietici più monotoni. I designer di Samara si sbizzarrivano nel creare orologi che, pur condividendo lo stesso movimento interno, avessero personalità diverse all’esterno. Troviamo così ZIM classici con cassa tonda e indici semplici, ma anche modelli con casse quadrate o rettangolari dal gusto retrò, fino a forme più originali. Sui quadranti poi si dava libero sfogo all’inventiva: celebri sono i ZIM con quadrante bicolore nero e bianco a settori, dal look elegante e un po’ art décorussian.watch; oppure quelli con indici a settore (seghettati a spicchi di colore contrastante); senza dimenticare alcuni modelli con stella rossa a ore 12, in pieno stile sovietico patriotticorussian.watch. Non c’era in URSS un’altra fabbrica che osasse tanto con i quadranti – “nessuno faceva quadranti tanto belli e vari quanto la ZIM”, ricordano oggi gli espertirussian.watch. Proprio questa varietà li rende oggi oggetti da collezione affascinanti, perché ogni modello racconta un frammento di estetica della sua epoca.

Un aspetto particolarmente curioso è come alcuni orologi ZIM omaggiassero la città di Samara stessa nei loro dettagli. Ad esempio, furono prodotti esemplari commemorativi con riferimenti a simboli e monumenti locali: un caso su tutti è quello del Monumento alla Gloria (il gigantesco obelisco con l’operaio alato, simbolo di Samara) riprodotto su certi quadranti di orologi da tavolo sovietici prodotti quimeshok.netru.wikipedia.org. Immaginatevi: sull’orologio campeggiava la silhouette di questo monumento iconico, quasi a suggellare il legame tra l’identità cittadina e il tempo che scorre. Del resto, il Monumento della Gloria – dedicato ai lavoratori dell’industria aeronautica locale che tanto contribuirono alla vittoria sovietica – è ancora oggi uno dei simboli più amati di Samararu.wikipedia.org, ed è poetico pensare che campeggiasse anche sul quadrante di alcuni segnatempo, ricordando a chi guardava l’ora il valore del lavoro e della storia della città. Oltre ai monumenti, alcuni quadranti riportavano stemmi, slogan celebrativi (come per anniversari di eventi sovietici, congressi del Partito, ecc.) o grafiche fantasiose – un universo variegato che rende ogni orologio ZIM un piccolo souvenir del suo tempo.

In sintesi, gli orologi ZIM di Samara univano praticità e cultura popolare: non erano solo strumenti per arrivare puntuali, ma anche piccoli pezzi di design sovietico, specchi di un’epoca e, talvolta, perfino canvas in miniatura su cui venivano dipinti orgoglio, arte e memoria locale. Se siete appassionati di orologeria vintage, tenere in mano (o al polso) un vecchio ZIM vi farà sentire un po’ della storia di Samara ticchettare insieme ai secondi!

Cosa vedere a Samara: tra storia, cultura e… orologi!

Samara offre tantissimo a chi ama la storia e la cultura – e anche qualche chicca per gli appassionati di orologi e industria. Ecco alcuni luoghi imperdibili durante la vostra visita, narrati con un occhio curioso:

Il Monumento alla Gloria svetta su Piazza Slavy, nei pressi del lungofiume. Alto 40 metri, con la figura di un operaio che solleva le ali d’oro, commemora i lavoratori aeronautici di Samara durante la Seconda Guerra Mondiale ed è uno dei simboli più amati della cittàru.wikipedia.org.

  • Bunker di Stalin: Nel pieno centro cittadino, sotto l’Accademia di Cultura, si trova il bunker segreto costruito per Stalin nel 1942. Questa struttura sotterranea, rimasta nascosta fino al 1991, è oggi visitabile come museo. Scendere i suoi 12 piani sotterranei (37 metri) è un salto nel tempo: vedrete la sala conferenze dove Stalin avrebbe guidato il paese se Mosca fosse caduta, i sistemi di aerazione e gli alloggi, perfettamente conservatiatlasobscura.comatlasobscura.com. Fortunatamente Stalin non dovette mai usarlo, ma la visita al bunker – che resiste a bombe e attacchi aerei – vi farà sentire nel cuore della storia della Seconda Guerra Mondiale.
  • Piazza Kuibyshev: È la piazza principale di Samara ed è famosa per le sue dimensioni: pensate, con i suoi 15 ettari è una delle piazze più grandi al mondo, la seconda più vasta in tutta la Russia e in Europaen.wikipedia.org! Qui si affaccia l’elegante Teatro Accademico dell’Opera e Balletto (un edificio monumentale in stile neoclassico staliniano), e al centro della piazza campeggia una statua di Valerian Kuibyshev, il rivoluzionario da cui il luogo prende il nome. Questo enorme spazio aperto è utilizzato per parate, concerti all’aperto e eventi pubblici: se capitate a Samara durante le celebrazioni del Giorno della Vittoria (9 maggio), vedrete la piazza riempirsi di soldati, banda musicale e cittadini in festa, rievocando un’atmosfera patriottica d’altri tempi.
  • Il lungofiume (Naberezhnaya): La passeggiata lungo il Volga è forse l’esperienza più piacevole e caratteristica di Samara. La città si vanta – a ragione – di avere una delle più belle e lunghe rive di tutta la Russia: un lungofiume curatissimo che si estende per oltre 5 chilometri lungo la sponda del Volgakp.ru. Passeggiando qui troverete di tutto: spiagge sabbiose dove in estate i locali prendono il sole e fanno il bagno nel fiume, piste ciclabili e aree sportive all’aperto, aiuole fiorite e fontane zampillanti. Numerose sono anche le statue e installazioni artistiche: potreste imbattervi nel monumento al personaggio del film “Il sole bianco del deserto” (un cult sovietico), oppure nell’elegante scultura della Lad’ja (una barca tradizionale russa stilizzata, simbolo del Volga). La sera, il lungofiume si anima di famiglie, coppie e giovani: sedetevi su una panchina a contemplare il tramonto sul Volga, con le colline Zhiguli all’orizzonte che si tingono d’oro – è uno spettacolo impagabile.

Panorama sul fiume Volga dal lungofiume di Samara. La riva cittadina mescola strutture industriali storiche (come l’antico birrificio con ciminiere a strisce visibile in foto) e edifici moderni. Una passeggiata qui al tramonto offre scorci pittoreschi della città che si specchia nell’acqua.

  • Museo di Storia Locale Alabin: Per un tuffo ancora più approfondito nella storia di Samara, potete visitare il museo storico regionale (intitolato a Petr Alabin). Questo museo è un tesoro di cimeli: dalle antiche mappe della fortezza del ‘500 ai reperti etnografici delle popolazioni del Volga, fino ad arrivare al periodo moderno. Vi si trovano anche sezioni dedicate all’industrializzazione sovietica di Samara: non stupitevi di vedere esposti vecchi macchinari, fotografie d’epoca delle fabbriche e forse – con un po’ di fortuna – qualche orologio ZIM vintage in mostra tra gli oggetti del quotidiano sovietico. È il posto giusto per capire come questa città sia cresciuta e cambiata nei secoli.
  • Fabbrica ZIM (sito storico): Se siete fan sfegatati di orologi sovietici, non potrete resistere alla tentazione di fare un giro (almeno esterno) nell’area dove sorgeva la Fabbrica Maslennikov. Oggi molti capannoni sono in disuso o riconvertiti, ma passeggiando lungo via Maslennikova potrete vedere alcuni edifici industriali storici. Uno di essi, come detto, è ora lo Zakhar Trade Center – dall’esterno potrete notare l’architettura tipica sovietica degli anni ‘80russian.watch. Cercate inoltre la “cucina-fabbrica” a forma di falce e martello: era la mensa aziendale costruita negli anni ’30 per i lavoratori ZIM, un curioso edificio avveniristico (oggi purtroppo in decadenza, ma ancora visibile) progettato proprio a forma del simbolo sovietico! Magari non è un’attrazione turistica classica, ma per un appassionato di storia industriale è come fare un piccolo pellegrinaggio. E chissà, con un po’ di immaginazione potrete quasi sentire il ronzio delle macchine e il ticchettio degli orologi che un tempo riempivano l’aria da queste parti.
  • Museo dello Spazio di Samara: Un’altra tappa consigliata – non legata agli orologi, ma importante per capire Samara – è il Museo dell’Aerospazio. Ricordate il Monumento alla Gloria che celebra gli operai dell’aeronautica? Ebbene, Samara fu ed è un centro primario dell’industria spaziale russa: qui vennero costruiti il razzo Vostok di Gagarin e molti lanciatori Soyuz. All’esterno del museo infatti vedrete un enorme razzo Soyuz vero, alto decine di metri, esposto come monumento tecnologico. Il museo racconta la conquista dello spazio sovietica, con satelliti, tute spaziali e modelli di navicelle. È una visita affascinante che completa il quadro di Samara come città della scienza e della tecnica, in cui la Fabbrica ZIM fu uno degli ingranaggi (perdonate il gioco di parole!) di un più ampio e ambizioso orologio: quello del progresso sovietico.

Naturalmente, oltre a questi luoghi, Samara offre molto altro: dalla bella Cattedrale di San Giorgio alle casette di legno intagliato del vecchio quartiere Samarskaya, fino al Parco Strukov (il più antico giardino cittadino, un’oasi verde romantica). Ma già con l’itinerario qui sopra avrete un assaggio ricchissimo di ciò che la città ha da offrire sia agli amanti della storia sia agli appassionati di orologi e tecnologia d’altri tempi.

Sapori di Samara: piatti tipici da gustare

Dopo tanto esplorare, è il momento di ricaricare le batterie assaporando la cucina locale. La gastronomia di Samara riflette la tradizione russa con influenze specifiche del Volga: qui il pesce d’acqua dolce la fa da padrone, e la convivialità è arricchita da birra locale e antiche ricette. Ecco alcune specialità da non perdere per completare l’esperienza:

  • Pesce del Volga: Samara essendo sul fiume offre ottimo pesce fresco. In molti ristoranti potrete ordinare un enorme siluro del Volga (un pesce gatto che può arrivare a dimensioni notevoli!) arrostito o in umido – un vero vanto localerbth.com. Da provare anche il luciperca (pesce persico trota) servito con contorno di spinaci cremosi, o il carassio cucinato in panna acidarbth.com: ricette casalinghe che esaltano il gusto delicato del pesce di fiume. Immancabile in tavola la zuppa di pesce: che sia una uha leggera o una solyanka più ricca e speziata, una zuppa calda di pesce vi darà conforto soprattutto nelle stagioni fredde.
  • Kulebjaka al salmone: Questo è un piatto della tradizione russa che a Samara – complice la disponibilità di pesce – trova ottime interpretazioni. Si tratta di una torta salata ripiena di pesce (generalmente salmone o storione, a volte arricchita con riso, uova sode e funghi): una delizia robusta e gustosa, amata fin dai tempi degli zarglobeholidays.net. Provatela in qualche trattoria tipica: tagliare una fetta di kulebjaka fumante e dorata è come tagliare un pezzo di storia culinaria russa.
  • Raki e birra Zhiguli: Un’esperienza gastronomica/sociale imperdibile in riva al Volga è sedersi in un chiosco all’aperto e ordinare rakì – i gamberi di fiume (crayfish) – bolliti ed eventualmente speziati, serviti in abbondanza. Si mangiano con le mani, accompagnandoli con un boccale della famosa birra locale Zhiguli (Жигулёвское пиво) fresca. Questo abbinamento di gamberi di fiume e birra è considerato un must a Samara, perfetto nelle serate estive: i gamberi dolci e saporiti si sposano alla perfezione con la birra bionda localerbth.com. Provare per credere – e non dimenticate di brindare dicendo “Na zdorovie!” insieme ai nuovi amici samariani che sicuramente attaccheranno bottone.
  • Pesce essiccato (“taranka”): Parlando di birra, a Samara un classico snack da birreria è il pesce di fiume essiccato e salato. In particolare la taranka (spesso di breme o altri pesci del Volga) viene venduta in molti negozietti, e c’è perfino un souvenir gastronomico tipico: un pacchetto di pesciolini secchi acquistati al piccolo shop del Birrificio Zhigulirbth.com. Ha un sapore deciso e molto salato, ma provatelo sorseggiando la birra locale – vi sentirete dei veri del posto! Non per niente è considerato “il regalo commestibile” tipico di Samara da portare a casa a parenti e amicirbth.com (ammesso che apprezzino le specialità rustiche).
  • Dolci e cioccolato: Samara è anche sede di una delle più grandi fabbriche di cioccolato della Russia, la fabbrica “Rossija”. Fin dall’epoca sovietica questo stabilimento produceva caramelle e praline famosissime (ricordate le caramelle “Orsetto” o “L’Alionka”? Ecco, provenivano in gran parte da qui)rbth.com. Ancora oggi molti dei cioccolatini russi più amati sono fatti a Samara. Dunque, per chiudere in dolcezza il vostro tour gastronomico, concedetevi un assaggio di cioccolato locale: molte pasticcerie e negozi in città vendono confezioni assortite di cioccolatini Rossija – un vero tuffo nei sapori dell’infanzia sovietica.

Ovviamente non mancano i grandi classici della cucina russa: potrete gustare ottimi pelmeni (ravioli di carne serviti con panna acida), borsch fumante, blini con miele o caviale e tanto altro. Ma i punti sopra vi daranno quel tocco locale in più, per un viaggio nel gusto made in Samara.


Che siate attratti dal fascino del Volga, dalla storia sovietica o dal tic tac nostalgico di un orologio vintage, Samara saprà conquistarvi con il suo mix unico di anima popolare e orgoglio industriale. È una città dove il tempo scorre tranquillo come le acque del fiume, ma che ha saputo segnare la storia – persino l’ora esatta al polso di milioni di persone. Preparativi dunque a immergervi in questa meta sorprendente: Samara vi aspetta a braccia aperte (e con l’ora esatta ZIM già regolata)! Buon viaggio e divertitevi a scoprire ogni angolo di questa perla sul Volga.

Источник: Самара – город с богатой историей и традициями часового производстваrussian.watchrussian.watch, где прошлое оживает на каждом шагу от заводских кварталов до набережной Волги. – Buon viaggio!

Il Marchio di Orologi RAKY: Analisi Approfondita

italian russian watch Raky

Origini del Marchio RAKY

Il marchio RAKY nasce alla fine degli anni ’80 e si diffonde in Italia nei primi anni ’90, in piena “moda sovietica”. A differenza di nomi simili come Raketa (nota manifattura russa di Petrodvorec) o di misteriosi marchi apparsi su alcuni quadranti come “Raheta”, RAKY è un marchio distinto e autonomo, creato per il mercato italiano. Le fonti indicano infatti che i RAKY furono destinati esclusivamente al mercato italiano e con ogni probabilità prodotti direttamente in Italiaurss.watch. In altre parole, non si trattava di un modello ufficiale uscito dalle fabbriche sovietiche, bensì di orologi assemblati su iniziativa di distributori italiani, pur utilizzando componenti di origine sovietica (movimenti e talvolta casse). Emblematico è il fatto che la stessa casa madre Raketa di Petrodvorec ha sempre negato di aver prodotto tali orologicccp-forum.it, segno che RAKY non era un modello riconosciuto ufficialmente dalle fabbriche URSS.

Il nome “Raky” sembra chiaramente richiamare il celebre marchio Raketa (in cirillico “PAKETA”). Questa assonanza potrebbe essere stata scelta strategicamente: da un lato per sfruttare la riconoscibilità del nome Raketa, dall’altro per evitare un uso diretto del marchio altrui. In alcuni casi, infatti, i quadranti RAKY presentano sia caratteri latini che cirillici, mescolando simboli sovietici a scritte fantasiosesafonagastrocrono.club. Questi orologi non erano veri e propri falsi nel senso classico – non imitavano un modello specifico esistente – ma piuttosto “fantasie” create ad hoc sul tema sovietico. Secondo l’opinione di alcuni collezionisti, gli importatori italiani approfittarono del momento di transizione e ottennero persino una sorta di autorizzazione all’uso di certi nomi di marca, producendo essi stessi orologi con movimenti e casse sovietiche ma quadranti “inventati” su misura per la moda del momentosafonagastrocrono.club. In sostanza, RAKY fu uno di questi marchi commerciali di fantasia, concepiti in Italia per cavalcare l’onda di interesse verso tutto ciò che era sovietico.

italian russian watch Raketa Raky
Raketa Raky

Collegamenti con Altri Marchi Russi o Pseudo-Sovietici

Il fenomeno RAKY non fu isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di orologi pseudo-sovietici creati sul finire degli anni ’80 per mercati occidentali. In Italia divennero famosi, ad esempio, i modelli denominati “Big 0” (o Big Zero, ispirati all’omonimo Raketa ma con design rielaborato), il curioso “Gaigher” (talvolta scritto Gaiger o Gaigher, con riferimenti alla radioattività), oltre naturalmente ai nostri Rakysafonagastrocrono.club. Tutti questi orologi presentavano elementi in comune: grammatica incerta nelle scritte in cirillico, commistione di caratteri latini e russi sul quadrante, simboli sovietici usati in modo disinvolto. Erano orologi dall’estetica accattivante e volutamente “esotica”, pensati per affascinare il pubblico occidentale con un gusto un po’ kitsch ma di grande impatto. Alcuni modelli riportavano addirittura il logo di qualità sovietico “CCCP Qualità” in posizioni improprie sul quadrante – un dettaglio che un progettista sovietico non avrebbe mai osato, ma che in questi orologi di fantasia serviva a rafforzarne l’aura sovieticasafonagastrocrono.clubsafonagastrocrono.club.

Vale la pena notare che il management attuale di Raketa considera questi orologi come non originali e li definisce “falsi”, prendendone le distanzesafonagastrocrono.club. Eppure, nonostante il disprezzo iniziale di alcuni puristi, col tempo RAKY, Big 0, Gaigher e simili sono diventati oggetti di culto tra collezionisti. Il fenomeno ha assunto tali dimensioni che oggi esistono appassionati che dedicano parte delle loro collezioni proprio a questi pezzi “ibridi”. Questi orologi, nati come prodotti commerciali di tendenza, col passare dei decenni hanno acquisito un fascino vintage: testimoniano un’epoca storica peculiare e la creatività (o spregiudicatezza) dei distributori che li concepironosafonagastrocrono.club. In sintesi, RAKY è strettamente legato a quella famiglia di orologi italo-sovietici di fantasia, assieme ad altri marchi o modelli non ufficiali nati in quel periodo d’oro dell’“estetica sovietica” pop.

Tipologia di Movimenti e Provenienza dei Componenti

Benché nati fuori dalle fabbriche sovietiche, gli orologi a marchio RAKY montavano veri movimenti meccanici sovietici, spesso di diverse provenienze. Dai riscontri emersi su forum e catalogazioni di collezionisti, risultano impiegati: il calibro Raketa 2609.HA a carica manuale (17/19 rubini), il calibro Slava 2427 automatico (datato, 26 rubini) e movimenti di fabbricazione Chaika (Tchaika), presumibilmente per modelli di dimensioni più piccole o al quarzourss.watch. In particolare, molti esemplari RAKY con indicazione “RAKETA” o simboli dell’Unione Sovietica sul quadrante in realtà utilizzavano calibri Slava – ad esempio alcuni automatici con datariocccp-forum.it. Questo suggerisce che i distributori italiani approvvigionassero movimenti da diverse fabbriche ex-URSS in base alla disponibilità: Raketa/Petrodvorec per i movimenti manuali, Slava (Seconda Mosca) per gli automatici, e perfino Chaika (Uglich) per movimenti di piccole dimensioni (forse un calibro da donna o un piccolo movimento al quarzo). Non risultano invece impiegati movimenti di Poljot o Vostok nei RAKY – marchi che venivano distribuiti separatamente con i propri modelli – né complicazioni particolarmente avanzate. I RAKY erano per lo più solo tempo (tre sfere) o con datario, destinati a essere economici ma attraenti.

Per quanto riguarda le casse e gli altri componenti, le informazioni sono meno documentate ma è possibile fare alcune deduzioni. Secondo testimonianze, gli importatori inizialmente importarono orologi sovietici completi “stock” (ad esempio i classici Komandirskie Vostok o cronografi Poljot) limitandosi a re-brandizzarli o re-imballarli. Successivamente, però, passarono a un livello successivo: commissionare o assemblare propri modelli, combinando parti diversesafonagastrocrono.club. Nel caso dei RAKY, è probabile che le casse fossero di provenienza sovietica o est-europea, magari fornite dalle stesse fabbriche insieme ai movimenti. Alcuni esperti ipotizzano che Petrodvorec (Raketa) e altre fabbriche, in difficoltà economiche nei primi anni ’90, vendettero ai distributori occidentali sia movimenti che componenti sfusi, permettendo loro di creare modelli personalizzatisafonagastrocrono.club. I quadranti, invece, quasi certamente venivano realizzati in Italia su design dei distributori: lo dimostrano i già citati errori ortografici in cirillico e l’uso creativo di loghi e diciture. È difficile immaginare che tali licenze poetiche siano uscite da un rigido stabilimento sovietico; è molto più plausibile un design concepito da grafici italiani desiderosi di richiamare l’iconografia sovietica in modo accattivante. In alcuni quadranti RAKY campeggiano scritte come “CCCP” in caratteri latini o stelle rosse con falce e martello, elementi quasi certamente aggiunti durante la stampa italiana dei dial.

In sintesi, l’ipotesi più accreditata è che gli orologi RAKY venissero assemblati direttamente dall’importatore italiano (Mirabilia o consociate) usando movimenti sovietici originali (spesso nuovi di stock), casse probabilmente fornite dalle stesse fabbriche sovietiche o recuperate da produzioni standard, e quadranti prodotti localmente su misura. Il risultato era un orologio “made in URSS” per metà (dentro), ma ideato in Italia (fuori) – in pratica «russi dentro e russi fuori», come recitava uno slogan pubblicitario dell’epoca.

Contesto Storico e Commerciale: Italia negli Anni ’90

Per comprendere il fenomeno RAKY è fondamentale inquadrarlo nel suo contesto storico. Nella seconda metà degli anni ’80 l’Unione Sovietica, grazie alla politica di apertura di Gorbaciov, cessò di essere un mondo chiuso e suscitò una crescente curiosità in Occidente. In Italia, come in altri paesi, esplose una vera e propria “moda sovietica”: qualsiasi oggetto proveniente dall’URSS – dall’abbigliamento alle fotocamere, fino agli orologi da polso – esercitava fascino sul pubblicofinestraweb.netfinestraweb.net. Intravedendo un’opportunità, diversi imprenditori si attivarono per importare questi prodotti. Nel settore orologiero, i protagonisti in Italia furono principalmente due società: Time Trend e Mirabiliasafonagastrocrono.club. Queste aziende, operanti tra la fine degli ’80 e i primi ’90, si spartirono di fatto la distribuzione di orologi sovietici sul territorio nazionale. Dietro di esse vi era la Visio di Verona (importatore ufficiale con contatti diretti con l’ente statale sovietico Vremex), mentre Time Trend e Mirabilia fungevano da distributori commerciali in Italiasovietaly.itcccp-forum.it.

Il contributo di questi importatori non si limitò a introdurre i prodotti URSS sul mercato, ma fu determinante nel plasmare la presentazione e il successo commerciale degli orologi sovietici. In Unione Sovietica, orologi come Raketa, Poljot o Vostok erano venduti in semplici scatole di plastica, spesso privi di cinturino e con manuali minimalisti. Mirabilia e soci seppero “confezionare” diversamente il prodotto per il gusto italiano: dotarono gli orologi di cinturini di migliore qualità, crearono packaging accattivanti (famose le scatoline di metallo Poljot con immagini dell’Armata Rossa o di personaggi storici russifinestraweb.netfinestraweb.net) e investirono in campagne pubblicitarie miratefinestraweb.net. La celebre agenzia Armando Testa curò alcune pubblicità per Mirabilia, enfatizzando il fascino “esotico” e l’aura di mistero di questi segnatempo dell’Estfinestraweb.net. Uno slogan promozionale dell’epoca recitava: “Arrivano i famosi Poljot: gli orologi russi dentro e russi fuori”, sottolineando come persino l’estetica esterna rispecchiasse l’origine sovietica (cassa in ottone cromato, scritte in cirillico.

L’entusiasmo mediatico fu tale che apparvero articoli e redazionali su riviste specializzate e non, presentando questi orologi sovietici quasi come oggetti mitici. Spesso il tono era più suggestivo che accurato: molti articoli contenevano grossolani errori o esagerazioni, ad esempio descrivendo casse in ottone cromato come “acciaio inox” o proclamando che un comunissimo orologio civile era “in dotazione all’Armata Rossa” pur non avendo mai visto una casermasafonagastrocrono.club. L’importante era evidenziare l’origine austera e militare del prodotto sovietico, più che fornire dati tecnici precisisafonagastrocrono.club. Questa strategia di marketing ebbe successo: tra il 1988 e il 1991 gli orologi sovietici divennero un fenomeno di moda in Italia, venduti in numerose gioiellerie e negozi di orologi. Decine di migliaia di pezzi trovarono acquirenti in quegli annisafonagastrocrono.club, spesso come alternativa economica ma originale ai soliti orologi giapponesi o svizzeri. Anche dopo la fine dell’URSS (1991) la richiesta continuò per qualche tempo, alimentata dal fatto che molti orologi riportavano ancora la dicitura “CCCP” sul quadrante e quindi conservavano il fascino “dell’altro ieri”. Non sorprende che ancora oggi, a distanza di oltre 30 anni, capiti di scoprire vecchie gioiellerie con rimanenze di magazzino invendute di quell’epocasafonagastrocrono.club – orologi nuovi degli anni ’90, tra cui talvolta spunta ancora qualche RAKY dimenticato in scatola.

Ipotesi e Discussioni nei Forum di Appassionati

Con il passare del tempo, gli appassionati di orologeria hanno ricostruito sempre meglio la storia dei RAKY, grazie a discussioni su forum specializzati come Orologiko, CCCP-Forum e Watchuseek. Già negli anni 2000 circolavano tra collezionisti voci e domande del tipo: “Ma questo orologio RAKY viene davvero dalla Raketa?”. Le ricerche comunitarie hanno portato a chiarire molti punti. Un consenso generale emerso nei forum è che Raketa non c’entra direttamente con la produzione dei RAKY, se non per aver fornito alcuni movimenti e componenti. Ad esempio, in una discussione un esperto riferisce che “Michele (collezionista italiano) conferma: non sono prodotti da Raketa” e che furono gli importatori italiani, fiutando l’affare, a farli produrre/assemblare per il proprio mercatohablemosderelojes.com. In un altro dibattito si sottolinea come i Raketa “Raky” montino spesso movimenti Slava, a riprova dell’origine ibrida (marchio Raketa apparente, ma meccanica Slava)cccp-forum.it. Diversi forumisti italiani li chiamano scherzosamente “orologi italo-sovietici” o prodotti “terzisti” (cioè realizzati da terze parti), distinguendoli dai veri orologi made in USSR.

Le testimonianze dirette di chi visse quel periodo confermano il quadro: un collezionista italiano (nickname cccp_chrono) racconta di aver visto sugli scaffali molti di questi orologi negli anni ’90, spesso accanto ai modelli sovietici ufficiali. Egli ricorda che “si parla di decine di migliaia di pezzi venduti in gioiellerie in tutta Italia” e che non di rado i quadranti fossero creati appositamente con design accattivanti per noi occidentalisafonagastrocrono.club.

Nei forum odierni, il giudizio sui RAKY è duplice: da un lato c’è chi li considera pezzi kitsch, non autentici, quasi una macchia nella gloriosa tradizione sovietica (qualcuno li ha definiti “roba moderna, impura”, in contrapposizione alla produzione classica “сделано в СССР”cccp-forum.it). Dall’altro c’è un crescente apprezzamento storico: molti riconoscono che questi orologi aiutano a capire i gusti e il clima socio-culturale di un’epoca, e che, pur non essendo nati interamente in URSS, sono parte della storia orologiera degli anni ’90safonagastrocrono.club. Non a caso stanno diventando oggetti da collezione ricercati. In definitiva, grazie alle discussioni comunitarie è stato possibile distinguere i fatti dai miti: oggi sappiamo che RAKY fu un marchio commerciale creato in Italia, legato a doppio filo all’importatore Mirabilia/Time Trend, e che rappresenta un capitolo particolare nel panorama degli orologi vintage legati all’Unione Sovietica.

Modelli RAKY: Esempi e Caratteristiche Tecniche

Di seguito si riportano alcuni modelli (o varianti di quadrante) RAKY noti, con il relativo tipo di movimento e riferimenti alle discussioni o fonti che ne parlano:

Modello RAKY (descrizione)Movimento (tipo e calibro)Fonte / Discussione
Raky (modello standard, quadrante con scritta RAKY e simboli URSS)Meccanico a carica manuale (calibro Raketa 2609.HA)Elenco marchi export URSSurss.watch – indica movimenti Raketa 2609.H per RAKY.
Raky “Buran KGB” (quadrante commemorativo navetta Buran e logo KGB)Meccanico a carica automatica (calibro Slava 2427)Collezione Sovietaly (foto)sovietaly.it – discusso anche su Watchuseek.
Raky (variante con movimento Chaika, es. modello femminile o al quarzo)Chaika 2125 (movimento di piccole dimensioni, probabilmente al quarzo)Elenco marchi export URSSurss.watch – menzionato calibro Tchaika per RAKY.
Raky “Topolino” (quadrante con Mickey Mouse e diciture in cirillico)Meccanico a carica manuale (presumibilmente Raketa 2609)Annuncio collezionisticoebay.it – Orologio Raky “Topolino” anni ’90 (raro, produzione sovietica/italiana).

Nota: La tabella sopra riassume alcuni esempi noti, ma esistono molte altre varianti di RAKY. Ogni esemplare può presentare differenze di quadrante (temi militari, spaziali, fumetti, ecc.) mentre la meccanica interna rientra di solito nei calibri indicati (manuale Raketa o automatico Slava). Le fonti citate includono discussioni su forum (es. Watchuseek, Orologiko, CCCP-Forum) e siti di riferimento come Sovietaly e URSS Watch che hanno catalogato questi orologi anomali. Ogni RAKY va dunque valutato caso per caso: l’eterogeneità è la regola, data la natura “ibrida” e creativa della produzione. Ciò che li accomuna è l’origine dall’iniziativa italiana e il fascino da souvenir storico che oggi, a distanza di anni, li rende pezzi unici nel loro generesafonagastrocrono.clubsafonagastrocrono.club.

In conclusione, il marchio RAKY rappresenta un interessante incrocio tra due mondi: nato dall’ingegno commerciale italiano ma alimentato dalla meccanica sovietica, fu figlio di un momento storico irripetibile. Questi orologi raccontano la storia di quando, per un breve periodo, l’orologio “CCCP” divenne moda in Italia – e di come imprenditori astuti riuscirono a trasformare semplici movimenti russi in piccoli fenomeni di costume occidentale. Oggi i RAKY sopravvissuti sono testimonianze curiose di quel capitolo di storia, meritevoli di analisi e, perché no, di un posto nelle collezioni di appassionati di orologeria vintage. safonagastrocrono.cluburss.watch

Orologio Luch commemorativo: storia, caratteristiche e dettagli tecnici

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Gli orologi Luch commemorativi sono un’affascinante serie di orologi prodotti negli anni ’90 dalla Minsk Watch Factory (Минский Часовой Завод). Questi orologi al quarzo sono caratterizzati da quadranti decorati con ritratti di importanti figure storiche lituane, rendendoli pezzi da collezione particolarmente apprezzati dagli appassionati di storia e orologeria.

In questo articolo approfondiremo le figure storiche rappresentate, le caratteristiche tecniche dell’orologio e il movimento utilizzato, il Luch 1656A.

Le figure storiche sugli orologi Luch commemorativi

Mindaugas (1236-1263): il primo e unico re della Lituania

Mindaugas fu il fondatore dello Stato lituano e l’unico sovrano ad essere incoronato re. Durante il suo regno, riuscì a unificare le tribù baltiche e ad ottenere il riconoscimento della Lituania come stato indipendente da parte della Chiesa cattolica. Nel 1253 ricevette la corona reale, ma il suo potere fu instabile, e venne assassinato nel 1263. La sua figura è oggi celebrata come simbolo dell’unità nazionale.

Mindaugas – Wikipedia

Algirdas (1345-1377): l’espansione del Granducato di Lituania

Algirdas, insieme al fratello Kęstutis, espanse notevolmente il territorio lituano, portandolo a diventare uno dei più grandi stati d’Europa dell’epoca. Durante il suo regno, il Granducato di Lituania si espanse fino a comprendere vaste aree dell’odierna Bielorussia, Ucraina e Russia occidentale. Grazie alle sue abilità strategiche, riuscì a respingere ripetuti attacchi dell’Ordine Teutonico e dei Mongoli.

Algirdas – Wikipedia

Vytautas il Grande (1392-1430): il sovrano più potente della Lituania

Vytautas è considerato uno dei più grandi sovrani della Lituania. Guidò l’esercito lituano nella celebre Battaglia di Grunwald (1410), sconfiggendo i Cavalieri Teutonici. Durante il suo governo, la Lituania raggiunse l’apice del suo potere, divenendo una delle più importanti potenze dell’Europa orientale.

Gli orologi Luch commemorativi rendono omaggio a queste figure, trasformando ogni modello in un pezzo di storia indossabile.

Vitoldo – Wikipedia

L’orologio Luch commemorativo: caratteristiche e specifiche

Questi orologi furono prodotti nei primi anni ’90, dopo l’indipendenza della Lituania nel 1991. Presentano quadranti colorati con illustrazioni dettagliate dei sovrani, accompagnate da elementi decorativi e iscrizioni storiche. La cassa è in acciaio cromato e il design richiama lo stile classico degli orologi sovietici.

Le specifiche tecniche principali includono:

  • Marchio: Luch
  • Fabbrica: Minsk Watch Factory (Беларусь)
  • Movimento: Quarzo Luch 1656A
  • Diametro cassa: Circa 36 mm
  • Alimentazione: Batteria (diametro 7,9 mm, altezza 2,06 mm)
  • Durata della batteria: Almeno 18 mesi
  • Precisione: ±10 secondi al giorno a 25°C

Il movimento Luch 1656A: un calibro al quarzo affidabile

Il Luch 1656A è un movimento al quarzo sviluppato dalla Minsk Watch Factory. Questo calibro fu progettato per garantire un’ottima precisione e una lunga durata della batteria, caratteristiche essenziali negli orologi commemorativi di quel periodo.

Caratteristiche principali del calibro Luch 1656A:

  • Tipologia: Quarzo
  • Alimentazione: Batteria
  • Durata media della batteria: Circa 18 mesi
  • Precisione: ±10 secondi al giorno
  • Funzioni: Ore, minuti, secondi

Luch ha sviluppato movimenti al quarzo sin dagli anni ’70, ma il 1656A rappresenta una delle versioni più affidabili degli anni ’90, utilizzata in numerosi modelli prodotti in Bielorussia.

Conclusione

Gli orologi Luch commemorativi sono molto più di semplici segnatempo: rappresentano un tributo alla storia della Lituania e alle sue figure più iconiche. Con il loro movimento al quarzo affidabile, il design ricercato e le illustrazioni dettagliate, sono un ottimo acquisto per i collezionisti e gli appassionati di orologi storici.

Se sei interessato a collezionare orologi sovietici e post-sovietici, questi modelli Luch sono un pezzo imperdibile che coniuga valore storico e qualità tecnica.

Restauro di Orologi Sovietici: Salvati dalla Gommapiuma

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In questo video vi porto alla scoperta di un recente progetto di restauro. Ho messo le mani su due orologi sovietici, un Raketa acquistato su Vinted e un Pobeda scambiato alla fiera Orologiko di Gorgonzola 2024. Entrambi erano in condizioni accettabili, ma nascondevano un problema comune agli orologi vintage: la gommapiuma delle scatole originali si era deteriorata nel tempo, incollandosi agli orologi e creando uno strato di sporco tenace.

Un tuffo nella storia con qualche intoppo

Gli orologi sovietici rappresentano un pezzo di storia. Tuttavia, la loro conservazione nel tempo può riservare delle sorprese. La gommapiuma, un materiale comunemente utilizzato per proteggere gli orologi durante il trasporto e la conservazione, può diventare un vero e proprio nemico nel lungo periodo. A contatto con l’umidità e l’aria, si deteriora rilasciando sostanze corrosive che possono danneggiare la cassa, il quadrante e il cinturino dell’orologio.

La mia esperienza di restauro

Ho deciso di affrontare questa sfida e di ridare vita a questi piccoli gioielli dell’orologeria sovietica. La prima fase del restauro è stata la pulizia profonda per rimuovere tutti i residui di gommapiuma. Ho utilizzato prodotti specifici e molta pazienza per evitare di danneggiare i materiali delicati. Successivamente, ho proceduto alla pulizia generale dell’orologio, riportandolo al suo antico splendore.

Come affrontare il problema della gommapiuma

Se vi trovate di fronte a un orologio sovietico con residui di gommapiuma, ecco alcuni consigli utili:

  • Pazienza: La rimozione della gommapiuma può richiedere tempo e delicatezza.
  • Prodotti specifici: Utilizzate detergenti delicati e non abrasivi.
  • Protezione: Indossate guanti per proteggere le mani e lavorare con precisione.
  • Professionista: In caso di dubbi o difficoltà, rivolgetevi a un orologiaio esperto.

Conclusione

Restaurare un orologio sovietico è un’esperienza gratificante, ma richiede dedizione e competenze specifiche. Spero che questo video vi abbia ispirato a prendervi cura dei vostri orologi vintage e a scoprirne la storia.

Raketa Big Zero: La Storia Dietro uno degli Orologi Più Iconici

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Il Raketa Big Zero è un orologio iconico prodotto dal Petrodvorets Watch Factory, la più antica fabbrica di orologi in Russia. Questo modello, amato per il suo design unico e simbolico, ha suscitato numerose speculazioni sulla sua origine nel corso degli anni. Tuttavia, grazie a un post su Facebook del 20 luglio 2021 di Александр Бродниковский, uno dei più grandi collezionisti di orologi Raketa, finalmente si chiarisce la vera storia dietro il suo quadrante.

Raketa Big Zero

Il post di Facebook

Часы «Ракета»-“нулевик” (“большой ноль”, “зеро”) Петродворцового Часового Завода на базовом калибре «Плоская Россия» 2609.НА в 51-м корпусе появились в 1984-1985 годах. По заказу Всесоюзного Общества Слепых (ВОС) для людей с ослабленным зрением был разработан дизайн часов с белым циферблатом, большими контрастными знаками и широкими стрелками.

К 1986-му году выпуск данной модели намечалось прекратить, поскольку для ВОС часов было выпущено достаточно, а обычным гражданам они были ни к чему. Началась перестройка. На Петродворцовый Часовой Завод приехали итальянские предприниматели. Часы с «обнулением» привели их в восторг. «Да ведь это же символ Перестройки! Горбачев начинает всё с нуля!», воскликнули итальянцы и сделали для себя огромный заказ, спрос на всё «перестроечное» на Западе тогда был весьма велик.

С этого момента на ПЧЗ начался выпуск всевозможных внешних оформлений «нулевика»: на тему перестройки (с изображениями советской символики), карманные, в классических корпусах, с чёрными циферблатами и даже с голографической пленкой на циферблате.

La Nascita del Raketa Big Zero

Secondo quanto riportato da Александр Бродниковский (Alexander Brodnikovsky), il Raketa Big Zero, noto anche come “нулевик” o “большой ноль” in russo, venne introdotto tra il 1984 e il 1985. Il modello fu sviluppato su richiesta della Società Pan-sovietica dei Ciechi (ВОС), per soddisfare le esigenze di persone con problemi di vista. Per questo motivo, l’orologio presentava un quadrante bianco con numeri grandi e contrastanti, oltre a lancette ampie, per migliorare la leggibilità.

L’Evoluzione del Raketa Big Zero e l’Incontro con l’Occidente

Nel 1986, con il raggiungimento degli obiettivi della VOS, la produzione del Raketa Big Zero sembrava destinata a terminare. Tuttavia, l’arrivo di alcuni imprenditori italiani cambiò il corso della storia. Gli italiani, affascinati dal design dell’orologio con il grande zero, lo interpretarono come un simbolo della Perestrojka, il periodo di riforme avviato da Gorbaciov. Con grande entusiasmo, esclamarono: “Questo è il simbolo della Perestrojka! Gorbaciov sta iniziando tutto da zero!”. Grazie a questa interpretazione, fecero un ordine importante, rilanciando la produzione.

Questo interesse occidentale diede vita a nuove versioni del Raketa Big Zero, che includevano diversi design, alcuni con simboli sovietici, altri in versione da tasca o con quadranti neri, persino con pellicole olografiche. Il Raketa Big Zero divenne così un simbolo di transizione, apprezzato non solo in patria, ma anche all’estero, durante uno dei periodi più turbolenti della storia sovietica.

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Holographic Raketa

La Società Pan-sovietica dei Ciechi (ВОС): Un Pilastro Sociale nell’URSS

La Всесоюзное Общество Слепых (ВОС), nota come Società Pan-sovietica dei Ciechi, fu fondata nel 1925 con l’obiettivo di migliorare la vita delle persone non vedenti nell’Unione Sovietica. Questa organizzazione si occupava di fornire supporto educativo, lavorativo e sociale ai ciechi, offrendo loro strumenti e opportunità per essere integrati nella vita economica e culturale del Paese.

Durante gli anni ’80, l’organizzazione raggiunse il culmine della sua influenza, gestendo numerosi stabilimenti produttivi dove le persone con disabilità visive potevano lavorare in ambienti protetti. Tra i prodotti realizzati sotto l’egida della VOS si trovavano componenti meccanici, prodotti tessili e artigianali, e persino orologi come il Raketa Big Zero, specificamente progettati per persone con difficoltà visive. L’orologio, con il suo quadrante bianco, numeri grandi e contrastanti e ampie lancette, rappresentava un chiaro esempio di come la VOS collaborasse con l’industria sovietica per migliorare la qualità della vita dei non vedenti​.

La VOS, durante il periodo sovietico, non si occupava solo di fornire lavoro, ma anche di sostenere iniziative culturali e sportive. Negli anni ’80, l’organizzazione aveva oltre 150.000 membri e gestiva scuole, fabbriche e centri sociali per le persone non vedenti, diventando uno dei principali pilastri del welfare sovietico per i disabili​.

Questo legame tra la VOS e il Petrodvorets Watch Factory (PЧЗ) è ciò che ha portato alla nascita di un progetto inizialmente destinato a servire le esigenze dei non vedenti, ma che successivamente ha trovato un significato ancora più ampio durante il periodo della Perestrojka.

Conclusione

Oggi, il Raketa Big Zero rimane un orologio amato dai collezionisti per il suo design iconico e per la storia unica che racchiude. Grazie ad Александр Бродниковский (Alexander Brodnikovsky), ora possiamo apprezzare l’eredità di questo orologio, non solo come un semplice segnatempo, ma come un simbolo di un’epoca di cambiamenti radicali.

CCCP Sputnik 1 – Un Orologio che Celebra l’Era Spaziale

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Introduzione

Il CCCP Sputnik 1 è molto più di un semplice orologio: è un omaggio al primo satellite artificiale lanciato dall’Unione Sovietica nel 1957. Questo segnatempo cattura l’essenza di quell’epoca di scoperte e innovazioni tecnologiche, racchiudendo in sé un simbolo della storia dell’esplorazione spaziale.

Design Ispirato al Primo Satellite

Il design del CCCP Sputnik 1 richiama direttamente il celebre satellite. Con un quadrante che riproduce la data storica del 4 ottobre 1957, questo orologio non solo segna il tempo, ma celebra un evento che ha cambiato il corso della storia. Il quadrante, realizzato con cura, presenta una finitura che ricorda le antenne del satellite.

Specifiche Tecniche del CCCP Sputnik 1

Sotto il suo aspetto vintage, il CCCP Sputnik 1 nasconde un cuore meccanico robusto. Monta un calibro Slava 2427, un movimento automatico prodotto durante l’era sovietica. Questo movimento ha un diametro di 24 mm e contiene 26 o 27 rubini, con una riserva di carica di circa 40 ore. È dotato di due bariletti per una maggiore durata e precisione, oltre a una protezione antiurto.

Il movimento supporta tre lancette centrali per ore, minuti e secondi, e offre una funzione giorno/data posizionata alle 3:00. La correzione rapida della data è possibile tramite un pulsante dedicato a ore 2:00, un dettaglio che rende questo orologio non solo affascinante ma anche funzionale.

La Società CCCP e Slava

La società CCCP prende ispirazione dall’era sovietica della storia russa, un periodo caratterizzato da enormi progressi tecnologici e scientifici. Il nome CCCP deriva dalla sigla in cirillico dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), Союз Советских Социалистических Республик, traslitterata come Soyuz Sovetskikh Sotsialisticheskikh Respublik.

Slava, uno dei marchi di orologi più storici della Russia, ha un passato glorioso che risale al Secondo Stabilimento Orologiero di Mosca. Tuttavia, oggi, il marchio è di proprietà di Citychamp Watch & Jewellery Group Ltd., una holding cinese che ha acquisito Slava come parte della sua strategia di espansione globale. Citychamp possiede anche altri prestigiosi marchi come Corum ed Eterna, unendo la tradizione orologiera europea e sovietica con le moderne capacità di produzione cinesi.

Il gruppo Citychamp è noto per la sua capacità di mantenere l’identità storica dei marchi che acquisisce, continuando a produrre orologi che sono non solo funzionali, ma anche pezzi da collezione. Per ulteriori informazioni sugli orologi CCCP e Slava, potete visitare il loro sito ufficiale www.cccptime.com.

Perché Scegliere il CCCP Sputnik 1?

Acquistare un CCCP Sputnik 1 significa possedere un segnatempo che non solo celebra un momento cruciale nella storia dell’umanità, ma rappresenta anche un esempio di maestria orologiera russa. È perfetto per gli appassionati di orologi che apprezzano sia il valore storico che la qualità tecnica.

Conclusione

Il CCCP Sputnik 1 è più di un orologio: è un tributo a un evento storico straordinario. Con il suo design ispirato al primo satellite artificiale e il movimento automatico Slava 2427, questo orologio è destinato a diventare un pezzo da collezione per tutti gli amanti dell’orologeria e della storia spaziale.

Gli Orologi Commemorativi delle Olimpiadi di Mosca 1980 e Parigi 2024

russian watch Poljot UFO Moscow 1980

Le Olimpiadi non sono solo una celebrazione dello sport, ma rappresentano anche un momento storico e culturale significativo. Gli orologi commemorativi prodotti per questi eventi catturano l’essenza di questi momenti straordinari. In questo articolo, esploreremo gli orologi commemorativi delle Olimpiadi di Mosca 1980, confrontandoli con quelli creati per le Olimpiadi di Parigi 2024, analizzando anche le cerimonie di apertura, il contesto geopolitico, e le differenze tra le due edizioni.

Orologi Commemorativi delle Olimpiadi di Mosca 1980

russian watch Poljot UFO Moscow 1980
Poljot UFO Moscow 1980

Poljot: Il Simbolo dell’Orologeria Sovietica

Poljot, un prestigioso marchio di orologi sovietico, ha creato una serie di orologi commemorativi per le Olimpiadi di Mosca del 1980. Tra questi spiccano:

  • Poljot UFO Moscow 1980: Dotato del calibro 2627.H con 23 rubini, questo modello celebra l’evento olimpico con un design distintivo.
  • Altri modelli Poljot: Molti orologi Poljot di questo periodo sono apprezzati per la loro qualità costruttiva e il design, anche se non tutti sono specificamente legati alle Olimpiadi del 1980​ (Sovietaly)​​ (Sovietaly)​.

Orologi Commemorativi delle Olimpiadi di Parigi 2024

Seamaster Diver 300M Paris 2024 | OMEGA IT®

OMEGA: Il Cronometrista Ufficiale

OMEGA, cronometrista ufficiale delle Olimpiadi, ha lanciato diverse edizioni speciali per le Olimpiadi di Parigi 2024:

  • Seamaster Diver 300M “Paris 2024” Special Edition: Realizzato in acciaio inossidabile e oro Moonshine™ 18K, presenta un quadrante in ceramica bianca con onde in rilievo e il logo delle Olimpiadi di Parigi 2024 sul retro della cassa​ (Omega)​​ (Professional Watches)​.
  • Speedmaster Chronoscope “Paris 2024”: Disponibile in acciaio inossidabile e oro Moonshine™, con un quadrante bianco opalino e scale di tachimetro, pulsometro e telemetro​ (Omega)​.
Speedmaster Chronoscope Paris 2024 – 522.30.43.51.02.001 | OMEGA IT®

Cerimonie di Apertura: Confronto tra Mosca 1980 e Parigi 2024

Mosca 1980

La cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Mosca 1980, tenutasi al Central Lenin Stadium, esibì la potenza e l’organizzazione sovietica con elaborate coreografie di massa e una forte enfasi sulla cultura sovietica.

Parigi 2024

La cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 si terrà lungo la Senna, utilizzando tecnologie avanzate come droni e proiezioni digitali per creare uno spettacolo visivo straordinario. Rifletterà valori di sostenibilità e inclusività, caratteristici delle Olimpiadi moderne.

Contesto Geopolitico e Partecipazione

Mosca 1980

Le Olimpiadi di Mosca 1980 furono segnate dal boicottaggio guidato dagli Stati Uniti, con circa 65 paesi che rifiutarono di partecipare in protesta contro l’invasione sovietica dell’Afghanistan.

Parigi 2024

Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono influenzate dalla guerra in Ucraina, con sanzioni che permettono agli atleti russi di partecipare solo come “atleti neutrali”, senza bandiera o inno nazionale​ (Bolavip)​​ (SwimSwam)​.

Differenze tra le Edizioni

  1. Partecipazione e Inclusività:
    • 1980: Boicottaggio di massa.
    • 2024: Partecipazione globale con atleti neutrali.
  2. Tecnologia e Innovazione:
    • 1980: Coreografie di massa.
    • 2024: Uso di tecnologie avanzate come droni e proiezioni digitali.
  3. Nuove Discipline:
    • 1980: Programma sportivo tradizionale.
    • 2024: Introduzione di sport moderni come skateboarding, surf e breakdancing.

Conclusioni

Le Olimpiadi riflettono i cambiamenti globali, e gli orologi commemorativi di Poljot e OMEGA catturano questi momenti storici. Dalle cerimonie di apertura al contesto geopolitico, le differenze tra le Olimpiadi di Mosca 1980 e Parigi 2024 evidenziano l’evoluzione dello sport e della società.

Guida Completa all’Orologeria Russa Moderna

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Scopri i principali marchi di orologi russi moderni con un’analisi approfondita di ciascun brand. Che tu sia un collezionista esperto o un neofita, questa guida ti fornirà tutte le informazioni necessarie per orientarti nel mondo affascinante dell’orologeria russa.

Marchi Indipendenti

Raketa (Ракета)

Sito ufficiale: Raketa

Raketa è uno dei marchi più iconici dell’orologeria russa, con una storia che risale al 1961, in onore del volo spaziale di Yuri Gagarin. Raketa è noto per i suoi movimenti interamente realizzati in casa, un’impresa rara nell’orologeria moderna. I modelli come il “Big Zero” e il “Kopernik” sono distintivi e innovativi, rendendo Raketa un marchio di riferimento per chi cerca orologi unici nel panorama orologiero. Questi orologi combinano design audaci con un’incredibile precisione tecnica.

Vostok (Восток)

Sito ufficiale: Vostok

Vostok è celebre per i suoi orologi robusti e affidabili, come le linee “Amphibia” e “Komandirskie”. Fondata nel 1942, Vostok ha una lunga tradizione di produzione di orologi resistenti, progettati originariamente per l’esercito sovietico. Questi orologi sono apprezzati per la loro durabilità e il design funzionale, ideali per gli appassionati di outdoor e sport acquatici. La linea Amphibia, in particolare, è famosa per la sua resistenza all’acqua e la costruzione robusta, rendendola una scelta popolare tra i subacquei.

Luch (Луч)

Sito ufficiale: Luch

Luch è noto per gli orologi eleganti e accessibili, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Fondata nel 1953 a Minsk, Luch offre una vasta gamma di design che spaziano dal classico al moderno. I loro orologi sono conosciuti per la loro semplicità e affidabilità, rendendoli adatti a una varietà di gusti e preferenze. Luch è apprezzato per la sua capacità di combinare design minimalista con alta precisione, rendendo i loro orologi una scelta eccellente per chi cerca eleganza e funzionalità a un prezzo accessibile.

Poljot International Holding

Poljot International

Sito ufficiale: Poljot International

Poljot International prosegue la tradizione del famoso marchio Poljot, noto per i suoi cronografi e orologi meccanici. I modelli spaziano dai classici a carica manuale ai sofisticati tourbillon, combinando design moderno e tradizione russa. L’attenzione ai dettagli e la qualità artigianale rendono questi orologi pezzi unici nel loro genere.

Basilika

Sito ufficiale: Basilika

Parte della holding Poljot International, Basilika si distingue per i suoi design unici e riconoscibili. Gli orologi Basilika offrono una combinazione di eleganza e funzionalità, risultando in modelli che catturano l’attenzione per la loro estetica distintiva.

Volmax Holding

Sturmanskie

Sito ufficiale: Sturmanskie

Sturmanskie è noto per il suo legame con l’aviazione sovietica e lo spazio. I modelli “Gagarin” commemorano il primo volo umano nello spazio, mentre la linea “Sputnik” celebra il lancio del primo satellite artificiale. Gli orologi Sturmanskie sono apprezzati per la loro durabilità e design storico, che li rendono ideali per gli appassionati di aviazione e spazio.

Strela

Sito ufficiale: Strela

Strela, rinato sotto Volmax, è famoso per i suoi cronografi utilizzati in missioni spaziali sovietiche. I moderni orologi Strela mantengono il design vintage e utilizzano movimenti meccanici di alta precisione, rendendoli molto popolari tra i collezionisti per la loro storia e affidabilità.

Aviator

Sito ufficiale: Aviator

Parte di Volmax, Aviator produce orologi ispirati all’aviazione. Questi orologi sono progettati per essere robusti e precisi, con design che evocano l’era d’oro del volo. Gli orologi Aviator sono ideali per chi cerca un orologio che unisca funzionalità e stile aeronautico.

CCCP Time (Hong Kong)

Slava

Sito ufficiale: CCCP Time

Slava, ora associata a CCCP Time, produce orologi con temi sovietici utilizzando movimenti Slava restaurati o moderni movimenti giapponesi. I modelli Slava combinano design nostalgico e affidabilità, richiamando l’estetica degli orologi sovietici originali. Questi orologi sono perfetti per chi cerca un pezzo di storia con un tocco moderno.

Meranom

Buyalov

Sito ufficiale: Meranom – Buyalov

Buyalov, venduto tramite Meranom, si distingue per i suoi orologi con design distintivi e artigianali. Questi modelli offrono una combinazione unica di estetica moderna e tradizione orologiera russa, risultando in orologi che sono sia eleganti che funzionali.

Attache

Sito ufficiale: Meranom – Attache

Attache è un altro marchio distribuito da Meranom, noto per i suoi orologi eleganti e professionali. Questi orologi sono progettati per il pubblico business, con un design sofisticato e una costruzione di alta qualità.

Amphibia

Sito ufficiale: Meranom – Amphibia

Amphibia è celebre per i suoi orologi subacquei robusti e affidabili, perfetti per gli appassionati di sport acquatici. Questi orologi sono noti per la loro resistenza all’acqua e la loro costruzione durevole, rendendoli ideali per le avventure subacquee.

AGAT (Zlatoust Watch Factory)

AGAT

Sito ufficiale: AGAT Watch Factory

AGAT, noto anche come Zlatoust Watch Factory, è famoso per i suoi orologi da immersione robusti e i cronometri. I modelli “191-ChS” e “192-ChS” sono particolarmente apprezzati per la loro costruzione solida e il design iconico. Questi orologi sono stati originariamente progettati per i subacquei della Marina sovietica e continuano a essere popolari tra gli appassionati di orologi robusti e storici.

Conclusione

L’orologeria russa moderna offre una vasta gamma di opzioni per i collezionisti e gli appassionati. Che tu stia cercando un pezzo di storia o un design innovativo, c’è sicuramente un orologio russo che soddisferà le tue esigenze. Esplora i marchi sopra elencati per trovare l’orologio perfetto per te.


Orologio Soviet CCCP: La Storia degli Orologi SOVIET degli Anni ’90

Soviet CCCCP watch

Negli anni ’90, l’orologio Soviet CCCP ha guadagnato una notevole popolarità, specialmente in Italia, grazie al suo design unico e alla sua connessione nostalgica con l’era sovietica. Questi orologi, sebbene non prodotti direttamente nell’URSS, utilizzavano movimenti russi di alta qualità e presentavano un’estetica che evocava fortemente l’iconografia del periodo sovietico.

Soviet CCCCP watch
Soviet CCCCP

Produzione e Movimenti dell’Orologio Soviet CCCP

Gli orologi SOVIET erano noti per utilizzare una varietà di movimenti meccanici e al quarzo, prodotti dalle principali fabbriche sovietiche. Tra questi, i movimenti Vostok 2414 e 2409 erano particolarmente apprezzati per la loro robustezza e affidabilità. Inoltre, venivano utilizzati anche calibri Poljot e movimenti al quarzo sovietici. È probabile che i produttori siano riusciti ad acquistare lotti di calibri dalle fabbriche ex sovietiche in difficoltà economica, garantendo così una qualità costruttiva elevata

Alcuni orologi SOVIET imitavano anche la chiusura della corona degli orologi Zlatoust, caratterizzati da un cappuccio serrato a vite che proteggeva la corona vera e propria. Questo design non solo aggiungeva un elemento distintivo, ma aumentava anche la protezione della corona, rendendo l’orologio più resistente agli agenti esterni​

Design e Caratteristiche dell’Orologio Soviet CCCP

Il design dell’orologio Soviet CCCP era fortemente influenzato dai simboli e dall’estetica dell’Unione Sovietica. Molti di questi orologi presentavano una stella rossa sul quadrante, accompagnata dall’iscrizione “CCCP”, che sta per “Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche” in cirillico. Questi elementi di design non solo richiamavano l’immaginario collettivo dell’epoca, ma offrivano anche un senso di autenticità e nostalgia per chi li indossava. Ogni orologio Soviet CCCP era un tributo al passato glorioso dell’Unione Sovietica​

Distribuzione e Popolarità dell’Orologio in Italia

Durante gli anni ’90, era particolarmente diffuso in Italia. Veniva importato e distribuito attraverso negozi specializzati in orologi e rivenditori di articoli vintage. La sua popolarità era dovuta alla combinazione di un design distintivo e di un prezzo accessibile, che lo rendeva attraente sia per i collezionisti che per gli appassionati di orologi vintage. Inoltre, il fascino del design sovietico, combinato con la qualità dei movimenti meccanici, rendeva questi orologi particolarmente desiderabili​.

Ipotesi sulla Produzione dell’Orologio Soviet CCCP

Nonostante la mancanza di documentazione ufficiale dettagliata, ci sono diverse ipotesi sulla produzione dell’orologio Soviet CCCP:

  • Assemblaggio Esterno: È possibile che i movimenti e i componenti russi siano stati assemblati in stabilimenti esterni alla Russia, sfruttando risorse e infrastrutture disponibili in altri paesi per ridurre i costi e aggirare le difficoltà economiche del periodo post-sovietico.
  • Mercato Estero: Un’altra ipotesi è che il marchio SOVIET sia stato creato specificamente per i mercati esteri, come quello italiano, sfruttando l’appeal del design sovietico per attrarre collezionisti e nostalgici senza dover competere direttamente con i marchi di orologi già consolidati in Russia​.

Conclusione

L’orologio Soviet CCCP rappresenta un capitolo affascinante nella storia dell’orologeria degli anni ’90. Con il suo design ispirato all’era sovietica e l’uso di movimenti di alta qualità, questo orologio continua a essere apprezzato dai collezionisti e dagli appassionati di tutto il mondo. Sebbene la sua produzione sia terminata, il suo fascino persiste, offrendo un pezzo di storia e nostalgia a chiunque lo indossi.

Per ulteriori informazioni sull’orologio Soviet CCCP e altri orologi vintage russi, ti consigliamo di esplorare forum di collezionisti e archivi storici online.


Fonti:


Orologi Militari Russi: Una Guida Completa

russian watch Vostok Ratnik 6Э4-1

Gli orologi militari dell’Unione Sovietica rappresentano un importante capitolo nella storia dell’orologeria. Questi strumenti erano progettati per essere robusti, affidabili e funzionali nelle condizioni più estreme. Gli orologi militari sovietici non erano semplici accessori, ma strumenti di lavoro essenziali per il coordinamento delle operazioni militari. Utilizzati da diverse branche delle forze armate, inclusi piloti, subacquei, ufficiali della marina e equipaggi di veicoli militari, venivano assegnati ai militari come parte del loro equipaggiamento standard.

Orologi Militari o Militareggianti?

È importante sottolineare che molti orologi russi e sovietici sono spesso considerati erroneamente come militari. In realtà, molti di questi erano semplicemente orologi militareggianti, spesso venduti in negozi Voentorg aperti solo ai militari. Questo accesso limitato ha contribuito alla credenza errata che tutti questi orologi fossero di uso esclusivamente militare. Un esempio di questi orologi militareggianti è il Vostok Komandirskie.

Sturmanskie

Sturmanskie Type I e Type II

Gli orologi Sturmanskie Type I e Type II erano forniti esclusivamente ai piloti dell’aeronautica sovietica. Il Type I fu introdotto nel 1949 con un movimento da 15 rubini e un dispositivo di arresto per la sincronizzazione precisa. Il Type II, introdotto nel 1954, era dotato di 17 rubini e miglioramenti nella resistenza agli urti e all’acqua. Entrambi i modelli utilizzavano il radio sulle lancette e sul quadrante per garantire visibilità al buio, rendendoli leggermente radioattivi, (Wixsite)

soviet watch Sturmanskie Type 1
Sturmanskie Type 1
soviet watch Sturmanskie Type 2
Sturmanskie Type 2

Sturmanskie Chronograph (3133)

Questo modello di cronografo, introdotto nel 1977, utilizzava il movimento 3133, noto per la sua affidabilità e facilità di manutenzione. Era destinato ai piloti e ai cosmonauti e veniva distribuito esclusivamente all’interno delle forze armate. Il cronografo 3133 è diventato un simbolo di precisione e durabilità Sito ufficiale Sturmanskie.

sovien chronograph watch Sturmanskie Air Force
Sturmanskie Air Force

Zlatoust (Agat)

Gli orologi Zlatoust, prodotti dalla fabbrica Agat, erano progettati principalmente per i subacquei della marina sovietica. Conosciuti per la loro grande dimensione e robustezza, questi orologi utilizzavano il radio per la luminescenza, garantendo visibilità anche in condizioni di oscurità totale. Gli orologi Zlatoust sono ancora apprezzati oggi per la loro durabilità e design unico Sito ufficiale Agat/Zlatoust.

soviet Zlatoust diver
Zlatoust Diver

Okean (3133)

Orologio Okean

Lanciato nel 1976, l’Okean era un cronografo progettato per gli ufficiali della marina sovietica. Utilizzava il movimento 3133 e includeva funzionalità come il telemetro e il cronografo. Questi orologi non erano disponibili nei negozi e venivano distribuiti in quantità limitate, spesso inclusi nell’equipaggiamento delle navi. L’Okean è noto per il suo design robusto e la sua affidabilità in condizioni estreme Voensklad.com su Okean 3133.

Vostok Ratnik

Vostok Ratnik 6E4-1 e 6E4-2

Gli orologi Vostok Ratnik fanno parte dell’equipaggiamento “Ratnik” adottato dal Ministero della Difesa russo nel 2014. Questi orologi sono progettati per l’uso militare e sono inclusi nel kit di equipaggiamento dei soldati russi. I modelli 6E4-1 e 6E4-2 presentano un movimento automatico Vostok 2416 con 31 rubini, una cassa in acciaio inossidabile, resistenza all’acqua fino a 200 metri (20 ATM) e caratteristiche antimagnetiche e antiurto. Questi orologi sono noti per la loro robustezza e affidabilità in condizioni estreme Vostok-Watches24.com su Vostok Ratnik 6E4-1 e 6E4-2.

russian watch Vostok Ratnik 6Э4-2
Vostok Ratnik 6Э4-2
russian watch Vostok Ratnik 6Э4-1
Vostok Ratnik 6Э4-1

Poljot Strela

Gli orologi Poljot Strela (calibro 3017) erano forniti esclusivamente ai piloti di alto rango e ai cosmonauti. Questi cronografi erano altamente apprezzati per la loro precisione e robustezza, utilizzati in missioni cruciali sia in aviazione che nello spazio Wikipedia su Poljot Strela.

Orologi di Veicoli Militari

Gli orologi utilizzati nei veicoli militari, come aerei e carri armati, erano costruiti per resistere alle condizioni operative più dure. Questi strumenti di cronometraggio utilizzavano spesso il radio per garantire la leggibilità in tutte le condizioni. Erano essenziali per il coordinamento delle operazioni e il controllo dei tempi delle missioni, contribuendo in modo significativo all’efficacia operativa delle forze armate sovietiche Wikipedia sugli orologi di veicoli militari sovietici.

Considerazioni sui Materiali Radioattivi

L’uso del radio negli orologi militari sovietici era comune per garantire la visibilità al buio. Tuttavia, con l’emergere dei rischi per la salute associati alla radioattività, il radio è stato gradualmente sostituito da materiali meno pericolosi come il trizio e composti fotoluminescenti. Il passaggio dal radio al trizio negli orologi sovietici avvenne intorno al 1960. Questo cambiamento fu dovuto alla crescente consapevolezza dei rischi per la salute derivanti dall’uso del radio e alla necessità di trovare alternative più sicure Radium dial – Wikipedia, Worn & Wound, WatchUSeek.

Accesso Limitato e Distribuzione

Molti di questi orologi erano assegnati ai militari come parte del loro equipaggiamento standard. Non erano acquistabili attraverso canali commerciali, ma venivano distribuiti direttamente dalle forze armate ai membri del servizio attivo, contribuendo in modo significativo all’efficacia operativa delle forze armate sovietiche Wikipedia sugli orologi militari sovietici.

Osservazioni Finali

La lista e l’elenco degli orologi militari sovietici presentati in questo articolo non è sicuramente esaustivo, dato il lungo periodo di durata dell’Unione Sovietica e la vasta produzione di orologi militari. È impossibile fare un elenco completo di ogni singolo orologio militare creato in quel periodo.

Questi orologi non solo rappresentano un capitolo importante nella storia dell’orologeria militare, ma continuano ad essere apprezzati per la loro qualità, robustezza e storia unica.


Storia della Slava: La Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca

Storia della Slava: La Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca

La storia della Slava, uno dei marchi più iconici dell’orologeria russa, inizia con la fondazione della Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca. Questo articolo esplora la nascita, lo sviluppo, le sfide e le evoluzioni di questa storica fabbrica, fino alla sua situazione attuale.

Le Origini della Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca

Fondata nel 1924, la Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca è stata una delle prime fabbriche di orologi non militari dell’Unione Sovietica. Nel 1929, l’Unione Sovietica acquistò due fabbriche di orologi statunitensi, la Dueber-Hampden Watch Company e la Ansonia Clock Company, per avviare la propria industria orologiera​ (Wixsite)​​ (Wixsite)​. La produzione di orologi iniziò ufficialmente nel 1931, utilizzando le attrezzature acquistate dalla Ansonia Clock Company.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la fabbrica fu evacuata a Chistopol e si concentrò sulla produzione di apparecchiature militari. Dopo la guerra, la fabbrica tornò a Mosca e riprese la produzione di orologi civili​ (Two Broke Watch Snobs)​​ (Wikipedia)​.

La Nascita del Marchio Slava

Negli anni ’50, la fabbrica iniziò a produrre orologi con il marchio “Slava”, che significa “gloria” in russo. Questo marchio si distinse per la produzione di orologi destinati esclusivamente al consumo civile, senza pretese militari o aerospaziali​ (Wixsite)​​ (Wikipedia)​.

Innovazioni e Premi

La fabbrica Slava è stata innovativa fin dai suoi primi anni. Negli anni ’60, ha introdotto il “Slava Transistor”, un orologio con movimento elettronico premiato con una medaglia d’oro alla Fiera di Lipsia nel 1964​ (DuMarko)​​ (Слава – Русские часы)​. Altri premi significativi includono la medaglia d’oro alla fiera internazionale di Brno nel 1974 e un’altra medaglia d’oro alla Fiera di Lipsia nel 1975 per i modelli con calibro 24mm​ (Слава – Русские часы)​.

Espansione e Collaborazioni

Dal 1955 al 1979, Slava ha esportato fino al 50% della sua produzione in oltre 72 paesi. Ha collaborato con altri produttori sovietici come Raketa e Vostok per sviluppare movimenti avanzati​ (DuMarko)​​ (Слава – Русские часы)​.

Le Sfide della Privatizzazione

Dopo il crollo dell’URSS, la fabbrica Slava ha affrontato numerose difficoltà. Durante la privatizzazione negli anni ’90, molti movimenti furono esportati in Cina e Hong Kong per la produzione di falsi economici, danneggiando la reputazione del marchio​ (Wikipedia)​​ (Слава – Русские часы)​.

Rinascita e Situazione Attuale

Nel 2005, la fabbrica e il marchio Slava furono acquistati dalla banca Globex e successivamente ceduti alla città di Mosca. Gli impianti di produzione vicino alla stazione della metropolitana Belorusskaya furono demoliti nel 2008 per fare spazio a un centro commerciale, mentre la produzione di orologi da polso è stata mantenuta e integrata nel Tecnoparco “Slava”​ (Wikipedia)​​ (Слава – Русские часы)​.

Dal 2016, Slava ha iniziato a utilizzare movimenti prodotti dalla Fabbrica di Orologi di Chistopol “Vostok” per i suoi nuovi modelli​ (Слава – Русские часы)​. Oggi, la produzione continua con nuovi modelli ispirati ai design storici, come “Slava Televisor”, “Era”, “Mir”, “Sadko”, “Ais” e “Doctor”, utilizzando i movimenti originali Slava 2427​ (Слава – Русские часы)​.

Aneddoti e Curiosità

Un fatto interessante riguarda il modello “Slava Transistor”, che vinse una medaglia d’oro alla Fiera di Lipsia nel 1964. Questo orologio utilizzava un movimento elettronico innovativo per l’epoca, dimostrando l’avanguardia tecnologica della fabbrica​ (DuMarko)​.

Un altro aneddoto riguarda la partecipazione di Slava al film bulgaro del 2016 “Glory” (titolo originale “Slava”), dove l’orologio Slava del protagonista gioca un ruolo chiave nella trama​ (Wikipedia)​.

Conclusione

La storia della Slava è un viaggio attraverso l’evoluzione dell’industria orologiera russa, dalle sue radici nella Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca alla sua attuale produzione di modelli innovativi. Nonostante le sfide della privatizzazione e della contraffazione, Slava continua a rappresentare un simbolo di eccellenza nell’orologeria.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sui nuovi modelli Slava, visita il sito ufficiale Slava.


Fonti:

  1. Second Watch Factory
  2. Slava Watches
  3. DuMarko
  4. Russian Watches Info
  5. Wikipedia

Scopri l’Esclusivo Orologio Raketa ASPOL: Un Pezzo di Storia Polare

russian watch Raketa ASPOL Blue

Descrizione e Caratteristiche dell’Orologio Raketa ASPOL

L’orologio Raketa ASPOL è un pezzo raro e affascinante, creato per celebrare le esplorazioni polari e onorare gli esploratori associati all’Associazione degli Esploratori Polari (ASPOL). Questo orologio si distingue non solo per il suo design ma anche per il suo valore storico e collezionistico.

russian watch Raketa ASPOL Blue
Raketa ASPOL Blue

Specifiche Tecniche

  • Movimento: Calibro 2623H a carica manuale, noto per la sua robustezza e precisione, con una disposizione delle ore in formato 24 ore.
  • Cassa: Realizzata in ottone cromato, conferisce all’orologio un aspetto lucido e resistente.
  • Vetro: In plexiglass, leggero e resistente agli urti.
  • Quadrante: Disponibile in due varianti cromatiche – blu e rosso. La versione rossa è particolarmente rara e ricercata dai collezionisti.

Il Quadrante Commemorativo Raketa ASPOL

Il quadrante dell’orologio Raketa ASPOL è ricco di simboli e scritte che celebrano l’eredità polare:

  • Globo Centrale: Rappresenta l’importanza delle esplorazioni polari, con un orso polare al centro, simbolo dell’ASPOL.
  • Scritte ASPOL: Il nome dell’associazione è presente sia in cirillico (АСПОЛ) che in lettere latine (ASPOL), enfatizzando il legame con le esplorazioni polari.
  • Nomi delle Città: Elenca diverse città del mondo, facilitando la lettura dell’ora in vari fusi orari.

L’Associazione degli Esploratori Polari (ASPOL)

Fondata nel 1990 durante il Congresso All-Union dei polarnici, l’ASPOL (Associazione degli Esploratori Polari) ha l’obiettivo di proteggere gli interessi dei lavoratori polari e delle popolazioni indigene del Grande Nord. L’associazione svolge un ruolo cruciale nell’implementazione della politica statale russa nell’Artico e nell’Antartico.

Missione e Attività di ASPOL

L’ASPOL si impegna in diverse aree, tra cui:

  • Sostenibilità Ambientale: Promuove progetti e politiche per la protezione ambientale delle regioni polari.
  • Educazione e Cultura: Organizza eventi come il Forum Internazionale “Artico: Oggi e il Futuro” e celebra la “Giornata dell’Esploratore Polare” il 21 maggio, in onore della prima spedizione scientifica alla stazione polare “Polo Nord-1”.
  • Collaborazione Internazionale: Facilita la cooperazione tra enti governativi, istituzioni scientifiche e organizzazioni non profit per lo sviluppo sostenibile delle regioni polari.

Fatti Storici e L’Eredità Sovietica legati a Raketa ASPOL

Durante l’era sovietica, le esplorazioni polari erano una priorità scientifica e strategica. Le spedizioni polari, come quella della stazione “Polo Nord-1” nel 1937, hanno raccolto dati scientifici cruciali e hanno contribuito alla comprensione dei processi atmosferici nell’Artico.

Artur Chilingarov e l’ASPOL

Artur Chilingarov, presidente dell’ASPOL e rappresentante speciale del Presidente della Federazione Russa per la cooperazione internazionale nell’Artico e nell’Antartico, è una figura chiave nella promozione delle esplorazioni polari. Sotto la sua guida, l’ASPOL continua a sostenere la ricerca scientifica e la protezione ambientale nelle regioni polari.

Conclusione

L’orologio Raketa ASPOL non è solo un pezzo di storia orologiera sovietica, ma anche un tributo alle esplorazioni polari e agli uomini e donne che hanno dedicato la loro vita a queste missioni. La sua rarità, specialmente nella variante con il quadrante rosso, lo rende un oggetto di grande valore per collezionisti e appassionati di storia.

Per maggiori informazioni sull’ASPOL e le sue attività, visita il sito ufficiale: ASPOL.