Nel novembre 1989, in concomitanza con la storica visita in Italia del leader sovietico Mikhail Gorbaciov, nasce un insolito simbolo di amicizia tra i due Paesi: un orologio da polso chiamato Drusba. Il nome, traslitterazione del termine russo Дружба, significa letteralmente “amicizia” ed esprime perfettamente lo spirito di quest’iniziativa. Si tratta di un elegante orologio meccanico unisex, prodotto in Unione Sovietica dalla Poljot, realizzato in edizione limitata su richiesta dell’editore milanese Teti Editore. Drusba viene concepito come souvenir commemorativo della visita di Gorbaciov e, soprattutto, come omaggio esclusivo per i lettori della rivista “Il Calendario del Popolo”, storica pubblicazione di cultura fondata dal PCI nel dopoguerra.
L’offerta speciale del Calendario del Popolo (1989)
Alla fine degli anni ’80 Il Calendario del Popolo – una delle più longeve riviste culturali italiane, nata nel 1945 – dedica molta attenzione all’Unione Sovietica e al clima di dialogo della perestrojka. Nel 1989, per stimolare gli abbonamenti, la casa editrice Nicola Teti Editore lancia un’originale campagna promozionale: in regalo l’orologio sovietico Drusba a chi porta cinque nuovi abbonati annuali. L’iniziativa viene pubblicizzata sulle pagine della rivista nei numeri 524, 525, 526 e 527 (dall’agosto al dicembre 1989), sottolineando il legame speciale tra l’Italia e l’URSS. Nella doppia edizione di agosto-settembre appare persino la bozza del quadrante, segno che già a inizio 1989 l’orologio era in fase di progettazione. La promozione culmina nel n.526 (novembre 1989), dove in quarta di copertina campeggia l’annuncio: “Ecco DRUSBA, l’orologio ricordo della visita di Mikhail Gorbaciov in Italia… L’orologio Drusba non è in vendita, ma verrà dato in omaggio esclusivamente a coloro che raccoglieranno 5 abbonamenti al Calendario del Popolo (ogni abbonamento L. 30.000)”. In pratica, chi segnalava cinque nuovi abbonati (per un valore complessivo di 150.000 lire) riceveva gratuitamente questo prestigioso segnatempo commemorativo.
L’annuncio pubblicitario ne descriveva le caratteristiche, enfatizzandone la qualità: “cassa rotonda antiurto in acciaio inossidabile, 18 rubini, quattro lancette, durata della suoneria 10 secondi”. All’epoca il Drusba veniva presentato come un orologio sovietico di fascia medio-alta, il cui valore sul mercato italiano si collocava tra i 100.000 e i 400.000 lire – quindi un oggetto tutt’altro che economico, considerato il contesto degli orologi dell’URSS. L’offerta evidenziava come l’orologio fosse prodotto in tiratura limitata appositamente per i “calendaristi”, ovvero gli appassionati promotori della rivista. Va sottolineato che il Drusba non fu mai messo in commercio normalmente: non si poteva acquistare nei negozi, ma solo ottenere in omaggio tramite la sottoscrizione di nuovi abbonamenti, come ribadito anche nel numero di dicembre 1989. Questo rende oggi l’orologio Drusba un pezzo estremamente raro e ricercato, soprattutto al di fuori della Russia.

Un design simbolico e due varianti note
Il design del Poljot Drusba riflette in pieno il messaggio di amicizia tra i popoli. Sul quadrante color argento spicca la scritta cirillica “Дружба” in alto, mentre in basso compare il marchio dell’editore “Teti Editore” anch’esso in caratteri cirillici. Attorno, al posto dei tradizionali indici numerici, troviamo una decorazione unica: 12 piccole bandiere italiane e sovietiche alternate tra un indice e l’altro, lungo la circonferenza del quadrante. Questa ripetizione di tricolori italiani e vessilli rossi con falce e martello sottolinea visivamente il concetto di solidarietà e amicizia italo-sovietica che dà nome all’orologio.
Anche il resto dell’estetica è curato con gusto classico: le lancette sono di forma semplice e ben leggibile (ore, minuti e secondi al centro, più una quarta lancetta dedicata all’allarme), il tutto protetto da un vetro plexi bombato. La cassa, dal diametro di circa 36 mm, è tonda e cromata (descritta come “acciaio inossidabile” nei materiali promozionali dell’epoca) ed è dotata di due corone: una principale a ore 4 per carica e regolazione dell’ora, e una secondaria a ore 2 per caricare e impostare la sveglia meccanica. Interessante notare che esistono due varianti conosciute del Drusba, distinguibili da piccoli dettagli sul quadrante e sulle corone di carica. In una versione, la scritta “Poljot” (in caratteri latini o cirillici) compare sotto il logo Teti Editore in cirillico, e in questo caso le due coroncine hanno un profilo squadrato a spigolo vivo. Nell’altra variante invece la scritta Poljot è sopra il marchio Teti, e le corone presentano un’estremità affusolata e appuntita. Si tratta di differenze minori, ma ben note ai collezionisti, probabilmente dovute a piccole modifiche di produzione o a lotti differenti. In entrambe le versioni, sul fondello è incisa la dicitura “Сделано в СССР” (Made in USSR) a testimoniare l’origine sovietica.
Caratteristiche tecniche e movimento “svegliarino”
Dal punto di vista tecnico, il Drusba è un orologio meccanico a carica manuale con funzione sveglia (detto svegliarino in gergo). Monta il collaudato calibro Poljot 2612.1, derivato dallo storico movimento svizzero AS 1475, di cui è sostanzialmente una copia migliorata. Questo calibro a 18 rubini opera a 18.000 alternanze/ora e integra un meccanismo di sveglia meccanica in grado di emettere una suoneria della durata di circa 10-12 secondi. Il funzionamento è semplice ma ingegnoso: caricando la molla dedicata tramite la corona superiore (ore 2) e impostando l’ora desiderata della sveglia (estraendo e ruotando all’indietro la stessa corona), all’orario prefissato una piccola campanella interna vibra e suona per alcuni secondi, producendo un caratteristico ronzio. Oltre alla suoneria, il movimento fornisce le funzioni di ore, minuti e secondi continui centrali.
Di seguito una sintesi delle specifiche tecniche principali del Poljot Drusba:
- Calibro: Poljot 2612.1 (18 rubini, derivato AS 1475; sveglia meccanica integrata)
- Diametro cassa: 36 mm (ottone cromato; fondello in acciaio)
- Lancette: 4 (ore, minuti, secondi continui, lancetta allarme)
- Corone: doppia corona (ore 4 per orario, ore 2 per carica/impostazione allarme)
- Anno di produzione: 1989 (tiratura limitata per Teti Editore)
Vale la pena menzionare che ogni Drusba originale veniva consegnato ai destinatari con un corredo esclusivo: oltre all’orologio, una elegante custodia in pelle marchiata Poljot e distribuita da Teti Editore accompagnava il premiot. Questa scatola originale con doppio branding (Poljot e Teti) è oggi estremamente rara da reperire, e aggiunge ulteriore interesse collezionistico al pezzo.
“Il Calendario del Popolo” e la Teti Editore
L’operazione Drusba non fu solo una curiosità orologiera, ma si inserisce nella storia della rivista Il Calendario del Popolo e del suo editore. Fondata a Roma nel 1945 sotto l’egida del Partito Comunista Italiano, la rivista nacque con l’obiettivo di diffondere cultura popolare e memoria storica in un’Italia appena liberata. Negli anni seguenti Il Calendario del Popolo divenne un importante periodico di divulgazione su temi di storia, arte, scienze e attualità sociale, pubblicato con cadenza mensile (in alcuni periodi quindicinale). Nel 1964 la gestione passò dalla direzione PCI alla neonata Nicola Teti Editore di Milano, quando l’editore Nicola Teti rilevò la testata impegnandosi a ripianarne i debiti e a proseguirne le pubblicazioni. Da allora e per i successivi 46 anni, la casa editrice Teti pubblicò ininterrottamente la rivista, che è arrivata a festeggiare i 75 anni di vita nel 2020. Sotto la guida di Teti (affiancato come direttore responsabile dallo storico Franco Della Peruta), Il Calendario del Popolo mantenne la sua vocazione enciclopedica e pluralista, trattando i più diversi argomenti – dalla letteratura al cinema, dalla politica alla scienza – con un occhio di riguardo per la storia e la cultura dei paesi socialisti e dell’URSS. Non sorprende, dunque, che proprio questa rivista abbia promosso un oggetto come il Drusba, capace di unire idealmente due mondi e due popoli attraverso un segnatempo.
L’iniziativa del 1989 fu accolta con entusiasmo dai lettori: diventare “ambasciatori” della rivista portando nuovi abbonati era un compito in linea con la tradizione militante dei “calendaristi”, e il Drusba rappresentava una ricompensa simbolica perfetta. Per molti abbonati e simpatizzanti del PCI, infatti, indossare quell’orologio con le bandierine e la scritta “amicizia” significava portare al polso un segno tangibile del dialogo e della speranza di pace che caratterizzarono la fine della Guerra Fredda. Pochi mesi dopo, nel 1990-91, l’URSS sarebbe andata incontro alla dissoluzione, ma Il Calendario del Popolo avrebbe continuato la sua opera di ponte culturale, rinnovandosi negli anni Duemila sotto la guida del figlio di Nicola, Sandro Teti, e diventando una pubblicazione trimestrale monografica.
In definitiva, il Poljot Drusba resta un affascinante pezzo di storia, sia per gli appassionati di orologi sovietici sia per chi segue le vicende dell’editoria politica italiana. Questo raro svegliarino unisce la qualità manifatturiera di Poljot, fiore all’occhiello dell’orologeria sovietica, a un design unico e a un contesto storico significativo. Non essendo mai stato venduto al pubblico, trovarne oggi un esemplare in buone condizioni è tutt’altro che facile. Proprio per questo, la comparsa di qualche Drusba NOS (New Old Stock) sul mercato collezionistico attira grande interesse. Un esemplare originale completo di scatola marchiata Poljot/Teti è ad esempio disponibile per gli appassionati nel nostro catalogo online, offrendo l’opportunità di possedere non solo un orologio vintage, ma un vero cimelio dell’amicizia italo-sovietica.
Riferimenti: Il Calendario del Popolo, nn.524-527 (1989); inserzione pubblicitaria in l’Unità, 2 dic. 1989diecifebbraio.infodiecifebbraio.info; Wikipedia – “Il Calendario del Popolo”it.wikipedia.orgit.wikipedia.org; catalogo RussianWatches.itrussianwatches.itrussianwatches.it; Watch Movements Archivewatch-movements-archive.com.