Il contesto storico e il ruolo delle fabbriche sovietiche nel marchio Sekonda
Il marchio Sekonda nacque nel 1966 su iniziativa dell’ente sovietico ChasProm (Istituto Scientifico dell’Industria Orologiera) in collaborazione con un’azienda britannicamroatman.wixsite.com. L’idea era di esportare in Occidente (soprattutto nel Regno Unito) i migliori orologi prodotti in URSS, riunendoli sotto un unico marchio di facile pronuncia internazionalemroatman.wixsite.com. Sekonda divenne così il brand ombrello per una vasta gamma di orologi sovietici, realizzati da tutte le principali fabbriche dell’URSS e semplicemente re-marcati per l’exporten.wikipedia.org. In particolare, contribuirono alla produzione di Sekonda le seguenti manifatture (con i rispettivi marchi originali tra parentesi): Prima Fabbrica di Orologi di Mosca (Poljot), Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca (Slava), Fabbrica di Orologi di Uglich (Chaika), Fabbrica di Orologi di Petrodvorec (Raketa), Fabbrica di Orologi di Minsk (Luch), Fabbrica di Orologi di Chelyabinsk (Molnija), Fabbrica di Orologi di Penza (Zarja), Fabbrica di Orologi di Chistopol (Vostok), Fabbrica Maslennikov di Samara (ZIM, inclusi modelli Pobeda ed Elektronika) e Stabilimento di elettronica Integral (produttrice di orologi Elektronika-5)en.wikipedia.org.
Tutti questi stabilimenti fornivano a Sekonda modelli basati sui propri marchi, mantenendo le caratteristiche di robustezza e qualità tipiche dell’orologeria sovietica. Il punto di forza di Sekonda sul mercato occidentale era infatti l’ottimo rapporto qualità-prezzo: movimenti meccanici con rubini, robusti e precisi, venduti a un costo sensibilmente inferiore ai concorrenti svizzerimroatman.wixsite.com. L’operazione ebbe grande successo: entro la fine degli anni ’80 Sekonda divenne il marchio di orologi più venduto nel Regno Unitomroatman.wixsite.com. Dopo la dissoluzione dell’URSS (1991) la collaborazione si interruppe e, a partire dal 1993, Sekonda spostò la produzione su modelli di moda assemblati a Hong Kongmroatman.wixsite.com. Di seguito analizziamo in dettaglio ciascuna delle fabbriche sovietiche coinvolte durante il periodo d’oro di Sekonda, evidenziandone la storia, i tipi di orologi prodotti e le principali caratteristiche tecniche dei movimenti.
Le fabbriche sovietiche partner di Sekonda
Fabbrica di Orologi di Chelyabinsk (Molnija)
Fondata nel 1947 nella regione degli Urali, a seguito dell’evacuazione bellica di impianti industriali da Mosca, la Fabbrica di Chelyabinsk fu progettata sin dall’inizio per la produzione di orologi da tascamroatman.wixsite.com. Nel dopoguerra, oltre 100 tecnici e macchinari pesanti provenienti da altri stabilimenti (come Zlatoust) furono trasferiti a Chelyabinsk, e già nel novembre 1947 lo stabilimento iniziò l’attivitàmroatman.wixsite.com. Il marchio principale divenne Molnija (in cirillico Молния, significa “fulmine”), utilizzato per identificare i robusti orologi da tasca prodotti qui. Il calibro meccanico impiegato, inizialmente denominato ČK-6, era derivato da un design svizzero (Cortébert 620) adattato alla produzione localemroatman.wixsite.com. Dal 1960, in linea con le riorganizzazioni generali dell’industria, la fabbrica adottò ufficialmente il nome Molnija e standardizzò il suo movimento base col codice 3602 (o 3603 nella versione con antiurto)mroatman.wixsite.com. Questo movimento da 15 rubini divenne uno dei più longevi dell’orologeria sovietica, rimanendo praticamente invariato per decenni. La Fabbrica di Chelyabinsk si specializzò dunque in orologi da tasca di vari formati e finiture, inclusi esemplari particolari destinati a categorie specifiche: ad esempio versioni speciali per minatori, ferrovieri e persino modelli Braille per non vedentimroatman.wixsite.com. In Occidente, Sekonda commercializzò molti di questi orologi da tasca Molnija col proprio marchio, apprezzati per la loro estetica vintage (spesso con cassa incisa o raffigurazioni storiche) e per la grande affidabilità del movimento a carica manuale.
Fabbrica di Orologi di Chistopol (Vostok)
Lo stabilimento di Chistopol, nella Repubblica Tatara, nacque nel pieno della Seconda Guerra Mondiale: nel 1942 una sezione della Prima Fabbrica di Mosca fu evacuata lontano dal fronte e ricostruita a Chistopol, sulle rive del fiume Kamaen.wikipedia.org. Durante la guerra, l’impianto produsse equipaggiamento bellico, ma dal 1945 iniziò a realizzare orologi da polso meccanici per uso civile e militare. Negli anni ’50-’60 la fabbrica di Chistopol conobbe un rapido sviluppo, fino a diventare fornitrice ufficiale del Ministero della Difesa sovietico nel 1965. In quell’anno adottò il marchio “Vostok” (Восток, “Oriente”), ispirato all’era spaziale, e introdusse un nuovo logo internazionalemroatman.wixsite.commroatman.wixsite.com. Chistopol si specializzò in orologi robusti e funzionali, in particolare i celebri modelli militari Komandirskie (orologi da campo per l’Armata Rossa) e gli orologi subacquei Amphibia. Nel 1967 venne perfezionato il progetto Amphibia, un segnatempo impermeabile fino a 200 metri di profondità, dotato di cassa sigillata e fondello a vitemroatman.wixsite.com. Una versione speciale per uso militare arrivò persino a 300 m di profondità, fornita ad alcuni reparti della Marina sovieticamroatman.wixsite.com. Sul finire degli anni ’60, una quota importante della produzione di Chistopol era destinata all’export: i modelli destinati all’estero recavano diciture in caratteri latini (talvolta il marchio “Wostok”, con la W per facilitare la pronuncia)mroatman.wixsite.com. Attraverso Sekonda, molti Vostok da esportazione raggiunsero il mercato occidentale: orologi meccanici a 17 rubini, precisi e duraturi, che si affermarono come solida alternativa economica agli orologi svizzeri. Ancora oggi i Vostok vintage (come i Komandirskie e gli Amphibia anni ’70 venduti come Sekonda) sono apprezzati dai collezionisti per la loro robustezza meccanica e il design funzionale, frutto dell’esperienza militare sovietica.
Prima Fabbrica di Orologi di Mosca (Poljot)
La Prima Fabbrica di Mosca, fondata nel 1930, fu la prima industria orologiera su larga scala in Unione Sovietica. Dotata di macchinari acquistati negli USA (dalle ditte Ansonia e Dueber-Hampden)storiediorologeriameccanica.wordpress.comstoriediorologeriameccanica.wordpress.com, iniziò producendo orologi da tasca e da polso semplici per l’esercito e il popolo. Nel dopoguerra divenne il fiore all’occhiello dell’industria sovietica: nel 1961 realizzò l’orologio indossato da Yuri Gagarin durante il primo volo nello spazio (un modello da aviatore “Sturmanskie” fornito all’Aeronautica)dumarko.com. Proprio per celebrare tali successi aerospaziali, nel 1964 la fabbrica adottò il nuovo marchio Poljot (Полёт, “Volo”)en.wikipedia.org. Poljot divenne la marca di punta dell’URSS, sinonimo di qualità e prestigio, producendo orologi impiegati in missioni spaziali e in altri eventi storicien.wikipedia.org. La Prima Fabbrica fu anche all’avanguardia nella tecnologia: fu la sola in URSS a produrre cronografi da polso negli anni ’60. Il suo calibro cronografico 3017 (19 rubini, con ruota a colonne, derivato dallo svizzero Venus 150) fu introdotto nel 1959storiediorologeriameccanica.wordpress.com. Questo movimento equipaggiò il celebre cronografo “Strela” (“freccia”), inizialmente distribuito solo ai piloti di alto rango e ai cosmonauti sovietici come strumento di precisionestoriediorologeriameccanica.wordpress.com. Negli anni ’70 Poljot sviluppò un nuovo cronografo, il calibro 3133 a 23 rubini, basato sul progetto Valjoux 7734: tale movimento equipaggiò l’orologio Poljot “Okean”, fornito ai cosmonauti della missione congiunta Apollo-Soyuz del 1975dumarko.com. Oltre ai cronografi, la Prima Fabbrica produceva una vasta gamma di orologi da polso di alta qualità: dai modelli di lusso ultra-sottili da 23-29 rubini (Poljot de luxe) a robusti segnatempo militari e perfino cronometri da marina. Nel contesto Sekonda, la fabbrica di Mosca forniva i modelli di fascia più alta: eleganti orologi da uomo e cronografi con marchio Sekonda, che offrivano al pubblico occidentale le prestazioni di Poljot a un prezzo competitivo. La reputazione di precisione e affidabilità (molti di questi orologi sono stati letteralmente “testati nello spazio”) fa sì che i Sekonda/Poljot vintage siano tra i più ricercati dai collezionisti di tutto il mondoen.wikipedia.org.
Stabilimento Integral (Elektronika-5) – Minsk
Negli anni ’70 l’industria sovietica abbracciò anche la tecnologia quarzo e digitale attraverso il marchio Elektronika (Электроника). Diversi stabilimenti elettronici, coordinati dal Ministero dell’Industria Elettronica, iniziarono a produrre orologi digitali a LED e LCD destinati sia al mercato interno che all’exportmroatman.wixsite.com. Uno dei principali era lo stabilimento “Integral” di Minsk (Bielorussia), specializzato in microelettronica. I primi orologi elettronici sovietici apparvero nei primi anni ’70 ed erano basati su tecnologie occidentali (ad esempio circuiti derivati dai Pulsar americani)mroatman.wixsite.com. Integral di Minsk divenne il capofila di questa produzione: realizzò in particolare gli orologi al quarzo della serie Elektronika-5, destinati anche all’esportazionemroatman.wixsite.commroatman.wixsite.com. Alcuni modelli digitali furono infatti venduti fuori dall’URSS con il marchio Sekonda (in alternativa ad altri nomi come “Elorg”)mroatman.wixsite.com. Gli Elektronika-5, spesso con display LCD e funzioni di base (ora, calendario e talvolta cronografo digitale), rappresentavano l’offerta Sekonda nel settore degli orologi elettronici. Tecnicamente, questi segnatempo usavano moduli al quarzo sviluppati in URSS: Integral forniva i circuiti e assemblava molti di essi, affiancata da altri impianti come “Angstrem” di Zelenograd o “Sojuz” di Novosibirskmroatman.wixsite.com. Un traguardo significativo fu raggiunto alla fine degli anni ’70 quando, presso la Fabbrica Maslennikov (ZIM) ma con la collaborazione di Integral, venne prodotto il primo orologio digitale a LED sovietico (Elektronika B6-02)mroatman.wixsite.com. Integral stessa continuò negli anni ’80 a produrre vari moduli LCD (come la serie Elektronika-5 cal. 29367) e l’industria degli orologi al quarzo sovietici divenne abbastanza competitiva. In sintesi, Integral Electronics portò il marchio Sekonda nell’era digitale, offrendo orologi al quarzo “Made in USSR” affidabili ed economici, oggi oggetti di nicchia per i collezionisti appassionati di elettronica vintage.
Fabbrica Maslennikov di Samara (ZIM)
La Fabbrica Maslennikov di Kuibyshev/Samara (nota anche con la sigla ZIM, Zavod Imeni Maslennikova) ha una storia particolare: fondata nel 1911 come industria bellica (produceva spolette e componenti per munizioni), convertì parte della produzione a beni civili nel dopoguerrarussian.watch. Negli anni ’40, a guerra finita, lo stabilimento iniziò a produrre orologi prendendo in carico la realizzazione di modelli semplici ed economici destinati al grande pubblico sovietico. Il marchio principale divenne ZIM, e la fabbrica fu anche uno dei siti dove vennero realizzati gli orologi Pobeda (in russo “Vittoria”) – segnatempo creati su direttiva di Stalin nel 1945 per celebrare la vittoria nella Seconda Guerra Mondialerussian.watch. La ZIM produsse per decenni milioni di orologi meccanici a carica manuale, con movimenti semplici (spesso 15 o 17 rubini) ma estremamente robusti. Un esempio è il calibro ZIM 2602 (derivato dal francese Lip T18/Pobeda), che rimase in produzione continuativa per oltre 50 anni, diventando il movimento sovietico più longevo di sempre. Questi orologi, dal design sobrio e funzionale, costituivano l’offerta “popolare” dell’industria: modelli da uomo e donna affidabili e poco costosi, molti dei quali vennero esportati tramite Sekonda con grande successo commerciale in Occidente. La Fabbrica Maslennikov non si limitò però ai soli orologi meccanici tradizionali: negli anni ’70 partecipò anche al progetto di realizzazione di orologi elettronici. Il primo orologio digitale sovietico a LED, l’Elektronika B6-02 del 1978, fu assemblato proprio alla ZIM di Samaramroatman.wixsite.com, utilizzando un modulo progettato in collaborazione con gli altri istituti elettronici. Inoltre la ZIM produsse alcuni modelli al quarzo (es. Elektronika 1) e orologi da polso meccanici con funzione di calendario e altri “complicazioni” di base. Nel contesto Sekonda, la fabbrica Maslennikov fornì orologi meccanici economici (spesso marchiati Pobeda o ZIM) destinati alla fascia bassa del mercato export, garantendo però elevata robustezza. Ancora oggi gli orologi ZIM/Pobeda anni ’50-’70 a marchio Sekonda attirano i collezionisti per il loro fascino rétro e per essere testimonianze dell’orologeria sovietica popolare.
Fabbrica di Orologi di Minsk (Luch)
Negli anni ’50, per far fronte alla crescente domanda di orologi sia in patria che all’estero, l’URSS decise di creare uno stabilimento orologiero anche nella Repubblica Bielorussa. Nacque così la Fabbrica di Minsk, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1953 e che venne inaugurata nel 1955mroatman.wixsite.commroatman.wixsite.com. La produzione esordì a fine 1955 con piccoli orologi da donna denominati “Minsk” o “Zaria” (Заря, “alba”), dotati di movimenti di soli 18 mm di diametro – i più piccoli mai realizzati in URSS fino a quel momentomroatman.wixsite.com. Tali calibri erano stati inizialmente sviluppati dalla fabbrica di Penza e poi miniaturizzati a Minsk. Nel 1960 la fabbrica progettò un orologio ancora più minuto (13 mm di diametro), che fu il primo a portare il nome Luch (Луч, “raggio”)mroatman.wixsite.commroatman.wixsite.com. Da allora Luch divenne il marchio di fabbrica della produzione di Minsk, sinonimo di segnatempo eleganti e spesso di piccole dimensioni. La Fabbrica di Minsk, pur nascendo come stabilimento “ancillare”, conobbe un grande successo e diversificò presto la produzione: negli anni ’60-’70 fabbricava non solo orologi da polso (da uomo, donna e bambino), ma anche sveglie, orologi da tavolo e perfino orologi da cruscotto per automobilimroatman.wixsite.commroatman.wixsite.com. Tecnologicamente, uno dei contributi più importanti di Luch fu lo sviluppo e la produzione in massa del calibro ultrapiatto 2209 (manuale, 22 mm di diametro per soli 2,9 mm di spessore). Questo movimento – originariamente ideato nel 1961 a Mosca come “Vympel” – entrò in produzione a Minsk nel 1963 e divenne la base di raffinati orologi da dress a 23 rubinimroatman.wixsite.com. Grazie a queste eccellenze, Luch raccolse riconoscimenti internazionali: ad esempio nel 1974 un calibro elettromeccanico della fabbrica (il 1816, con bilanciere controllato elettronicamente) vinse la medaglia d’oro alla Fiera di Lipsiamroatman.wixsite.com. Nel 1980, al suo 25° anniversario, la Fabbrica di Minsk aveva prodotto oltre 56 milioni di orologi, esportandone in media un terzo in 13 paesi diversimroatman.wixsite.com. Per Sekonda, lo stabilimento di Minsk forniva soprattutto orologi da polso classici: sottili modelli da uomo a carica manuale (spesso con il citato calibro 2209) e una vasta gamma di orologi femminili eleganti. Questi orologi Luch a marchio Sekonda, raffinati e precisi, erano molto apprezzati in Occidente come orologi da dress economici ma di qualità, e ancor oggi sono ricercati per la finezza dei loro movimenti.
Fabbrica di Orologi di Penza (Zarja)
La città di Penza ospitò, già dal 1935, la cosiddetta Terza Fabbrica di Orologi di Stato. Questo impianto venne creato con il supporto tecnico dell’azienda francese LIP, nell’ambito di un accordo per trasferire know-how e attrezzature in URSSmroatman.wixsite.com. Prima della guerra, Penza si concentrò principalmente sulla produzione di movimenti di piccole dimensioni (da donna) e sulla fabbricazione di utensili e macchine per l’industria orologiera sovieticamroatman.wixsite.com. Con l’avvento del conflitto mondiale, la fabbrica fu convertita a produzione militare (mine, mortai, strumenti di artiglieria) e rinominata “Fabbrica n.807” durante gli anni bellicimroatman.wixsite.com. Nel 1945 tornò alla produzione civile e fu ufficialmente ribattezzata Fabbrica di Orologi di Penza, con l’ordine di dedicarsi unicamente a orologi e strumenti di misura del tempomroatman.wixsite.com. In quel periodo, Penza riprese la realizzazione dei suoi piccoli orologi “Zvezda” (Звезда, “stella”) da donna – la cui produzione era stata interrotta durante la guerra – e avviò anche la produzione di un orologio da polso maschile molto importante: il Pobedamroatman.wixsite.com. Il Pobeda (15 rubini, derivato da un calibro Lip) fu inizialmente prodotto qui a Penza subito dopo la guerra, prima che la produzione venisse estesa anche ad altre fabbriche. Nel 1949, però, una direttiva centrale impose a Penza di specializzarsi esclusivamente in orologi da donna: tutte le linee di produzione di calibri da uomo (incluso il Pobeda) vennero trasferite ad altre fabbriche, come Petrodvorec, Chistopol e Samaramroatman.wixsite.com. I progettisti di Penza si dedicarono dunque a perfezionare movimenti femminili sempre più piccoli. Dalla loro esperienza nacque un nuovo calibro miniaturizzato, circa la metà del precedente Zvezda, che fu poi utilizzato per lanciare il marchio Zarja (Заря, “aurora”). Dal 1950 in poi comparvero dunque gli orologi da donna Zarja, inizialmente affiancati da molti altri marchi minori. Verso il 1964 la Fabbrica di Penza consolidò tutte le sue produzioni sotto il solo brand “Zarja”, dismettendo le vecchie denominazioni (Aurora, Junost, Kometa, ecc.)mroatman.wixsite.com. Penza divenne negli anni ’60-’80 un vero colosso degli orologi femminili: produceva milioni di segnatempo economici ma di buona qualità, e fungeva anche da centro di formazione per tecnici destinati ad altri stabilimenti (fu di aiuto, ad esempio, nell’avviamento delle nuove fabbriche di Uglich nel 1950-51 e di Minsk nel 1954-55)mroatman.wixsite.com. Una parte consistente di questa enorme produzione veniva esportata: già nel 1968 un terzo degli orologi prodotti a Penza era destinato all’estero, raggiungendo 52 paesi diversimroatman.wixsite.com. Nel 1980 la fabbrica festeggiò il traguardo di 100 milioni di orologi fabbricati, di cui oltre 50 milioni erano stati esportati oltre cortinamroatman.wixsite.com. Attraverso Sekonda, i piccoli orologi Zarja di Penza (solitamente con movimenti 15-17 rubini e cassa placcata oro o cromata) furono venduti in Occidente come orologi da donna economici. Oggi molti di questi pezzi sopravvivono ancora e, pur essendo meno quotati rispetto ad altri (dato l’enorme volume produttivo), rappresentano un interessante campo di collezione per chi è appassionato di orologeria vintage femminile.
Fabbrica di Orologi di Petrodvorec (Raketa)
La Fabbrica di Petrodvorec, situata a Peterhof nei pressi di Leningrado (oggi San Pietroburgo), vanta origini antichissime: venne fondata addirittura nel 1721 dallo zar Pietro il Grande come laboratorio imperiale per la lavorazione di pietre preziose e semiprezioseen.wikipedia.org. Per oltre due secoli produsse oggetti di lusso (gioielli, intarsi, manufatti di pietra dura) per la corte imperiale. Durante la Seconda Guerra Mondiale lo stabilimento subì gravi distruzioni nel corso dell’assedio di Leningrado, ma fu ricostruito già dal 1944. Terminata la guerra, nell’ambito dello sforzo di ricostruzione e di sostituzione delle importazioni, Stalin in persona ordinò che la fabbrica riconvertisse la sua attività alla produzione di orologien.wikipedia.org. Già nel 1945 Petrodvorec avviò la produzione dei suoi primi orologi meccanici, utilizzando due marchi: Pobeda (in coordinamento con Penza e altre fabbriche) e Zvezda (per modelli da donna)en.wikipedia.org. Negli anni successivi la fabbrica crebbe fino ad impiegare 8.000 operai, con una capacità produttiva enorme (fino a 4,5 milioni di orologi all’anno negli anni ’60)en.wikipedia.org. Nel 1961, dopo il volo di Gagarin, Petrodvorec lanciò un nuovo marchio di prestigio, Raketa (Ракета, “razzo”), in onore dell’impresa spaziale sovieticaen.wikipedia.org. I segnatempo Raketa divennero presto noti per la loro qualità e per le soluzioni tecniche innovative. La fabbrica di Petrodvorec fu infatti una delle pochissime al mondo a produrre in casa tutti i componenti degli orologi, movimenti compresi (vantaggio evidenziato anche in epoca moderna)en.wikipedia.org. I Raketa erano considerati orologi “di alta gamma” nell’ambito sovietico: celebri i modelli progettati per usi speciali, come il Raketa Polar a 24 ore (pensato per gli esploratori polari, con quadrante a 24 ore per distinguere il giorno dalla notte nelle regioni artiche)dumarko.com, oppure gli orologi per piloti e cosmonauti (diversi cosmonauti negli anni ’70 indossavano cronografi e orologi Raketa durante le missioni). Al tempo stesso, Petrodvorec continuò a produrre anche orologi popolari come i Pobeda, coprendo tutte le fasce di mercato. Nel contesto di Sekonda, la fabbrica di Petrodvorec ebbe un ruolo chiave: molti Sekonda esportati erano in realtà modelli Raketa rimarchiati, dati gli elevati standard qualitativi di questi ultimien.wikipedia.org. Tra i modelli Raketa/Sekonda più diffusi in Occidente ricordiamo gli orologi da polso classici a 19 o 21 rubini (spesso con secondi centrali, movimento Raketa 2609), i modelli con calendario completo e quelli con funzioni particolari come il già citato 24 ore. Oggi gli orologi vintage Raketa – e in particolare alcune referenze iconiche come il “Big Zero” (con grandi numeri arabi, prodotto negli anni ’80) o i Raketa per spedizioni polari – sono molto apprezzati dai collezionisti, sia russi che internazionali, per la loro storia prestigiosa e la costruzione in-house.
Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca (Slava)
La Seconda Fabbrica di Mosca affonda le sue radici nei primi decenni sovietici (venne menzionata per la prima volta già nel 1924 come piccola unità produttiva), ma assunse un ruolo di primo piano solo nel dopoguerra. Durante la Seconda Guerra Mondiale, parte delle sue attrezzature e personale furono evacuati a Chistopol per garantire la continuità produttivaen.wikipedia.org. Nel 1946-47 la fabbrica fu ricostruita a Mosca e riprese la produzione di orologi, inizialmente concentrandosi su calibri da donna e orologi semplici. Nel 1958 lo stabilimento assunse formalmente il nome di Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca, adottando un nuovo logomroatman.wixsite.com. Pochi anni dopo, nel 1964, arrivò il rebranding definitivo: il marchio Slava (Слава, “gloria”) venne scelto per tutti i prodotti, e da allora ogni orologio uscito da questa fabbrica portò tale dicitura sul quadrantemroatman.wixsite.com. La Slava si distinse dalle altre manifatture sovietiche per un aspetto: i suoi orologi erano destinati unicamente al mercato civile. A differenza di Poljot o Vostok, Slava non ebbe mai commesse dirette per esercito o aeronautica, e poté quindi focalizzarsi su prodotti per il pubblico generalemroatman.wixsite.com. Ciò non significa che mancassero innovazioni tecniche: già nei primi anni ’60 la Seconda Fabbrica sperimentò orologi elettrici. Nel 1964 presentò il “Slava Transistor”, un orologio da polso con movimento elettromeccanico (a diapason/tuning fork) che ottenne una medaglia d’oro alla Fiera di Lipsia per la sua modernitàmroatman.wixsite.com. Tuttavia, fino alla metà degli anni ’60, Slava non disponeva di un proprio calibro da uomo di dimensioni standard. Per soddisfare la domanda di orologi maschili, la fabbrica adottò una soluzione ingegnosa: montare movimenti da donna in casse più grandi da uomo, utilizzando un anello adattatore come supportomroatman.wixsite.com. Questi orologi ibridi permisero di coprire temporaneamente il mercato maschile in attesa di sviluppare movimenti dedicati. Finalmente nel 1966 Slava introdusse la sua nuova famiglia di calibri da uomo, siglati 24xx, tutti caratterizzati da un’architettura originale a doppio bariletto (due molle di carica collegate da un ingranaggio intermedio)mroatman.wixsite.com. Questo design consentiva di erogare la forza in modo più uniforme e aumentare la riserva di carica. Nel 1973 la gamma si ampliò con calibri automatici completi di datario e giorno della settimana (serie 2427 e 2428 a 26 rubini)mroatman.wixsite.com, mentre nel 1980 circa apparvero versioni con piccoli secondi e in seguito (1989) un ultimo calibro automatico semplificato, il 2416mroatman.wixsite.com. I movimenti Slava 24xx ebbero un buon successo commerciale e furono prodotti in grande quantità, anche se la loro affidabilità nel lungo periodo si rivelò inferiore a quella di altri calibri sovietici (soffrivano di usura precoce in alcuni componenti)mroatman.wixsite.com. Ciò spinse la fabbrica, negli ultimi anni sovietici, a orientarsi rapidamente sui movimenti al quarzo di nuova generazione. Molti orologi Slava a quarant’anni di distanza funzionano ancora, ma richiedono cure più attente rispetto, ad esempio, ai coevi Vostok o Poljot. Per il marchio Sekonda, la Seconda Fabbrica di Mosca fornì un’ampia varietà di modelli civili: dagli orologi automatici da uomo (21-26 rubini, con o senza datario) fino a eleganti orologi femminili. Particolarmente degni di nota furono alcuni Sekonda con sveglia meccanica incorporata, basati sul calibro Slava 828 (uno dei pochi orologi da polso al mondo con funzione di allarme acustico all’epoca). Questi orologi-sveglia a doppio bariletto univano la tradizione Slava di movimenti a molla multipla con un’utilità pratica, e oggi rappresentano pezzi ambiti nel collezionismo vintage sovietico.
Fabbrica di Orologi di Uglich (Chaika)
La città di Uglich, a circa 200 km a nord di Mosca, divenne sede nel 1938 di un particolare impianto industriale: il Secondo Stabilimento Statale di Gioielleria di Precisionemroatman.wixsite.com. Costruito tra il 1938 e il 1942, inizialmente non produceva orologi finiti, bensì rubini e componenti in pietra dura per i movimenti destinati alle altre fabbriche sovietichemroatman.wixsite.com. Nel 1950 lo stabilimento cambiò nome in Fabbrica di Orologi di Uglich e cominciò a focalizzarsi sull’assemblaggio di orologi da polso, inizialmente con marchi trasferiti da altri impianti. Nei primi anni ’50 produsse orologi da donna a marchio Zvezda e verso la fine del decennio introdusse un nuovo marchio, Volga, ma si trattava comunque di soli movimenti di piccole dimensioni (calibri femminili) e design semplicimroatman.wixsite.com. Una curiosità storica: attorno al 1960, la Fabbrica di Chistopol utilizzò il nome Chaika (Чайка, “gabbiano”) per una linea di orologi femminili dotati di datario (calibro 2605, 17 rubini) destinati al mercato internomroatman.wixsite.com. Quando però Chistopol nel 1964 cambiò tutti i marchi in “Vostok”, abbandonò la denominazione Chaika. Nel frattempo ad Uglich avvenne un fatto epocale: nel giugno 1963 la cosmonauta Valentina Tereshkova divenne la prima donna nello spazio, utilizzando come nome in codice radio proprio Chaika. In onore di quell’evento, l’anno seguente (1964) la Fabbrica di Uglich venne ribattezzata Chaika e adottò il gabbiano come simbolomroatman.wixsite.com. Sotto questa insegna, la piccola fabbrica si specializzò in orologi gioiello da donna, spingendosi a livelli di miniaturizzazione eccezionali: realizzò il calibro Chaika 1200, grande appena 6×9 mm, il più piccolo movimento mai costruito in URSS, che vinse la medaglia d’oro alla Fiera Mondiale di Lipsia nel 1966mroatman.wixsite.com. Oltre ai minuscoli orologi femminili (spesso montati in casse in oro o argento e venduti come gioielli), Uglich negli anni ’70 diversificò la produzione. Furono sviluppati anche movimenti automatici da uomo (es. il calibro 2627.H a 23 rubini, usato in modelli “Stadium” di forma ovale)mroatman.wixsite.commroatman.wixsite.com, orologi subacquei (Chaika produsse alcune referenze impermeabili per il nuoto e piccoli diver da 5 ATM) e persino i primi orologi al quarzo sovietici analogici: infatti nel 1978, in collaborazione con l’istituto di ricerca di Uglich, venne presentato un prototipo di orologio al quarzo con indicatore digitale del giorno (a LED), considerato il primo esempio di utilizzo di un resonatore al quarzo nell’orologeria sovieticamroatman.wixsite.com. Negli anni ’80 la Chaika continuò a esportare una parte significativa dei suoi prodotti: i suoi orologi erano venduti in circa 50 paesi nel mondo ed erano ben accolti per l’eleganza e il costo abbordabilemroatman.wixsite.com. All’estero, tramite Sekonda, arrivarono soprattutto i segnatempo da donna Chaika (spesso con quadranti decorati in madreperla o con elementi artistici) e alcuni modelli da uomo di piccola taglia. Purtroppo la fabbrica di Uglich non superò le difficoltà dell’era post-sovietica: dopo aver cessato la produzione di massa nel 2006, fu dichiarata fallita nel 2009mroatman.wixsite.com. I suoi orologi però restano come preziosa testimonianza: i Sekonda-Chaika vintage sono oggi apprezzati in particolare dai collezionisti di orologi femminili d’epoca, sia per la bellezza dei movimenti in miniatura sia per il legame storico con la figura di Tereshkova e le conquiste spaziali sovietiche.
Modelli Sekonda sovietici più ricercati dai collezionisti
Di seguito presentiamo alcuni dei principali modelli di epoca sovietica venduti sotto il marchio Sekonda che, ancora oggi, godono di grande domanda nel mercato del collezionismo. Per ciascun modello si evidenziano il meccanismo degno di nota, il valore medio attuale (orientativo) e le caratteristiche che lo rendono interessante per i collezionisti.
Sekonda “Strela” – cronografo manuale (calibro 3017, 19 rubini): È forse il modello Sekonda sovietico più iconico. Lo “Strela” era originariamente il primo cronografo da polso prodotto in URSS dalla 1ª Fabbrica di Mosca (Poljot) a partire dal 1959storiediorologeriameccanica.wordpress.com. Monta il calibro 3017 a ruota a colonne (derivato dal Venus 150 svizzero)storiediorologeriameccanica.wordpress.com, con due contatori (45 minuti e piccoli secondi) e finiture di alto livello per l’epoca. Veniva fornito negli anni ’60 solo a piloti militari e cosmonauti e successivamente fu commercializzato per l’export con marchio Sekondamroatman.wixsite.com. Un Sekonda Strela autentico si riconosce dal quadrante pulito in caratteri latini con la scritta “Sekonda 19 Jewels” (come in foto) e la dicitura “Made in USSR” in basso. Grazie al suo prestigio storico – fu indossato, ad esempio, dai cosmonauti Alexei Leonov e Pavel Belyaev durante la prima passeggiata spaziale del 1965 – e alla qualità meccanica, questo cronografo è altamente collezionabile. Gli esemplari ben conservati spuntano oggi prezzi elevati, facilmente oltre 700-1000 € sul mercato internazionale, a seconda dello stato e della presenza di parti originali. I collezionisti ne apprezzano il valore storico (il “Moonwatch” sovietico), la rarità (produzione relativamente limitata) e la bellezza tecnica del movimento a colonne.
- Sekonda cronografo (calibro Poljot 3133, 23 rubini): Si tratta di cronografi prodotti dalla metà degli anni ’70 sino alla fine dell’era sovietica, equipaggiati con il calibro 3133 di manifattura Poljot. Questo movimento nacque dall’acquisizione sovietica dei macchinari Valjoux e infatti è sviluppato sulla base del Valjoux 7734 svizzero, opportunamente modificato (ad esempio, porta la frequenza a 21.600 alternanze/ora). I cronografi Sekonda 3133 presentano due contatori (30 minuti e secondi continui) più l’indicazione centrale dei secondi cronografici. Un modello di riferimento è l’edizione “Sekonda” del cronografo Poljot Okean, derivata dall’orologio fornito ai cosmonauti della missione Sojuz-Apollo del 1975dumarko.com. Questi orologi, pur non avendo volato nello spazio come gli Strela, vantano un’ottima reputazione per la robustezza e la precisione. Essendo stati prodotti in quantità maggiori, sono leggermente meno rari: il loro valore medio oggi si attesta tipicamente tra 250 e 500 € per esemplari in buone condizioni (anche di più per versioni particolarmente rare o con documentazione). Restano comunque ambiti dai collezionisti perché rappresentano l’ultima evoluzione del cronografo meccanico sovietico, nonché un esempio di cooperazione tecnica internazionale (movimento svizzero “clonato” in URSS). Inoltre, molti Sekonda 3133 hanno design affascinanti anni ’80, con casse cromate o placcate oro dal gusto vintage oggi molto apprezzato.
- Sekonda “Amphibia” – orologio subacqueo (calibro Vostok 24xx): Sotto il marchio Sekonda sono stati venduti anche diver sovietici prodotti dalla Fabbrica di Chistopol (Vostok). In particolare, i modelli noti come Amphibia – lanciati nel 1967 – comparvero in versioni per esportazione con marchio Sekonda. L’Amphibia è un orologio leggendario: progettato con cassa monoblocco impermeabile e fondello a vite, garantiva un’impermeabilità fino a 200 metrimroatman.wixsite.com, un traguardo notevole per l’epoca (lo rende paragonabile ai contemporanei Rolex Submariner, ma ad un costo assai inferiore). Le Amphibia/Sekonda montavano movimenti meccanici automatici 2416 (o manuali 2415 nelle prime serie), a 21 rubini, con il caratteristico bilanciere anti-shock e una riserva di carica di circa 36 ore. Esteticamente presentano quadranti variopinti, spesso con tematiche marine o militari, e robuste casse in acciaio inox. Sul mercato collezionistico, gli esemplari vintage originali (anni ’70) possono raggiungere valutazioni intorno ai 100-200 € se in ottime condizioni e funzionanti, con punte superiori per varianti particolari (ad esempio quadranti commemorativi o versioni fornite all’esercito con la scritta “ЗАКАЗ МО СССР” – “ordinato dal Ministero della Difesa dell’URSS”). I collezionisti apprezzano questi Sekonda subacquei sia per la qualità tecnica – l’Amphibia vanta soluzioni progettuali uniche, come il fondello e il vetro plexi che si sigillano più saldamente con la pressione – sia per il fascino storico: rappresentano infatti l’orologio da immersione sovietico per eccellenza, protagonista anche in molti aneddoti della Guerra Fredda.
- Sekonda “Polar” 24 ore – orologio per spedizioni artiche (calibro Raketa 2623): Tra i pezzi più particolari legati al marchio Sekonda vi sono gli orologi con quadrante a 24 ore, prodotti dalla Fabbrica di Petrodvorec (Raketa). Uno di questi modelli, noto come Raketa Polar, fu creato negli anni ’70 appositamente per gli esploratori polari sovieticidumarko.com. Il suo quadrante suddivide il giorno in 24 ore invece delle solite 12, permettendo così di leggere l’ora correttamente anche nei lunghi periodi di luce o buio continui delle regioni polari. Monta il calibro manuale 2623.H a 19 rubini, derivato dal classico Raketa 2609 ma con ingranaggi adattati per il formato 24h. Diversi di questi orologi Polar vennero esportati con marchio Sekonda (talvolta mantenendo la scritta “Made in USSR” e il logo Raketa sul movimento). Oltre al modello Polar classico con quadrante bianco e indici neri, esistono versioni 24h dedicate a cosmonauti e piloti (ad esempio modelli con mappa del emisfero terrestre, chiamati “World Time” o “Baikal”). Nel mercato collezionistico, i Sekonda/Raketa 24 ore sono abbastanza ricercati per la loro unicità funzionale e il collegamento con le esplorazioni estreme. Un esemplare autentico degli anni ’70-’80 può valere in media 150-300 €, ma i prezzi variano molto in base alla rarità della variante e alle condizioni. Ciò che attrae i collezionisti è soprattutto la particolarità del quadrante 24h – che rende questi orologi conversazioni da polso – unita alla robustezza tipica dei movimenti Raketa, pensati per durare in condizioni proibitive.
- Sekonda Molnija – orologi da tasca sovietici (calibro 3602): Oltre ai modelli da polso, Sekonda commercializzò anche orologi da tasca prodotti in URSS, in particolare quelli della Fabbrica di Chelyabinsk (Molnija). Negli anni ’70-’80 era possibile acquistare in Occidente raffinati pocket watch Sekonda a carica manuale, spesso placcati oro, con coperchio anteriore (caccia) decorato. Questi segnatempo utilizzano il classico calibro Molnija 3602 a 18.000 alternanze/ora, un movimento derivato da design svizzeri e noto per la sua coppia robusta e precisione semplice. Alcuni modelli presentavano quadranti con motivi celebrativi (ad esempio locomotive a vapore, stemma dell’URSS, scene storiche) che oggi li rendono affascinanti pezzi di memorabilia sovietica. Il loro valore da collezione è generalmente inferiore rispetto ai cronografi o ai subacquei – un tipico orologio da tasca Sekonda/Molnija in buono stato si aggira sui 50-150 € – ma sta crescendo con il passare del tempo, man mano che questi oggetti diventano testimonianze sempre più rare di un’epoca passata. I collezionisti apprezzano in particolare la qualità costruttiva (casse spesso incise, cerniere solide e movimenti ben rifiniti) e il legame storico-culturale: avere in mano un Sekonda da tasca significa toccare con mano un prodotto dell’industria sovietica pensato per l’esportazione, un piccolo simbolo di quel periodo di competizione e scambio culturale sotterraneo tra Est e Ovest.
In conclusione, il marchio Sekonda rappresenta un capitolo unico nella storia dell’orologeria: fu il ponte commerciale tra l’URSS e l’Occidente, attraverso cui transitarono orologi di ogni tipo – dai semplici Pobeda ai sofisticati cronografi Strela – offrendo al mondo un assaggio dell’ingegnosità sovietica. Oggi quei segnatempo vivono una seconda giovinezza nel mercato vintage, dove raccontano storie di fabbriche leggendarie, di conquiste spaziali e di design del passato, mantenendo vivo l’interesse di collezionisti e appassionati di tutto il mondoen.wikipedia.orgdumarko.com.
Fonti principali: abbiamo fatto riferimento a dati storici e tecnici documentati in articoli specializzati e archivi online, tra cui il progetto Watches of the USSRmroatman.wixsite.commroatman.wixsite.com, le pagine Wikipedia delle fabbriche e dei marchi sovieticien.wikipedia.orgen.wikipedia.org, nonché contributi della comunità di appassionati (blog e forum dedicati all’orologeria vintage sovietica)storiediorologeriameccanica.wordpress.comdumarko.com. Le citazioni puntuali in testo rimandano alle specifiche fonti di riferimento utilizzate per ogni informazione. Vi invitiamo ad approfondire tramite i riferimenti indicati per ulteriori dettagli sulla ricca storia degli orologi Sekonda e delle fabbriche sovietiche coinvolte.
Contents
- 1 Il contesto storico e il ruolo delle fabbriche sovietiche nel marchio Sekonda
- 2 Le fabbriche sovietiche partner di Sekonda
- 2.1 Fabbrica di Orologi di Chelyabinsk (Molnija)
- 2.2 Fabbrica di Orologi di Chistopol (Vostok)
- 2.3 Prima Fabbrica di Orologi di Mosca (Poljot)
- 2.4 Stabilimento Integral (Elektronika-5) – Minsk
- 2.5 Fabbrica Maslennikov di Samara (ZIM)
- 2.6 Fabbrica di Orologi di Minsk (Luch)
- 2.7 Fabbrica di Orologi di Penza (Zarja)
- 2.8 Fabbrica di Orologi di Petrodvorec (Raketa)
- 2.9 Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca (Slava)
- 2.10 Fabbrica di Orologi di Uglich (Chaika)
- 3 Modelli Sekonda sovietici più ricercati dai collezionisti